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MONOFORNITURA
Desiderabile
o viene scelta quando vi sono ampie economie di scala da sfruttare e i
volumi dell’acquirente sono grandi -> Forti sconti sulle quantità;
o scelta obbligata nel caso in cui vi sia un monopolista;
o fortemente consigliato nel caso di alleanza strategica tra noi e il
fornitore/i
o consigliabile, ma in misura minore se abbiamo installato una relazione di L.P.
Rischi o Lock in: elevati costi di passaggio, implicano che allo scadere del
contratto nel momento di rinnovarlo -> forte potere contrattuale da parte del/dei fornitori. Elevatissimo
costo per cambiare fornitore che l’impresa non vorrà spendere mai. Più è elevato il livello di tecnologia
più questo rischio è alto. (ex. Salseforce.com).
(Ex: interruzione del rapporto tra Wikileaks – Amazon)
o Interruzione delle forniture: Se ho un unico soggetto che mi rifornisce
e fornitore può avere problemi (dobbiamo infatti valutare attentamente se il G.M. può permettersi questo
rischio).
MULTIFORNITURA
Desiderabile
o il livello di ordini non può essere soddisfatto da un unico acquirente.
o quando i rischi (visti in precedenza) diventano troppo alti affidandosi ad un solo fornitore.
o se il cliente prefigura che per quel tipo di merce si possano scatenare grandi incrementi di
efficienza dei fornitori, quindi, lasciando la fornitura a più enti, possiamo far scatenare la
concorrenza all’innovazione.
Rischi o non sfruttiamo tutte le economie di scala che potrebbero esserci
o costi di gestione dei fornitori più alti
o variabilità delle caratteristiche del fornitore (es. lotti di dimensioni diverse, tempi di consegna
diversi, canali di distribuzione diversi…)
Esiste però anche una soluzione intermedia detto approvvigionamento parallelo dove i fornitori scelti,
forniscono prodotti diversi ma che appartengono allo stesso gruppo merci:
abbiamo quindi che i fornitori sono qualificati per tutti i prodotti Gmx, Gmy, Gmz.
Facendo questo abbiamo i seguenti vantaggi:
o mettere sotto pressione gli altri fornitori poiché sanno che comportandosi in maniera sbagliata possono
essere sostituiti dagli altri.
o sfruttiamo le economie di scala poiché per ogni prodotto abbiamo monofonitura.
o se un fornitore si blocca posso rimpiazzarlo facilmente.
9) Si descrivano le caratteristiche discriminanti delle famiglie merceologiche cosiddette
collo di bottiglia e di quelle con effetto leva, evidenziando come tali caratteristiche
possano essere analizzate e misurate. Successivamente, si illustrino le principali strategie
che nell’ambito del processo di pianificazione strategica degli acquisti possono essere
oggetto di analisi e valutazione per i soli gruppi merci con effetto leva.
▪ →
GM effetto leva massimizzare il potere negoziale nei confronti dei fornitori
▪ →
GM collo di bottiglia min. il rischio di interruzione degli approvvigionamenti
“Gruppo Merci collo di bottiglia”
poche fonti di approvvigionamento (fornitori con elevata competenza tecnica)
- nessun prodotto è sostituibile
- alto rischio stock-out
- sono merci in monopolio legale di fatto, specialità con basso valore economico strategico.
“Gruppo Merci effetto leva”
rischio basso poiché abbiamo molte fonti
- sostituibilità meno spinta
- valgono molto in termini unitari/strategici
- gruppo A (ABC) con 15-20% dei costi totali ma con un 50-60% del valore
- a questo gruppo appartengono hardware elettronici, componenti meccanici standard, motori elettrici…
▪ GM collo di bottiglia →
mantenere la posizione incrementare le scorte
dobbiamo massimizzare il volume delle scorte per evitare rischio stock-out
- fare accordi di lungo periodo con il fornitore
- fare acquisti SPOT attraverso e-marketplace anche se sono costosi
→
spostarsi nel “GM non critici” attività di scouting
- ricerca intensa di altri possibili fornitori
- internazionalizzazione
- sviluppo fornitori
▪ GM effetto leva
mantenere la posizione
- generare competizione virtuosa attraverso gare
→
- “global sourcing” internazionalizzazione dei fornitori
- rapporti di lungo periodo →
spostarsi nel “GM strategico” personalizzazione + alleanza
- più collaborazione con fornitore per avere un oggetto personalizzato (perdendo però molto potere
di negoziazione perché finisce l’effetto leva)
- miglioramento prestazioni
- progettazione integrata
10) Introduzione alle aste.
Tra i meccanismi di selezione competitivi più utilizzati ci sono le aste. Esse sono meccanismi trasparenti
in quanto le regole sono note a tutti i partecipanti in dettaglio e sono le stesse per tutti, perseguono
l’obiettivo dell’efficienza che può avere diverse declinazioni:
-Efficienza in termini di efficienza allocativa, nel senso che l’oggetto dell’asta dovrebbe essere
assegnato a chi lo valuta di più;
-Efficienza in termini di massimizzazione dei ricavi/minimizzazione dei costi (o max/min di uno
specifico score). ≪sforzo
I vincitori sono selezionati in base a chi segnala di essere disposto a sostenere lo maggiore≫
(cioe in base a chi fa la migliore offerta). Gli obiettivi descritti possono essere in contrasto; lo sforzo
segnalato deve essere credibile. Il soggetto che progetta e gestisce la gara è detto banditore.
