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Analisi FEM di un telaio di contrasto per prove su componenti meccanici
in scala reale
Fase concettuale di modellazione
L’oggetto dell'analisi FEM proposta è un telaio di
contrasto, utilizzato per effettuare prove sperimentali
statiche e dinamiche su componenti meccanici di
grandi dimensioni in scala reale. La struttura è
costituita da una robusta intelaiatura di acciaio,
composta da tre anelli chiusi collegati tra loro
mediante delle travi disposte longitudinalmente. Per
incrementare la rigidezza e la solidità della stessa sono
presenti dei tiranti pretensionati, disposti lateralmente
e superiormente. La struttura risulta quindi essere
molto rigida, condizione necessaria per consentire
l'applicazione sia statica sia dinamica di carichi al
componente meccanico che deve essere esaminato senza che il telaio subisca inflessioni eccessive,
che ne comprometterebbero il buon funzionamento. È da specificare che nel suo funzionamento la
struttura si comporta come un anello chiuso, nel quale i carichi applicati si scaricano completamente
all'interno dello stesso; come conseguenza di questo fatto l'unica forza trasmessa a terra è il peso
proprio della struttura stessa.
Obiettivi dell’analisi:
L'analisi FEM proposta si prefigge come obiettivi un'analisi strutturale di tipo statico del telaio in
esame, in relazione a tre condizioni di carichi applicati, e un'analisi di tipo dinamico (che si traduce
in una ricerca delle frequenze proprie di vibrazione della struttura stessa) per la verifica della
massima frequenza di esercizio degli attuatori idraulici, che deve essere inferiore alla più piccola
frequenza propria della struttura, per evitare che si verifichino fenomeni di risonanza.
L'analisi statica viene effettuata tramite due tipi di modellazione della struttura: in prima analisi si
studia tramite una modellazione con elementi beam; scopo di questa analisi è la valutazione
qualitativa della deformata e degli spostamenti, in modo da evincere una panoramica generale sul
comportamento della struttura. Successivamente si effettua una modellazione tramite elementi shell,
che permette una valutazione più precisa del comportamento della struttura e dello stato di sforzo
che viene a crearsi nella stessa.
L'analisi dinamica, che ha come obiettivo la ricerca delle frequenze proprie del sistema e dei suoi
modi di vibrare, viene effettuata tramite modellazione beam.
Semplificazioni della struttura in esame:
La struttura in analisi è composta dal telaio di contrasto e da vari componenti accessori, il cui scopo
è la trasmissione delle forze fra il telaio stesso e il componente in scala reale in esame, sul quale si
vogliono effettuare prove sperimentali.
Per proseguire con l’analisi è necessario effettuare delle semplificazioni concettuali sia sul telaio sia
sui componenti accessori dello stesso.
Le semplificazioni effettuate sul telaio dipendono dal tipo analisi che si vuole effettuare, e pertanto
sono spiegate più nel dettaglio in seguito.
Per quanto riguarda i componenti accessori (l'oggetto dell’analisi sperimentale – generalmente un
carrello ferroviario – attuatori idraulici e rispettivi organi di collegamento al telaio), gli stessi
vengono trascurati e sostituiti con le rispettive azioni che scambiano con il telaio, in quanto si
suppone che la loro rigidezza sia molto inferiore a quella del telaio stesso, e che quindi possano
essere “visti” dal telaio come le azioni che esercitano sullo stesso. Tali azioni, che nella realtà sono
distribuite sulla superficie di contatto tra il componente accessorio e il telaio, vengono semplificate
in modo diverso a seconda del tipo di analisi che si effettua: nell'analisi beam vengono modellate
come concentrate nel punto medio della superficie di contatto tra componente accessorio e telaio,
mentre nell'analisi shell si presta più attenzione al fine di ottenere una modellazione che sia la più
verosimile possibile.
Schematizzazione dei vincoli:
Dato che l'interesse dell'analisi è incentrato sul telaio, il vincolamento a terra dello stesso risulta
essere di importanza marginale per quanto riguarda il bilanciamento delle azioni, in quanto essendo
il telaio una struttura riconducibile ad un anello chiuso, tutte le azioni agenti sullo stesso si
bilanciano sulla struttura stessa, senza trasmettersi a terra attraverso i vincoli. Si deve prestare però
particolare attenzione al fatto che i vincoli imposti debbano garantire libertà di deformazione alla
struttura, in modo da non generare sforzi interni dovuti all’iperstaticità della stessa; la soluzione più
semplice che soddisfa i requisiti richiesti è un incastro a terra posizionato in un solo nodo della
struttura. Da ciò si capisce che un primo passo per la verifica dei risultati ottenuti deve essere il
controllo delle reazioni vincolari, che devono risultare nulle.
Fase operativa di modellazione
Modellazione tramite elementi beam:
L’analisi effettuata con elementi beam è in grado di fornire indicazioni circa gli spostamenti e gli
sforzi sugli assi baricentrici di elementi approssimati a travi rettilinee. Con un analisi di questo tipo
risulta quindi impossibile determinare la distribuzione degli sforzi e delle deformazioni sulle sezioni
trasversali delle varie travi di cui è composta la struttura. Per tale motivo l’analisi beam è utilizzata
per ottenere indicazioni qualitative circa la deformata del telaio e l’ordine di grandezza degli
spostamenti in ciascuna delle tre configurazioni di carico. In aggiunta, i risultati ottenuti con
l’analisi beam sono utilizzabili anche come un criterio di verifica per i risultati ottenuti con la
successiva analisi tramite la modellazione mediante elementi shell.
