Anteprima
Vedrai una selezione di 13 pagine su 57
Appunti esame Matematica generale Pag. 1 Appunti esame Matematica generale Pag. 2
Anteprima di 13 pagg. su 57.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti esame Matematica generale Pag. 6
Anteprima di 13 pagg. su 57.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti esame Matematica generale Pag. 11
Anteprima di 13 pagg. su 57.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti esame Matematica generale Pag. 16
Anteprima di 13 pagg. su 57.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti esame Matematica generale Pag. 21
Anteprima di 13 pagg. su 57.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti esame Matematica generale Pag. 26
Anteprima di 13 pagg. su 57.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti esame Matematica generale Pag. 31
Anteprima di 13 pagg. su 57.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti esame Matematica generale Pag. 36
Anteprima di 13 pagg. su 57.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti esame Matematica generale Pag. 41
Anteprima di 13 pagg. su 57.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti esame Matematica generale Pag. 46
Anteprima di 13 pagg. su 57.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti esame Matematica generale Pag. 51
Anteprima di 13 pagg. su 57.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti esame Matematica generale Pag. 56
1 su 57
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Polinomio di Taylor di secondo ordine

T′′(x) = 0 + 2a D[x - x] = 2a0 2 0 22

Se esso si comporta come il polinomio di Taylor di primo ordine avremo:

T(x) = a = f(x)2 0 0 0

T′(x) = a = f′(x)0 1 02

T′′(x) = 2a = f′′(x)0 2 02

Quindi il polinomio di Taylor di secondo ordine diventa:

f′′(x)0 2

T(x) = f(x) + f′(x)(x - x) + (x - x)2 0 0 0 02

T(x) = f(x) + f′(x)(x - x) f(x) = T(x) + R(x)

Ricordiamo che . Possiamo riscrivere: .1 0 0 0 2 2

Il resto di secondo ordine è un in nitesimo di ordine superiore a 2:

R(x)2lim =0(x - x) 2x→x 00

lim R(x) = lim [ f(x) - T(x)] = f(x) - T(x) = 02 2 0 2 0x→x x→x0 0

Applichiamo il teorema di de l’Hospital:

f′(x) - f′(x)f′(x) - T′(x) 00 02lim = =2(x - x) 0 0x→x 00

Applichiamolo

nuovamente:f′′(x) - T′′(x)2lim 2x→x 0 2f ∈ C (I )Poiché , posso riscrivere:x 0 f′′(x ) - T′′(x ) f′′(x ) - f′′(x )f′′(x) - T′′(x) 0 2 0 0 02lim = = =02 2 2x→x 0Quindi possiamo dire che:f (x) = T (x) + R (x) x ∈ I → f (x) ≈ T (x)per2 2 x 20 39                        fi fi ffTeorema di Taylor nC (I )Ipotesi) Sia f(x) di classe .x 0T (x)Tesi) Esiste un polinomio , detto polinomio di Taylor di ordine n, tale che:n 1 1 12 3 (n) nT (x) = f (x ) + f′(x )(x − x ) + f′′(x )(x − x ) + f′′′(x )(x − x ) + . . . + f (x )(x − x )• n 0 0 0 0 0 0 0 0 02 3! n!(n)(n)f (x ) = T (x ) f′(x ) = T′ (x ) f (x ) = T (x ), , …,• 0 n 0 0 n 0 0

