GEOMETRIA E ALGEBRA
INGEGNERIA INFORMATICA
QUARTA SERIE DI ESERCIZI
PRIMO ESERCIZIO ·)
Sia G un insieme con n elementi. Quanti gruppoidi (G, esistono?
SECONDO ESERCIZIO
◦)
Sia (σ , il gruppo simmetrico su tre elementi, dove σ è l’insieme delle corri-
3 3 ◦
spondenze biunivoche da un insieme con tre elementi in se stesso e è l’opera-
zione di composizione.
Determinarne la tabella dell’operazione.
TERZO ESERCIZIO ◦):
Si considerino i seguenti due elementi del gruppo simmetrico (σ ,
3
1 2 3 1 2 3
a = e b = .
1 3 2 3 2 1
∈ ∈
Determinare x σ e y σ tali che:
3 3 ◦ ◦
a x = b e y a = b.
QUARTO ESERCIZIO
·)
In un gruppo (G, è valida la seguente legge di cancellazione?
· · · · · ·
Se a b c = d b e allora a c = d e.
4
GEOMETRIA E ALGEBRA
INGEGNERIA INFORMATICA
QUINTA SERIE DI ESERCIZI
PRIMO ESERCIZIO ·)
1. Stabilire se in un gruppo (G, vale la seguente proprietà delle potenze:
n n n
· ·
(a b) = a b per ogni a, b in G, per ogni n in Z.
·)
2. Dimostrare che se a e b sono elementi di un gruppo (G, tali che a·b = b·a
allora n n n
· ·
(a b) = a b per ogni n in Z.
SECONDO ESERCIZIO
1. Mostrare con un esempio che, dati due sottogruppi H e K di un gruppo
·), ∪ ·).
(G, non è detto che H K sia un sottogruppo di (G, ·), ∪
2. Dimostrare che, dati due sottogruppi H e K di un gruppo (G, H K
·) ≤ ≤
è un sottogruppo di (G, se e solo se H K o K H.
TERZO ESERCIZIO
·)
Sia (G, un gruppo e sia H un suo sottogruppo. Si definisca in G la seguente
relazione: −1
∼ · ∈
a b se e solo se a b H.
∼
1. Si dimostri che la relazione cosı̀definita è una relazione di equivalenza.
2. Si verifichi che per ogni elemento a di G si ha
·
[a] = H a.
∼
QUARTO ESERCIZIO
·) ∼
Sia (G, un gruppo e sia una relazione di equivalenza compatibile con il
·).
prodotto di (G,
1. Si dimostri che [1] è un sottogruppo di G.
∼
2. Indicato con H il sottogruppo [1] , si dimostri che H è normale in G.
∼ ∼
3. Si dimostri che le classi di equivalenza di sono i laterali (destri o sinistri)
−1
∼ ∈
di H. (Suggerimento: verificare che a b se e solo se a·b H e utilizzare
l’esercizio 3) 5
GEOMETRIA E ALGEBRA
INGEGNERIA INFORMATICA
SESTA SERIE DI ESERCIZI
PRIMO ESERCIZIO ·)
1. Dimostrare che un gruppo finito (G, di ordine uguale a un numero primo
è ciclico e ogni suo elemento diverso dall’unità genera il gruppo.
◦),
2. Determinare tutti i sottogruppi di (σ , specificando quali sono normali.
3 ◦).
3. Determinare tutti i gruppi quoziente di (σ ,
3
SECONDO ESERCIZIO
·) ∈
Sia (G, un gruppo. Per ogni g G si definisca l’applicazione φ di G in sé nel
g
modo seguente: −1
φ (h) = ghg .
g
1. Si provi che φ è un automorfismo di G.
g
2. Si dimostri che l’applicazione φ da G in Aut (G) che porta g in φ è un
g
omomorfismo tra gruppi.
{g | ∈
3. Si dimostri che ker φ = gh = hg per ogni h G}.
TERZO ESERCIZIO
·) ·) × ·
Siano (G, e (H, due gruppi. Si definisca in G H un’operazione binaria
nel modo seguente: · · ·
(g , h ) (g , h ) = (g g , h h ) .
