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PREVENZIONE SECONDARIA
La prevenzione secondaria rappresenta ad un grado successivo rispetto alla
prevenzione primaria, intervenendo sui soggetti già ammalati, anche se in uno
stato iniziale. Rappresenta un intervento di secondo livello che mediante la
diagnosi precoce di malattie, in fase asintomatica (programmi di screening) mira
ad ottenere la guarigione o comunque limitarne la progressione. Consente
l’identificazione di una malattia o di una condizione particolare rischio seguita
da un immediato intervento terapeutico efficace, atto ad interromperne o
rallentarne il decorso. Tutto questo si fa tramite diagnosi o screening. Per
screening si indica una strategia di una o più indagini usate per identificare una
malattia in una popolazione con un rischio di malattia sufficientemente elevato
da giustificare la spesa sanitaria. È un atto di natura clinico-diagnostica che ha
come obbiettivo la scoperta e la guarigione dei casi di malattia prima che essi si
manifestino clinicamente. Consiste nella diagnosi precoce delle malattie o di
condizioni a rischio (es: precancerosi, ipercolesterolemia, cancro al seno, cancro
alla prostata, ecc…) seguita dall’immediato intervento terapeutico per
interrompere o rallentare il decorso. Si attua nel periodo di latenza o
incubazione. È di fondamentale importanza quando:
È fallita o è mancata la prevenzione primaria;
o Non esiste prevenzione primaria efficace e/o realizzabile.
o
REQUISITI DEL TEST:
Rilevanza sociale della malattia;
o Disponibilità cure efficaci;
o Esistenza quadro pre-clinico individuabile;
o Accettabilità da parte della
o popolazione;
Test sensibile e specifici e predittivo;
o Rapport favorevole costi/benefici.
o
PREVENZIONE TERZIARIA O
RIABILITAZIONE
Consiste nella prevenzione delle
complicanze di una malattia già in atto ed
irreversibile. È tipica delle malattie croniche
(riabilitazione fisica e assistenza psicologica ad infartuati, traumatizzati, ecc…),
ma anche si alcune malattie infettive (AIDS, epatiti B e C, tubercolosi, ecc…) Lo
scopo è di:
Allungare significatamene la sopravvivenza;
o Impedire l’invalidità dei malati cronici (riabilitazione);
o Migliorare la qualità della vita;
o Far acquisire funzioni perdute;
o Reinserire i soggetti nella società.
o
HEALTH PROMOTION (OMS/WHO)
“La promozione della salute è il processo che consente alle persone di
aumentare il controllo sulla propria salute e di migliorarla” (glossario della
promozione della salute, 1998.
BREVE STORIA DELLA PROMOZIONE DELLA SALUTE
La prima conferenza internazionale sulla promozione della salute di è tenuta ad
Ottawa nel 1986 (carta di Ottawa) ed è stata principalmente una risposta alle
crescenti aspettative per un nuovo movimento per la salute pubblica in tutto il
mondo. Ha avviato una serie di azioni tra organizzazioni internazionali, governi
nazionali e comunità locali per raggiungere l’obbiettivo di rendere la salute per
tutti entro l’anno 2000 e oltre. Le strategie basiche per la promozione alla salute
indentificate nella carta erano:
Sostenere (per potenziare i fattori che incoraggiano la salute);
o Abilitare (permettere a tutte le persone di raggiungere l’equità sanitaria);
o Mediare (attraverso la collaborazione e la coesione tra tutti i settori);
o
Da allora le conferenze sulla salute (organizzate principalmente dall’OMS hanno
stabilito e sviluppato principi globali e le aree di azione per la promozione alla
salute. La nona conferenza tenutasi a Shanghai nel 2016 ha evidenziato i
collegamenti critici tra la promozione della salute e l’Agenda 2030 per lo
sviluppo sostenibile. Pur chiedendo interventi politici coraggiosi per accelerare
l’azione sugli Obbiettivi di sviluppo sostenibile, la Dichiarazione di Shanghai
fornisce un quadro attraverso il quale i governi possono utilizzare il potenziale
trasformativo della promozione della salute.
I target e gli strumenti di attuazione adottati dal congresso di Shanghai:
Ridurre il tasso di mortalità materna globale a meno di 70 ogni 100.000
o nati vivi;
Entro il 2030, mettere fine ad i morti evitabili di neonati e bambini sotto i
o 5 anni d’età, con l’obbiettivo per tutti i paesi di ridurre la mortalità
neonatale a non più di 12 su 1.000 nati vivi e per i bambini sotto i 5 anni,
a ridurre la mortalità a non più di 25 su 1.000 nati vivi;
Entro il 2030 ridurre le epidemie di AIDS, tubercolosi, malaria e malattie
o tropicali;
Entro il 2030 ridurre di un terzo la mortalità prematura da malattie non
o trasmissibili;
Rafforzare la prevenzione ed il trattamento di abuso di sostanze (alcol,
o droga, fumo, ecc…)
Entro il 2020 dimezzare il numero di decessi a livello globale e lesioni da
o incidenti stradali;
Entro il 2030 garantire l’accesso universale ai servizi di assistenza
o sanitaria sessuale e riproduttiva, compresa pianificazione familiare,
l’informazione, l’educazione e l’integrazione della salute riproduttiva e
l’integrazione della salute riproduttiva nelle strategie e nei programmi
nazionali;
Conseguire una copertura sanitaria universale che comprende i rischi
o finanziari, accesso ai servizi di assistenza sanitaria di qualità, farmaci
essenziali sicuri, efficaci, di qualità, a prezzi accessibili e vaccini disponibili
per tutti;
Entro il 2030 ridurre sostanzialmente il numero di decessi e malattie da
o sostanze chimiche pericolose e da inquinamento e da contaminazione di
acqua, aria e suolo;
Rafforzare l’attuazione della “convenzione quadro dell’organizzazione
o mondiale della sanità” sul controllo del tabacco in tutti i paesi;
Sostenere la ricerca e lo sviluppo di vaccini e farmaci per le malattie
o trasmissibili e non che colpiscono soprattutto i paesi in via di sviluppo,
fornire l’accesso ai farmaci essenziali ed ai vaccini a prezzi accessibili in
conformità al congresso di Doha sull’accordo TRIPSe che afferma: “dirotto
dei paesi in via di sviluppo ad utilizzare appieno le disposizioni
dell’accordo sugli aspetti commerciali dei diritti di proprietà intellettuale in
maniera di flessibilità per proteggere la salute pubblica e di fornire
l’accesso ai farmaci per tutti;
Aumentare sostanzialmente il finanziamento della sanità ed il
o reclutamento, lo sviluppo, la formazione ed il mantenimento de personale
sanitario nei paesi in via di sviluppo, per la prevenzione, la riduzione e la
gestione dei rischi per la salute nazionale e globale.