0nR (x) = f (x) - T (x) x → x è un infinitesimo di ordine superiore a n per: • n n 0R (x)nlim =0(x - x ) nx→x 00 n! = 1 · 2 · 3 · ... · nNB: "n fattoriale":Osservazione:x = 0Se pongo , il polinomio di Taylor è detto polinomio di MacLaurin.0 1 (n) nP (x) = f (0) + f′(0) · x + . . . + f (0)xn n!f (x) = P (x) + R (x)n nMassimi e minimi relativif : X → ℝ x ∈ X xSia e . Si dirà che f(x) ammette nel punto un:0 0∀x ∈ I x : f (x) > f (x )minimo relativo/locale se { } ;• x 0 00∀x ∈ I x : f (x) < f (x )massimo relativo/locale se { } .• x 0 00Massimo e minimo relativo si chiamano anche estremi relativi.Teorema di Fermatx xIpotesi) Sia un estremo relativo della funzione f(x) e sia, inoltre, f(x) derivabile in .0 0f′(x ) = 0Tesi) punto stazionario.0I punti x | f’(x) = 0, cioè i punti in cui la derivata prima è uguale a 0, si

dimostrazione per costruzione) Bisogna dimostrare che, se x è un estremo relativo, allora è anche un punto stazionario. Se f(x) è derivabile in x, esiste il limite: lim (x → x) [f(x) - f(x')] = f'(x), ovvero: lim (x → x) [f(x) - f(x')] = lim (x → x) [f'(x) (x - x')], dove x' è un punto vicino a x. Ipotizziamo che x sia un punto di massimo relativo: dalla sua definizione, per ogni x' vicino a x: f(x) ≤ f(x'). Si avrà che, se si considera anche il punto x': lim (x → x) [f(x) - f(x')] ≤ 0, quindi, per il teorema di permanenza del segno in forma inversa, il risultato sarà: lim (x → x) [f'(x) (x - x')] ≤ 0. Riscriviamo il limite destro: lim (x → x) [f(x) - f(x')] < 0, quindi, per il teorema di permanenza del segno in forma inversa, il risultato sarà: lim (x → x) [f'(x) (x - x')] ≤ 0. Riscriviamo il limite sinistro: lim (x → x) [f(x) - f(x')] < 0, quindi, per il teorema di permanenza del segno in forma inversa, il risultato sarà:

per il teorema di permanenza del segno in forma inversa, il risultato sarà: 40

fi fif (x) - f (x ) < 0

lim = f′(x ) ≥ 0

x - x < 0

-x→x

Ricordiamo che per ipotesi: f (x) - f (x ) < 0

lim = lim = f′(x )

x - x x - x−+ x→xx→x

L’unico caso in cui i due limiti sono uguali è: f′(x ) ≥ 0 = f′(x ) ≤ 0 ⇒ f′(x ) = 0 .

Osservazione: Condizione necessaria per estremo relativo: punto stazionario.

Condizione sufficiente per punto stazionario: estremo relativo.

Quindi un punto stazionario non è sempre un estremo relativo.

Osservazione: Anche le funzioni non derivabili ammettono estremi relativi (ma non punti stazionari).

Osservazione: Quando la derivata è pari a 0, il coefficiente angolare della retta tangente al grafico della funzione è parallela all’asse delle x.

Teorema di Rolle: È

Una conseguenza del teorema di Fermat:

Ipotesi: Sia f(x) continua in [a, b] e derivabile in (a, b), con f(a) = f(b).

Tesi: ∃c ∈ (a, b) tale che f′(c) = 0.

Teorema di Lagrange:

Ipotesi: Sia f(x) continua in [a, b] e derivabile in (a, b).

Tesi: ∃c ∈ (a, b) tale che f′(c) = (f(b) - f(a))/(b - a).

Dimostrazione:

Consideriamo la retta secante al grafico di f(x) nei punti A e B con equazione y = r(x):

f(b) - f(a) = r(x) = (x - a) + f(a)(b - a).

Definiamo una funzione ausiliaria h(x) pari alla differenza tra la funzione e la retta passante per due punti:

h(x) = f(x) - r(x).

Avremo che:

  • h(x) è continua in [a, b] perché è la somma di funzioni continue in [a, b];
  • h(x) è derivabile in (a, b) perché è la somma di funzioni derivabili in (a, b).

