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Antropologia Culturale
A. A. 2012-2013
(Operatore Beni Culturali)
ESERCITAZIONE FINALE
(Obbligatoria e da consegnare per l’ammissione all’esame ALMENO 5 GIORNI PRIMA
DELL’APERTURA DELLE ISCRIZIONI AGLI APPELLI)
Nome: MANUELA
Cognome: MICHELI
1) Quali sono le caratteristiche della cultura?
La cultura è un complesso di idee, tradizioni, simboli condiviso da un gruppo di persone, basato
sull'esperienza personale e comunitaria, storicamente tramandato e acquisito. Determinano la
cultura di una società le usanze e le abitudini ma anche gli oggetti di uso quotidiano e gli artefatti e
l'uomo dipende da essa fin dalla nascita per la propria sopravvivenza all'interno del contesto nel
quale vive.
La cultura viene definita come operativa, in quanto mette l'uomo in condizione di adattarsi
all'ambiente che lo circonda, condivisa, cioè riconoscibile da molti, e olistica, poiché i modelli
culturali interagiscono tra loro e si combinano. Questi modelli non sono necessariamente distribuiti
in maniera uniforme all'interno della società ma possono distinguersi in base ad esempio
all'estrazione sociale o all'etnia; questo significa quindi che la cultura può essere differenziata o
stratificata.
Non esistono culture totalmente chiuse, ma tutte hanno la capacità di acquisire nuovi elementi in
base ai cambiamenti (ad esempio storici o geografici) oppure a causa del contatto con società
diverse. Questa dinamicità è però soggetta a un principio di selezione in base al quale il gruppo
sociale rifiuta oppure accetta il cambiamento. È questo il motivo per cui in un clima di
globalizzazione i confini culturali non sono più netti e identificabili con i confini territoriali, ma è
comunque possibile osservare nuclei forti che si distinguono tra loro. Nel tempo alcune forme
culturali tendono a svanire, altre ad affermarsi, altre ancora modificano alcune caratteristiche per
adattarsi al contesto storico-sociale.
Le città e lo spazio culturale in un’epoca di globalizzazione.
2)
La globalizzazione è il processo attraverso il quale gli spazi culturali non possono più essere
identificati con certezza. La facilità con la quale persone residenti in luoghi geograficamente
distanti possono comunicare e l'agilità con cui tali luoghi possono essere raggiunti nell'arco di
poche ore permettono una percezione dello spazio dilatato rispetto al passato ma anche ristretto per
quanto riguarda le distanze.
Nell'ottica della globalizzazione la cultura non è più una caratteristica territoriale ma diventa
globale tanto che l'Unesco parla di “città globali” mentre P.Virilio definisce il concetto di
“telecittà”, nella quale viene persa la concezione di interno o esterno ad essa.
Non si ha in pratica più una distinzione tra la città in quanto caratterizzata da una dimensione
estesa e il villaggio, la differenza sostanziale risiede solo nel modello abitativo.
Quando però si parla di influenza di nuove culture all'interno delle città non si deve pensare che
l'influenza esterna porti necessariamente ad uno stravolgimento della cultura indigena. Attraverso
il processo di patrimonializzazione, è vero che la cultura originale subisce dei cambiamenti