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APPROCCIO EDUCATIVO PER I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO: All’interno dell’ambiente
scolastico è opportuno lavorare – sostenendo la relazione educativa, (empatie, ascolto), -curare
l’osservazione educativa e la documentazione ( per acquisire le informazioni necessarie per
conoscere l’allievo e progettare gli interventi),- Coltivare gli interessi specifici dell’ambiente ( per
suscitare maggiore coinvolgimento), - Educare al riconoscimento delle emozioni ( in relazione
all’entità del disturbo) – Supportare la comunicazione ( utilizzando il sistema PECS, le agende
visive, le routine, le storie sociali, etc.) –Sostenere le abilità motorio-prassiche. Fondamentale è la
presenza ed il ruolo dei compagni in quanto rappresenta una risorsa per l’inclusione dell’allievo
con disturbi dello spettro autistico.
DISABILITA’ SENSORIALE: E’ possibile suddividerla in 3 grandi macrocategorie: 1. Cecità o
ipovisione 2. Sordità o ipoacusia 3. Sordità o pluridisabilità. Le disabilità sensoriali implicano
difficoltà nella sfera sociale e in quella dell’autonomia personale, generalmente la sfera cognitiva
non è compromessa.
APPROCCIO EDUCATIVO PER DISABILITA’ SENSORIALI: Nel caso di un testo si attua la facilitazione
quando si vanno ad aggiungere elementi e strumenti utili alla comprensione della consegna e
all’esecuzione del compito, nel caso della semplificazione si vanno a ridurre o riscrivere in maniera
semplificata le informazioni da offrire, mentre nel caso della sostituzione si sostituiscono i
materiali con altri di differente tipologia senza sostituire però gli obbiettivi. In presenza di deficit
visivo la compromissione della vista si può sostituire con l’udito utilizzando la sintesi vocale, gli
avvisatori acustici, gli audiolibri etc. In presenza di deficit uditivo si possono fornire alternative
testuali , avvisatori luminosi, segni e simboli etc. In caso di ipovedenza si può attuare la
semplificazione delle immagini evitando di includere troppe informazioni.
SORDITA’ O IPOACUSIA: Può essere lieve, media, moderata, severa o profonda, è utile individuare
i vari livelli perché richiedono differenti bisogni educativi. Non percepisce correttamente i suoni e
il linguaggio parlato. I tratti che caratterizzano lo sviluppo dell’individuo con disabilità uditiva sono
l’impulsività, percezioni di bassa autostima, a volte tratti di aggressività, ha difficoltà nella lingua
scritta e parlata e un vocabolario piuttosto povero e circoscritto, ha difficoltà nel riconoscere ed
elaborare le emozioni sia le sue che di altri.
APPROCCIO EDUCATIVO PER SORDITA’ O IPOACUSIA: Va aiutato a munirsi di un impianto di
protesi acustiche e ad iniziare un percorso educativo basato sulla riabilitazione logopedia,
importante è anche un corretto e adeguato programma di riabilitazione per conferirgli maggiori
abilità linguistiche. La lingua dei segni è uno strumento fondamentale, non ne esiste una valida per
tutte le nazioni, in Italia viene utilizzata la LIS (Lingua Italiana dei Segni) Le competenze bilingue
sono fondamentali, in quanto gli consentono di esprimersi attraverso la lingua dei segni e
all’oralismo, consentendogli maggiori opportunità di inclusione. L’utilizzo delle nuove tecnologie
per la didattica può aiutare a superare o diminuire le difficoltà di apprendimento e contribuire al
successo formativo, la figura dell’assistente all’autonomia e alla comunicazione è di aiuto per
seguire i ritmi della classe, deve cooperare con l’insegnante di sostegno secondo gli obbiettivi del
PEI. La distanza ottimale con l’allievo sordo non deve mai essere oltre il metro e mezzo. Occorre
progettare la lezione in modalità visiva, programmare le attività da svolgere in anticipo e in
relazione alla presenza/assenza dell’assistente LIS, stabilire chiaramente e in fase di progettazione
iniziale obbiettivi, contenuti, strumenti , strategie, tempi di realizzazione, indicatori di valutazione,
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dato che nulla può affidarsi al caso, occorre inoltre prevedere sempre una parte della lezione
dedicata all’arricchimento del lessico, fondamentale è anche scegliere accuratamente i materiali
didattici e evidenziare i concetti chiave che si vogliono offrire. Su fronte della motivazione per
favorire la memorizzazione del lessico è utile legarlo alla sfera personale e familiare, le tecnologie
per la didattica speciale se utilizzate da tutta la classe divengono rinforzo sia per l’apprendimento
che per la relazione.
NON VEDENTE O IPOVEDENTE: Per il nato ceco tutto lo sforzo di costruire, evocare e associare
immagini richiede molte energie, l’ipovedente invece vive l’ambiguità del rapporto che si
costruisce tra il proprio mondo interiore e quello esterno. Per il non vedente la realtà si riconduce
alle percezioni derivanti dalle sensazioni recepite attraverso i movimenti della mano e del
corpo(percezione aptico-cinestetica). Convive con un costante stato di ansietà, con una certa
demotivazione nell’impegno che porta ad apprendere in tempi più lunghi, ha difficoltà di
attenzione , scarsa organizzazione, timidezza estrema e/o esibizionismo.