CHE COS’È LA PROMOZIONE
Creazione di sane politiche pubbliche intersettoriali finalizzate a PROMUOVERE
LA SALUTE (fisica, mentale, spirituale e sociale) del singolo cittadino, delle
famiglie, dei gruppi sociali e della popolazione. La salutogenesi, che è
individuare ed intervenire sui prerequisiti e sui determinanti della salute per
migliorare i processi esistenziali e per migliorare la qualità di vita, essa affianca
gli ambiti tradizionali di diagnosi, cura e prevenzione, attraverso due grandi
aree di azione.
SALUTOGENESI
Se la prevenzione primaria si impegna a prevenire la patogenesi, preservando il
soggetto dal rischio di assumere comportamenti patogeni, la promozione della
salute a sua volta, implica lo studio della salutogenesi e si esprime
promuovendo nelle persone l’acquisizione di comportamenti salutogeni. Il
salutogenesi salus, salutis salute
termine è formato dalla parola latina = e dalla
genesi = origine, inizio, derivazione.
parola greca La salutogenesi si occupa
quindi delle “cause” (motivi) della salute, dello studio delle fonti della salute
fisica, psichica e spirituale. Essa fonda in tal modo un nuovo modello della
direzione della ricerca medica. La salutogenesi si interessa di ciò che crea
salute, ovvero di tutto ciò che permette alle persone, anche in situazioni di forte
avversità (un trauma, una malattia cronica, la disabilità, precarie condizioni
socioeconomiche, ecc…), di compiere scelte di salute utilizzando risorse e
appropriandosi di capacità. Le risorse sono di tipo:
Interno: fattori biologici, caratteristiche di personalità, atteggiamenti,
o abilità psicosociali, ecc…;
Esterno: beni a disposizione nel proprio contesto, relazioni, servizi… non si
o riferisce solo a ciò che c’è a disposizione, ma anche ciò che le persone
sono in grado autonomamente, responsabilmente e liberamente di
utilizzare e riutilizzare (health literacy).
FATTORI DETERMINANTI LA SALUTE DELLA POPOLAZIONE
I fattori determinanti della salute sono:
Ambiente;
o Stili di vita;
o Biologici/umani;
o Sistemi di assistenza sanitaria.
o
Nel 1974 il programma di sanità pubblica del governo del Canada, descritto in
un documento firmato dall’allora ministro della sanità (Lalonde) fu impostato in
un modo da dare risposta all’interrogativo su come migliorare la salute dei
canadesi. Questo documento fornì una base concettuale e metodologica di
riferimento anche dal punto di vista scientifico perché indicò con chiarezza i 4
grandi ordini di fattori che determinano la salute sui quali è possibile fare
qualcosa, sia per tutelare che per promuovere la salute. I determinanti di salute
sono i fattori che influenzano lo stato di salute di un individuo e di una comunità
o di una popolazione. I determinanti della salute possono essere raggruppati in
varie categorie:
Comportamenti personali e stili di vita;
o Fattori sociali che possono rivelarsi un vantaggio o uno svantaggio;
o Condizioni generali socio-economiche, culturali ed ambientali;
o Fattori genetiche.
o
STILI DI VITA
Un modo di vivere impostato secondo modelli di comportamento identificabili,
che sono frutto dell’azione reciproca delle caratteristiche proprie di un individuo,
delle interazioni sociali con le condizioni di vita di carattere socio-economico ed
ambientale. (glossario della promozione alla salute, WHO (OMS), 1998)
DETERMINANTI DELLA SALUTE
La gamma di fattori personali, socio-economici ed ambientali che determinano
lo stato di salute delle singole persone delle popolazioni. Secondo Murray e
Lopez la salute è determinata da:
Fattori socio-economici e stili di vita 40-50%;
o Stato e condizioni dell’ambiente 20-30%;
o Ereditarietà genetica 20-30%;
o Servizi sanitari 10-15%.
o
PROMOZIONE ALLA SALUTE
La partecipazione dei cittadini e il coinvolgimento delle comunità negli interventi
di promozione alla salute sono fondamentali per migliorare l’empowerment
(individuale e di comunità), la salute ge