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Storia dell'antropologia
Blumenbach individua delle gradazioni tra gli esseri umani, in relazione a quattro regioni geografiche (Europa, Asia, Africa e Nord America), successivamente fu aggiunta l'Oceania. Alla misurazione anatomica si aggiunse una concezione di superiorità di alcuni popoli. Successivamente, Paul Broca, il fondatore nel 1859 della Société d'Anthropologie de Paris, continuò a relegare l'antropologia nella sola misurazione dei crani e delle ossa, abbracciando l'idea delle differenze razziali. Alla fine del 1700 la corrente del Romanticismo introdusse un nuovo concetto di popolo correlata all'idea di nazione, contribuendo agli studi folklorici e al nazionalismo. All'inizio dell'Ottocento, si erge una distinzione tra l'Europa e il resto del mondo, l'etnologia europea si indirizza verso il folklore, l'antropologia si occupa invece delle culture "primitive". L'antropologia nel corso del tempo ha.offertointerpretazioni diverse a seconda degli approcci definiti dagli antropologi sulle origini delle società umane. La prima fase dell'antropologia culturale è stata l'antropologia evoluzionista. Nella seconda metà dell'Ottocento, l'antropologia fu segnata dalla rivoluzione rappresentata dalla teoria dell'evoluzione che Charles Darwin formulò nell'opera "On The Origin of Species" (1859). Darwin fu il primo in grado di provare scientificamente i processi evolutivi, offrendo la risposta globale e scientifica alle interrogazioni che la histoire naturelle aveva cominciato a formulare. Fortemente influenzati dallo studio di Darwin, i due padri dell'antropologia culturale Lewis Morgan e Edward Tylor elaborarono una teoria dell'evoluzione delle culture. Esse evolvono in maniera progressiva e uniforme. Morgan, nelle sue numerose opere, affermò l'esistenza di una evoluzione unilineare lungo la quale simuovono tutte le culture, rigettando l'idea di degenerazione culturale suggerita da Buffon. Pensava che tutti i popoli fossero capaci di svilupparsi e progredire dallo stadio selvaggio, allo stadio della barbarie, allo stadio della civiltà, il quale il suo compimento nella società occidentale. Tylor propose tre livelli di evoluzione delle forme religiose: stato selvaggio/animismo, barbarie/politeismo e civiltà/monoteismo. Entrambi introducono un ambito di analisi che diventa specifico dell'antropologia: l'attenzione alla dimensione familiare, al ruolo delle donne nelle relazioni di parentela, al controllo della sessualità e all'organizzazione dei processi riproduttivi. Essendo le strutture di parentela composte da uomini e donne; i quali hanno dei rituali diversi, e non necessariamente i rituali femminili sono esplicitati o raccontati facilmente agli uomini, questo fattore farà sì che molto presto si capirà che il lavoro diAntropologo esige una presenza distudiose femminile. Nello stesso periodo, altri autori applicano la teoria evoluzionista allo studio delle culture basandosi su dati di seconda mano, come Johann Jakob Bachofen e Friedrich Engels, autori molto importanti per l'antropologia di genere, per le loro teorie sul matriarcato. Il XIX secolo fu caratterizzato dalle battaglie per i diritti delle donne, condotte dalle prime femministe, le quali aspiravano al raggiungimento dell'uguaglianza politica, sociale, economica e giuridica con il sesso maschile. La Gran Bretagna e gli Stati Uniti d'America furono i paesi dove i movimenti femministi conquistano maggiore adesione e vinsero già verso la metà del secolo importanti battaglie come la riforma educativa, l'apertura delle Università alle donne, l'accesso alla professione. Inoltre, in entrambi i paesi la questione dei diritti delle donne è strettamente intrecciata con la lotta per l'abolizione della schiavitù.
Un momento centrale del movimento femminista fu la Seneca Falls Convention che si tenne negli Stati Uniti nel 1848 organizzata da Lucretia Mott ed Elizabeth Cady Stanton, in cui fu firmata la Dichiarazione dei sentimenti nella quale rivendicavano specifici diritti, tra cui il diritto di voto. Un altro passo fondamentale è la fondazione della "American Equal Rights Association (AERA)" nel 1866, un'organizzazione il cui obiettivo era l'emancipazione al tempo stesso degli afroamericani e delle donne. Il lavoro antropologico, esigendo la presenza di studiose femminili aprì la possibilità di studiare e lavorare a molte donne, e quindi fu un'opportunità per rendersi indipendenti combattendo con i vari stereotipi che relegavano le donne alle sole faccende domestiche. Anche se, inizialmente, sono pensate come le "mogli" degli antropologi (il modello ideale teorizzato da Tylor per una ricerca ottimale sul campo). Tra le più grandi.antropologhe ricordiamo Elizabeth Stanton, Matilda Stevenson e Alice Fletcher. Tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo l'antropologia attraversa una profonda revisione teologica e metodologica. L'evoluzionismo fino ad allora predominante fu messo in discussione, negli Stati Uniti, da Franz Boas e dalla corrente Cultura e Personalità mentre in Gran Bretagna, da Radcliffe-Brown e Bronislaw Malinowski rappresentanti della corrente funzionalista. La corrente del funzionalismo si sviluppò in Inghilterra. Classificarono la società come un organismo complesso all'interno del quale ci sono varie sfere: vita privata, vita pubblica, le quali permettono alla società di essere funzionale. I funzionalisti pongono al centro dei loro interessi la struttura sociale, la quale va studiata e compresa nel presente. Un'altra personalità molto influente che rifiutò l'evoluzionismo, è Franz Boas. È stato un antropologo tedesco.
