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ERRORI LEZIONE PRECEDENTE
Ragazzi qua c'è un segno meno correggetelo
Errore anche nella relazione successiva:
Continuo Risposta Professoressa: Allora questa considerazione sulla carrucola le fa dire che
′ ′
= 2
e quindi invece di ci mette 2T, io potrei scrivere un’equazione intermedia che è
′
= 2
Dopodiché vedo che con il ragionamento sulla carrucola
Poi col discorso degli spostamenti vedo che la fune che viene lasciata libera con lo spostamento
di si equipartisce metà a destra e metà a sinistra; quindi, uno spostamento di della massa
1
1corrisponde a un abbassamento di della massa 2. Quindi se questo vale per gli spostamenti,
2
questa relazione di un mezzo vale pure per le velocità e così pure per le accelerazioni. Pertanto,
′
si conclude che l’accelerazione = primo è a/2. Quindi devo spezzare in due parti il discorso,
2
non posso fare tutto un discorso, ci sono 2 discorsi differenti, uno che vale per le tensioni e uno
che vale per le accelerazioni.
Fine riepilogo lezione precedente
Il moto armonico
Allora ragazzi oggi parleremo del moto armonico, il moto armonico lo trovate in diecimila salse
in natura su tanti aspetti, tanti moti in natura sono moto armonico.
Pendolo semplice
Oggi inizieremo col pendolo semplice. Se vi ricordate, abbiamo accennato al pendolo semplice
quando abbiamo fatto il pendolo conico (dinamica del moto circolare). All'inizio del filmato
scorso, il fisico metteva in oscillazione una grossa palla all'inizio del filmato e la faceva oscillare
durante tutto il filmato e notava che il piano di oscillazione di questo pendolo era leggermente
cambiato nella mezz'ora nel filmato.
Allora che cos'è un pendolo semplice? Un pendolo semplice è inestensibile al cui estremo è
fissata una massettina m. Quindi, il filo è fissato in P che può essere la vostra mano; il filo è
lungo L e c'è una massettina, un punto materiale m. Il filo è spostato dalla verticale di un angolo
e viene lasciato andare e quello che voi osservate è che la massettina oscillerà (ve lo faccio
tratteggiato) lungo un arco di circonferenza il cui raggio è L (la lunghezza del filo) dato che il
filo è inestensibile sarà l'arco della circonferenza.
Allora, perché il pendolo oscilla in un piano? Perché, se io faccio il diagramma del corpo libero,
vedo che c'è la forza peso e c'è la tensione della fune. Si trascura in genere la resistenza
dell'aria, altrimenti non è un pendolo semplice, diventa un pendolo più complicato che noi non
.
facciamo. Quindi, le forze applicate al pendolo sono due: la tensione e Tutte e due le forze
giacciono in un piano che nel nostro disegno e il piano del foglio a quadretti. Quindi, non c'è
nessuna forza che è perpendicolare a questo piano. Se non esiste una forza perpendicolare al
piano, il pendolo oscilla in un piano perché non può uscirne fuori, perché per poter cambiare
piano di oscillazione ci deve essere una forza che sposta la massa fuori da questo piano. Dato che
la forza non esiste, evidentemente una volta che viene messo in oscillazione il pendolo, in
qualsiasi piano, questo piano resterà costante, da cui l'osservazione nel filmato per cui sembra
che il piano cambi ma semplicemente perché siamo noi che siamo fissati alla superficie terrestre
e quindi ruotiamo noi sotto al pendolo ma non è pendolo che ruota.
Breve digressione sul pendolo conico
Allora dobbiamo trattare questo moto, quindi, abbiamo detto questo moto è un moto che oscilla
in un piano, diverso è il caso del pendolo conico, perché nel pendolo conico, con una velocità
iniziale che era perpendicolare al piano, ero io che facevo uscire la massa dal piano del foglio a
quadretti, perché gli davo una velocità perpendicolare al foglio, ero io che davo questa velocità;
un’intera
quindi, nel pendono conico la traiettoria era circonferenza perpendicolare al foglio a
quadretti.
Dopodiché, per avere il pendolo semplice o semplicemente lo scosto dalla verticale e lo lascio
andare oppure do una velocità non perpendicolare al piano ma nel piano; quindi, lo posso
spostare e lo lancio con una velocità però una velocità che è sempre nel piano del foglio a
quadretti. In ambedue i casi, cambiano solo le condizioni iniziali o lo lascio andare o gli do una
velocità, quindi, cambia (la velocità iniziale) però in ambedue i casi, essendo le forze T e mg
0
queste qui, il corpo oscillerà in un piano, perché io non gli do alcuna velocità perpendicolare al
piano.
Allora, come faccio a descrivere questo moto? La traiettoria è un arco di circonferenza, quindi,
quello che mi conviene fare quando io ho un arco di circonferenza è di prendere un sistema
radiale tangente, dove il versore radiale è il versore uscente e il versore tangente è il versore
antiorario per convenzione. Non mi conviene prendere xy, rende tutto molto più complicato.
