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Dimostrazione della formula di Grassmann

V W {0}se in aggiunta v W = Proposizione:∩ {0}. ⊕Supponiamo che V W = Allora ogni vettore in V W si scrive in modo unico nella forma v + w con∈ ∈v V e w W .

Dimostrazione:Suppponiamo che un elemento si scriva in due modi:v + w = v + w1 1 2 2Allora si deve avere che − −v v = w w1 2 2 1Dove il termine a destra appartiene a V e quello a sinistra a W. Essendo l’unico elemento comune lo 0, allorasi deve per forza avere che: − −→v v = 0 v = v1 2 1 2− −→w w = 0 w = w1 2 1 2486.2 Formula Di GrassmannSiano V e W due sottospazi di uno spazio vettoriale X. Allora∩dim(V + W ) + dim(V W ) = dim(V ) + dim(W )⊕Corollario: Se la somma è diretta, allora dim(V W ) = dim(V ) + dim(W )Dimostrazione: ∩Ponendo dim(V W ) = k, dim(V ) = k + m, dim(W ) = k + n. Questo equivale a dire che:dim(V + W ) = k + m + n∩Sia e , ..., e una base di V W . Si può completare, per renderla una base di V, aggiungendo m vettori,

e quindi1 k e , ..., e , v , ..., v1 k 1 m

Poiché e sono una base e v sono linearmente indipendenti. Il teorema ci dice che quando si hanno elementii ilinearmente indipendenti, si possono aggiungere degli elementi per farli diventare una base fino ad arrivare alladimensione dello spazio vettoriale. In questo caso si deve raggiungere k quindi se ne aggiungeranno m.

Analogamente, si può completare per renderla una base di W aggiungendo n elementie , ..., e , w , ..., w1 k 1 n

Mettendo tutto insieme si ottiene e , ..., e , v , ..., v , w , ..., w1 k 1 m 1 n

Che sono una base di V + W. A questo punto si deve verificare che sono generatori e che sono linearmenteindipendenti.

Sono generatori? Ogni elemento di V + W èv + w = a e + ... + a e + b v + ... + b v + c e + ... + c e + d w + ... + d w1 1 k k 1 1 m m 1 1 k k 1 1 n n

É quindi combinazione lineare dei k + m + n elementi.

Sono linearmente indipendenti? Supponiamo che non lo siano. Prendendo una combinazione lineare nulla

a e + ... + a e

+ b v + ... + b v + c w + ... + c w1 1 k k 1 1 m m 1 1 n n

Portando tutti i w a destra si ottiene: −c − −a e + ... + a e + b v + ... + b v = w ... c w (A)1 1 k k 1 1 m m 1 1 n n

Il membro a sinistra appartiene a V, mentre il membro a destra appartiene a W. Entrambe le combinazioni∩lineari stanno nell’intersezione. Se il membro a destra a destra appartiene a V W è combinazione lineare die , ..., e , e quindi si può scrivere come combinazione lineare di ciò che sta nell’intersezione. Di conseguenza si1 kavrà che: −c − −w ... c w = d e + ... + d e1 1 n n 1 1 k k

Se a destra e/o a sinistra ci fosse un coefficiente non nullo, allora i vettori e , ..., e , w , ..., w sarebbero linear-1 k 1 nmente dipendenti, il che non è possibile perché sono una base di W, quindi indipendenti. Di conseguenza tutti ic = 0. Allora, a destra dell’equazione (A) si ha 0 e quindi si avrà 0 anche a sinistra. Poiché e , ..., e , v , ..., vi 1 k

1. Sono una base di V, questo è possibile se tutti i coefficienti sono nulli. Esempio: 3

2. Siano V e W due sottospazi di R di dimensione 2 (due piani passanti per l'origine). Può essere una somma diretta? Cosa può essere l'intersezione? ∩dim(V + W) + dim(V ∩ W) = dim(V) + dim(W) Dove dim(V) = dim(W) = 2, quindi dim(V + W) può essere solo 2 oppure 3. Di conseguenza, se dim(V + W) = 3∩∩ allora dim(V ∩ W) = 1 (i piani si intersecano in una retta). Oppure dim(V + W) = 2 allora dim(V ∩ W) = 2∩(i due piani coincidono poiché V = W = V + W = V ∩ W)

