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DOMANDA 14: IMPOSTA SULLE EMISSIONI
Il sistema delle imposte può non incentivare il produttore a trovare delle soluzioni per ridurre l'inquinamento, se non quello di ridurre la quantità di output. Un modo per affrontare questo problema consiste nel far pagare un'imposta pigouviana su ciascuna unità di emissioni anziché su ciascuna unità di output e questo prende il nome di imposta sulle emissioni. Graficamente abbiamo sull'asse delle ascisse il livello annuo di riduzione di inquinamento da parte di Alberto (titolare di una fabbrica che produce inquinamento). Abbiamo due curve, una chiamata MSB che sta ad indicare il beneficio marginale sociale per la collettività per ogni unità di inquinamento che riduce Alberto, mentre la curva MC indica il costo marginale che è collegato alla riduzione dell'unità di inquinamento. In assenza di un intervento pubblico, lo stesso Alberto non va a ridurre l'inquinamento.quota e scambio di emissioni. L'imposta sulle emissioni è un meccanismo in cui lo Stato impone una tassa sulle emissioni di inquinanti, in modo da aumentare il costo marginale per le imprese che inquinano. Questo incentiva le imprese a ridurre le proprie emissioni fino a raggiungere il punto di equilibrio E. Il sistema di quota e scambio di emissioni, invece, prevede che lo Stato assegni un numero limitato di quote di emissione alle imprese. Le imprese possono scambiarsi queste quote tra di loro, in modo da consentire a quelle che riescono a ridurre le proprie emissioni di vendere le quote in eccesso a quelle che non riescono a ridurle. In questo modo, si crea un mercato delle quote di emissione che favorisce l'allocazione efficiente delle risorse. Entrambi i meccanismi hanno lo scopo di raggiungere il punto di equilibrio E, ma utilizzano approcci diversi. L'imposta sulle emissioni agisce direttamente sul costo marginale delle imprese, mentre il sistema di quota e scambio di emissioni crea un mercato delle quote di emissione. In entrambi i casi, l'obiettivo è quello di incentivare le imprese a ridurre le proprie emissioni fino a raggiungere il punto di equilibrio E, in modo da massimizzare il beneficio per la collettività.regolamentazione CAP AND TRADE oppure le norme di COMMAND AND CONTROL. Possiamo dire che l'imposta sulle emissioni è un'imposta simile all'imposta pigouviana, con la differenza che verrà fatta pagare un'imposta su ciascuna unità di sostanza inquinante anziché su ciascuna unità di output. Quindi affinché si possa raggiungere il punto di riduzione di inquinamento in E, lo Stato potrà imporre una imposta chiamata F che graficamente permetterà di raggiungere questo livello. Quindi Alberto, che è colui che inquina, si sposterà verso il punto di efficienza E perché tutti quei punti alla sua sinistra faranno sì che l'imposta dello Stato sia maggiore del costo marginale; invece a destra del punto di efficienza E, Alberto non abbasserà l'inquinamento prodotto perché avrà dei costi più alti. L'esempio mostra come il settore pubblico può ottenere il
quantità ottimale di riduzione dell'inquinamento con l'imposta sulle emissioni. Il vantaggio principale di un'imposta sulle emissioni è che comporta la riduzione dell'inquinamento al minor costo possibile. Allo stesso tempo possiamo supporre che ci siano due soggetti che sono sia produttori che inquinatori, Alberto e Matteo. Sappiamo però che i costi per ridurre l'inquinamento da parte di Alberto siano inferiori rispetto a Matteo. Se vogliamo che la quantità di inquinamento si deve ridurre a 100 ed entrambi producono 90+90 di inquinamento, allora in tal caso di dovrà detrarre la quantità totale di inquinamento di entrambi= 180 - 100 (quantità ridotta di inquinamento) = 80. In tal caso si potrebbe optare di dividere al 50% l'inquinamento ma ciò non è possibile perché i costi di Alberto sono inferiori a quelli di Matteo. Affinché si possa avere un'allocazione efficiente di costo, i costi.marginali devono essere uguali per entrambi. Perciò che riguarda il sistema di cap and trade, ci sarà un'assegnazione di autorizzazioni a inquinare; il numero diautorizzazioni viene stabilito in base al livello desiderato di inquinamento. Possiamo supporre che ad Albertosiano distribuite 80 licenze che graficamente corrisponde a 10 unità che potrebbe inquinare. Matteo invece non halicenze e quindi sempre graficamente dovrà ridurre di 90 unità le sue emissioni. In ogni caso affinchè si possaverificare che i costi marginali di Alberto e i costi marginali di Matteo siano uguali, occorre che le licenze sianoinserite in un mercato in modo tale che lo stesso Alberto possa vendere tali licenze a Matteo tramite pagamento diuna somma di denaro. Per quanto riguarda il command and control, esso è una strategia regolatoria che si basa sumeccanismi sanzionatori. Il modello command and control, permette tramite una legge di introdurre standard
Le leggi fisiche proibiscono le attività che non si uniformano a esse. Esso si compone del comando che comporta degli obblighi o divieti stabiliti dal legislatore per un utilizzo efficiente delle risorse ambientali. Oppure si compone anche del controllo che riguarda un effettivo monitoraggio delle attività dove nel caso in cui ci sono degli scostamenti dei parametri, l'autorità pubblica può procedere tramite delle pene pecuniarie o anche penali.
