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SELEZIONARE
Il materiale inerente all’ambito di indagine
-
CONFRONTARE
L’ipotesi di partenza con le conclusioni raggiunte
-
VERIFICARE
I risultati conseguiti
-
-La capacità di comunicare in linguaggi diversi i risultati, le tappedel percorso effettuato
La capacità di trasferire in ambiti diversi le conoscenze e le
-
abilità acquisite
05. Esistono due metodi di fare ricerca: quali sono e come sono
organizzati?
Ricerca in senso tradizionale, cioé fatta a livello universitario all’interno delle
1)
scienze matematiche, biologiche o altre e che non ha come obiettivo un intervento
sulla realtà. In questo tipodi ricerca la neutralità è il requisito più importante, cioè
lo studioso si accosta e studia il fenomeno dall’esterno senza influire in alcun
modo, possiamo dire, quindi, che la ricerca nella sua origine nasce neutrale.
Al metodo tradizionale si contrappone la ricerca sociale, che il sociologo Gilli
2)
definisce come: “un’attività conoscitiva di analisi e di riflessione, che si svolge nella
pratica su un problema pratico e reale e precede un determinato
intervento nella realtà”. Le differenze tra i due metodi sono: il principio di neutralità
e la possibilità di applicazione concreta nella realtà sociale
Lez.83
03. Quali sono le differenze tra una ricerca qualitativa ed unaquantitativa
la ricerca qualitativa si basa sull’approccio naturalistico, vale a dire che il ricercatore
non manipola in alcun modo la realtà in esame. Il ricercatore qualitativo invece si
immerge il più completamente possibile nella realtà del soggetto e quindi tende a
sviluppare con i soggetti una relazione
di immedesimazione empatica. Ma in questo modo sorge prepotentemente il
problema dell’oggettività della ricerca. Nella ricerca quantitativa il disegno della
ricerca (decisioni operative che sovrintendono all’organizzazione pratica della
ricerca) è costruito a tavolino prima dell’inizio della rilevazione ed è rigidamente
strutturato e chiuso. Nella ricerca qualitativa invece è destrutturato, aperto, idoneo
a captare l’imprevisto, modellato nel corso della rilevazione.
04. Descrivere le caratteristiche della "Rilevazione" nel disegno della ricerca
Nella ricerca qualitativa invece è destrutturato, aperto, idoneo a captare l’imprevisto, modellato nel corso della rilevazione. Da queste diverse impostazioni deriva la diversa
concezione della rappresentativitàdei soggetti studiati. Nella ricerca quantitativa il ricercatore è più preoccupato della rappresentatività del pezzo di società che sta studiando
piuttosto che della sua capacità di comprendere, mentre l’opposto vale per la ricerca qualitativa,alla quale non interessa la rilevanza statistica bensì l’importanza che il singolo
caso sembra esprimere. Anche lo strumento di rilevazione è differenteper i due tipi di ricerche. Nella ricerca quantitativa esso è uniforme o
uniformante per garantire la validità statistica, mentre nella ricerca qualitativa le informazioni sono approfondite a livelli diversi a seconda della convenienzadel momento.
Lez.84
03. Come vengono classificate le diverse disabilità? A cosa servequesta classificazione?
Primo gruppo: minorazioni dell’udito (sordità, sordastria, ipoacusia); minorazioni
della vista (cecità, ambliopia, grave astigmatismo, ecc.); disturbi o disarmonie gravi
dello sviluppo fisico (grave iposomia, gigantismo, endocrinopatie varie, ecc.);
minorazioni motorie (mutilazioni, esiti di poliomielite, spasticità, miopatie, ecc.) e
disturbi psicomotori (disturbi prottognosici, immaturità motorie, ecc.) disturbi delle
funzioni locutorie (afasie, gravi balbuzie, ecc.); infermità somatiche di altro
tipo (cardioreumatismi, vizi cardiaci congeniti gravi, tubercolosi, malattie
debilitanti, ecc.).
Secondo gruppo: insufficienza mentale vera (frenastenie cerebropatiche,
frenastenie bioptiche, frenastenia su base disendocrinia, mongolismo, ecc.); pseudo insufficienza mentale; disturbi o immaturità della personalità (immaturità affettiva,
regressioni reattive, instabilità, disturbi nevrotici, strutture caratteropatiche, ecc.); malattie mentali vere e proprie (schizofrenia infantile, epilessia con manifestazioni
psicopatologiche, ecc.).
Terzo gruppo: situazioni conseguenti a gravi carenze educative familiari; o ad ambiente sociale deviante; o ad assenza di un nucleo familiare o di una struttura sostitutiva
adeguata.
04. Quali sono i metodi diagnostici utilizzati nella pedagogia speciale
Ai fini riabilitativi e pedagogici è imprescindibile che l’handicap del minorato venga
evidenziato e definito quanto prima possibile. Di tale rilevamento precoce, l’asilo
nido, ma più esattamente la scuola materna è il luogo migliore per una diagnosi
adeguata. Le conclusioni di tale diagnosi permettono non solo l’immediato
intervento clinicopedagogico, ma tra l’altro, di trasmettere all’insegnante della
scuola elementare indicazioni utili per valutare le capacità del bambino e, quindi, di
programmare le strategie di recupero che a questa scuola compete. La diagnosi
viene operata da un’équipe di specialisti, di cui fanno parte: il medico, lo psicologo, il
fisioterapista, l’assistente sociale, il pedagogista, ecc. Zavalloni sostiene che “dati
diagnostici per qualificare un individuo derivano dell’informazione completa sulle
sue condizioni di vita, dall’osservazione del medesimo nella condotta quotidiana,
come pure dalla sperimentazione sulle sue attitudini personali”.
