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PANIERE FONDAMENTI DI BIOMECCANICA

1. Se sottoposti ad un carico, i tessuti: rispondonoalle forze in base al tipo di carico, alla sua

durata ed alla sua direzione

2. La forza di gravità può essere ridotta o neutralizzata: immergendo il corpo, tutto od in parte,

in un recipiente di acqua

3. Le lesioni ossee possono dipendere da: le proprietà dei materiali del tessuto

4. La risoluzione di problemi di postura: possono essere affrontate sfruttando i principi

meccanici

5. I programmi di esercizio possono essere benefici nel trattamento di alcune patologie: se

tengono conto (tra le altre) della posizione del corpo e del punto di applicazione della forza

6. Gli splint e le protesi: usano la forza elastica dielastici e molle per produrre carichi sulla

parte del corpo o sull'attrezzo

7. La progettazione e la fabbricazione di uno splint ottimizzato: prevede la presenza di carichi

specifici con direzioni appropriate.

8. La valutazione ed il trattamento della deambulazione: poggiano sulle caratteristiche

meccaniche dello spostamento, della velocità e dell'accelerazione

9. I piani per l'aereobica e la ginnastica: sono equipaggiamenti di protezione

10. Le piattaforme di forza: consentono di valutare la cinematica e la cinetica di vari

movimenti del corpo

1. La linea di applicazione rappresenta per una forza: un'immaginaria linea diritta di lunghezza

indefinita lungo la quale una forza agisce

2. Gravità e peso: sono direttamente proporzionali

3. L'azione muscolare concentrica: la forza del muscolo è maggiore rispetto a quella delle

forze esterne

4. La forza elastica: può governare il comportamento degli elementi elastici dei muscoli

5. La correlazione tra cartilagine e ginocchio: da' luogo ad una forza di contatto

6. L'inerzia di un corpo: può causare un danno vascolare in particolari casi

7. La spinta di galleggiamento: è la forza di spinta verso l'alto di ogni fluido su un oggetto

immerso in esso

8. La pressione di un piede sulla neve: diminuisce se aumenta l'area di appoggio

9. Le piaghe da decubito: si possono evitare modificando la posizione a letto dei pazienti

10. L'utilizzo di camere d'aria: permette di ridurre determinati effetti pressori indesiderati sul

corpo

1. Uno sportivo che impugna un peso: subisce un carico sull'articolazione dell'arto superiore

2. Il baricentro di un corpo: sarà più vicino all'estremità più grande e pesante se il corpo è

asimmetrico

3. Il baricentro negli esseri umani: può variare per pazienti sani e malati sia durante l'attività

quotidiana che in caso vengano aggiunti pesi

4. Il momento d'inerzia: è direttamente proporzionale al quadrato della distanza dall'asse

attorno al quale avviene la rotazione

5. Il sistema di riferimento utilizzato per descrivere il movimento umano: considera il baricentro

del corpo all'incirca davanti alla seconda vertebra sacrale

6. I sistemi "globografici" per l'analisi cinematica del movimento: sono più precisi dei sistema

cartesiano di Fick, ma comunque approssimati

7. La legge dell'accelerazione di Newton: prevede che accelerazione e massa siano

inversamente proporzionali

8. L'inerzia nella deambulazione: viene vinta anche grazie all'impiego della forza muscolare

9. Il colpo di frusta cervicale: può arrecare danni anche gravi alle strutture del collo e della

testa

10. Le stampelle possono scivolare: in quanto la forza di reazione della superficie di appoggio

agisce lungo un angolo che favorisce il fenomeni

1. Le deformazioni longitudinali e trasversali: individuano la varazione tra lunghezza del

materiale rispetto a quella iniziale e lo scorrimento dei vari strati del corpo, rispettivamente.

2. Le superfici articolari possono deteriorarsi in seguito a: deformazioni di taglio

3. Un carico su un piede può essere assimilato: ad una trave soggetta ad un carico flettente

4. In una trave a sbalzo caricata all'estremità: si sviluppano tensioni di flessione e di taglio

5. Una frattura spiroide: è una tipologia di frattura spesso conseguente alla torsione di questo

osso

6. Un materiale a comportamento viscoelastico: prevede elementi elastici e viscosi in serie/in

parallelo/in una varietà di altre combinazioni

7. Le curve tensione-deformazione: consentono di descrivere il completo rapporto tra

tensione e deformazione

8. La massima resistenza di un materiale: viene generalmente indicata con il punto più alto

della curva tensione-deformazione

9. L'energia per un materiale sottoposto a carico: può essere di tipo elastico e di tipo plastico

10. Una curva di rilasciamento descrive: il comportamento di un materiale deformato e

mantenuto nello stato deformato

1. Il collagene e l'elastina: presentano proprietà meccaniche diverse, dovute anche alla

differente organizzazione strutturale

2. I glicosamminoglicani: possono assorbire una quantità di acqua tale da fornire adeguata

resilienza ai tessuti dove sono presenti

3. Tra fattori che determinano la meccanica delle ossa: vanno considerati la geometria e la

forza dell'osso, la direzione con cui è applicato il carico e le proprietà dei costituienti