Semplificazioni del telaio:
Per consentire la modellazione del telaio con elementi beam è stato necessario operare diverse
semplificazioni. Si sono trascurate le alettature presenti sulle superfici laterali, i raggi di raccordo, le
variazioni di sezione e le giunzioni bullonate tra i vari elementi che compongono la struttura
portante (i tre anelli e le travi di collegamento in direzione longitudinale). È stato quindi possibile
semplificare il telaio con una struttura formata da un insieme di travi rettilinee incastrate tra loro,
rappresentativa degli assi baricentrici degli elementi della struttura reale.
La modellazione dei tiranti è stata effettuata separatamente, per
due motivi: in primo luogo in quanto le giunzioni bullonate con cui
sono collegati alla struttura principale sono assimilabili a delle
cerniere (PIN), e non a degli incastri, e quindi incapaci di
trasmettere azioni che siano diverse da quella assiale; è stato
dunque possibile assimilarli a delle bielle che possono lavorare
solo a trazione; in secondo luogo in quanto, sapendo a priori che
gli stessi non possono essere sollecitati con azioni flettenti o di
taglio, è vantaggioso modellarli tramite elementi bar (a differenza del resto del telaio). È stato
trascurato il pretensionamento degli stessi, che nella realtà contribuisce ad incrementare la rigidezza
complessiva della struttura.
Il risultato ottenuto è il seguente:
dove in blu sono rappresentati gli elementi modellati con beam e in verde i tiranti, modellati con
bar.
Una modellazione del telaio di questo tipo comporta delle problematiche intrinseche, quali:
la parziale sovrapposizione di regioni solide, con la formazione di regioni vuote;
una diversa rigidezza della struttura dovuta all’assenza di elementi che concorrono al suo
incremento (flange e raccordi, che sono stati trascurati);
le regioni interessate alle semplificazioni operate non possono essere studiate nel dettaglio, e
i risultati ottenuti nelle stesse non sono rappresentativi del comportamento reale (es. intagli e
concentrazioni di sforzi, che non possono essere colte);
i tiranti, essendo stati collegati nel punto di intersezione delle linee d’asse delle travi, hanno
una lunghezza e un’inclinazione differente da quella reale.
Alla luce di tali considerazioni i risultati ottenuti mediante l'analisi beam hanno valenza puramente
qualitativa. Si è interessati maggiormente agli spostamenti e alla deformata qualitativa piuttosto che
alla distribuzione degli sforzi, che, come detto, risulta significativamente diversa da quella reale.
Semplificazione dei carichi:
Sono state fornite tre diverse configurazioni di carico (forze concentrate agenti in particolari punti
della struttura, significative delle azioni scambiate tra telaio e componenti accessori di collegamento
con l'oggetto in scala reale sottoposto a verifica sperimentale) con le quali effettuare l'analisi statica
della struttura. Nella realtà tali azioni (distribuite sulla superficie di contatto tra gli elementi ausiliari
e il telaio) si scaricano sulla parte inferiore del telaio stesso tramite un basamento sul quale è
appoggiato l’oggetto da sottoporre a verifica sperimentale, mentre degli altri punti si distribuiscono
uniformemente sulla superficie di contatto tra il telaio e gli attuatori idraulici. Nella modellazione
utilizzata per l'analisi con elementi beam si è ipotizzato che l’effetto di distribuzione delle forze
effettuato dal basamento sia ben approssimabile (ai fini dell'analisi beam stessa) con azioni
concentrate in due punti della parte inferiore del telaio (quelli di intersezione tra l'anello centrale e i
due profili longitudinali inferiori). In tali punti si sono applicate delle reazioni (distribuite
uniformemente tra i due) tali da equilibrare staticamente la struttura. Tale assunzione, anche se forte
e poco rappresentativa del comportamento reale si è giudicata applicabile al modello beam in
quanto, come già detto, lo stesso dà solo un’indicazione qualitativa del comportamento della
struttura, senza focalizzarsi sull’analisi dei singoli punti della stessa. Come ultima ipotesi
semplificativa si è trascurato l’effetto della forza peso.
A fianco è possibile osservare i punti in cui sono applicate
le azioni che equilibrano la struttura.
A sinistra è invece indicato il punto di applicazione dell'incastro a
terra. Tale posizione, per il tipo di modellazione dei carichi effettuata
non ha alcuna rilevanza; si deve prestare attenzione al fatto che gli
spostamenti forniti dal software sono relativi, riferiti a tale punto.
Meshatura:
È stata effettuata con una dimensione standard degli elementi per quanto riguarda le travi modellate
con elementi beam, mentre si è disposto un solo elemento finito su ciascun tirante, modellato con
elementi bar. Gli elementi utilizzati sono in entrambi i casi di tipo quadratico, in quanto sono quelli
più performanti.
Modellazione tramite elementi shell:
L’analisi effettuata con elementi shell è un’anali