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Cosa vuol dire che la prima guerra mondiale fu un conflitto imperialista?
La causa principale della prima guerra fu la rivalità tra potenze industriali, che era degenerata nel nazionalismo e nell'imperialismo. La competizione economica, alla ricerca di nuovi territori da sfruttare. Alla vigilia della prima guerra mondiale erano finiti i territori liberi. Il sistema coloniale, però, era incompleto e dal punto di vista economico rendeva poco. La contesa coloniale, vide le potenze europee impegnate ad accaparrarsi l'Africa e l'Asia.
Cosa vuol dire economia pianificata? E economia di mercato? Fare degli esempi storici
Nell'economia pianificata lo stato decide cosa e in che quantità produrre e commercializzare. In Economia di mercato tutte le decisioni di mercato vengono stabilite dal mercato. Dal punto di vista strettamente economico, l'esperienza sovietica è particolarmente interessante perché subito dopo il...
Rovesciamento del potere zarista prese vita la prima esperienza di economia pianificata. Sebbene sia coincisa con la prima guerra mondiale, la rivoluzione russa (o bolscevica) aveva delle radici ben più profonde di natura politica, economica e sociale. Sul piano filosofico incise molto il marxismo, che auspicava al socialismo e alla lotta di classe che rappresentava il motore della storia e doveva condurre ad una avversione verso il capitalismo. Un aspetto contraddittorio della rivoluzione russa fu che in sostanza si combatteva il capitalismo in un Paese tutto sommato economicamente arretrato. Il comunismo di guerra fu una integrale applicazione del marxismo, ma fu un totale fallimento economico. Si rese necessaria una revisione dell'economia pianificata, una sorta di compromesso con l'economia di mercato che fu ribattezzata NEP. Nuova Politica Economica. Fu varata da Lenin nel 1921 e rimase in vigore fino al 1928.
Cos'è il Deficit Spending? Vuol dire spesa in disavanzo.
Per stimolare la domanda era necessario ridurre la disoccupazione. In questo modo sarebbe aumentato il reddito delle famiglie, che sarebbe stato utilizzato per i consumi, i quali a loro volta fungevano da stimolo per la produzione delle imprese. Keynes consigliò di far leva sulla spesa pubblica, anche a costo di sacrificare l'equilibrio di bilancio. Lo Stato, infatti, dovrebbe preoccuparsi che le spese siano uguali alle entrate. Praticare una politica di spesa pubblica avrebbe dunque significato maggiori uscite, possibili solo con maggiori entrate (maggiore tassazione). Invece Keynes sosteneva che in situazioni come quelle venutisi a creare durante la crisi del '29 (sovrapproduzione) lo Stato avrebbe dovuto spendere in disavanzo, cioè di più rispetto a quello che le entrate consentivano. La spesa pubblica, sia essa indirizzata verso infrastrutture o servizi pubblici avrebbe comportato un aumento dell'occupazione e del reddito disponibile, a costo di undeficit di bilancio. Cos'è il gold sterling standard e quando fu praticato? La fase storica che va dal 1890 al 1914 è definita gold standard puro o gold sterling standard, per sottolineare l'importanza di Londra. Questo è il periodo in cui il sistema funzionò al meglio in quanto si misero in moto le cosiddette "regole del gioco". Se un paese subiva un deflusso di oro, perché indebitato verso altri paesi, si verificava una crisi deflazionistica. La diminuzione dei prezzi interni, però, portava anche ad un aumento della competitività e quindi ad un aumento delle esportazioni. Aumentando le esportazioni si creava un nuovo afflusso d'oro e il ciclo ricominciava.