Le aste possono essere dirette e o inverse. Nelle aste dirette:
-Il banditore vende oggetto ai partecipanti
-Vincitore paga il banditore
-Obiettivo di un banditore privato e la massimizzazione dei ricavi (o di un qualche score)
Nelle aste inverse:
-Banditore compra oggetto dai partecipanti
-Banditore paga il vincitore
-Obiettivo di un banditore privato e la minimizzazione dei costi (o di un qualche score)
Per l’acquirente ci diversi possibili situazioni:
‒ L’Acquirente può comprare beni da fornitori progettando asta inversa (acquirente e
banditore di un’asta inversa)
‒ L’Acquirente può comprare beni da fornitori/amministrazioni che li vendono progettando
loro stessi asta diretta (acquirente e partecipante in un’asta diretta)
‒ L’Acquirente può vendere beni (quelli da dismettere) progettando asta diretta (acquirente
e banditore di un’asta diretta)
• oggetto dell’asta: singolo bene, beni diversi, lotti, più lotti di beni diversi
• definizione dei criteri di selezione delle offerte vincenti (es, max ricavi)
• regole di pagamento
• modalità di interazione tra banditore e partecipante:
o Statiche (one shot, busta chiusa, singolo round)
o Dinamiche (continue, multi-round, aperte)
• parametri di valutazione:
o Mono attributo (es. solo il prezzo)
o Multi attributo (es. non solo prezzo ma anche condizioni di fornitura, tempi…)
Le Regole per decidere offerte vincenti sono la definizione dello score e la sua massimizzazione.
≪casualità≫
Vi sono poi Regole per dirimere eventuali pareggi e Regole per gestire il ricorso alla (es.
estrazione casuale del vincitore nel caso di pareggio, associazioni random di etichette numeriche alle
offerte per poterle ordinare e processare secondo l’ordine predefinito). In aggiunta vi sono:
‒ Regole per gestire ex post offerte vincenti anomale o disattese e ridefinizione del
vincitore
‒ Regole per decidere i pagamenti
11) Si descriva il meccanismo d’asta (diretta) a primo prezzo in busta chiusa nel caso di
vendita di un solo bene, evidenziando quali siano i suoi punti di forza e i potenziali
svantaggi. Si illustri, in particolare, attraverso un piccolo esempio con almeno 4
partecipanti (ed anche con 3 giocatori) con valutazioni private ed indipendenti, un caso
in cui rilevanti asimmetrie tra le valutazioni dei giocatori possano indurre ricavi per il
banditore maggiori di quelli che verrebbero generati in un’asta all’inglese. Infine, si
discuta se esistono delle condizioni teoriche sotto le quali tale meccanismo sia
equivalenti a quello olandese in termini di ricavi attesi. Si confronti poi con l’asta di
Vickrey.
È un Meccanismo statico e mono-attributo in cui vince l’offerta economica più alta. Il banditore
definisce un valore minimo sotto il quale non vende l’oggetto (bene economico/lotto):
p = prezzo di riserva
0
I partecipanti sottomettono la loro offerta in busta chiusa (via cartacea o in modalità elettronica),
indicando il prezzo a cui sono disposti ad acquistare l’oggetto messo a Gara. Il banditore colleziona
tutte le offerte valide e risolve il problema della determinazione dell’offerta vincente, ovvero la
massima. In caso di pareggio sceglie casualmente. Chi ha sottomesso l’offerta piu alta e il vincitore e
paga esattamente ciò che ha Offerto.
• Considerazioni principali (molte del tutto sovrapponibili a quelle per l’asta olandese):
‒ Non è scontato che a vincere sia il partecipante più forte, cioè con la massima disponibilità a
pagare per l’oggetto. Il meccanismo può indurre inefficienza allocativa (non è coerente con l’obiettivo
di massimizzare l’efficienza allocativa). Se il più forte è molto avverso al rischio è molto probabile che
vinca il più forte e che il prezzo ottenuto sia più alto della valutazione del miglior perdente. Viceversa
può accadere che vinca uno di questi avversari e che quindi il prezzo ottenuto sia più basso della
seconda migliore valutazione.
‒ La quantità che il vincitore paga è determinata da sé stesso attraverso la sua offerta.
‒ Sapere che il più forte non è destinato a vincere aumenta gli incentivi alla partecipazione.
‒ E più robusto nei confronti della collusione perché offre incentivi a deviare dall’accordo
Collusivo.
‒ Il meccanismo e statico e quindi non presenta costi variabili associati al tempo di
Partecipazione, rispetto all’olandese, il meccanismo può promuovere una maggiore
Partecipazione.
‒ Se vi sono elevate asimmetrie tra i partecipanti vi è la possibilità di ottenere ricavi più alti rispetto
all’asta inglese.
In assenza di costi variabili associati al tempo di partecipazione, l’asta a primo prezzo risulta DA UN
PUNTO DI VISTA TEORICO (sotto certe condizioni) equivalente a quella olandese in termini di ricavi
attesi. Analisi sperimentali hanno pero evidenziato che questa equivalenza non esiste in
generale e che esistono casi in cui i ricavi generati dall’asta olandese sono più alti di quelli
a busta chiusa anche del 30%. È come se l’asta olandese rendesse i partecipanti più avversi al rischio
rispetto all’asta a primo prezzo.
12) Si illustrino, nell’ambito della gestione degli acquisti,