= ,
Quindi, avendo fatto il diagramma del corpo libero, posso scrivere dove l'angolo
compreso tra la verticale e il filo è anche l'angolo compreso tra la verticale forza peso e il
prolungamento del filo, sono angoli corrispondenti delle due rette parallele verticali tagliate dalla
trasversale filo. =
Quindi, posso scrivere lungo i versori radiali e tangenti. Lungo il versore radiale avrò:
è uguale alla massa per l'accelerazione lungo la direzione radiale, che è l'accelerazione centripeta
con L la lunghezza del filo, che sarà anche il raggio di questa circonferenza il cui arco è la
traiettoria della mia massettina. Adesso vi disegno le componenti in rosso della forza peso, prima
non l'avevo fatto è meglio che lo faccia:
l’altra
,
Una componente sarà e sarà la componente tangente che è però, come
vedete, è una componente che ha verso orario quindi lungo il versore tangenziale avremo:
Con l'accelerazione tangenziale che si può scrivere come segue:
Perché alfa è l'accelerazione angolare.
Quindi, come vedete, in questo problema si rispolvera tutto quello che abbiamo detto sul moto
circolare vario, perché c'è un'accelerazione tangenziale, e lo scriviamo in termini di variabili
angolari.
Questo perché? Perché noi dobbiamo descrivere il moto. Qua capite già perché non mi conviene
scegliere il sistema xy, perché non mi conviene usare questo sistema? Perché per descrivere il
moto in questo sistema avrei due equazioni y(t) e x(t), non mi conviene. Invece, se io scelgo il
sistema radiale-tangente, vedo che tutti gli spostamenti sono lungo il versore tangente, perché
lungo il versore radiale la massa non cambia posizione, è sempre L, la fune è inestensibile.
Quindi, tutti gli spostamenti sono lungo il versore tangente e, in particolare, posso studiare il
moto attraverso le variabili angolari quindi, attraverso l'angolo che la fune inestensibile (senza
Θ=0
massa) forma con la verticale. La verticale è la posizione di equilibrio, perché se io metto la
Θ=0
massa perfettamente verticale nella posizione la massa non si muoverà mai se io non la
spingo. Quindi solo sei io la sposto di un certo angolo lei oscillerà intorno a questa posizione di
Θ=0 che, quindi, viene chiamata posizione di equilibrio.
Quando faremo la trattazione, dalla settimana prossima, in termini di energia, vedrete appunto
Θ=0
che è la posizione di equilibrio stabile per il mio sistema. Analizzeremo le condizioni di
equilibrio in termini di energia. Θ(t). Θ=0
Quindi, per determinare il moto io devo determinare la Quindi, per determinare mi
nell’equazione del versore radiale c’è la T
conviene usare la seconda equazione perché che non
conosco. T non è una forza fissata, T dipenderà dalla posizione e dalla velocità quindi questa
un’unica
seconda equazione non mi conviene per risolvere il moto. Ma, d’altra parte dato che c'è
variabile, quindi, si dice che c'è un solo grado di libertà, devo determinare una sola variabile in
funzione del tempo. Io non ho bisogno di due equazioni, me ne basta una, in particolare, mi
conviene la seconda perché la seconda non contiene T. Quindi posso scrivere l'equazione in
questo modo qui
Notate che è estremamente importante ai fini del nostro discorso che il secondo termine abbia un
segno +. Quindi è estremamente importante che la forza e l'accelerazione abbiano segno opposto,
per cui, quando le porto nello stesso membro, qua viene più non viene meno, quindi, questo si
dice che deve essere una forza di richiamo che agisce sulla mia massa. Ma che significa questo?
Θ
Allora, ho ottenuto questa equazione. Questa equazione contiene attraverso il seno e contiene
Θ. Θ(t)
la derivata seconda di Un’equazione che contiene sia la funzione che le sue derivate, si
chiama equazione differenziale che farete in analisi 2. Dato che la derivata di ordine più alto è la
un’equazione
derivata seconda, questa è differenziale del secondo ordine. I coefficienti, quelli
che moltiplicano la funzione e le derivate, sono costanti e non c'è termine noto, cioè non c'è un
Θ
termine dove non compare e quindi si dice omogenea.
Θ(t), c’è ()
Il problema, però, qual è? Qua non c'è e questa equazione differenziale è
un'equazione trascendente, cioè, non ammette soluzione analitica, la potete solo risolvere al
calcolatore e io penso che o dopo il 25 o il semestre prossimo farete metodi di risoluzione
dell'equazione differenziale, il metodo di Runge-Kutta per esempio. Sono degli algoritmi
ottimizzati che vi permettono di risolvere al computer quest'equazione. Significa che voi non
che permette di esplicitare l’angolo in funzione del tempo,
avete una formula ma avete una
Θ
tabella di valori, per ogni t il valore numerico di e fate un bel grafico; quindi, è una soluzione
numerica, non è una soluzione analitica con un'equazione.
Allora, il pendolo semplice però è un sistema estremamente importante in fisica, è importante
avere una soluzione analitica e come facciamo ad avere la soluzione analitica? Si fa la cosiddetta
Θ
approssimazione di piccole oscillazioni, c