Cos'è la disoccupazione strutturale e quando nacque? Il fenomeno più imponente è certo la disoccupazione, con la crisi del 1929 la produzione industriale fu notevolmente danneggiata. Nel 1930 negli Stati Uniti si registrò una forte
crescita della disoccupazione che toccarono punte del 38%, tanto da ricevere una nuova definizione come DISOCCUPAZIONESTRUTTURALE che si differenziava da quella fisiologica o transitoria. A livello sociale si ebbero dunque conseguenze gravissime: fame, alta mortalità, apatia e disperazione (il tasso di morti per suicidio aumentò a ritmo esponenziale), oltre che un aumento dei reati. Una disoccupazione così prolungata, non ebbe precedenti storici, mise in evidenza la totale assenza di ammortizzatori sociali. Cos'è la NEP di Lenin? Che risultati si registrarono? Si rese necessaria una revisione dell'economia pianificata, una sorta di compromesso con l'economia di mercato che fu ribattezzata NEP, Nuova Politica Economica. Fu varata da Lenin nel 1921 e rimase in vigore fino al 1928. La NEP andò sostanzialmente a buon fine, consentendo il ritorno alla normalità nell'arco di cinque anni. Restò in vigore fino al 1925. Alla morte diLenin Stalin istituì la pianificazione integrale. La NEP prevedeva:
- L'abolizione delle requisizioni in agricoltura e la sostituzione con una tassa fissa della metà circa rispetto ai prelievi precedenti;
- Il ritorno alla proprietà privata della terra, diritto di successione compreso;
- La privatizzazione delle imprese con meno di 20 operai, (circa il 12% del settore), autorizzate a vendere liberamente;
- Il parziale ritorno della libertà d'impresa;
- Il ricorso a tecnici stranieri, a capitali stranieri (che non arrivarono causa inaffidabilità) e a imprese straniere;
- La riorganizzazione del settore industriale pubblico mediante cartelli, riaffermazione del principio del profitto, e liberalizzazione;
- La privatizzazione del commercio interno per aziende di massimo 20 dipendenti (il 90% della distribuzione ritornò in mani private);
- La riforma monetaria.
Quali possono essere stati i motivi per cui scoppiò la prima guerra mondiale?
guerra mondiale? Il casus belli fu l'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono dell'Impero Austro-Ungarico, compiuto a Sarajevo (Bosnia) il 28 giugno 1914 da parte di un nazionalista serbo-bosniaco, Gavrilo Princip. Ma la causa principale fu la rivalità tra potenze industriali, che era degenerata nel nazionalismo e nell'imperialismo. La competizione economica, alla ricerca di nuovi territori da sfruttare. Alla vigilia della prima guerra mondiale erano finiti i territori liberi. Il sistema coloniale, però, era incompleto e dal punto di vista economico rendeva poco. La contesa coloniale, vide le potenze europee impegnate ad accaparrarsi l'Africa e l'Asia. Benché i principali protagonisti della guerra furono i paesi occidentali più industrializzati, i paesi coinvolti nel conflitto furono 35, ripartiti sui cinque continenti, che parteciparono anche le colonie e che furono mobilitati 65 milioni di individui. QualiDestra Storica in Italia, i principali problemi affrontati furono: 1. Ritardo tecnologico: l'Italia era indietro rispetto ad altri paesi europei in termini di sviluppo tecnologico e industriale. 2. Mancanza di risorse minerarie: l'Italia aveva una limitata disponibilità di risorse minerarie, il che limitava lo sviluppo industriale. 3. Inadeguatezza del sistema tributario: il sistema fiscale italiano era inefficiente e poco equo, con una tassazione pesante per le classi meno abbienti. 4. Iniquo sistema elettorale: il sistema elettorale favoriva le classi più ricche e influenti, limitando la partecipazione politica delle classi meno abbienti. 5. Analfabetismo e carenza di norme igieniche: l'Italia aveva un alto tasso di analfabetismo e mancava di norme igieniche adeguate, che contribuivano alla diffusione di malattie e condizioni di vita precarie. 6. Povertà diffusa e predominanza dell'agricoltura: l'Italia era caratterizzata da una grande povertà diffusa, con la maggior parte della popolazione impegnata nell'agricoltura e con scarse opportunità di lavoro. 7. Questioni meridionali e brigantaggio: il Sud Italia era afflitto da problemi socio-economici, come la povertà estrema e il brigantaggio, che richiedevano interventi specifici. 