APPROCCIO EDUCATIVO PER NON VEDENTE O IPOVEDENTE: Il docente può supportarlo nei
processi conoscitivi della realtà circostante e dei suoi meccanismi di funzionamento
sperimentando anche piccole situazioni di autonomia della propria persona, a supporto dei
processi di autostima e auto efficienza. E’ indispensabile abilitare l’allievo fin dall’infanzia alla
conoscenza della scrittura e della lettura Braille e all’utilizzo di specifici strumenti tiflologici e ausili
tecnologici, le esperienze multisensoriali sono un ottimo approccio didattico, occorre fornirgli
riferimenti di tipo sensoriale e topologico in quanto prerequisiti essenziali per accedere al Braille.
Ogni ipovedente è un caso a sé occorre quindi supportarlo nella scoperta delle sue capacità
percettive In assenza del senso della vista, gli altri sensi cooperano tra loro mediante un processo
noto come “vicarianza”.
STRATEGIE DIDATTICHE INCLUSIVE: L’atteggiamento più o meno inclusivo degli insegnanti e il loro
modo di percepire la disabilità rappresenta importanti fattori predittivi del successo del processo
di inclusione, occorre allontanare il processo di burnout degli insegnanti (e persone in burnout si
sentono prosciugate ed emotivamente esauste, incapaci di far fronte alle richieste del lavoro,
stanche e giù di morale e sentono di non avere abbastanza energia). Il processo inclusivo deve
essere supportato in sinergia da insegnanti, personale scolastico e famiglie. Progettare curricoli
inclusivi considerando quindi le molteplici differenze che contraddistinguono gli alunni,
riadattando il curricolo comune e ampliando e diversificandolo per accogliere le esigenze degli
studenti. Il docente è un regista e si pone come osservatore , ascoltatore e motore nel guidare gli
allievi dell’ambito delle attività collaborative di rielaborazione dei materiali.
LINEE DI INTERVENTO PER UN CURRICOLO FLESSIBILE: 1. La presentazione delle proposte degli
allievi 2. L’organizzazione delle attività e delle risposte 3. L’elaborazione delle richieste da parte
degli allievi 4. Il supporto delle tecnologie per l’informazione e la comunicazione. Occorre
trovare l’anello di congiunzione tra la programmazione curricolare e quella individualizzata, e
realizzare delle programmazioni integrate tra insegnanti curricolari e insegnanti di sostegno.
STRATEGIE DI ADATTAMENTO DIDATTICO: 1. La sostituzione, in presenza di DSA a disabilità
sensoriale, 2. La facilitazione in presenza di DSA , disabilità sensoriale e intellettiva di grado lieve,
3. La semplificazione, nei casi di disabilitò intellettiva e di disturbi dello spettro autistico, 4.La
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scomposizione nei nuclei fondanti della disciplina, per la disabilità intellettiva media e grave, 5. La
partecipazione alla cultura del compito, in caso di disabilità intellettiva gravissima.
LA SOSTITUZIONE: Comporta una modifica dei codici linguistici in input e output con cui il
materiale viene proposto ad un alunno o in maniera in cui quest’ultimo produrrà il proprio lavoro
e o restituirà all’insegnante.
LA FACILITAZIONE: Riguarda l’organizzazione dei materialai e la loro offerta in una forma più
strutturata , atta a favorire la memorizzazione e ridurre il carico cognitivo dell’alunno. Ha una
gamma piuttosto ampia, utilizzo di tecnologie didattiche con valore motivante per
l’apprendimento (LIM, software specifici etc.) strategie per incentivare la comunicazione (es peer
tutoring) attività laboratori ali di vario genere, lavori da assolvere in coppia con un compagno etc
La finalità è sempre la stessa creare contesti didattici più inclusivi.
LA SEMPLIFICAZIONE: riguarda la fase della comprensione delle consegne date., dell’elaborazione
e della risposta alla consegna. E’ possibile semplificare anche l’obbiettivo delle attività, il lessico, i
materiali, la comunicazione le verifiche e la loro restituzione. È fondamentale attuare strategie di
semplificazione con l’aiuto dei compagni, in particolare mediante tutoring e avori di coppia etc.
LA SCOMPENSAZIONE: L’attività didattica è orientata verso ‘individuazione dei nuclei fondanti i
saperi disciplinari , prevede estrema sintesi di consegne e un essenzialità dei materiali al fine di
rinforzare l’autonomia pratica e personale dell’allievo, è applicata nei nelle situazioni più difficili.
UNIVERSAL DESIGN FOR LEARNING: (UDL) è un approccio all’insegnamento finalizzato ad offrire
pari opportunità di successo a tutti gli studenti. Punta all’inclusione, mediante una pianificazione
della proposta didattica indirizzata a risolvere le problematiche speciali di una classe e
contemporaneamente utile per tutti. E’ stato proposto a partire dagli anni Novanta, in
conseguenza degli studi sull’ Universal Design, nei quali si prevedeva la creazioni di edifici e
ambienti adatti a tutti senza l’esigenza di adattarli o modificarli secondo esigenze specifiche.
L’Universal Design For Learning è un approccio volto a migliorare e ottimizzare l’insegnamento e
l’apprendimento per tutte le persone in base a intuizioni scientifiche su come gli esseri umani
apprendono, gli allievi infatti differiscono nelle capacità di recepire le informazioni, apprendere e
farsi coinvolgere. Si basa su tre principi fondamentali 1. Fornire molteplici mezzi per acquisire e
rappresentare la conoscenza ( lavorando su cosa gli individui imparano) 2. Fornire molteplici
mezzi di azione e