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IPOCONDRIACA SINISTRA E REGIONE OMBELLICALE

2) La faringe è formata IPOFARINGE , RINOFARINGE E OROFARINGE

3) L’apertura nel diaframma che permette il passaggio dell’esofago si chiama IATO

ESOFAGEO

4) LO SFINTERE ESOFAGEO INFERIORE impedisce al contenuto dello stomaco di

rigurgitare nello stomaco

5) Lo stomaco produce IL CHIMO

6) L’acido cloridrico è rilasciato dalle cellule PARIETALI

7) La rinofaringe è rivestita da EPITELIO COLONNARE PSEUDOSTRATIFICATO

8) La faringe è un imbuto muscolare che collega la cavità orale all’esofago e la

cavità nasale alla laringe: così, essa costituisce un punto in cui la via digerente

e la via respiratoria si intersecano. È formata da tre regioni chiamate

rinofaringe, orofaringe e ipofaringe (o laringofaringe). La prima è

esclusivamente respiratoria ed è rivestita da epitelio colonnare

pseudostratificato; le ultime due sono condivise dalle vie respiratorie e dirigenti

e sono rivestite da epitelio squamoso stratificato, un adattamento per resistere

all’effetto abrasivo del cibo che passa. La faringe presenta uno strato profondo

di muscolatura scheletrica orientata longitudinalmente e uno strato superficiale

circolare. Il muscolo circolare è diviso in costrittore faringeo superiore, medio e

inferiore, che costringono il cibo verso il basso durante la deglutizione. Quando

il cibo non viene ingerito, il muscolo costrittore inferiore rimane contratto per

escludere l’aria dall’esofago. Il muscolo costrittore è considerato lo sfintere

esofageo superiore, anche se non è una caratteristica anatomica dell’esofago.

La costrizione scompare al momento della morte, quando il muscolo si rilassa.

Quindi esso è considerato come uno sfintere fisiologico piuttosto che una

struttura anatomica costante.

9) Lo stomaco è a forma di “J”. La piccola curvatura dello stomaco si estende per

un breve tratto (circa 10 cm) dall’esofago al duodeno, mentre la grande

curvatura si estende per una distanza maggiore (circa 40 cm). Lo stomaco si

divide in 4 regioni: 1. la grande cardiale (cardis) è una piccola area che termina

a circa 3 cm dall’orifizio cardiale; 2. La regione del fondo (fundus) è la parte a

forma di cupola, superiore all’esofago; 3. Il corpo (corpus) costituisce la maggior

parte dello stomaco distalmente al cardis; 4. La regione pilorica è suddivisa in

un antro e un canale pilorico, stretto passaggio verso il duodeno. Il piloro è

circondato da uno spesso anello di muscolatura liscia, lo sfintere pilorico, che

regola il passaggio del chimo nel duodeno

LEZIONE 045

1) L’intestino tenue non è formato dal RETTO

2) L’intestino tenue sfocia nel crasso attraverso la valvola ILEOCECALE

3) Il vaso linfatico presente nei villi prende il nome di CHILIFERO

4) L’ILEO occupa principalmente la regione ipogastrica e parte della cavità pelvica.

Rispetto al digiuno, la sua parete è più sottile, meno muscolosa, meno

vascolarizzata. Le sue pieghe circolari sono più piccole e più rade, e mancano

nell’estremità distale. Sul lato opposto all’inserzione mesenterica, l’ileo presenta

prominenti noduli linfatici raggruppati, chiamati placche di Peyer. L’intestino

tenue finisce a livello della giunzione ileocecale, dove l’ileo si unisce al cieco

dell’intestino crasso. La muscolatura dell’ileo è addensata in questo punto per

formare lo sfintere chiamato valvola ileocecale, che regola il passaggio

nell’intestino crasso. L’ileo è intraperitoneale.

