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Mod: SCIENZE INFERMIERISTICHE GENERALI CLINICHE E PEDIATRICHE
Il concetto di persona
La persona è 'essere in relazione'. Si è posta l'attenzione all'importanza dei
significati soggettivi, come elemento fondamentale del costituirsi della
persona, in quanto sono i significati soggettivi che danno il senso dell'esistere
ed è su questi significati che la persona struttura la sua vita e la sua esperienza
di malattia.
Si è così definito, analizzandolo nella sua struttura, come la persona costituisca
come soggetto in relazione e come sia importante la relazione nelle sue
dimensioni, orizzontale e verticale.
La persona è un essere unitario, che si compone di corpo e di psiche e
l'infermiere deve tenere presenti entrambe le dimensioni nella sua
strutturazione della relazione assistenziale.
Sì, relazione assistenziale, perché l'assistenza si configura come pratica
relazionale e la valenza relazionale ha una importanza strategica in grado di
connotare di senso la pratica.
Secondo Buber l’uomo può essere compreso e realizzarsi come essere in
relazione esistono due dimensioni:
- orizzontale: si esplica secondo una distinzione relazionale in due tipi io-tu ed
io-esso
- Verticale: questo aspetto fa riferimento alla spiritualità della persona
Secondo la fenomenologia Husserliana la persona e composta da tre
dimensioni:
essenza, immanenza e trascendenza
Esistono 3 gradi di Empatia secondo gli articoli Sten 2002:
il vissuto altrui si presenta davanti a noi attraverso l’esperienza del dolore,
viene attualizzato e si viene coinvolti nello stato d’animo altrui. Il vissuto
viene oggettivato.
Il concetto di ambiente
L'ambiente in cui viviamo costituisce una componente importante della
persona, tanto che in questo contesto la definizione che è stata data è stata
quella di uomo in relazione di mondo vitale.
Si è costruita l'importanza e la complessità del mondo vitale quotidiano
partendo dalla specificità bambino, per arrivare a definire come si costituisce la
persona complessa, completa che diventa il soggetto dell'assistenza.
In questa situazione trova valore e rilievo la relazione significativa che si
costituisce tra persona ed il suo mondo-della-vita, che è composto sia da
persone che da affetti materiali.
Siamo così arrivate a definire una relazione assistenziale che si struttura tra
persona bisognosa di assistenza ed adulto significativo di riferimento, traslando
nella realtà dell'adulto un modello che in precedenza era nato per l'ambiente
pediatrico.
Ma proprio partendo da questo contesto ci si è posti la domanda: perché?
perché l'assistenza a un bambino richiede mille attenzioni, ma non siamo in
grado di riportare le stesse attenzioni all'adulto e all'anziano? La specificità e il
valore, dunque, è della persona, non solo della sua età. Se dobbiamo
considerare la persona nella sua globalità, nei suoi significati soggettivi, il suo
mondo di riferimento è costituito dalle sue relazioni significative, che sono
quelle che compongono il suo ambiente.
Così si è costruito un modello di persona in relazione con un ambiente
significativo, che costituisce la possibilità di interpretazione del mondo-della-
vita del soggetto di assistenza.
Il concetto di salute e malattia
Il concetto è stato trattato a partire dalla salute, come significato soggettivo a
dimensione personale, multidimensionale e relativa. Anche la salute è frutto di
significati personali che devono essere compresi per poi meglio comprendere la
situazione di malattia.
E così, parlando della malattia, è stato importante porre l'accento sull'aspetto
di malattia non solo come fatto fisico o patologico, ma anche come esperienza
vissuta dalla persona e come esperienza di senso.
Sono stati analizzati i concetti di disease, illness e sickness, per porre l'accento
su quanto vissuto nella malattia organica (disease), nella esperienza soggettiva
(illness) e nel comportamento sociale (sickness) per arrivare a cogliere come la
malattia si configuri come una rottura autobiografica che trova il suo recupero
di senso solo nei racconti della persona, interpretati con metodologia narrativa.
Nursing narrativo
La narrazione un esempio di come le persone strutturano linguisticamente il
loro mondo e ne ricostruiscono il senso. Riconoscere le storie personali, le
emozioni, le percezioni soggettive, le interpretazioni, i significati di malattia
possono essere oggetto dell’attenzione dell’infermiere, ciò significa entrare
nella prospettiva del prendersi cura della persona e acquisire una concezione di
malattia allargata.
