QUALI SONO I PUNTI DI FORZA E I PUNTI DI DEBOLEZZA NELL'APPROCCIO ISTITUZIONALE ALLO
STUDIO DELLA POLITICA?
L'approccio istituzionale è caratterizzato dall'analisi della struttura istituzionale con la quale l'autorità politica esercita il
proprio potere. Le istituzioni sono organizzazioni strutturate di norma gerarchicamente che rispondono ai requisiti previsti
dalla Costituzione, finalizzate alla gestione del potere nell'ambito più generale della produzione delle leggi, come ad
esempio il Parlamento, fino alla più dettagliata applicazione pratica, come ad esempio gli uffici governativi decentrati in
ambito territoriale. Un punto di forza dell'approccio istituzionale è la considerazione che nella fase dell'analisi delle
istituzioni la posizione da ricoprire all'interno delle organizzazioni è più importante delle persone che lo occupano, cioè
vengono esaminati i ruoli anziché le persone; quest'ultime peraltro creano regole non scritte, interessi e coalizioni che
devono comunque essere comprese ed analizzate per comprenderne le dinamiche. Un punto di forza dell'approccio
istituzionale è proprio questa capacità di spiegare le origini di interessi e culture interne alle istituzioni, invece che darle
per scontate. Esistono però anche due specifici limiti dell'approccio istituzionale: in primo luogo il fatto che molte
istituzioni vengono create ad hoc per risolvere problemi specifici dovuti a momenti contingenti della vita politica,
economica e sociale di un paese; in secondo luogo spesse volte, specie nei paesi più poveri, il carisma della personalità
politica sovrasta l'essenza stessa dell'istituzione. Da ciò deriva che la standardizzazione proposta dall'approccio
istituzionale della politica non sempre trova riscontro. In conclusione, le istituzioni si devono considerare fondamentali
per l'esercizio del potere negli Stati liberal democratici in quanto rappresentano una solida fonte di prevedibilità e
continuità, dando certezze agli attori politici stessi nell'esecuzione delle proprie decisioni politiche, ma devono essere
analizzate nel loro contesto storico ed evolutivo.
DEFINIRE LA STRUTTURA POLITICA
Il concetto della struttura e’ molto più vasto, e più profondo di quello di istituzione. L'insieme delle relazioni tra gruppi
che esercitano il potere all’interno della società, come la burocrazia, i partiti politici, le classi sociali, le forze armate e i
loro interessi costituisce la struttura sottostante alla politica istituzionale dei partiti e del governo; è il quadro di riferimento
che sostiene, e in ultima analisi determina, la politica effettiva. Al pari di un sistema, una struttura viene definita dalle
relazioni che intercorrono tra i suoi componenti. Gli strutturalisti guardano solo al quadro complessivo analizzando la
realtà ma non a livello microscopico ma a livello macroscopico. Gli individui hanno un ruolo secondario rispetto al
panorama politico. Per lo strutturalista ciò che conta è l'ineguaglianza in se stessa. Lo strutturalismo tende a porre in
secondo piano le spiegazioni culturali dei fenomeni sociali. Le strutture si possono spiegare senza fare riferimento alla
storia.
SPIEGARE L'INDIVIDUALISMO METODOLOGICO
L'individualismo metodologico è il principio secondo il quale l'unità elementare della vita sociale è l'azione dell'individuo.
Quindi è basato sul principio che, in politica, le spiegazioni si devono trovare nelle preferenze e nel comportamento degli
individui. L'esistenza e il funzionamento di unità più vaste: istituzioni, governi, classi sociali e stati, si dovrebbero
considerare perciò l'effetto collettivo delle azioni di una serie di individui che perseguono il proprio interesse. Uno dei
principali contributi di questo approccio è la capacità di porre in primo piano i problemi dell'azione collettiva cioè le
difficoltà che emergono nel coordinare le azioni degli individui in modo da ottenere il migliore risultato possibile per
ciascuno.
QUALI SONO I PROBLEMI DELL'AZIONE COLLETTIVA?
I problemi dell’azione collettiva emergono quando il comportamento razionale di ogni persona produce un risultato
complessivamente subottimale. Il problema emerge tipicamente quando le persone cercano di sfruttare gratuitamente gli
–
sforzi di altri soggetti per la fornitura di beni pubblici quelli che non si possono restringere ai soli contributori. Le
statue che si trovano nelle piazze, la difesa nazionale e l’aria pulita sono tutti esempi di beni pubblici. Preferenze
individuali e i risultati collettivi sono due cose diverse; la politica sta nel mezzo e occorre quasi sempre un governo per
colmare il gap.
COS'E' IL PARTITO DI PROTESTA?
Ci possono essere dei paritit “ricattatori” o i partiti di protesta. Il loro scopo non e’ vincere elezioni, ma creare uno
– minacciare i partiti principali riportandoli su posizioni estreme. Esempio di Downs: States’ Rights
shock nel sistema
Democratic Party, un gruppo separatista di destra che operava negli USA negli anni 40 e 50. Ci possono essere altri
partiti di protesta o populisti che emergono come la risposta ad un certo affaticamento e sfiducia del numero crescente
degli elettori verso partiti principali. Il loro successo elettorale dipende da quanto gli elettori sono veramente alla ricerca
di “facce” nuove, nonche’ da quanto efficacia sia la risposta a questa sfida dai partiti “vecchi”. Esempio: Il Movimento
Cinque Stelle e il loro successo elettorale nel 2013.
