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INCLUSIONE

Molto più recente è l’adozione del termine inclusione che comporta un allargamento semantico del

concetto di accoglienza. Nato nell’ambito degli studi sociologici, come nuova categoria concettuale

per interpretare i processi di evoluzione delle società occidentali, si è sviluppato in relazione alla

rapida trasformazione delle società moderne, alla globalizzazione, all’apertura e alla mobilità del

sistema sociale.

Si basa non sulla misurazione della distanza da un preteso standard di adeguatezza, ma sul

riconoscimento della piena partecipazione alla vita scolastica da parte di tutti e richiede di:

Impostare processi di apprendimento realizzabili

Superare le barriere potenziali all’apprendimento e alla valutazione

Rispondere ai diversi bisogni di apprendimento degli alunni.

Il Valore della Differenza, il Limite della Diversità

“Diversità” accentua il concetto di “differenza”. “Diversità” richiama l’idea di dissomiglianza, di

disboscamento da una norma, da ciò che è più comune, diffuso, condiviso e che, nella accezione

più negativa, può richiedere talora interventi compensatori. Lezione 5 - 14/09

BACKGROUND

La Pedagogia speciale costituisce un ramo articolo del sapere educativo che applica il metodo

scientifico allo studio delle problematiche dei soggetti con bisogni speciali connessi a elementi di

disagio, devianza, marginalità o disabilità che impediscono il pieno sviluppo e la piena espressione

del potenziale umano.

La pedagogia speciale contribuisce a cogliere, interpretare e portare a soluzione educativa i

problemi specifici, alla luce di una teoria dell’educazione che si fonda sul riconoscimento del

soggetto disabile come persona dotata di una propria dignità e di una indiscussa individualità che

vanno rispettate e valorizzate.

Jean-Marc Gaspard Itard (1775-1838) è considerato il fondatore della Pedagogia speciale poiché

fu di questo pedagogista francese del XIX secolo l’idea dell’educabilità dell’individuo anche in

presenza di forti disabilità e nell’importanza della mediazione sociale nella crescita psicofisica della

persona.

Emblematico è il caso del famoso bambino di dodici anni, Victor, vissuto fra gli animali in una

foresta del centro sud della Francia, che grazie all’opera di Itard, medico chirurgo in una scuola di

sordomuti ed esperto in problematiche speciali, riuscì ad essere riabilitato (anche se ha imparato

solo poche parole). Itard dimostrò che era il difetto di socializzazione ad avere creato l’handicap.

Itard mise in discussione il modello dell’osservazione che tende a giudicare e classificare:

“Accorsero in massa, lo si guardò senza osservarlo, lo si giudicò senza

conoscerlo e poi non se ne parlò più”

LA PEDAGOGIA SPECIALE IN ITALIA

Maria Montessori (1870-1952) sperimentò ed affermò che i BES vanno affrontati anche dal punto

di vista pedagogico e psicologico e non solo medico. Nacquero, grazie alla sua opera, le prime

scuole magistrali ortofreniche.

Dopo una prima fase di studi e di sperimentazioni, la pedagogista dimostrò come le metodologie

dedicate ai soggetti svantaggiati fossero in realtà valide per tutti.

I suoi punti fondamentali:

1. Importanza dell’educazione senso-motoria per lo sviluppo della personalità del bambino

disabile e delle sue capacità cognitive;

2. Individualizzazione del percorso di apprendimento: le attività devono essere centrate sulle

caratteristiche del bambino.

3. Utilizzo di materiali didattici specifici e adeguati

4. Socializzazione del bambino attraverso attività di cooperazione con altri bambini per la cura

dello spazio di vita.

Con Montessori nasce una nuova visione dell’infanzia e dei suoi bisogni educativi.

La sua pedagogia speciale si propone, con modalità ben definiti, in sinergia con i trattamenti

educativi, riabilitativi, rieducativi, di accompagnare il bambino nel recupero e nell’attivazione del

potenziale evolutivo inibito o arrestato.

Proprio per la sua differenza, ogni persona deve poter realizzarsi ed espandersi in tutta la sua

originale pienezza, affermandosi come “differente” non solo dagli altri ma anche da se tessa????

La rete formativa inclusiva è fattore di successo di:

• Inclusione sociale

• Inclusione personale

• Inclusione relazionale

• Inclusione comunicativa

• Inclusione formativa

• Inclusione scolastica

• Inclusione lavorativa

Secondo la direttiva ministeriale, i Bisogni Educativi Speciali si dividono in 3 aree:

• Area della disabilità

• Area dei Disturbi Evolutivi specifici

• Area dello Svantaggio socio/economico, linguistico, culturale.

Accoglienza e Considerazione

Accoglienza significa considerare ogni individuo come persona che deve essere salvaguardata nella

dignità, che ha bisogni propri, primari e secondari, derivanti dalla storia soggettiva.

È necessario tenere conto del modo in cui ognuno vive il tempo e lo spazio, perché queste sono le

dimensioni essenziali in cui viene costruita la relazione con sé, con l’ambiente con gli altri.

I limiti creano rifiuto, dolore, enorme frustrazione e grande fatica. Questo sperimentano i genitori

quando nasce un figlio disabile. Non bisogna fare finta di non vedere le oggettive limitazioni di un

disabile. Da qui la necessità di una diagnosi approfondita e di una trasmissione di informazioni

trasparente e puntuale.