Il metodo narrativo è un modo innovativo di aver cura della persona, ponendo
attenzione al vissuto relativo alla malattia con lo scopo di comprendere in
maniera più approfondita il paziente la sua storia. L’utilizzo di questo metodo
restituisce centralità alla persona.
La narrazione può essere utilizzata in modo approfondito nei seguenti casi:
- Nell’accertamento infermieristico e formulazione delle diagnosi
infermieristiche
- Nell’assistenza
- Nell’educazione al paziente
Le tre dimensioni rappresentano gli elementi fondamentali del progetto
assistenziale.
ciclo metodologico
Il (Cipolla, 2003) dell’assistenza infermieristica si compone
delle seguenti fasi:
1. Accoglienza -> è il momento in cui vengono espresse le domande di
assistenza che l’infermiere traduce in bisogni, è una fase introduttiva e
preliminare alla relazione assistenziale. Le attività di accoglienza
rappresentano un intervento complesso, delicato che richiede
competenza e capacità di ascolto.
È il momento in cui vengono raccolte le prime informazioni. Queste
informazioni pongono le basi per una pianificazione dell’assistenza che
tenga in considerazione l’individuo nella sua globalità.
2. Conoscenza e fase progettuale -> è il momento in cui inizia ad
approfondirsi la relazione assistenziale, si crea la conoscenza terapeutica
ed umana e si costruisce il piano di assistenza. Viene definito il tempo
della comunicazione educativa, la valutazione di quando e come
coinvolgere il paziente.
Qua il racconto del paziente diventa fondamentale perché sono i suoi
vissuti che rendono il progetto sia essenziale dotato di senso. La
comprensione empatica trova qui la sua più alta espressione.
3. Permanenza: è la durata della relazione assistenziale, è la fase in cui
serializza una cogestione del paziente e si costruisce il consenso
cercando di ricostruire senso e significato nell’esperienza soggettiva di
malattia.
4. Congedo e continuità: è la fase in cui l’assistenza si chiude, per un esito
positivo o per un lutto. In quest’ultimo caso è una fase delicata e
complessa. Questa è anche la fase in cui il prendersi cura e continuativo
e consente alla persona di mantenersi inserita. La continuità del
prendersi cura non dovrebbe avere solo obiettivi di dimissione ma, in
caso di persone con malattia cronica, assume rilievo il mantenimento
dell’autonomia possibile per migliorare le condizioni di vita.
C’è la necessità di un accertamento mirato che diventa un fattore importante
nelle situazioni in cui il tempo deve essere ottimizzato al fine di predisporre una
pianificazione che abbia il significato atteso, il metodo narrativo richiede un
tempo dedicato alla costituzione della relazione di narrazione e all’ascolto
attivo del racconto della persona. Questo metodo permette di avere una
valutazione completa della persona è una comprensione approfondita di ciò
che sta vivendo dei suoi problemi.
Launer ci propone alcuni concetti che possono essere di aiuto per un approccio
narrativo hai problemi dei pazienti, sono sei:
1. Conversazioni: è il processo che costituisce un trattamento vero e
problem solving problem
proprio, integra l’idea di con quella di
dissolution (che si ottiene invitando il paziente a considerare i suoi
problemi attraverso un altro punto di vista suggerendo di vedere il
problema dona diversa prospettiva). Di particolare importanza la
considerazione delle parole esatte del paziente e non quello che noi
crediamo gli abbia inteso ho voluto dire.
2. Curiosità: si tratta di una curiosità non intrusiva che implica un
coinvolgimento emotivo, empatico dei sentimenti del paziente e la
comprensione di questi sentimenti. Un aspetto cruciale è la neutralità nel
senso di porre l’attenzione sul compito, cioè quello di ascoltare le
persone nel racconto delle loro storie e aiutarli. Questo si realizza con
dell’epochè
l’applicazione fenomenologica, in cui viene sospeso ogni
giudizio sulla persona
3. Circolarità: è una visione del mondo come un’infinita serie di interazioni,
il più importante aspetto di circolarità nella narrazione è costituito dal
feedback della conversazione, per cercare di dare i riscontri ogni
affermazione
4. Contesto: i pazienti sono circondati da molteplici contesti, quando una
reazione assistenziale è difficoltosa molto spesse perché non sono stati
considerati i contesti di riferimento della persona.