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Il dibattito sulle lingue dei segni

Esiste un dibattito, sia in sede nazionale che internazionale, sulle lingue dei segni, ossia su quei dispositivi linguistici che vanno a sostegno delle esigenze linguistiche, comunicative e relazionali dei soggetti con sordità.

Non esiste un'unica lingua dei segni, valida in tutte le nazioni. In Italia si utilizza la LIS, Lingua Italiana dei Segni, mentre in America si utilizza la ASL, American Sign Language.

Le lingue, anche quelle dei segni, cambiano nel tempo in relazione all'uso e ai bisogni, scegliendo metafore visive differenti per uno stesso concetto. È in atto un dibattito sull'opportunità di ricorrere, per i soggetti sordi, all'oralismo o alla lingua dei segni.

La ricerca più recente, da una parte, sostiene che un'acquisizione precoce della lingua dei segni offre ai sordi gravi e profondi problemi per lo sviluppo naturale di una notevole competenza linguistica. Generando, per loro, un'esperienza comunicativo-relazionale ricca ed

un'immagine positiva di sé. Dall'altra sostiene, lo sfruttamento del residuo uditivo (se presente) nel sordo, l'apprendimento della lingua vocale e una buona lettura labiale sono allo stesso modo indispensabili per facilitare gli scambi con la società udente e garantire o comunque indirizzare verso l'inclusione. Dunque non si tratta più di indirizzare il soggetto sordo verso l'utilizzo esclusivo della lingua dei segni o dell'oralismo. Occorre orientarsi per voler favorire lo sviluppo di una "competenza bilingue", ossia della capacità di potersi esprimere attraverso lo strumento della lingua dei segni e, insieme, all'oralismo, combinando queste due modalità per poter generare maggiori opportunità di inclusione scolastica e sociale. LEZIONE 36 Che difficoltà incontra lo studente sordo nel suo percorso di apprendimento scolastico? Un bambino affetto da ipoacusia non impara –confronto con individui normodotati a livello acustico – a parlare o scrivere in maniera automatica e spontanea e mediante i tradizionali metodi di insegnamento. Poiché non riesce a percepire correttamente i suoni circostanti e il linguaggio parlato, va aiutato a dotarsi di un impianto di protesi acustiche e ad iniziare un percorso educativo basato sulla riabilitazione logopedica. L'impossibilità di ascoltare quello che accade nell'ambiente circostante genera una profonda carenza di informazioni che provoca difficoltà di apprendimento soprattutto per quanto riguarda la condivisione di conoscenze e di esperienze con i coetanei a scuola. In sede didattica, l'insegnante inclusivo è chiamato a conoscere le caratteristiche dell'allievo sordo. Il soggetto sordo presenta difficoltà nella lingua scritta e parlata: ad esempio produce frasi più brevi e caratterizzate da strutture sintattiche piuttosto semplici, inoltre non padroneggia le

diverse sfumature di significato sottesead un termine. Talvolta può commettere errori nel comprendere le frasi passive e il vocabolario dello studente con disabilità uditiva è generalmente povero e circoscritto. Nell’orientamento temporale esiste una certa incertezza e un disagio nel comprendere i nessi causali, così come è riscontrabile una difficoltà nel mettere in atto il pensiero ipotetico deduttivo e nel distinguere il concreto dall'astratto. A livello relazionale ed emotivo, presenta una certa difficoltà nel riconoscere ed elaborare le sue emozioni e quelle altrui. Questo provoca la tendenza all’isolamento relazionale e difficoltà nell'interazione con coetanei ed adulti. Percepisce la propria differenza come una carenza e la rielabora attraverso il senso di colpa. Per questo egli convive con un senso di frustrazione, anche rispetto agli scarsi risultati che si possono ottenere in relazione agli sforzi profusi.

Tutte queste percezioni alimentano la non accettazione di sé e della propria disabilità, insicurezza, scarsa autostima e dipendenza dalle figure di riferimento. Nel corso degli ultimi anni l'introduzione delle moderne tecnologie ha consentito agli studenti con disabilità uditiva di raggiungere un maggior grado di autonomia e ha favorito delle innovazioni didattiche in prospettiva inclusiva. Il soggetto sordo come vive, a livello personale, la propria disabilità? Un bambino affetto da ipoacusia non impara - a confronto con i soggetti normodotati a livello acustico - a parlare o scrivere in maniera automatica e spontanea e mediante i tradizionali metodi di insegnamento. L'impossibilità di ascoltare quello che accade nell'ambiente circostante genera una profonda carenza di informazioni che provoca difficoltà di apprendimento soprattutto per quanto riguarda la condivisione di conoscenze e di esperienze con i coetanei a scuola. Emergonotre tratti caratteristici della personalità con disabilità uditiva: una certa impulsività, percezioni di bassa autostima, a volte tratti di aggressività. In genere nel soggetto con disabilità uditiva in età evolutiva esiste un'assenza di compromissioni a livello cognitivo. A livello relazionale ed emotivo, presenta una certa difficoltà nel riconoscere ed elaborare le sue emozioni e quelle altrui. Questo provoca la tendenza all'isolamento relazionale e la difficoltà nell'interazione con coetanei ed adulti. Il soggetto sordo percepisce la propria differenza come una propria carenza e la rielabora attraverso il senso di colpa. Per questo convive con un senso di frustrazione, anche rispetto agli scarsi risultati che si possono ottenere in relazione agli sforzi profusi. Tutte queste percezioni alimentano la non accettazione di sé e della propria disabilità, insicurezza, scarsa autostima e dipendenza dalle figure di

riferimento.LEZIONE 37

Quali sono gli accorgimenti pratici per favorire l'inclusione e l'apprendimento del soggetto sordo in classe?