Lez.85
03. Lo studente descriva cosa sono i Bisogni Educativi Speciali
I Bisogni Educativi Speciali si dividono in tre grandi aree:
● Disturbi evolutivi specifici tra i quali i DSA (dislessia, disgrafia, disortografia e
discalculia) e l’ADHD, deficit di attenzione e iperattività,
certificati dal Servizio Sanitario Nazionale o da specialisti privati. La scuola che riceve la diagnosi scrive per ogni studente un Piano Didattico Personalizzato e non
c’è la figura dell’insegnante di sostegno
● Disabilità motorie e disabilità cognitive certificate dal Servizio Sanitario
Nazionale, che indicano la necessità dell’insegnante di sostegno e di un
Piano Educativo Individualizzato (PEI)
● Disturbi legati a fattori socio-economici, linguistici, culturali come la non
conoscenza della lingua e della cultura italiana e alcune difficoltà di tipocomportamentale e relazionale. Le difficoltà possono essere messe in luce dalla scuola,
che osserva lo studente ed esprime le sue considerazioni, o possono essere segnalate dai servizi sociali. Non è previsto l’insegnante di sostegno e la scuola si
occupa della redazione di un Piano Didattico Personalizzato (PDP).
Lez.86
08. Lo studente descriva le analogie e le differenze del PEI e del PDP -Piano Educativo Individualizzato - Piano Didattico Personalizzato
Il P.E.I. (Piano Educativo Individualizzato) è il documento nel quale vengono descritti gli interventi integrati ed equilibrati tra loro, predisposti per l'alunno in situazione di
handicap, per un determinato periodo di tempo, ai fini della realizzazione del diritto all'educazione e all'istruzione, di cui ai primi quattro commi dell'art.12 della Legge 104/92
(D.P.R. 24/02/1994 – art.5).
Il Piano Didattico personalizzato non è un documento formale e burocratico ma, come a ppunto dice il termine “ Piano” è uno str ume nto di programmazione del
lavoro didattico, un punto di riferimento per le scelte dei docenti durante l’attività in classe. Non è un documento isolato: èun’articolazione del Piano di lavoro per
la classe concordato nell’équipe dei docenti al quale si richiamano anche i Piani di lavoro di ciascun docente. I PDP sono redatti alla luce delle scelte operate dal Gruppo di Lavoro
per l’Inclusione (GLI) e precisate nel Piano Annuale per l’Inclusività (PAI) d’Istituto, a sua volta parte integrante del Piano dell’Offerta Formativa (POF):
tutta la scuola è quindi implicata nelle scelte per includere gli allievi con BES. Sia il Piano Didattico Personalizzato che il Piano Educativo Individualizzato hanno come scopo
l’inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali e cioè quei bambini o ragazzi che presentano le seguenti caratteristiche:
● Disabilità secondo la legge 104/92
● Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) secondo la legge 170 del2010
● Deficit motorio, di linguaggio o non verbale
● Deficit di attenzione e di iperattività (AD/HD)
● Svantaggio sociale, culturale e linguistico.
In particolare il PEI viene applicato in presenza di disabilità, mentre in tutti gli altri casi viene compilato il PDP.
2 – I soggetti responsabili della compilazione
Il Piano Educativo Individualizzato è compilato sotto la diretta responsabilità della Scuola e dei Servizi socio-sanitari che hanno in carico il bambino/ ragazzo.
Il Piano Didattico Personalizzato è invece redatto dal collegio degli insegnanti sotto la responsabilità del dirigente scolastico.
In entrambi casi tu, come genitore, puoi contribuire attivamente alla stesura del PEI o del PDP.
A grandi linee questo documento contiene le strategie didattiche per lo studente, gli strumenti compensativi e dispensativi che gli vengono messi a disposizione e i criteri di
verifica e giudizio.
Il Piano Educativo Individualizzato è più articolato rispetto al PDP e contiene tutti gli
interventi predisposti per quel particolare alunno. In particolare:
● Dati anagrafici
● Diagnosi funzionale
● Progetto educativo
● Progetti integrati
● Interventi
Lez. 87
06. Cosa sono i Disturbo da ADHD?
Il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività, o ADHD, è un disturbo evolutivo dell’autocontrollo. Esso include difficoltà di attenzione e concentrazione, di controllo
degli impulsi e del livello di attività. Il deficitADHD – Deficit dell’Attenzione e dell’Iperattività rientra ra i Bisogni Educativi Speciali.
Questi problemi derivano sostanzialmente dall’incapacità del bambino di regolare il proprio comportamento in funzione del
trascorrere del tempo, degli obiettivi da raggiungere e delle richieste dell’ambiente.
Lez.88
02. Descrivere la Sindrome di Down e i possibili interventi educativi
Sindrome causata da un’anomalia cromosomica, che si manifesta con caratteristiche somatiche tipiche, accompagnate da ritardo
mentale più o meno grave. L’anomalia cromosomica responsabile della sindrome è la trisomia 21, cioè la presenza di tre copie del cromosoma numero 21 anziché due; pertanto,