prospettiva dei suoi membri, senza giudizi o preconcetti. Boas sostiene che ogni cultura ha il suo valore intrinseco e che non esiste una cultura superiore o inferiore rispetto alle altre. Franz Boas è anche noto per aver combattuto il concetto di razza come determinante delle differenze culturali. Egli sostiene che le differenze culturali sono il risultato di fattori storici, sociali ed ambientali, e non di caratteristiche innate o biologiche. Boas ha svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo dell'antropologia come disciplina scientifica, promuovendo l'approccio empirico e il lavoro sul campo. Ha influenzato molti antropologi successivi, tra cui Margaret Mead e Ruth Benedict, e ha contribuito a gettare le basi per l'antropologia culturale moderna.sia influenzano la formazione della personalità. Inoltre, il movimento sostiene che la cultura influenzi anche la struttura mentale e il modo in cui le persone pensano e interpretano il mondo. Per quanto riguarda il metodo dell'osservazione partecipante, questo prevede che il ricercatore trascorra un periodo di tempo prolungato sul campo, vivendo e partecipando attivamente alle attività del gruppo sociale che sta studiando. Questo approccio consente al ricercatore di ottenere una comprensione più approfondita della cultura e delle dinamiche sociali del gruppo. In conclusione, il movimento Cultura e Personalità, sviluppato da Boas e continuato da studiosi come Mead e Benedict, si basa sull'idea che la cultura influenzi la formazione della personalità e che il comportamento umano sia culturalmente modellato. Il metodo dell'osservazione partecipante è una tecnica di ricerca utilizzata per approfondire la comprensione di una cultura attraverso la partecipazione attiva alle attività del gruppo sociale studiato.influenzano la personalità dell'individuo adulto e a loro volta, le caratteristiche della personalità degli adulti influenzano le istituzioni culturali di ogni società, producendo i caratteri comuni della cultura. Uno dei testi più importanti che affronta questa questione dell'impatto della cultura sui comportamenti e sulle personalità è l'Adolescenza in Samoa di Margaret Mead. Inoltre, Margaret Mead contribuì in modo decisivo a infrangere i pregiudizi basati sull'idea secondo cui comportamenti differenziati tra uomini e donne sono naturali, aprendo così la strada alla teorizzazione del concetto di genere. Fu lo studio tra le popolazioni della Nuova Guinea che le permise di mostrare che i ruoli sessuali differiscono nelle diverse società e che sono culturalmente determinati piuttosto che innati, infatti un comportamento che può essere considerato maschile in una società, può al contempo essere considerato femminile in un'altra.Considerato femminile in un'altra. Sex and Temperament (1935) è uno dei primi lavori che suggerisce che la mascolinità e la femminilità riflettono dei condizionamenti culturali e che le differenze tra i sessi non sono interamente determinate dalla biologia.
Il solco esistente all'epoca tra l'antropologia europea e quella americana è segnato dal pensiero razzista.
A partire dal 1925 sotto la direzione di Marcell Mauss con la Fondazione dell'Institut d'Ethnologie dell'Università de Paris, si formò la prima generazione di antropologi francesi. Il loro lavoro si svolge principalmente in Francia. Nel 1940, questa generazione fu travolta dalla tragedia dell'occupazione nazista, i giovani antropologi furono tra i primi a organizzare la resistenza e per questo vennero fucilati e deportati. Mauss elabora il concetto di fatto sociale totale nel celebre "Essai sur le Dan" (1924). Purtroppo, nel 1940 in
seguito all'occupazione nazista della Francia Mauss fu obbligato al ritirarsi. Anche le antropologhe pagarono un prezzo altissimo alla guerra come ad esempio Germaine Tillion, che dopo aver compiuto quattro missioni nel sud dell'Algeria fu deportata. La terribile esperienza dei campi di concentramento ridefinisce il campo della sua ricerca antropologia, affrontando per anni i temi della deportazione. Un'altra battaglia condotta da Germaine è quella sulla condizione femminile. Il suo lavoro di campo in Algeria l'aveva indotta ad interrogarsi sulla condizione della donna nel bacino mediterraneo: i risultati delle sue ricerche, condotte in di