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Che cosa fu la “Rivoluzione di luglio” in Francia? Argomentare brevemente.
La Rivoluzione del luglio 1830, fu una risposta alle “ordinanze” con le quali Carlo X voleva sospendere il
regime costituzionale. La rivoluzione di luglio fu animata da forze borghesi e dalle classi popolari e finì con
la conservazione della monarchia ma di tipo costituzionale. Carlo X infatti fuggì e in Francia finì la dinastia
dei Borboni. I deputati, guidati dal generale La Fayette, dallo storico Thiers e dal banchiere Lafitte
affidarono la corona a Luigi Filippo D’Orleans che divenne re con il titolo di “re dei Francesi”, ad indicare il
carattere nuovo della sovranità del nuovo re, che trovava la sua giustificazione e fonte di diritto nella volontà
popolare e non nella “grazia divina”, come nella monarchia assoluta. In Francia fu introdotta una nuova
legge elettorale che allargò il suffragio favorendo soprattutto le forze borghesi, animatrici della Rivoluzione
di luglio, dal momento che il diritto di voto fu limitato ancora fortemente in base al censo. Molto importante
fu inoltre la nuova linea di politica estera che la Francia annunciò di seguire, in base al principio del “non
intervento”, per cui il governo francese dichiarava che non avrebbe permesso l’intervento di uno Stato negli
affari interni di un’altra nazione. Tale principio fu interpretato dall’Europa liberale come il segno di un
diverso orientamento politico che segnalava l’aprirsi di una crepa nel sistema monolitico e oppressivo della
Santa Alleanza. sviluppo delle arti e in generale di preminenza in ambito culturale.
245. ”Risorgimento”: cosa vuole indicare questa parola nella storia italiana?
Nella seconda metà dell’Ottocento anche in Italia, in maniera simile ad altri paesi europei un processo di
ricerca di una propria tradizione nazionale, che aveva preso corpo nel contesto della cultura romantica, dette
vita all’affermarsi di un motivo di progressiva riscoperta della propria identità nazionale, che si faceva
risalire al Medioevo comunale, e ad un sentimento di sempre più decisa rivendicazione di essa. Queste due
aspirazioni culturali furono alla base di quel processo politico e militare che nel giro di pochi decenni
avrebbe condotto l’Italia al raggiungimento dell’unità e dell’indipendenza nazionale come nazione. Questo
processo fu definito dai contemporanei e dagli storici con la parola “Risorgimento”, che esplicitamente
voleva indicare l’idea di rinascita culturale, politica, di riscatto da una condizione di soggezione politica e di
decadenza morale, di recupero e di richiamo ad un passato celebrato e grande (glorioso), per quanto
effettivamente reale o leggendario. Questa idea di Italia era inoltre stata ben presente nelle concezioni e nelle
riflessioni di alcuni tra i più grandi intellettuali italiani, come Petrarca, Machiavelli, Alfieri. Nel corso del
‘700, con l’affermarsi della cultura illuministica, questa convinzione si era ult
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Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche
M-STO/04 Storia contemporanea
I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ariannalovato01 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Anglani Giorgio.