LEZIONE 046

1) L’intestino crasso è formato da COLON, CIECO E RETTO

2) L’intestino crasso ASSORBE ACQUA, ELETTROLITI E VITAMINE , COMPATTA IL

CONTENUTO INTESTINALE, ACCUMULA FECI PRIMA DELLA DEFECAZIONE.

3) Il retto è la continuazione dell'intestino nella cavità pelvica. La mucosa rettale è

più liscia di quella del colon. All'interno ha tre pieghe trasversali rettali (valvole

rettali) che lo rendono capace di trattenere le feci lasciando passare i gas.

L'intestino crasso contiene circa da 7 a 10 L di gas, ne espelle circa 500 mL per

giorno attraverso l'ano come flatulenze e riassorbe il resto attraverso la parete

del colon

4) Esse sono più profonde che nell'intestino tenue e hanno una maggiore densità

di cellule caliciformi; il muco è la loro unica secrezione. La lamina propria e la

sottomucosa presentano abbondante tessuto linfatico, che ha un'azione

protettiva contro i batteri che popolano densamente l'intestino crasso.

LEZIONE 047

1) L’unità funzionale del fegato è IL LOBULO EPATICO

2) Il pancreas è una ghiandola ENDOCRINA ED ESOCRINA

3) L’affermazione corretta è la cistifellea ACCUMULA E CONCENTRA LA BILE

4) Il fegato è suddiviso in QUATTRO lobi

5) La cistifellea è un sacco a forma di pera sulla superficie inferiore del fegato che

serve per accumulare e concentrare la bile. È lunga circa 10 cm ed è rivestita

internamente da una mucosa con molte pieghe, con un epitelio colonnare

semplice. La sua testa (fondo), di solito, si proietta un poco oltre il margine

inferiore del fegato. Il suo collo porta nel dotto cistico, attraverso il quale la bile

entra ed esce dalla cistifellea. Quando i due dotti epatici lasciano la porta

hepatis, convergono quasi subito per formare il dotto epatico comune. Questo

dotto dopo poco si unisce al dotto cistico e diventa il coledoco, che scende

attraverso il piccolo omento fino al duodeno. Il coledoco ed il dotto pancreatico

principale si avvicinano entrambi alla papilla duodenale maggiore. Poco prima di

svuotarsi nel duodeno, i due dotti si uniscono e formano una cavità allargata

chiamata ampolla epatopancreatica. Uno sfintere epatopancretico (di Oddi)

muscolare regola il rilascio della bile e del succo pancreatico dell’ampolla al

duodeno.

6) Il fegato è avvolto in una capsula fibrosa e, all’esterno di questa, la maggior

parte è avvolta da sierosa, in quanto è un organo intraperitoneale. La sierosa è

assente dall’area nuda dove la superficie superiore del fegato è attaccata al

diaframma. Superficialmente il fegato è suddiviso nei lobi destro, sinistro,

quadrato e caudato. Da una visione anteriore, vediamo solo il grande lobo

destro e il lobo sinistro, più piccolo. Sono separati dal legamento falciforme, una

lamina di peritoneo che appende il fegato al diaframma e alla parete

addominale anteriore. Superiormente, il legamento falciforme si continua nel

legamento coronario, che ancora il fegato al diaframma. Il legamento rotondo è

un residuo fibroso della vena ombelicale, che trasporta il sangue dal cordone

ombelicale al fegato nel feto. Nella faccia inferiore si osservano il lobo quadrato

anteriore accanto alla colecisti e posteriormente il lobo caudato. Tra questi lobi

è presente un’apertura irregolare, la porta epatica, che è il punto di entrata per

la vena porta e per le arterie epatiche e un punto di uscita per le vie biliari (tutti

i vasi sono contenuti nel piccolo omento). La cistifellea aderisce ad una

depressione sulla superficie inferiore del fegato, tra il lobo destro e quadrato. La

faccia posteriore del fegato ha un solco occupato dalla vena cava inferiore.

