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DISTINTI
4. Lo stereomicroscopio, rispetto al microscopio ottico, consente: DI OSSERVARE OGGETTI TRIDIMENSIONALI
Un microscopio è costituito da: - una parte meccanica - una
5. Descrivere le varie parti meccaniche di un microscopio ottico
parte ottica Parte meccanica Essa è costituita da: Uno stativo che comprende il basamento con interruttore
e lampada e il braccio che costituisce lo scheletro di tutte le parti del microscopio ,un tavolino portaoggetti
su cui viene posato il vetrino per l’osservazione, un traslatore che rende possibile lo spostamento dello
stesso sui piani X e Y, due manopole chiamate vite macrometrica usata per gli spostamenti verticali e
consente una messa a fuoco grossolana e una vite micrometrica usata per spostamenti più piccoli e precisi.
Il microscopio ottico utilizza come sorgente la luce, come
6. Analogie e differenze tra microscopio ottico ed elettronico
radiazione elettromagnetica dal vicino infrarosso all’ultravioletto, anche se i microscopi più diffusi
utilizzano proprio la radiazione visibile; ha risoluzione tipicamente minore rispetto al microscopio
elettronico, ma è generalmente molto più economico e fornisce immagini a colori anche di organismi
viventi molto piccoli: con il microscopio ottico si possono ad esempio distinguere i batteri. Il microscopio
elettronico utilizza come sorgente un fascio doppio di elettroni di un certo potenziale, ha risoluzione
estremamente maggiore di quello ottico e permette di rilevare, oltre all’immagine, anche numerose altre
proprietà fisiche del campione; tuttavia è molto più complesso, delicato e costoso rispetto al microscopio
ottico, inoltre deve funzionare in assenza d’aria e non fornisce immagini in vivo. Le immagini, ottenute al
di fuori del campo del visibile, possono essere in bianco e nero o a falsi colori. Permette, con i maggiori
ingrandimenti, di distinguere gli atomi. È quasi mille volte più potente del microscopio ottico
7. Descrivere le varie parti ottiche di un microscopio ottico
Un microscopio è costituito da: - una parte meccanica - una parte ottica Parte ottica è costituita da: un condensatore sistemato al di sotto del tavolino portaoggetti
che è costituito da un sistema di lenti deputate a concentrare il fascio di luce che proviene dalla lampada focalizzandolo sul preparato. Il diaframma a iride è una
levetta del condensatore che serve per regolare l’ampiezza del cono di luce che colpisce il campione. Gli obiettivi forniscono attraverso un sistema a lenti
convergenti l’immagine ingrandita. Sono montati su un revolver. L’ingrandimento di ciascun obiettivo è scritto sul suo fianco (per es. 4X, 10X, 100X). Usando via
via obiettivi a maggiore ingrandimento, lo spazio tra la lente e il campione da osservare si riduce sensibilmente.
8. Si supponga di voler acquistare un microscopio, a parità di prezzo, descrivere quali sono i parametri da confrontare per acquiastare lo strumento
migliore
9. Analogie e differenze tra SEM e TEM I microscopi elettronici a trasmissione sono strumenti molto grandi che necessitano di una stanza apposita. La
sorgente luminosa è costituita da un fascio parallelo di elettroni “sparati” in un lungo tubo in cui viene fatto il vuoto , in cui si inserisce un retino di rame di
pochi millimetri che sostiene una fettina ultrafine di materiale da esaminare. Gli elettroni quindi cadono su una lastra fluorescente che li rende visibili,
oppure su una pellicola fotografica. Le foto al microscopio elettronico sono sempre in bianco e nero perché non si rileva la lunghezza d’onda del visibile che
determina i colori. A volte le immagini possono essere elaborate al computer e colorate in un secondo momento. Il campione deve avere uno spessore
estremamente ridotto. Questo tipo di microscopio è fornito di complessi sistemi che, sfruttando la modificazione di campi elettrici e magnetici per far sì che
l'immagine risulti ingrandita. Microscopio elettronico a scansione (SEM) Il microscopio elettronico a scansione consente l’osservazione di immagini perfette
anche per campioni tridimensionali . Il fascio viene generato da una sorgente elettronica, concentrato da una serie di lenti elettromagnetiche e deflesso da una
lente obbiettivo. Quest'ultima impone allo stesso una deflessione controllata, in modo da permettere la scansione di aree del campione. Questi elettroni sono
catturati da uno speciale rivelatore e convertiti in impulsi elettrici che vengono inviati, in tempo reale, ad uno schermo dove viene eseguita simultaneamente
una scansione analoga. Il risultato è un'immagine in bianco e nero ad elevata risoluzione e grande profondità di campo, che ha caratteristiche simili a quelle
di una normale immagine fotografica. Il microscopio elettronico a scansione può ottenere immagini che appaiono quasi tridimensionali anche di oggetti
relativamente grandi . Il SEM deve operare in vuoto spinto .