LA RELAZIONE D’AIUTO

Ci sono aspetti della persona che è essenziale considerare: i sentimenti, gli stati d’animo, i valori e

le regole individuali.

Chi è diversamente abile e ha bisogno di cura e aiuto, deve essere rispettato anche nel proprio

mondo interiore, nell’universo di riferimento che gli appartiene.

Avere consapevolezza di sé e conoscere con precisione e profondità la situazione dell’altro sono

condizioni necessarie per impostare un’adeguata relazione d'aiuto.

Altrettanto importante è capire che tipo di aiuto si deve dare, dove è opportuno intervenire, quali

sono i reali bisogni di ciascuno.

Con l’espressione e il confronto il soggetto costruisce la personalità, ma se la comunicazione viene

negata, se non c’è la possibilità di dirsi all’altro, di conoscere il diverso, com’è possibile crescere?

Bisogna guardarsi allo specchio per sapere come siamo e gli occhi di chi sta di fronte sono davvero

gli specchi migliori.

Nella relazione d’aiuto un meccanismo di difesa che rende difficile l’ascolto e il confronto può

essere la tendenza a privilegiare l’aspetto tecnico del lavoro, a prestare attenzione soprattutto agli

strumenti e alle modalità, non accorgendosi che il senso della propria attività professionale NON è

curare, ma è “prendersi cura”. Lezione 6 - 27/09

DIAGNOSI FUNZIONALE

Era una diagnosi molto legata alla patologia dello studente e rispetto ad essa doveva orientare

l’azione della scuola nei confronti dello studente.

Assieme veniva costruito il profilo dinamico funzionale: si introducevano anche figure di insegnanti

per la prima volta.

ICF =INTERNATIONAL CLASSIFICATION OF FUNCTIONING, DISABILITY AND

HEALTH

Si vede un’altra definizione di disabilità

Disabilità: difficoltà di funzionamento a livello del corpo, della persona, della società, in uno o più

domini di vita, vissuta da un individuo con una condizione di salute in interazione con i fattori

contestuali.

Disabilità =/ Malattia.

Dal ICIDH (1980)…

Menomazione: … ogni perdita o anormalità di strutture o funzioni psicologiche, fisiologiche o

anatomiche.

Disabilità: … ogni restrizione o perdita (risultante da menomazione) dell’abilità di eseguire

un’attività nella maniera considerata normale per un essere umano.

Handicap: … uno svantaggio derivato, per un dato individuo, risultante da una menomazione o una

disabilità, che limiti o prevenga l’adempimento di un ruolo che è normale (rispetto a età, sesso e

fattori sociali / culturali) per l’individuo.

L’OMS ha abbandonato il concetto di salute come assenza di malattia, identificandola invece come,

una tensione verso una piena armonia e un sano equilibrio fisico, psichico, spirituale e sociale.

L’ICF prende in considerazione l’intera persona, tutte le dimensioni del funzionamento umano

(fisico, psicologico, personale, famigliare e sociale) e ambiente.

Essendo il modello della disabilità dell’ICF basata sull’interazione tra il modello medico e il

modello sociale, l’approccio dell’OMS è stato quello di adottare il modello Bio-Psico-Sociale.

Un modello di sintesi che fornisce una visione coerente delle diverse dimensioni della salute a

livello biologico, individuale e sociale.

Concetto innovativo dell’ICF nell’approccio alla disabilità è che qualunque persona in qualunque

momento della vita può avere una condizione di salute che in un ambiente sfavorevole diventa

disabilità.

Scopo

Lo scopo generale della classificazione ICF è quello di fornire un linguaggio standard e unificato

che serve da modello di riferimento per la descrizione della salute e degli stati ad essa correlati.

Per fare ciò si confrontano i dati tra paesi diversi. Si migliora la comunicazione in equipe

multidisciplinari. Si trova una base scientifica per la comprensione e lo studio della salute. Si crea

un sistema di codifica per i sistemi informativi sanitari.

Il modello concettuale dell’ICF propone un’ottica positiva che enfatizza salute e funzionamento

rispetto alla malattia o disabilità ponendo attenzione ai vari fattori di contesto, ambientali e

personali.

Non è però una classificazione delle persone, ma una classificazione delle caratteristiche della

salute delle persone nel contesto delle loro situazioni di vita individuali e dell’interazione con i

fattori ambientali.

N.B.: Non essendo un tool diagnostico, l’OMS consiglia un utilizzo complementare dell’ICF con

l’ICD-10 per completare il quadro di condizione di salute.

L’ICD-10 E L’ICF

L’ICD-10 e l’ICF sono complementari e dovrebbero essere usati assieme. Nell’ICF vengono

classificati il funzionamento e la disabilità associati alla condizione di salute.

Mentre le condizioni di salute in quanto tali (malattie, disturbi, lesioni etc) vengono classificate

principalmente nell’ICD-10 che fornisce un modello di riferimento eziologico. L’ICD-10 fornisce

una diagnosi delle malattie, dei

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
9 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/03 Didattica e pedagogia speciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher franciid di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia e didattica dell'inclusione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Ca' Foscari di Venezia o del prof Fiorino Tessaro.