1 1 2 2 1 2 1 2
× ·)
1. Si dimostri che (G H, è un gruppo che indichiamo con il simbolo G⊕H.
→ ⊕ → ⊕
2. Si verifichi che le applicazioni f : G G H, f : H G H definita
1 2
da f (g) = (g, 1 ), f (h) = (1 , h) sono omomorfismi iniettivi.
1 H 2 G ⊕
3. Si dimostri che Im f e Im g sono sottogruppi normali di G H.
4. Si dimostri che se g è un elemento di G di periodo finito n e h è un elemento
di H di periodo finito m allora (g, h) ha periodo uguale al minimo comune
multiplo di n e m. ·) ·) ⊕
5. Si dimostri che se (G, = (Z , +) e (H, = (Z , +) allora Z Z è
n m n m
ciclico se e solo se n e m sono primi tra loro.
QUARTO ESERCIZIO ·)
Si consideri il monoide (Z , dove n è un intero positivo. Si stabilisca la verità
n
o falsità delle seguenti affermazioni: −1
− − −
1. La classe [n 1] è invertibile e [n 1] = [n 1]
n n
n
2. La classe [2] è invertibile se e solo se n è dispari.
n 6
GEOMETRIA E ALGEBRA
INGEGNERIA INFORMATICA
RISOLUZIONE DELLA PRIMA SERIE DI ESERCIZI
PRIMO ESERCIZIO {1, {1} {2},
1. L’affermazione è falsa: se ad esempio A = 2}, B = e C = si
∪ ∪ 6
ha che A B = A C = A, ma B = C. {1}, {1} {1,
2. L’affermazione è falsa: se ad esempio A = B = e C = 2}, si
∩ ∩ 6
ha che A B = A C = A, ma B = C.
SECONDO ESERCIZIO
−
Un elemento di A B appartiene ad A ma non a B, viceversa un elemento di
− − −
B A appartiene a B ma non ad A. Dunque A B e B A non hanno elementi
− − − −
in comune. In particolare A B = B A se e solo se A B e B A sono
− ∅
entrambi vuoti. Ma A B = se e solo se non esistono elementi che stanno in
⊆ − ∅
A ma non in B ovvero se e solo se A B; analogamente B A = se e solo se
⊆ − −
B A. In conclusione A B = B A se e solo se A = B.
TERZO ESERCIZIO ∅, {a}, {b}
L’insieme P (U ) è costituito dai 4 elementi e U . È facile elencare i
minoranti e i maggioranti di ciascun elemento:
• ∅
l’elemento ha come unico minorante se stesso e come maggioranti tutti
gli elementi di P (U );
• {a} ∅
l’elemento ha come minoranti se stesso e e come maggioranti se
stesso e U ;
• {b} ∅
l’elemento ha come minoranti se stesso e e come maggioranti se
stesso e U ;
• l’elemento U ha come minoranti tutti gli elementi di P (U ) e come unico
maggiorante se stesso.
QUARTO ESERCIZIO
1. La relazione di parallelismo tra rette del piano è di equivalenza. Infatti:
(a) per definizione vale la proprietà riflessiva;
(b) sempre per definizione vale la proprietà simmetrica;
(c) se a è parallela a b e b è parallela a c, allora, supponendo per assurdo
che a e c non siano parallele, avremmo che a e c sarebbero incidenti
in un punto A. Ma allora per il punto A passerebbero due rette (a
e c) parallele alla retta b, il che contraddice il quinto postulato di
Euclide. 1
Risoluzione degli esercizi assegnati 2
2. La relazione di perpendicolarità tra rette del piano non è di equivalenza.
Infatti:
(a) non vale la proprietà riflessiva: una retta non può essere perpendico-
lare a se stessa;
(b) vale per definizione la proprietà simmetrica;
(c) non vale la proprietà transitiva: se a è perpendicolare a b e b è per-
pendicolare a c allora a non è perpendicolare a c (infatti a e c sono
parallele).