Lezione 007
1. Ritmi proliferativi irregolari caratterizzano LE PRIME FASI DI CRESCITA DI UNA COLTURA PRIMARIA
2. Una cultura cellulare in vitro di definisce confluente quando: LA SUPERFICIE DI CRESCITA NON RISULTA PIU SUFFICIENTE
ALL’INSERIMENTO DI NUOVE CELLULE FIGLIE
3. Il sistema delle colture d'organo si mostra idoneo per STUDIARE LO SVILUPPO DELLE CAPACITA AUTODIFFERENZIATIVE DI ORGANI
EMBRIONALI ISOLATI
4. Una sospensione cellulare deve essere continuamente agitata perché LE CELLULE TENDEREBBERO AD ADERIRE AL SUBSTRATO
5. Descrivere analogie e differenze tra colture in vitro e quelle in vivo Il termine in vivo viene usato per cellule "vive", facenti parte di un organismo
vivente; mentre il termine "in vitro" viene utilizzato per cellule di una coltura in laboratorio. Le colture in vitro rappresentano dei validi sistemi artificiali in
cui le cellule singole o frammenti tissutali o organi embrionali continuano a svolgere le loro funzioni specifiche potendosi accrescere e riprodursi, sebbene al
di fuori dell’organismo cui appartengono. Possono così essere artificialmente simulate le condizioni di crescita ed agevolmente controllate le influenze che
regolano lo sviluppo delle diverse popolazioni cellulari. Per allestire una coltura cellulare è sufficiente prelevare da un organismo animale piccoli frammenti
di un organo o cellule isolate e porle in condizioni controllate. In ambiente opportuno molte popolazioni cellulari si riproducono liberamente al di fuori del
corpo dell’animale
6. Descrivere brevemente le differenze tra almeno 3 tipi di coltura cellulare La colture d’organo è il sistema ideale per studiare lo sviluppo delle capacità
autodifferenziative di organi embrionali isolati. Espiantando un organo embrionale in fase precoce di sviluppo, questo prosegue la crescita con modalità
attenuate ma simili a quelle che si realizzano in vivo. L’espiantato viene poi posto su di un sottile mezzo di coltura semisolido con un adeguato spazio d’aria
che può essere condizionata con anidride carbonica. A questo punto è possibile seguire lo sviluppo ad esempio scattando un fotogramma ogni 10 minuti. Al
termine del periodo di osservazione il campione può essere fissato e quindi conservato per un ulteriore studio. La dissocizione tessutale è una tecnica che
prevede che partendo da un organo o dai suoi frammenti è possibile ottenere una sospensione cellulare utilizzando in maniera combinata mezzi meccanici e
chimici. I primi prevedono l’uso sequenziali di forbici che incidono l’eventuale capsula dell’organo. Successivamente è possibile, dopo alcuni lavaggi,
allontanare i frammenti di cellule morte ed incubare i frammenti così ridotti in soluzioni tamponate in cui sono disciolti gli enzimi. Questi ultimi agiscono sul
connettivo o sui materiali che assicurano la mutua adesività cellulare. La scelta e la quantità degli enzimi aggiunti dipendono dal tipo di cellule che stiamo
considerando. Dopo alcuni lavaggi in tampone è possibile ottenere una buona sospensione cellulare: questa può essere osservata direttamente allo scopo di
controllarne lo stato di vitalità a seguito dei trattamenti subiti. La crescita su strati è un tecnica in cui una sospensione cellulare può, se non agitata di
continuo, sedimentare a causa della forza di gravità ed interagire così con il substrato aderendo a questo. Nel giro di pochi minuti le singole popolazioni
cellulari costituenti la sospensione hanno la possibilità di sintetizzare specifiche glicoproteine di membrana che permettono alla cellula di aderire al
substrato, di cambiare forma e distendersi grazie ad una nuova organizzazione intrinseca del citoscheletro. In tali condizioni la cellula può entrare in mitosi
ed originare un monostrato di cellule.
7. Cosa sono e a cosa servono le colture d'organo È il sistema ideale per studiare lo sviluppo delle capacità autodifferenziative di organi embrionali isolati.
Espiantando un organo embrionale in fase molto precoce di sviluppo questo prosegue la crescita con modalità attenuate simili a quelle che si realizzano in
vivo. L’espiantato viene poi posto su di un sottile mezzo di coltura semisolido con un adeguato spazio d’aria che può essere condizionata con anidride
carbonica . A questo punto è possibile seguire lo sviluppo ad esempio scattando un fotogramma ogni 10 minuti. Al termine del periodo di osservazione il
campione può essere fissato e quindi conservato per un ulteriore studio. Queste tecniche permettono inoltre di controllare la sintesi e l’elaborazione di
specifici prodotti intermedi e terminali del metabolismo: il testicolo in vitro produce testosterone
8. Cosa si intende per coltura confluente Quando la superficie di crescita non risulta più sufficiente all’inserimento di nuove cellule figlie la coltura si
definisce confluente. Tali cellule sono ora pronte ad essere trasferite in nuovi recipienti di crescita.
9. Cosa si intende per coltura cellulare stabilizzata Si definisce coltura cellulare stabilizzata la condizione in cui è possibile mantenere e far crescere
indefinitamente le cellule in coltura. Una caratteristica delle linee cellulare stabilizzate è quella di rappresentare una coltura a lungo termine. Mentre nelle
colture primarie (colture a breve termine) le cellule si riproducono e poi muoiono, nelle linee stabilizzate (colture a lungo termine) le cellule si dividono
illimitatamente, o comunque vanno incontro a molti cicli mitotici.
Lezione 008
1. Lo splicing è UN PROCESSO REGOLATIVO POST TRASCRIZIONALE
2. Le sequenze mediamente ripetitive del DNA NON TRASCIVONO NESSUN TIPO DI RNA
3. La regolazione della sintesi proteica nelle cellule procariote si realizza ESCLUSIVAMENTE IN BASE AL GENOMA
4. Gli istoni sono proteine in grado di TUTTE LE RISPOSTE
5. Cosa si intende per programmazione dell'attività genica Il fenomeno per cui da una cellula iniziale (lo zigote) si originano differenti tipologie cellulari è
detto differenziamento. Alla base del differenziamento c’è una programmazio