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GHS:

o Dal 1° dicembre 2010 tutte le sostanze vengono classificate ed etichettate

secondo il Reg. CLP. Dal 1° giugno 2015 tutte le miscele vengono classificate ed

etichettate secondo il Reg. CLP

o GHS (Globally Harmonized System of Classification and Labelling of Chemicals): è

un programma mondiale, volontario, di armonizzazione dei criteri di identificazione

e comunicazione del pericolo relativo alle sostanze chimiche, adottato dal 2003

dalle Nazioni Unite. In Europa sostituisce le direttive su sostanze e preparati

pericolosi e si integra con il REACH.

6- Spiegate qual è il ruolo della sorveglianza sanitaria nella gestione del

rischio chimico

I lavoratori per i quali la valutazione dei rischi ha evidenziato un rischio per la

salute devono essere sottoposti a sorveglianza sanitaria (art. 242 d.lgs. 81/2008).

Il medico competente stabilisce il programma di sorveglianza sanitaria ed

epidemiologica e lo attua secondo criteri e protocolli basati sull’evidenza. Gli

accertamenti preventivi sono orientati a constatare l’assenza di controindicazioni

alla mansione specifica che il lavoratore deve svolgere.

Lo scopo della sorveglianza sanitaria è quello di:

-valutare l’idoneità specifica al lavoro, scoprire in tempo utile anomalie cliniche o

precliniche (diagnosi precoce),

-prevenire peggioramenti della salute del lavoratore (prevenzione secondaria),

-valutare l’efficacia delle misure preventive nel luogo di lavoro, rafforzare misure e

comportamenti lavorativi corretti.

La sorveglianza sanitaria dovrà tener conto che l’esposizione ad alcuni agenti

cancerogeni e/o mutageni può presentare un rischio molto elevato per alcune

categorie di lavoratori che presentino: ipersuscettibilità genetica o acquisita (ad es.

condizioni comportanti una facilitazione dell’assorbimento, difficoltà di

metabolizzare o eliminare le sostanze estranee).

Il medico competente informa il lavoratore sui rischi e sulle misure di prevenzione,

sull’importanza di sottoporsi a tutti i controlli medici necessari e sull’influenza che

le abitudini comportamentali extralavorative (quali l’abitudine al fumo) possono

avere sull’eventuale sviluppo di patologie. Inoltre, il medico competente fornisce

specifica informazione sull’opportunità di proseguire la sorveglianza sanitaria, allo

scopo di ridurre eventuali rischi aggiuntivi e/o effetti negativi a lungo termine ai

lavoratori esposti a cancerogeni e/o mutageni al momento in cui termina

l’esposizione per cambio mansione e/o per cessazione del lavoro. Il medico

competente deve:

-Assicurare visite mediche periodiche.

-Prevedere visite mediche straordinarie per tutti i lavoratori sottoposti ad

esposizioni simili.

-Dare al Datore di Lavoro indicazioni per l’adozione di misure preventive, protettive

e organizzative adeguate ed efficaci.

-Tenere conto dell’esposizione ad agenti chimici per programmare la sorveglianza

sanitaria.

-Tenere conto delle misure di protezione e prevenzione adottate per valutare lo

stato di salute dei lavoratori.

-Tenere conto delle misure organizzative-gestionali per programmare la

sorveglianza sanitaria e interpretarne i risultati.

7- Spiegate in che modo l’informazione e la formazione possono aiutare

nella gestione del rischio chimico, facendo anche qualche esempio

L’attività di formazione deve mirare alla “fornitura di strumenti adeguati allo

svolgimento in sicurezza di tutti i compiti previsti dalle attività lavorative, con

particolare riferimento alle fasi critiche, ma deve anche considerare le anomalie

possibili che possono verificarsi durante il lavoro, compresi i guasti delle

attrezzature e degli impianti nonché potenziali situazioni di emergenza (incendio,

terremoto).

Tra le anomalie rientrano anche i possibili errori umani e l’uso scorretto

ragionevolmente prevedibile delle attrezzature.

Quest’ultimo aspetto che, come previsto dalle direttive di prodotto deve essere

obbligatoriamente considerato per i progettisti e i costruttori di macchine,

attrezzature e impianti, rappresenta una condizione estremamente pericolosa

perché è una situazione lavorativa anomala sottovalutata dagli operatori e tende

frequentemente a diventare una consuetudine.

Pertanto, la formazione deve necessariamente modificare la familiarità di questi

comportamenti riconducendo il modo di lavorare al rispetto delle corrette

procedure di lavoro”.

Un altro importante argomento da affrontare durante la formazione dei

lavoratori “è rappresentato dai possibili rischi derivanti dalla contestuale presenza

di più attività lavorative interferenti tra di loro per la presenza, ad esempio, di altri

prodotti chimici incompatibili ma anche per lavorazioni inconciliabili con le

caratteristiche dei prodotti chimici utilizzati”.

Per quanto riguarda poi i contenuti della formazione “non si può dimenticare

l’importanza di una corretta formazione/addestramento sulle situazioni di

emergenza che si possono verificare e, soprattutto, sulle diverse modalità

d’intervento”.

Anche in questo caso si sottolinea che “non possono essere sufficienti informazioni

generiche sul piano di emergenza, ma devono essere individuate le situazioni e gli

scenari possibili e, sempre sulla base di quanto previsto in ambito di valutazione

del rischio, devono essere forniti ai lavoratori gli strumenti ambientali (es.

attrezzature), procedurali (sequenze operative), individuali (DPI mirati e specifici)

necessari per affrontare gli eventi indesiderati. Utili, a tal proposito, risultano

essere le periodiche esercitazioni sul campo, ma anche l’esame di casi specifici

(incidenti, infortuni, avvenuti e mancati)”, ad esempio con riferimento alle storie di

infortunio pubblicate dalle Aziende sanitarie di alcune Regioni.