SPIEGARE L'IPOTESI CONTROFATTUALE
L’ipotesi è una relazione tra due o più fattori o due o più variabili: per esempio tra sistemi elettorali e sistemi partitici, o
tra guerra e rivoluzione. L’ipotesi controfattuale è un esperimento mentale attraverso il quale si analizzano i risultati che
si potrebbero creare se un determinato fattore fosse stato assente da un processo, o se un fattore assente fosse stato
presente. L'ipotesi controfattuale alla valutazione degli effetti delle politiche pubbliche si propone di verificare la capacità
di una politica pubblica di modificare nella direzione desiderata i comportamenti o le condizioni di una determinata
popolazione di destinatari, ovvero di determinare in quale misura l'intervento, piuttosto che altri fattori, abbia contribuito
al raggiungimento di un certo risultato. Teoricamente, secondo questo approccio, l'effetto viene definito come differenza
tra ciò che è accaduto dopo l'attuazione di una politica (situazione fattuale) e ciò che sarebbe accaduto se quella stessa
politica non fosse stata realizzata (situazione controfattuale): su tale definizione si impernia tutta la valutazione degli
effetti con l'approccio controfattuale.
Quando si ritiene opportuno utilizzare un approccio controfattuale bisogna assicurarsi che sia possibile individuare:
le variabili-risultato, rispetto alle quali la presenza di un effetto possa essere verificata con gli strumenti analitici a
disposizione, astenendosi dal cercare la prova scientifica di nessi casuali poco credibili o indimostrabili e tenendo conto
che le risorse, sempre scarse, per la valutazione vanno concentrate sulle dimensioni più incisive di un intervento;
un intervento chiaramente identificabile e circoscritto , lasciando da parte le situazioni di maggiore complessità; va infatti
riconosciuta apertamente la difficoltà di valutare interventi che prevedono più componenti: se ciascuna componente non
può essere chiaramente identificata come fosse un singolo intervento, la portata complessiva della valutazione condotta
con questo approccio risulta ridotta e di scarso interesse per i decisori. Il trattamento deve essere chiaramente
identificabile, non solo nelle sue caratteristiche, ma anche nelle conseguenze che ci si aspetta produca. Deve essere
applicabile in modo uniforme a tutti i soggetti che vi accedono; deve essere quindi possibile considerare l'accesso al
trattamento come una variabile binaria.
CHE COSA SIGNIFICA OPERAZIONALIZZAZIONE?
I concetti sono le variabili della nostra ricerca. Per utilizzarli come tali, dobbiamo tradurre le caratteristiche che
compongono la loro intensione in altrettanti indicatori osservabili, e in ciò consiste l’operazionalizzazione del concetto.
L’operazionalizzazione permette di tradurre un concetto empirico in qualcosa di rilevabile nella realta’. Con
l’operazionalizzazione indichiamo i diversi passaggi attraverso cui si attribuisce un contenuto empirico ai concetti non
immediatamente osservativi. Per operazionalizzare un concetto:
La formulazione-definizione del concetto empirico corrispondente al fenomeno centrale a cui siamo interessati;
1. Specificazione del concetto stesso individuando le dimensioni che lo construiscono;
2. Specificazione di indicatori ritenuti importanti per le dimensioni enucleate;
3. Nei casi in cui si possa giungere a misure quantitative, formulazione di indici.
4.
COS'E' UNA DOMANDA DI RICERCA
La domanda di ricerca stabilisce il tipo di relazione tra l’oggetto di ricerca e altri fattori stabiliti come importanti. La
domanda non deve essere ne’ troppo generica (perche’ sara’ impossibile a formulare alcun risposta concreta) ne’ troppo
spefica (perche’ non avra’ piu’ tanta rilevanza per l’area scientifica). Una volta stabiliti i variabili e i fattori principali si
procede a formulare delle ipotesi, cioe’ elaborare congetture sui modi in cui fenomeno studiato o suoi aspetti piu’ specifici
si connettono ad altri fenomeni o caratteristiche di cui abbiamo anche definizioni operative. Laddove si siano formulati
dei modelli, spesso ipotesi sui problemi che ci interessano sono gia’ emerse, magari anche esplicitamente.
La domanda di ricerca è da intendersi come i quesiti che devono essere analizzati nella fase di ricerca della comprensione
delle dinamiche politiche. La domanda di ricerca stabilisce il tipo di relazione tra l'oggetto della ricerca ed altri fattori
correlati che assumono rilevanza per l'analisi dell'oggetto. La domanda non deve essere ne troppo generica ne troppo
specifica al fine di consentire di ottenere risposte consone agli obiettivi che ci si è prefissati nell'analisi del quesito.
SPIEGARE LA PARAMETRIZZAZIONE
Per controllare l’influenza di una “terza variabile”, possiamo parametrizzarla, cioe’ convertirla in un parametro, una
costante fissa. Questa operazione e’ possibile quando l’analisi permette di isolare un campione all’interno dei dati che si
analizza. Al livello qualitativo, la parametrizzazione si ottiene tramite la classificazione.
DEFINIRE IDEALTIPO
Idealtipo e’ “l’accentuazione unilaterale di uno a alcuni punti di vista, e mediante la connessione di una quantita&rsqu
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