Nel corso degli ultimi anni l'introduzione delle moderne tecnologie ha consentito agli studenti con disabilità uditiva di raggiungere un maggior grado di autonomia e ha favorito delle innovazioni didattiche in prospettiva inclusiva aiutando a superare o diminuire le difficoltà di apprendimento e contribuire al successo formativo.

Le tecnologie a supporto della didattica sono numerose, i docenti possono preparare lezioni con PowerPoint o costruire ipertesti, mentre gli alunni possono utilizzare i diversi software specifici di supporto all'apprendimento.

Esistono una serie di accorgimenti da rispettare per una buona inclusione del soggetto sordo in classe:

  • parlare di fronte all'allievo con un chiaro movimento delle labbra
  • non spiegare mai voltando le spalle alla classe
  • parlare da una zona illuminata, chiaramente e lentamente
Inoltre, la distanza ottimale nella conversazione non deve mai essere oltre il metro e mezzo. Per agevolare la lettura labiale, il viso di chi parla va rivolto verso la luce, con la testa ferma e al livello degli occhi della persona con disabilità uditiva. Il tono di voce deve essere normale, senza gridare ma moderando la velocità del discorso. Qualora l'allievo sordo non dovesse comprendere una determinata parola, è opportuno trascriverla su un foglio. La principale strategia inclusiva, a scuola, per favorire una piena partecipazione dell'allievo con sordità è l'utilizzo della LIS (Lingua Italiana dei Segni), con un mediatore linguistico che affianca l'insegnante di sostegno e svolge un'importante azione di supporto, facilitando la comunicazione e rendendo accessibile allo studente l'insieme dei contenuti scolastici e delle attività.

informazionicircostanti.Quali sono i principali criteri di progettazione per realizzarelezioni o unità di apprendimento per lo studente sordo? Perrealizzare lezioni o in unità di apprendimento per lo studentesordo, vanno presi in considerazione alcuni criteri diprogettazione:

  • Progettare la lezione in modalità visiva, facendo ricorso adimmagini, foto, mappe che possono agire da elementi facilitatoridell'apprendimento;
  • Programmare le attività da svolgere in anticipo e in relazione allapresenza/ assenza dell'assistente LIS ;
  • Stabilire chiaramente e in fase di progettazione iniziale obiettivi,contenuti, strumenti, strategie, tempi di realizzazione, indicatoridi valutazione;
  • Prevedere sempre una parte della lezione dedicataall'arricchimento del lessico, proprio per sopperire alla povertà delvocabolario personale dello studente con disabilità uditiva;
  • Scegliere materiali didattici privilegiando quelli che possanoessere

facilmente semplificati, ridotti e schematizzati - Evidenziare i concetti chiave che si vogliono offrire. Sul fronte della motivazione all'apprendimento dello studente portatore di disabilità uditiva, è opportuno favorire la memorizzazione del lessico richiamando termini appartenenti alla sfera delle abitudini quotidiane. Sul fronte relazionale, si può favorire la socializzazione attraverso attività di gruppo, in cui tutti gli allievi possano trovare spazi di azione e opportunità di relazione, si rivela utile invitare tutti ad utilizzare un canale alternativo come la mimica. Nel corso degli ultimi anni l'introduzione delle moderne tecnologie ha consentito agli studenti con disabilità uditiva di raggiungere un maggior grado di autonomia e ha favorito delle innovazioni didattiche in prospettiva inclusiva. Le tecnologie informatiche a supporto della didattica sono numerose, i docenti possono preparare lezioni con PowerPoint o costruire ipertesti,

Mentre gli alunni possono utilizzare i diversi software specifici di supporto all'apprendimento.

Come si caratterizza la sfera psicologica del disabile visivo? Nel soggetto non vedente la realtà si riconduce a tutte quelle percezioni derivanti dalle sensazioni recepite attraverso i movimenti della mano e del corpo. Questa maniera di conoscere la realtà agisce da fattore di disturbo per una conoscenza oggettiva e limita le globali possibilità d'azione dell'individuo, nonché quelle di percezione della realtà in modo armonico.

Tutto questo ha ripercussioni sulla sfera psicologica: la personalità del disabile visivo, infatti, convive con un costante stato di ansietà, con una certa demotivazione nell'impegno e la conseguente necessità d

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
156 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/03 Didattica e pedagogia speciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mapia.03 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica e pedagogia speciale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Simone Mariagrazia.