3. La relazione è di equivalenza. Infatti:
(a) ogni retta è parallela a se stessa;
(b) per definizione vale la proprietà simmetrica;
(c) dimostriamo che vale la proprietà transitiva: sia a in relazione con b
e b in relazione con c. Dobbiamo distinguere 4 casi: se a è parallela
a b e b è parallela a c allora a è parallela a c; se a è parallela a b e b è
perpendicolare a c allora a è perpendicolare a c; se a è perpendicolare
a b e b è parallela a c allora a è perpendicolare a c, infine se a è
perpendicolare a b e b è perpendicolare a c allora a è parallela a c. In
tutti i casi notiamo che a è in relazione con c.
4. La relazione non è di equivalenza. Infatti:
(a) non vale la proprietà riflessiva: i numeri negativi non sono in relazione
con se stessi;
(b) per definizione vale la proprietà simmetrica;
≥ ≥
(c) non vale la proprietà transitiva: se a + b 0 e b + c 0 non è detto
≥ −1.
che a + c 0. Si scelgano ad esempio a = b = 0 e c =
5. La relazione è di equivalenza. Infatti:
(a) vale la proprietà riflessiva: il prodotto di un numero non nullo per se
stesso è un numero positivo;
(b) per definizione vale la proprietà riflessiva;
(c) vale la proprietà transitiva: se ab > 0 e bc > 0 allora
2
ac = (ab) (bc) 1/b
ovvero ac è uguale al prodotto di tre numeri positivi e, dunque, è
positivo.
Si noti che nei casi 3 e 5 per mostrare che la relazione data non è di equivalenza è
sufficiente osservare che almeno una delle tre proprietà soddisfatte dalle relazioni
di equivalenza non è verificata. Nella risoluzione per maggiore informazione si
è comunque verificata la validità o meno di ciascuna proprietà anche se ciò non
è strettamente necessario.
GEOMETRIA E ALGEBRA
INGEGNERIA INFORMATICA
RISOLUZIONE DELLA SECONDA SERIE DI ESERCIZI
PRIMO ESERCIZIO ∼
1. Verifichiamo che la relazione è di equivalenza. La dimostrazione per
Π
∼ è del tutto analoga.
r ∈ ∼
(a) Per ogni P S si ha che d (P, Π) = d (P, Π) e, dunque, P P :
Π
∼
pertanto è riflessiva.
Π
∼
(b) Se P Q allora d (P, Π) = d (Q, Π) e, dunque, d (Q, Π) = d (P, Π)
Π
∼ ∼
cioè Q P : pertanto è simmetrica.
Π Π
∼ ∼
(c) Se P Q e Q R allora d (P, Π) = d (Q, Π) e d (Q, Π) = d (R, Π).
Π Π ∼ ∼
Pertanto d (P, Π) = d (R, Π) cioè P R: dunque è riflessiva.
Π Π
∼
(a) Ciascuna classe di equivalenza di è individuata dalla distanza tra
Π
un suo punto qualsiasi e il piano Π. In particolare l’insieme quoziente
∼
S/ è in corrispondenza biunivoca con l’insieme dei numeri reali
Π ∼
non negativi. Descriviamo allora gli elementi di S/ : la classe
Π
corrispondente a 0 è formata da tutti e soli i punti aventi distanza 0
da Π ovvero da tutti e soli i punti giacenti su Π; se α è un numero
reale positivo la classe corrispondente a α è formata da tutti e soli i
punti aventi distanza α da Π ovvero da tutti e soli i punti giacenti su
uno dei due piani paralleli a Π aventi distanza α da Π.
(b) Analogamente al caso precedente abbiamo che l’insieme quoziente
∼
S/ è in corrispondenza biunivoca con l’insieme dei numeri reali
r
non negativi. La classe corrispondente a 0 è formata da tutti e soli
i punti aventi distanza 0 da r ovvero da tutti e soli i punti giacenti
su r; se α è un numero reale positivo la classe corrispondente a α è
formata d
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