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Esercizio 1. Risolvere le seguenti equazioni e disequazioni
1. 2
1 − 7x 2x − 3x − 45 2x + 1
+ =
2
6x + 6 4x − 4 3 − 3x
2. x +4 < 2
x − 3
3. 2x − 1
| | > 3
5
4. |x − 1| − 2|x + 3| + x + 7 ≤ 0
Soluzioni:
1. x = 7
2. x < 3 ∨ x > 10
3. x < −7 ∨ x > 8
4. x ≤ −7 ∨ x ≥ 1 3 2
Esercizio 2. Studiare il segno del polinomio p(x) = x − x − x − 2.
(Suggerimento: trovare uno zero del polinomio. Sia a tale zero. Usare Ruffini per
fattorizzare p(x) = q(x)(x − a). Mostrare che q(x) > 0 per ogni x e dedurre che p(x) ≥ 0
se e solo se x ≥ a. 2
Soluzione: p(2) = 0, quindi p(x) è divisibile per x−2 e si ottiene p(x) = (x−2)(x +x+1).
Si noti ora che il polinomio di secondo grado ha ∆ < 0 ed a > 0, quindi è sempre positivo.
Dalla regola dei segni del prodotto segue allora che p(x) > 0 per x > 2, p(x) = 0 solo per
x = 2 e p(x) < 0 per x < 2. 1 3
Esercizio 3. Studiare il segno del polinomio p(x) = x − 7x + 6. (Attenzione che q(x)
non è sempre positivo come nell’esercizio precedente! Se non ci si ricorda come si studia il
segno di un polinomio di secondo grado (tramite la parabola associata!) ricordarsi almeno
2 2
che se x , x sono le radici di ax + bx + c, allora ax + bx + c = a(x − x )(x − x )).
1 2 1 2
Soluzione: applicando Ruffini a gogò si trova p(x) = (x − 1)(x − 2)(x + 3). Dalla regola
p(x) > −3 < x < ∨ 2, = 0 per
dei segni del prodotto segue allora che 0 per 1 x > p(x)
x = −3, 1, 2 e p(x) < 0 per x < −3 ∨ −1 < x < 2.
Esercizio 4. Calcolare i determinanti delle seguenti matrici
1. !
à 2 1
1 3
2.
2 1 3
1 3 1
0 1 2
3.
1 3 0 0
1 3 1 −1
2 2 −1 0
0 0 2 1
Soluzione:
1. viene 5
2. viene 11
3. conviene scegliere la quarta colonna, ma... fate come vi pare. Comunque viene 12.
3
Esercizio 5. Dire se i seguenti vettori di R sono linearmente dipendenti o indipendenti.
1. v = (1, 0, 1), v = (1, 0, 3), v = (0, 1, −1)
1 2 3
2. v = (1, 2, 1), v = (−2, 1, 0), v = (−1, 3, 1)
1 2 3 2
n
Soluzione: ricordo che n vettori in R sono linearmente indipendenti se e solo se la matrice
delle loro componenti ha determinante diverso da zero. Quindi
1.
1 0 1
det = −2 6 = 0
1 0 3
0 1 −1
quindi i primi tre vettori sono indipendenti.
2.
1 2 1
det = 0
−2 1 0
−1 3 1
e quindi sono dipendenti. Si noti che, senza calcolare il determinante, si sarebbe
potuto osservare che v = v + v e quindi sono linearmente dipendenti grazie al
3 1 2
n
teorema: m vettori in R sono linearmente dipendenti se e soltanto se almeno uno
di essi si può scrivere come combinazione lineare degli altri.
2
Esercizio 6. Siano dati i seguenti vettori in R :
v = (1, 1), v = (2, 3), v = (1, −1)
1 2 3
Esprimere v come combinazione lineare di v e v . Per i più intraprendenti: mostrare che
3 1 2
2
tre vettori in R sono sempre linearmente dipendenti.
Soluzione: si cercano due numeri reali a, b tali che v = av + bv , cioè tali che
3 1 2
a(1, 1) + b(2, 3) = (1, −1)
ovvero (applicando la linearità del prodotto fra un vettore e uno scalare)
(a, a) + (2b, 3b) = (1, −1)
cioè (applicando la linearità della somma fra vettori)
(a + 2b, a + 3b) = (1, −1)
3
Ciò equivale, usando il principio di identità fra vettori (due vettori sono uguali se e soltanto
se hanno le componenti ordinatamente uguali) al sistema
( a + 2b = 1
a + 3b = −1
la cui soluzione è evidentemente (a, b) = (5, −2). La combinazione lineare richiesta è
quindi v = 5v − 2v
3 1 2
Per i più intraprendenti ... costruire la matrice delle componenti dei tre vettori. Si tratta di
una matrice 3×2, in quanto abbiamo tre vettori ciascuno con due componenti. Ricordiamo
ora che il massimo numero di vettori indipendenti è dato dal rango della matrice, il quale
non può essere maggiore di due.
Esercizio 7. Scrivere il vettore v = (0, 3, 2) come combinazione lineare di v = (2, 1, 1),
1
v = (3, 1, −2) e v (−1, 2, −3)
2 3
Soluzione: si cercano tre numeri reale a, b, c tali che v = av + bv + cv , cioè tali che
1 2 3
(dagli stessi passaggi dell’esercizio precedente)
(0, 3, 2) = (2a + 3b − c, a + b + 2c, a − 2b − 3c)
Applicando il principio di identità dei vettori si perviene al sistema
2a + 3b − c = 0
a + b + 2c = 3
a − 2b − 3c = 2
che possiamo risolvere usando Cramer. Infatti la matrice dei coefficienti è
2 3 −1
A = 1 1 2
1 −2 −3
il cui determinante è 20 6 = 0 (quindi possiamo applicare Cramer!!). Consideriamo le
seguenti matrici
0 3 −1
A = 3 1 2
a
2 −2 −3
4