3. Esempio: 3 3 3{(x, ∈ − ⊕Avendo X = R, V = Span{(0, 1, 2)} e W = y, z) R: x + y − 3z = 0}. Dimostrare che W ∩ V = R e scrivere le componenti del vettore (1,2,3) rispetto a V e W. ∩ {0}. Per dimostrare che la somma è diretta si deve mostrare che V ∩ W = ∅. Gli elementi di V sono del tipo ∈ (0,a,2a) con a ∈ R. Possono stare in W? Basta sostituire per verificarlo. Quindi si ottiene →

  1. −x + y + 3z = 0
  2. a + 6a = 0
  3. Quindi gli elementi di V stanno in W solo se a = 0.
  4. Quindi si può dire che la somma diretta V ⊕ W = ℝA.
  5. A questo punto bisogna trovare due basi di W.
  6. Con pochi calcoli si trova che due basi possono essere (3,0,1) e (0,3,1).
  7. Quindi per trovare le componenti del vettore (1,2,3) si deve scrivere questo come combinazione lineare delle due basi di W e della base di V.
  8. Quindi (1, 2, 3) = a(3, 0, 1) + b(0, 3, 1) + c(0, 1, 2)
  9. E per trovare a, b, c basta risolvere il sistema
  10. 6.3 Basi Ortogonali - Ortonormali
  11. Definizione: Siano v1, ..., vn vettori in ℝ^n. Si dice che costituiscono una BASE ORTOGONALE se = 0 per ogni i ≠ j
  12. BASE ORTONORMALE se sono una base ortogonale e in aggiunta ||vi|| = 1 per ogni i
  13. Siano v1, ..., vn vettori non nulli e a due a due ortogonali. Allora per forza sono una base.
  14. Dimostrazione: Per dimostrare che sono una base basta dimostrare una delle due caratteristiche delle basi, quindi basta che siano

linearmente indipendenti. Sia cv + cv + ... + cv = 0 una loro combinazione lineare nulla. Facendo il prodotto scalare con v1 1 2 2 n n i0 =< cv + ... + cv, v >= c < v , v > +... + c < v , v >1 1 n n i 1 1 1 n n i

Tutti i prodotti scalari sono nulli tranne quello al posto i-esimo quindi si ottiene 0 = c < v , v >i i i

Quindi per forza deve essere c = 0 per ogni i = 1, ..., ni

Come calcolare le componenti di un certo v rispetto ad una base v1, ..., vn ortogonale?

Modo 1: Si scrive v come c1v1 + ... + cnvn e si trovano i c risolvendo il sistema

Modo 2: Scrivere v rispetto alla base canonica, poi si applica la matrice di cambio base dalla canonica alla base ortogonale, cioè scrivere v come combinazione lineare dei vettori della base ortogonale e usarli come colonne. Infine moltiplicare la matrice ottenuta per v scritto come combinazione lineare della canonica.

Modo 3: Funziona solo con le basi ortogonali. Supponendo di avere: v = c1v1 + ... + cnvn facendo

Il prodotto scalare con v si ottiene: i< v, v >=< c v + ... + c v , v >= c < v , v > +... + c < v , v >= c < v , v >i 1 1 n n i 1 1 1 n n i i i i

Quindi < v, v >ic =i < v , v >i i

Se la base v , ..., v è ortonormale, allora1 n c =< v, v >i i

506.4 Teorema Gram - Schmidt {v } {w }É un algoritmo che data una base qualunque , ..., v restituisce una base ortogonale , ..., w tale che:1 n 1 n} }Span{v , ..., v = Span{w , ..., w1 k 1 k{v }Data , ..., v base qualunque, si avrà:1 nPasso 1: w = v1 1 < v , w >2 1−Passo 1: w = v w2 2 1< w , w >1 1 } },Si vuole porre w = v + aw in modo che Span{v , v = Span{w , w e sceglierli in modo che < w , w >= 0.2 2 1 1 2 1 2 2 1Imponendo la condizione < w , w >=< v + aw , w > che può essere scritto come < w , w > +a < w , w >= 02 1 2 1 1 2 1 1 1< v , w >2 1−che è verificata se e solo se a = La formula generale è:< w , w >1 1 k−1

