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ILLUSTRA QUALI SONO LE MISURE DISPENSATIVE FACENDO QUALCHE ESEMPIO?

Le misure dispensative sono invece interventi che consentono all’alunno o allo studente di non svolgere alcune

prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente difficoltose e che non migliorano

l’apprendimento. Per esempio, non è utile far leggere a un alunno con dislessia un lungo brano, in quanto

l’esercizio, per via del disturbo, non migliora la sua prestazione nella lettura. Rientrano tra le misure

dispensative altresì le interrogazioni programmate, l’uso del vocabolario, poter svolgere una prova su un

contenuto comunque disciplinarmente significativo, ma ridotto o tempi più lunghi per le verifiche.

L’adozione delle misure dispensative, dovrà essere sempre valutata sulla base dell’effettiva incidenza del

disturbo sulle prestazioni richieste, in modo tale da non differenziare, in ordine agli obiettivi, il percorso di

apprendimento dell’alunno o dello studente in questione.

QUALI SONO I PRESUPPOSTI PER UNA DIDATTICA INCLUSIVA?

PRESUPPOSTI

Valorizzare

Occorre VALORIZZARE il protagonismo degli allievi (alunno attivo, responsabile,…) Occorre VALORIZZARE ciò

che gli allievi sanno fare.

Significatività

Occorre DARE SENSO E SIGNIFICATO al lavoro degli alunni, contestualizzarlo. Occorre partire dalle

rappresentazioni degli alunni, dalle conoscenze acquisite per rendere significative le nuove esperienze.

MOTIVARE

Considerare gli obiettivi cognitivi ma anche quelli di tipo motivazionale

Considerare gli atteggiamenti nei confronti dell’apprendimento

Considerare sempre il soggetto che apprende

CHE RUOLO HANNO LE ALLEANZE EXTRASCOLASTICHE NELLA DIDATTICA INCLUSIVA?

ALLEANZE EXTRASCOLASTICHE. L’inclusione è un processo che va sempre rinnovato, che non può mai essere

routinario e richiede la sensibilizzazione di tutte le risorse disponibili entro e fuori la scuola, coinvolgendo

famiglie e strutture del territorio.

Fondamentale è perciò stringere una coinvolgente alleanza educativa con la famiglia e attingere, di comune

accordo, alle risorse presenti sul territorio per giungere alla definizione delle intese essenziali per la buona

riuscita dei progetti di inclusione degli allievi con bisogni educativi speciali

CHE COSA SIGNIFICA ADOTTARE UNA DIDATTICA LABORATORIALE NELL’OTTICA DELL’INCLUSIONE?

Didattica laboratoriale (non serve il laboratorio come luogo fisico!): favorisce la centralità del bambino/ragazzo.

Realizza la sintesi fra sapere e fare, sperimentando in situazione.

Privilegiare l’apprendimento esperienziale e laboratoriale “per favorire l’operatività e allo stesso tempo il

dialogo, la riflessione su quello che si fa”

QUALE RUOLO PUò AVERE IL PEER TO PEER NELLA DIDATTICA INCLUSIVA?

Prevedere momenti di affiancamento (peer to peer) per un immediato intervento di supporto

COME è POSSIBILE PERSONALIZZARE LA DIDATTICA NELL’OTTICA DELL’INCLUSIONE?

La didattica personalizzata, invece, calibra l’offerta didattica, e le modalità relazionali, sulla specificità ed unicità

a livello personale dei bisogni educativi che caratterizzano gli alunni della classe, considerando le differenze

individuali soprattutto sotto il profilo qualitativo; si può favorire, così, l’accrescimento dei punti di forza di

ciascun alunno, lo sviluppo consapevole delle sue ‘preferenze’ e del suo talento. Nel rispetto degli obiettivi

generali e specifici di apprendimento, la didattica personalizzata si sostanzia attraverso l’impiego di una varietà

di metodologie e strategie didattiche, tali da promuovere le potenzialità e il successo formativo in ogni alunno:

l’uso dei mediatori didattici (schemi, mappe concettuali, etc.), l’attenzione agli stili di apprendimento, la

calibrazione degli interventi sulla base dei livelli raggiunti, nell’ottica di promuovere un apprendimento

.

personalizzato significativo

ILLUSTRA GLI OBIETTIVI DEL PTOF E LA SUA RELAZIONE CON LA DIDATTICA INCLUSIVA?

· potenziamento delle conoscenze e delle competenze degli alunni;

· progetti per l'apertura della comunità scolastica al territorio coinvolgendo le istituzioni e le realtà locali;

· iniziative di potenziamento e attività progettuali per il raggiungimento degli obiettivi formativi;

· iniziative di formazione sulle tecniche di primo soccorso e sicurezza sul lavoro rivolte agli studenti;

· programmazione di attività formative per il personale docente e ATA;

· programmazione e promozione della Didattica Inclusiva;

· percorsi formativi e iniziative finalizzate all'orientamento degli studenti;

· percorsi di alternanza scuola-lavoro (almeno per le scuole di II grado);

All’interno di questo approccio, alcune metodologie particolarmente utili per

realizzare concretamente l’inclusione sono:

l’apprendimento cooperativo, un approccio che utilizza il lavoro di

gruppo per il raggiungimento di obiettivi personali e di gruppo, con una

duplice meta: risultati di tipo didattico e potenziamento delle abilità sociali;

la didattica delle intelligenze multiple, che si fonda sulla convinzione che

ogni persona possa sviluppare meglio i propri apprendimenti usando una

molteplicità di canali apprenditivi;

la didattica partecipativa, i cui capisaldi risiedono nella libertà e nel ruolo

attivo assegnato a chi apprende, cui si lascia con fiducia scegliere come

meglio lavorare, esprimersi, affrontare alcune sfide didattiche.