Inoltre, h(a) = h(b) perché:

f(b) - f(a) = r(a) = (a - a) + f(a) = f(a)(b - a).

f(b) - f(a) = r(b) = (b - a) + f(a) = f(b) - f(a) + (b - a).

f (a) = f (b)b - ah(a) = f (a) - r (a) = f (a) - f (a) = 0h(b) = f (b) - r (b) = f (b) - f (b) = 0h(a) = h(b) = 0 . h′(c) = 0 c ∈ a, b

Le caratteristiche di h(x) sono le ipotesi del teorema di Rolle, quindi con .h′(x) = f′(x) - r′(x)

f (b) - f (a)r′(x) = D[ (x - a)] + D[ f (a)]b - a 41

Il primo pezzo lo portiamo fuori perché non dipende da x:f (b) - f (a)r′(x) = ⋅ 1b - a

Quindi si ha: f (b) - f (a)h′(x) = f′(x) - b - a

Per la tesi del teorema di Rolle:f (b) - f (a) f (b) - f (a)h′(c) = 0 ⇒ f′(c) - = 0 ⇒ f′(c) =b - a b - a

f’(c) è il coe ciente angolare della retta secante il gra co della funzione e passante per i punti A eB.

Osservazione:Del teorema

di destra di . Questo perché, se esistesse un intorno sinistro di in cui la funzione fosse decrescente, allora per il secondo corollario avremmo che la derivata sarebbe negativa in quell'intorno, contraddicendo l'ipotesi che la funzione abbia un massimo locale in . Lo stesso ragionamento si applica per i minimi locali. In conclusione, se una funzione ammette un massimo (o minimo) locale in un punto , allora la funzione è crescente (o decrescente) in un intorno sinistro di e decrescente (o crescente) in un intorno destro di . Questo risultato è molto utile per l'individuazione dei massimi e minimi relativi di una funzione. Infatti, se siamo in grado di determinare i punti in cui la derivata si annulla e di studiare il segno della derivata in intervalli limitrofi a questi punti, possiamo determinare se la funzione ha massimi o minimi locali e in quali punti si trovano. Ad esempio, se la derivata si annulla in un punto e la derivata è positiva a sinistra di e negativa a destra di , allora la funzione ha un massimo locale in . Al contrario, se la derivata si annulla in un punto e la derivata è negativa a sinistra di e positiva a destra di , allora la funzione ha un minimo locale in . Questo metodo, basato sui corollari di Lagrange, è molto efficace per l'analisi delle funzioni e permette di individuare facilmente i massimi e minimi relativi.

Il procedimento è:

  1. Calcolare il dominio di f(x);
  2. Calcolare f'(x) e studiare il segno;
  3. Associare l'andamento crescente (o decrescente) della funzione agli intervalli in cui f'(x) > 0 (o f'(x) < 0);
  4. I punti in cui si inverte la monotonia, se appartengono al dominio di f(x), sono estremi relativi.

Convessità e concavità

Per una funzione f(x) definita in (a, b), l'area che si trova sopra il grafico della funzione si chiama epigrafico ed è un insieme. Un insieme convesso è un insieme in cui, presi due punti generici appartenenti ad esso, il segmento che li congiunge rimane all'interno dell'insieme. La funzione f(x) è convessa in (a, b) se il suo epigrafico in (a, b) è un insieme convesso.

f : X → ℝ funzione globalmente convessa

Sia x , x ∈ X (x , f (x )) (x , f (x )), il segmento che unisce i punti e si trova al di sopra del grafico.

Il generico punto P libero di muoversi sull'asse delle x e appartenente al segmento che unisce i punti P1 e P2, per ogni x appartenente a X punti e si trova al di sopra del grafico, e ha come ascissa quest'espressione: x = a * x1 + (1 - a) * x2 Dove: - x è l'ascissa del punto P - a è un parametro che varia tra 0 e 1 - x1 e x2 sono le ascisse dei punti P1 e P2 rispettivamente.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
57 pagine
SSD Scienze matematiche e informatiche MAT/05 Analisi matematica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher memilp di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Matematica Generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Vellucci Pierluigi.