8. Caos monetario: l'Italia aveva un sistema monetario instabile e frammentato, con diverse monete circolanti in diverse regioni. La Destra Storica affrontò questi problemi emettendo debiti di Stato per coprire i debiti italiani, aumentando le tasse e vendendo beni demaniali dell'asse ecclesiastico. Inoltre, promosse politiche di sviluppo economico, come l'industrializzazione e l'istruzione pubblica. Dalla dipendenza del mondo occidentale dalle importazioni di petrolio sono emersi diversi problemi, tra cui: 1. Dipendenza energetica: i paesi occidentali sono diventati fortemente dipendenti dalle importazioni di petrolio per soddisfare le proprie esigenze energetiche. 2. Instabilità dei prezzi: le fluttuazioni dei prezzi del petrolio possono avere un impatto significativo sull'economia dei paesi importatori, causando inflazione e instabilità economica. 3. Vulnerabilità geopolitica: la dipendenza dal petrolio importato può rendere i paesi occidentali vulnerabili a eventi geopolitici, come conflitti o instabilità politica nelle regioni produttrici di petrolio. 4. Impatto ambientale: l'uso intensivo del petrolio ha contribuito al cambiamento climatico e all'inquinamento ambientale, con conseguenze negative per la salute umana e l'ecosistema. Per affrontare questi problemi, sono state adottate diverse strategie, come la diversificazione delle fonti energetiche, l'investimento nelle energie rinnovabili e l'adozione di politiche di efficienza energetica. Inoltre, sono state promosse politiche di riduzione della dipendenza dal petrolio, come l'uso di trasporti pubblici elettrici e lo sviluppo di tecnologie alternative.Nella recente storia ci sono state due crisi energetiche molto sentite, dovute a instabilità nelle zone di produzione del petrolio, una nel 1973 come conseguenza diretta della guerra del Kippur e l'altra nel 1979 conseguente alla rivoluzione islamica in Iran. Il prezzo del greggio triplicò in quanto tutta l'economia occidentale si basava sull'importazione del petrolio, causando un peggioramento della bilancia dei pagamenti. L'aumento dei costi del petrolio e delle importazioni in genere contribuì ad alimentare le spinte inflattive già in atto e furono adottate politiche espansive: per le imprese l'aumento del petrolio significò aumento dei costi e poiché le politiche espansive impedivano di ridurre i salari nominali, furono costrette ad aumentare i prezzi, misura che però alimentando l'inflazione fece ridurre il potere d'acquisto di quei salari, la produzione si contrasse con ovvi contraccolpi sul tasso.
Della dinastia dei Romanov, Pietro I, detto il Grande avviò un grande progetto di espansione imperialistica. Il suo primo obiettivo fu quello dell'espansione territoriale, rivolta soprattutto verso l'Impero Ottomano per la conquista del Mar Nero. Dopo diversi viaggi in Europa, nel 1697, rimase affascinato dalla magnificenza politica ed economica delle altre corti europee. Ammaliato soprattutto dalle meraviglie viste a Versailles. Ritenne di poter ridurre le distanze avviando un processo di rinnovamento. Le riforme, tuttavia, furono centralizzate ed autocratiche, tanto è che si può parlare di assolutismo dispotico. Obiettivo principale della politica di Pietro I il Grande fu quello di avviare un processo di rinnovamento militare e civile dello stato che ebbe come conseguenza anche qualche forma di modernizzazione economica.
Quali sono i nuovi equilibri mondiali?
creatisi dopo la seconda guerra mondiale? La guerra, aveva reso gli Stati Uniti una superpotenza indiscussa. Il fenomeno era già iniziato con la prima guerra mondiale e diventò una realtà già durante il II conflitto. Gli Stati Uniti erano i portatori di ideali politici basati sulla democrazia e dal punto di vista economico erano forti sostenitori dell'economia di mercato. Diametralmente all'opposto vi era l'Unione Sovietica, altra superpotenza del secondo dopoguerra. La metafora usata da Churchill per definire la separazione dei paesi dell'Europa occidentale dagli stati socialisti dell'Europa dell'est inizialmente non fu accolta positivamente, divenne usuale all'epoca della guerra fredda. Furono stabiliti i confini tra Polonia e Germania sulla linea Oder-Neisse e fu deciso che tutta la popolazione tedesca presente nel territorio polacco, cecoslovacco e ungherese doveva essere rimpatriata in Germania. La Germania fu suddivisa in
hanno mai subito una colonizzazione diretta da parte delle potenze europee?