CHE COSA è UN GRUPPO DI BASE?

I gruppi di base sono gruppi eterogenei a lungo termine, mediamente della durata di almeno un anno, con

membri stabili che si scambiano il sostegno, l'aiuto, incoraggiamento e l'assistenza necessaria ad apprendere.

Nei gruppi di base gli studenti possono instaurare rapporti di collaborazione personali durevoli significativi.

Si possono inoltre ipotizzare delle procedure cooperative standard per svolgere attività di tipo generale

ripetitive (ad esempio scrivere relazioni a spiegare) e per gestire la routine di classe (controllare i compiti e

rivedere un testo).

QUALI SONO I VANTAGGI DEL COOPERATIVE LEARNING?

Analizzando il ruolo degli studenti, si può sottolineare come essenzialmente sia un ruolo “attivo” che consente

una maggiore autonomia e sperimentazione delle proprie abilità. Infine un ulteriore elemento che differenzia

l’apprendimento cooperativo dal semplice compito di gruppo durante la lezione frontale, consiste proprio

nella valutazione: difatti alla fine delle varie attività viene richiesta una valutazione sia all’insegnante sia agli

alunni stessi, intesa come autovalutazione del proprio operato e delle proprie capacità di collaborare insieme

per raggiungere uno scopo comune.

L’utilizzo dell’apprendimento all’interno

cooperativo può portare numerosi vantaggi del contesto classe:

 Vantaggi di tipo cognitivo relativamente a situazioni in cui gli studenti sono posti di fronte a situazioni

complesse, dove solo tramite il contributo di ciascun partecipante si può giungere ad una adeguata

soluzione.

 Vantaggi di tipo motivazionale in quanto gli studenti sperimentando un clima relazionale positivo

possono sentirsi maggiormente liberi ed attori responsabili del proprio benessere, dove quest’ultimo sia

legato al soddisfacimento di bisogni di autonomia, relazione e competenza. Inoltre importantissimi sono i

vantaggi derivanti dalla cooperazione relativamente alla crescita del soggetto in relazione con il gruppo.

 derivanti dall’esperienza di confronto con gli altri membri del gruppo e

Vantaggi di tipo relazionale

dell’unire le risorse per risolvere problemi complessi.

COME SI STRUTTURA UNA LEZIONE CON I GRUPPI DI APPRENDIMENTO COOPERATIVO?

strutturare in forma cooperativa ogni direzione, di ogni materia con studenti di ogni età;

1. usare l'apprendimento cooperativo idealmente dal 60% all'80% del tempo;

2. descrivere accuratamente quello che sta facendo e perché, in modo da mostrare agli studenti la natura e

3.

vantaggi dell'apprendimento cooperativo e poter mostrare ai colleghi come si usa questo metodo;

4.applicare i principi della cooperazione ad altri campi, come attività collegiali la programmazione, i consigli di

istituto e i collegi docenti.

QUALI POSSONO ESSERE LE MOTIVAZIONI PER USARE L’APPRENDIMENTO COOPERATIVO?

La ricerca ha dimostrato che la cooperazione, rispetto all'impostazione competitiva individualistica, di solito

consente di ottenere i seguenti risultati:

1. Gli studenti ottengono migliori risultati: tutti gli studenti lavorano di più raggiungono risultati migliori,

memorizzano meglio e più a lungo, sviluppano una maggiore motivazione intrinseca, passano più tempo sul

compito e sviluppano livelli di ragionamento superiori oltre alla capacità di pensiero critico.

2. Gli studenti sviluppano relazioni più positive: si creano uno spirito di squadra e rapporti di amicizia e

sostegno reciproco, sia personale che scolastico; la diversità viene rispettata e apprezzata e dopo si affiata.

3. Maggiore benessere psicologico: l'adattamento psicologico degli studenti è migliore, così come loro senso di

auto efficacia, l'autostima di immagine di sé; studenti sviluppano competenze sociali e una maggiore capacità

di affrontare le difficoltà e lo stress.

COME SI PUò RENDERE EFFICACE LA COOPERAZIONE?

COME SI Può ILLUSTRARE IL COMPITO AGLI STUDENTI PRIMA DI UNA LEZIONE COOPERATIVA?

Gli elementi di base per strutturare una lezione cooperativa sono:

ristrutturare secondo il metodo cooperativo le lezioni, i curricoli e i corsi;

1. adattare le procedure di apprendimento cooperativo alle particolari esigenze didattiche, alle materie e agli

2.

studenti;

identificare i problemi degli studenti nel lavoro collettivo e intervenire per migliorare l'efficacia dei gruppi.

3.

Favorire la cooperazione all'interno dei gruppi significa strutturare accuratamente cinque elementi essenziali

in ciascuna lezione:

1. Interdipendenza positiva: si devono assegnare compiti chiari e un obiettivo comune in modo che gli studenti

capiscano che si tratta di una questione di collaborazione. L'interdipendenza positiva viene raggiunta quando i

membri del gruppo comprendono che il rapporto di collaborazione che li unisce è tale per cui non può esistere

successo individuale senza successo collettivo. Il fallimento del singolo è un fallimento del gruppo. I membri del

gruppo comprendono che lo sforzo di ciascuno non va soltanto suo vantaggio ma va anche a vantaggio di tutti

gli altri componenti.

2. responsabilità individuale di gruppo: il gruppo deve essere responsabile del raggiungimento dei suoi

obiettivi e ogni membro lo deve es

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Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher JonnyCampus di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica dell'inclusione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Raviolo Paolo.
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