dell'osso

4. I cristalli di idrossiapatite: sono uno dei princiapli costìituenti dell'osso e grantiscono una

rigidezza alla struttura simile a quella di una lega di acciaio

5. La velocità del carico applicato: è un parametro importante nella valutazione del tipo di

lesione/frattura ossea

6. La deformazione del tessuto cartilagineo: è notevolmente superiore a quella dell'osso

7. Il comportamento meccanico del tessuto cartilagineo: prevede una prima fase elastica

seguita da snervamento; in definitiva il comportamento è viscoelastico

8. Le capsule articolari: sono tessuti densi e regolari

9. I tendini presentano una rigidezza: variabile, tale da mantenere sempre un livello energetico

globale che sia il minore possibile

10. I comportamento meccanico nei vasi sanguigni: dipende dal comportamento meccanico di

elastina e collagene presenti nei vasi

1. Lo studio di Lindahl e Lindgren ha concluso che: con l'età vi è una decrescita delle proprietà

meccaniche ed una crecsita della fragilità delle strutture ossee

2. Lo studio di Sanders ed Albright ha messo in luce come: il diametro esterno del tessuto

corticale sia un bilancio con età dell'attività osteoblastica ed osteoclastica

3. Noyes e Grood hanno riscontrato come le proprietà meccaniche dei legamenti crociati anteriori

da loro analizzati: mostrassero diverse proprietà meccaniche ed una diversa modalità di

rottura con l'età

4. Gli studi di Jones e Huddleston (e rispettivi collaboratori) hanno evidenziato come per i giocatori

di tennis: lo spessore corticale dal lato di gioco sia maggiore del controlaterale

5. Gli studi di Cavanaugh e Cann e Smith e collaboratori hanno evidenziato come: non sempre

l'esercizio possa incrementare o prevenire la riduzione della massa ossea

6. L'immobilizzazione delle strutture contenenti tessuto cartilagineo: possono generare effetti

negativi come il deterioramento di tessuti molli articolari e la comparsa di patologie

articolari

7. Gli studi di Copray e Tammi (ed i rispettivi collaboratori) hanno mostrato come: carichi in

compressione di tipo intermittente ed una corsa moderata possano incrementare le

proprietà meccaniche della cartilagine articolare

8. Noyes e collaboratori hanno verificato come per il complesso osso e legamento crociato

anteriore: che né a 3 che a 12 mesi dall'inizio di un programma di esercizi, dopo

l'immobilizzazione, si erano recuperate le caratteristioche meccaniche originarie

9. Il contenuto di collagene nei legamenti: sembrerebbe non aumentare per effetto dei carichi

10. Gli studi di Woo e collaboratori: hanno indicato come vi sia con l'esercizio una variazione

delle proprietà meccaniche nei tendini estensori, più che nei flessori

1. I muscoli sono una struttura composita: in cui le fibre muscolari sono organizzate in

fascicoli a loro volta connessi da una guaina connettivale chiamata epimisio

2. I sarcomeri sono strutture che promuovono la contrazione muscolare: attraverso le interazioni

(ponti) dei filamenti di miosina ed actina

3. La forza massimale che un muscolo può generare: si esplica per le configurazioni in cui si

può formare il maggior numero di sovrapposizioni dei filamenti di miosina ed actina

4. L'angolazione delle fibre muscolari: riduce l'ampiezza della forza che realmente viene

trasmessa ai tendini e dipende dall'angolo di inserzione

5. Il polimetilmetacrilato è un: materiale polimerico, utilizzato spesso come cemento osseo,

purtroppo non scevro da possibile reazioni indesiderate

6. La principale differenza tra leghe di acciaio ed alluminio nella progettazione di ortesi e protesi

esterne è data: dalla differenza nel rapporto peso/resistenza

7. La principale differenza tra i polimeri termnoplastici e termoindurenti: è data dalla variazione di

forma superato uno specifico valore di temperatura

8. L'utilizzo di polimeri in forma di fibre: è una ottima soluzione per la progettazione e

fabbricazione di specifiche ortesi o protesi esterne in materiale composito

9. Il fenomeno dello "stress shielding": si osserva spesso quando le protesi interne utilizzate

per impianti ossei promuovono una riduzione dei carichi rispetto al corrispettivo naturale

10. L'utilizzo di scarpe e plantari specifici: si è dimostrato un buon deterrente nell'alleviare i

sintomi e/o gli per specificghe patologie degli arti inferiori (ad es. artrosi)

1. Indicare quale dei seguenti non è un fattore biomeccanico da considerare nella progettazione e

realizzazione di test ed allenamenti di resistenza: esperienza sportiva

2. Il tipo e la velocità della contrazione muscolare: condizionano principalmente la resistenza e

la tensione muscolare, rispettivamente

3. La variazione dell'angolo di azione muscolare: varia in base alla linea di applicazione del

muscolo e presenta una efficacia minore quando il muscolo è parallelo alla leva

4. La stabilizzazione di una parte del corpo: consente al muscolo considerato di poter

raggiungere la massima efficienza

5. Gli strumenti di allenamento basati sull'attrito: evitano il palesarsi delle contrazioni

eccentriche e consentono di allernare anche i muscoli antagonisti allo stesso livello di

resistenza

6. Esercizi basati sul sollevamento delle gambe e di seduta possono essere resi entrambi più

complessi: utilizzando la forza di gravità in modo da incrementare il braccio di leva

mantenendo, rispettivamente, le gambe diritte e le braccia all'altezza delle spalle

7. Nell'esercizio di rinforzo dei muscoli addominali discusso in questa lez

Dettagli
Publisher
A.A. 2025-2026
5 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-EDF/01 Metodi e didattiche delle attività motorie

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Rachelecooks di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fondamenti di biomeccanica del movimento umano e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Universita telematica "Pegaso" di Napoli o del prof Mermet Sharon.