<v, w>k iX−w = v wk k i<w, w>ii=1 Data una base ortogonale, come ottenere una base ortonormale? Basta dividere ogni vettore per la sua norma. Quindi, se v1, ..., vn è una base ortogonale, allora v1/||v1||, ..., vn/||vn|| sono una base ortonormale. 1v iˆ ||v ||=Hanno tutti norma 1: i||v|| ||v||i iv v 1i jˆ Sono a due a due ortogonali: <, > = <v, v>i j||v|| ||v|| ||v|| · ||v||i j i j3 Esempio: Trovare una base ortogonale di R che contenga il vettore (1,2,3). {v} Aggiungendo v e v in modo che v, v, v sia una base qualunque, si applica Gram-Schmidt: 2 3 v = (1, 2, 3) v = (1, 0, 0) v = (0, 1, 0) 1 2 3 Si verifica che v1, v2, v3 sia una base:   1 2 3 1 0 0   0 1 0 Il determinante è 3, quindi v1, v2, v3 sono una base. Applicando Gram-Schmidt: w = v = (1, 2, 3) 1 1 <v, w> 1 1 2 1 − − −2, −3) w = v − w = (1, 2, 3) − (2, 2, 1) = (1, 0, 2) <w, w> 14 14 1 1 <v, w> 9 36 <v, w>3 1 32−− w w = 0, ,w = v3 3 1 2< w , w > < w , w > 13 911 1 2 23 3{(x, ∈ −Esempio: Si consideri in R il sottospazio V : y, z)} R : 2x + y 3z. Calcolare la base ortogonale di V3 ed estenderla a base ortogonale di R . Per prima cosa si prende una base qualunque di V. Ponendo una incognita nulla e prendendo le altre in modo da soddisfare l’equazione si ottiene:−2, −→ }v = (1, 0) v = (0, 3, 1) V = Span{v , v1 2 1 2Applicando Gram-Schmidt a questa base si trova−2,w = (1, 0)1 <v ,w > 15−w = v w = (6, 3, 5) = (6, 3, 5)2 12 2 1<w ,w >1 1 3Quindi (1, -2, 0) e (6, 3, 5) sono base ortogonale. Per completarlo a base di R bisogna che i vettori siano tre, quindi si può aggiungere un vettore e usare Gram-Schmidt oppure usare i coefficienti del piano come terzo−3)vettore. Molti piu semplice la seconda, e quindi w = (2, 1,3 51Ortogonale Di Un Sottospazion⊆Sia V R un sottospazio vettoriale. Si definisce ortogonale diV il sottospazio⊥ n{w ∈ ∀v ∈ }V = R :< w, v >= 0 V⊥Proporzione: V è uno spazio vettorialeDimostrazione: Bisogna dimostrare due cose:ˆ ⊥ ⊥∈ ∈ ∈Se w V e w V allora per ogni v V1 2 −→ ∈< w + w , v >=< w , v > + < w , v >= 0 w + w V1 2 1 2 1 2ˆ ⊥ ⊥∈ ∈ ∈Se w V e a R allora per ogni v V⊥−→ ∈< aw, v >= a < w, v >= 0 aw V ⊥nProprietà Dell’Ortogonale: Sia V un sottospazio di R e sia V il suo ortogonale. Allora⊥∩ {0}1. V V =⊥ n⊕2. V V = R⊥ ⊥3. (V ) = VDimostrazione: ⊥∈ ∩ −→Punto 1: Sia v V V , allora v è ortogonale a se stesso cioè: < v, v >= 0 v = 0Punto 2: Somma diretta vuol dire che:ˆ ⊥∩ {0},V V = che il punto uno quindi è dimostratoˆ ⊥n∈ ∈ ∈Si deve dimostra
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A.A. 2021-2022
72 pagine
SSD Scienze matematiche e informatiche MAT/03 Geometria

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher CiccioLagXCVIII di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geometria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Valenti Angela.