Esempio: nel caso di perdita di una sostanza, il lavoratore, dopo aver seguito il

corso di formazione e informazione, saprà se la sostanza può essere inalata, se è

infiammabile ecc. In base alle sue conoscenze saprà quali dispositivi utilizzare e

che procedure seguire in caso di emergenza.

RISCHIO RUMORE

1- Dite quali sono gli elementi che compongono il rischio rumore e cosa

va considerato per identificare il rischio di esposizione a rumore,

portando almeno tre esempi

Gli elementi che compongono il rischio rumore e che vanno considerati nella

valutazione preliminare sono: il libello, il tipo e la durata di esposizione, il

prolungamento dell’esposizione al rumore oltre l’orario di lavoro, i valori limite di

esposizione e i valori di azione. L’informazione in merito al rumore delle

apparecchiature rilasciate dai costruttori, le informazioni derivanti da letteratura

sulla sorveglianza sanitaria. Gli effetti sulla salute e sicurezza dei lavoratori

particolarmente sensibili, gli effetti sulla salute e sicurezza dei lavoratori

particolarmente sensibili, gli effetti sulla salute e sicurezza dei lavoratori in

riferimento alle interazioni con altri tipi di rischio, ad esempio con il rischio chimico

se abbiamo sostanze chimiche. Interazione ed effetti con altri rumori, ad esempio i

segnali di avvertimento. La disponibilità di apparecchiature alternative con ridotta

emissione di rumore e la disponibilità di DPI adeguati.

2- Spiegate quali elementi vanno considerati nella valutazione del rischio

rumore, per definire la probabilità e la gravità, facendo qualche

esempio

Gli elementi che compongono il rischio rumore sono: l’intensità del rumore, la

frequenza e la durata dell’esposizione ad esso.

Gli elementi da considerare sono:

• Livello, tipo e durata esposizione

• Prolungamento dell’esposizione al rumore oltre l’orario di lavoro

• Valori limite di esposizione e valori di azione

• Informazioni in merito al rumore delle apparecchiature rilasciate dai costruttori

• Informazioni derivanti da letteratura sulla sorveglianza sanitaria

• Effetti sulla salute e sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili e in

riferimento alle interazioni con altri tipi di rischio (Esempio: vibrazioni, sostanze

ototossiche)

• Integrazione di effetti con altri rumori (Esempio: segnali di avvertimento)

• Disponibilità di apparecchiature alternative con ridotta emissione di rumore

• Disponibilità di DPI adeguati

• Tipologie di rumore: costante (bianco, di fondo) e solitamente di intensità minore,

impulsivo, fluttuante o ciclico

• Info date dal medico competente

Per identificare il rischio rumore si fa una preliminare valutazione dei rischi se a

seguito di questa esposizione si ritiene che i valori di esposizione siano inferiori ai

limiti inferiori di azione allora il datore di lavoro deve assicurare idonea

informazione e formazione ai lavoratori, giustificare nel DVR l’assenza di ulteriori

misurazioni ed azioni.

Se a seguito della valutazione preliminare si ritiene che i valori di esposizione

possano superare i limiti inferiori di azione, allora il datore di lavoro deve: condurre

delle misurazioni puntuali per accertare il livello di esposizione al rumore, in termini

di: livello di esposizione giornaliera al rumore, livello di esposizione settimanale al

rumore e deve riportare nel DVR i risultati di tali misurazioni.

Se a seguito delle misurazioni emerge che i valori di esposizione sono inferiori ai

limiti superiori di azione, il ddl deve: dotare i lavoratori esposti di idonei DPI,

assicurare ai lavoratori esposti idonea formazione e informazione. Assicurare la

sorveglianza sanitaria ai lavoratori esposti, documentare nel DVR le azioni

intraprese.

Se a seguito delle misurazioni emerge che i valori di esposizione sono superiori ai

limiti superiori di aziende, il DDL deve; delimitare le aree con tali valori di

esposizione e limitare l’accesso, assicurare ai lavoratori esposti idonea formazione

e informazione, garantire a tutti i lavoratori esposti idonei DPI, assicurare la

sorveglianza sanitaria ai lavoratori esposti, documentare nel DVR le azioni

intraprese.

Se a seguito delle misurazioni emerge che i valori di esposizione sono superiori ai

limiti di esposizione, il ddl deve adottare misure immediate per riportare

l’esposizione al di sotto dei valori limite di esposizione, individuare le cause di

esposizione eccessiva, modificare le misure di prevenzione e protezione per evitare

che la situazione si ripeta, documentare nel DVR le azioni intraprese.

Gli elementi da considerare sono: Livello, tipo e durata esposizione. Prolungamento

dell’esposizione al rumore oltre l’orario di lavoro. Valori limite di esposizione e

valori di azione. Informazioni in merito al rumore delle apparecchiature rilasciate

dai costruttori. Informazioni derivanti da letteratura sulla sorveglianza sanitaria.

Effetti sulla salute e sicurezz

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Publisher
A.A. 2023-2024
65 pagine
SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-IND/19 Impianti nucleari

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Saramars18 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sicurezza e analisi del rischio e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Mazzi Anna.