DOMANDA 15: VOTO DI MAGGIORANZA E PARADOSSO DEL VOTO
Nella votazione a maggioranza, una proposta verrà accettata se la metà dei votanti più 1 sono d'accordo. Se vi è una comunità formata da 3 cittadini che hanno diritto al voto, essi devono decidere fra 3 livelli (A - B - C) di fornitura di missili. In questo caso A avrà un valore basso di fornitura di missili, B medio e C alto. Supponiamo che la votante Eliana esprima la propria preferenza per un livello di fornitura C (alto).
E se dovrai scegliere tra B (medio) e A (basso) sceglierai B. Invece se i cittadini sono chiamati a decidere tra livello A o B di fornitura, supponiamo che Cosimo vota per A, mentre gli altri due per B. In questo caso il livello B vince per 2 a 1 rispetto ad A. In ogni caso la scelta che massimizza il livello di fornitura è B. Il voto a maggioranza stabilisce che la scelta efficiente è rappresentata dall'alternativa B. Possiamo dire che la scelta di fornitura dei missili rappresentata dalla lettera B (media) non dipende dall'ordine in cui si terranno le votazioni. In questo caso possiamo introdurre il cosiddetto paradosso del voto. Il paradosso del voto riguarda il fatto che anche se ci sono delle preferenze di ogni singolo votante e queste sono coerenti, quelle della comunità non lo sono. Quindi se la prima votazione è tra A e B, la proposta A deve essere quella che vince e quindi deve essere messa a confronto con C, dove C è la scelta finale.
Invece se la prima votazione è tra B e C, la vincente B sarà messa a confronto con A e A è la scelta finale. Il risultato finale dipende dall'ordine in cui si mettono ai voti le diverse alternative: quindi si definisce manipolazione dell'ordine del giorno quel processo mediante il quale si organizza l'ordine di votazione per avere un certo risultato. Un altro problema che si verifica è che la collettività può andare avanti all'infinito senza che venga presa una decisione definitiva. Quindi se i cittadini sono chiamati a decidere tra A e B, vince A. Se C viene confrontato con A vince C, ma se B viene confrontato con C, vince B e in questo caso si potrà continuare così all'infinito. Questo "evento" prende il nome di ciclicità del voto, in quanto ogni scelta ne annulla una e la successiva annullerà l'altra. All'interno delle preferenze di un individuo, ci potrà essere.Il cosiddetto "picco", cioè che rappresenta quel punto che si trova più in alto rispetto a tutti gli altri punti adiacenti. In tal caso l'individuo potrà avere delle preferenze unimodali se, man mano che ci si allontana dall'esito che preferisce, il suo beneficio cala costantemente. Si dice invece che un individuo ha preferenze bimodali se, man mano che si allontana dall'esito che preferisce, il suo beneficio prima cala, ma poi aumenta di nuovo. Se facciamo un collegamento con le preferenze di Cosimo, egli avrà un unico picco nel punto A, mentre Giorgio avrà un picco nel punto B. Eliana avendo un picco sia nel punto A e sia nel punto C, ha preferenze bimodali. Tali preferenze di Eliana danno origine al paradosso del voto. Possiamo fare un collegamento al teorema del votante mediano, il quale stabilisce che se tutte le preferenze saranno unimodali, il risultato della votazione riflette la preferenza che viene espressa dal votante.
mediano(colui le cui preferenze occupano una posizione intermediadelle preferenze di tutto il gruppo). Un esempio può riguardare cinque persone vogliono organizzare una festa edevono decidere quanto devono spendere. Tutti votano per una spesa pari a 5 euro e quindi un aumento di spesada 5 a 100, sarebbe approvato da 4 partecipanti, mentre un aumento di spesa da 100 a 150 da solo 3 partecipanti.In ogni caso la maggioranza voterà per un importo pari a 150, importo che rappresenta la spesa preferitadall'elettore mediano. Quando le preferenze di tutti i votanti sono unimodali, il voto a maggioranza darà unrisultato chiaro. Invece se i votanti non abbiano preferenze unimodali, si può verificare il paradosso del voto. DOMANDA 16: VOTAZIONE ALL'UNANIMITÀ Come sappiamo, le società democratiche utilizzano varie procedure di votazione affinché si possano prenderedelle decisioni in merito sia alla spesa pubblica che al suo finanziamento. Varicordata essenzialmente il voto all'unanimità. Nel voto all'unanimità, la decisione che viene presa nell'ambito di un determinato obiettivo, deve essere raggiunta con il consenso di tutti i soggetti coinvolti. Se facessimo un collegamento sui FREE RIDER, essi sono degli individui che adottano un comportamento opportunista e quindi i beni pubblici verranno forniti in una quantità inferiore rispetto ad una quantità sufficiente per soddisfare le preferenze di tutti i cittadini. In tal caso possiamo avvalerci del modello del voto all'unanimità di Lindahl. Egli propose un modello per decidere all'unanimità quanto bene pubblico produrre e come finanziarlo, tenendo conto del fatto che ciascuno dovrà dichiarare correttamente le proprie preferenze. Quindi se la decisione di produrre una certa quantità di un bene pubblico fosse presa mettendo a votazione diverse alternative e si raggiungesse l'unanimità,
la quantità prodotta e l'ammontare pagato sarebbero efficienti. Graficamente abbiamo sull'asse orizzontale la quantità di razzi, che costituisce un solo bene pubblico e due soggetti, adamo ed eva. Ad adamo li viene detto che dovrà partecipare al costo dei razzi per una quota pari al 30%. Sappiamo che se il prezzo del