7) Svolge fondamentali funzioni metaboliche: produce la bile e supporta la

trasformazione degli alimenti assorbiti, in particolare tramite l’emulsione dei

grassi e la sintesi del colesterolo e dei trigliceridi. Il fegato produce la bile,

un liquido vischioso di colore giallo scuro, prevalentemente costituito da

acqua e acidi biliari che consente la digestione dei grassi e delle vitamine A,

D, E, K che si sciolgono nei grassi Al suo interno vengono anche

immagazzinati glicogeno, ferro, rame e vitamina B12. Il fegato è un vero

e proprio “filtro” anti-tossine e una postazione fondamentale per l’intero

sistema immunitario: le sue cellule possiedono delle caratteristiche utili per

la neutralizzazione delle sostanze tossiche e dei residui dei farmaci;

smaltisce inoltre i globuli rossi che sono danneggiati ed è sede di cellule

specializzate nel riconoscere di agenti patogeni. Si tratta delle cellule di

Kupffer: sono così definiti i macrofagi del fegato che – oltre a funzionare da

“depuratori” del sangue che arriva agli epatociti e a rimuovere le cellule del

sangue invecchiate o danneggiate, supportando l’azione della milza – hanno un

ruolo di “sentinelle”, stimolando il sistema immunitario ad intervenire in

presenza di pericoli per l’organismo.

LEZIONE 049

1) I neuroni motori vengono detti anche EFFETTORI

2) I gangli fanno parte DEL SISTEMA NERVOSO

3) Il sistema nervoso svolge questo suo compito di coordinatore a tre livelli

fondamentali: Attraverso gli organi di senso e le terminazioni nervose sensitive

semplici, che raccolgono informazioni sulle modificazioni all’interno

dell’organismo e nell’ambiente esterno e trasmettono messaggi codificati al

midollo spinale e all’encefalo. Il midollo spinale e l’encefalo elaborano questa

informazione in relazione all’esperienze passate e determinano quale risposta

sia più appropriata alle circostanze. Il midollo spinale e l’encefalo inviano

comandi principalmente ai muscoli e alle ghiandole per formulare queste

risposte.

LEZIONE 050

1) Il midollo spinale è costituito da 2 tipi di tessuto nervoso LA SOSTANZA GRIGIA

E BIANCA

2) Le meningi sono MEMBRANE DI TESSUTO CONNETTIVO FIBROSO

3) Il midollo spinale adulto presenta UN SOLCO MEDIANO POSTERIORE, UNA

FESSURA MEDIANA ANTERIORE E RIGONFIAMENTI LOCALIZZATI

4) L’affermazione LA DURA MADRE è IN CONTATTO CON LE VERTEBRE è falsa

5) Gli strati meningei sono TRE

6) Fibre sensitive e motorie si uniscono per FORMARE UN NERVO SPINALR

7) Gli assoni che attraversano da un lato all’altro il midollo spinale all’interno della

sostanza grigia si trovano nelle COMMESSURE GRIGIE

8) LA SOSTANZA GRIGIA Possiede una forma simile ad un H

9) Fessura mediana anteriore, solco

Il midollo spinale adulto presenta

mediano posteriore e 31 paia di nervi spinali. cono midollare e

cauda equina rigonfiamento cervicale e rigonfiamento lombare

10) La banda di tessuto fibroso che fornisce supporto longitudinale come

componente del legamento coccigeo è detta FILIUM TERMINALE

11) . Questi foglietti LE MENINGI separano il tessuto nervoso dalle ossa delle

vertebre e del cranio. Le meningi inoltre forniscono stabilità fisica e protezione

da urti.

12) L’aracnoide consiste di un semplice epitelio squamoso, la membrana

aracnoidea, che aderisce interamente alla dura madre, e di una rete lassa di

fibre collagene ed el

Dettagli
A.A. 2023-2024
30 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ILARIAIIIAIaaaa di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia umana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Russo Giuseppe.