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RISPOSTA SINTETICA
la "visione per processi" è un approccio gestionale orientato a ottimizzare i flussi di attività che
attraversano l'intera organizzazione, promuovendo la collaborazione interfunzionale e concentrandosi sulla
creazione di valore. Questo approccio mira a migliorare la qualità, ridurre i costi, favorire l'innovazione e
aumentare la trasparenza e la responsabilità all'interno dell'azienda.
NUCLEO 6 DOMANDA 3. Si spieghi l’articolazione della strategia e si commentino i diversi livelli.
La strategia di un’azienda si articola su diversi livelli:
1. Strategia aziendale: questo è il livello più alto di strategia e si concentra su questioni come la
missione dell’azienda, i suoi obiettivi generali e come intende competere nel suo settore.
2. Strategia di business: questo livello di strategia si concentra su come l’azienda intende competere
in specifici mercati o segmenti di mercato.
3. Strategia funzionale: questo livello di strategia si concentra su come le diverse funzioni dell’azienda
(come marketing, produzione, ecc.) contribuiscono alla strategia complessiva dell’azienda.
NUCLEO 6 DOMANDA 4. Si sussuma cosa si intende per “baricentro strategico” aziendale.
Il baricentro strategico aziendale si riferisce al punto focale o al centro di gravità delle attività strategiche di
un’azienda. È il punto in cui si concentrano le decisioni strategiche più importanti e dove si determinano le
direzioni principali dell’azienda.
NUCLEO 6 DOMANDA 5. Si illustri il modello dell’analisi PESTLE.
L’analisi PESTLE è un framework utilizzato per analizzare l’ambiente macroeconomico in cui
un’organizzazione opera. PESTLE è un acronimo che sta per:
analizza l’impatto delle politiche governative e delle leggi sull’organizzazione.
Politico:
• esamina le condizioni economiche e il loro impatto sull’organizzazione.
Economico:
• studia l’impatto dei fattori sociali e culturali.
Socioculturale:
• analizza l’effetto delle nuove tecnologie.
Tecnologico:
• esamina le leggi che potrebbero influenzare l’organizzazione.
Legale:
• considera gli aspetti ambientali che possono influenzare l’organizzazione.
Environmentale:
•
NUCLEO 6 DOMANDA 6. Qual è la differenza tra vision e mission?
La vision e la mission sono due concetti fondamentali nella pianificazione strategica di un’azienda.
La è una dichiarazione aspirazionale che indica dove l’azienda vuole essere nel futuro. È un
vision
• obiettivo a lungo termine che guida le decisioni e le azioni dell’azienda.
La è una dichiarazione che descrive lo scopo fondamentale dell’azienda. Indica perché
mission
• l’azienda esiste e cosa fa.
NUCLEO 7 DOMANDA 1. Cos’è la struttura organizzativa?
La struttura organizzativa è il modo in cui un’azienda organizza le persone e i lavori in modo che il suo
lavoro possa essere eseguito efficacemente. Include la divisione del lavoro, la gerarchia, la coordinazione e
il controllo.
NUCLEO 7 DOMANDA 2. In cosa si distinguono le teorie di Taylor e di Fayol?
Le teorie di Taylor e Fayol sono due approcci classici alla gestione.
Frederick Taylor è noto per la sua teoria dell’organizzazione scientifica del lavoro. Taylor si
concentrava sulla razionalizzazione del lavoro individuale attraverso l’analisi del tempo e del
movimento.
Henri Fayol, d’altra parte, si concentrava sulla gestione dell’intera organizzazione. Fayol ha
proposto cinque funzioni di gestione: pianificazione, organizzazione, comando, coordinamento e
controllo.
NUCLEO 7 DOMANDA 3. Come si può rappresentare la struttura organizzativa?
La struttura organizzativa può essere rappresentata attraverso un organigramma. Un organigramma è un
diagramma che mostra la struttura di un’organizzazione e le relazioni e i ranghi relativi delle sue parti e
delle posizioni/lavori.
Esempio di un organigramma semplice:
NUCLEO 7 DOMANDA 4. Quali sono stati i principali filoni teorici che hanno accompagnato l’evoluzione
degli studi organizzativi?
L'evoluzione degli studi organizzativi ha seguito diversi filoni teorici che hanno influenzato profondamente
la comprensione e la gestione delle organizzazioni nel corso del tempo. I principali filoni teorici che hanno
accompagnato questa evoluzione sono il Taylorismo, la teoria burocratica, la teoria delle relazioni umane,
la teoria dei sistemi e la teoria contingente.
Il Taylorismo, o gestione scientifica, sviluppato da Frederick Taylor all'inizio del XX secolo, è stato uno dei
primi approcci sistematici alla gestione delle organizzazioni. Taylor proponeva un'analisi scientifica dei
compiti lavorativi per migliorarne l'efficienza. Questo approccio si basava sull'idea che vi fosse un unico
modo migliore per eseguire qualsiasi lavoro, determinato attraverso studi di tempi e metodi. L'obiettivo era
quello di aumentare la produttività attraverso la standardizzazione delle procedure e la divisione del lavoro.
Parallelamente, Max Weber sviluppò la teoria burocratica, che enfatizzava la necessità di una struttura
organizzativa formale e gerarchica. Weber sosteneva che le organizzazioni dovessero essere governate da
regole e procedure impersonali per garantire efficienza e prevedibilità. Questo modello si basava su una
chiara divisione del lavoro, autorità gerarchica, e un sistema di norme e regolamenti che definivano i diritti
e i doveri dei membri dell'organizzazione.
Negli anni '30 e '40, la teoria delle relazioni umane, promossa da Elton Mayo e i suoi studi a Hawthorne,
introdusse una prospettiva più umanistica. Questa teoria sottolineava l'importanza dei fattori psicologici e
sociali nel lavoro. Mayo scoprì che le condizioni lavorative, le relazioni interpersonali e il riconoscimento del
contributo dei lavoratori influenzavano significativamente la produttività. Questo approccio spostò
l'attenzione dalla pura efficienza tecnica alla considerazione dei bisogni e delle motivazioni dei dipendenti.
La teoria dei sistemi, sviluppatasi negli anni '50 e '60, offrì un nuovo modo di vedere le organizzazioni come
sistemi aperti che interagiscono con l'ambiente esterno. Secondo questa teoria, le organizzazioni sono
composte da parti interdipendenti che devono essere gestite in modo coordinato. L'obiettivo era
comprendere come le diverse parti dell'organizzazione si influenzano reciprocamente e come le interazioni
con l'ambiente esterno possono influenzare la performance complessiva.
Infine, la teoria contingente emerse negli anni '60 e '70, sostenendo che non esiste un unico modo migliore
per gestire un'organizzazione. Piuttosto, la scelta delle pratiche e delle strutture organizzative dipende dalle
specifiche circostanze interne ed esterne. La teoria contingente enfatizza l'importanza di adattare le
strategie e le strutture organizzative alle condizioni contingenti come la tecnologia, l'ambiente competitivo
e la dimensione dell'organizzazione.
IN SINTESI
L'evoluzione degli studi organizzativi è stata accompagnata da una serie di filoni teorici, ognuno dei quali ha
fornito contributi significativi alla comprensione delle dinamiche organizzative. Dal Taylorismo e la teoria
burocratica, focalizzati sull'efficienza e la struttura formale, alla teoria delle relazioni umane, che ha messo
in luce l'importanza dei fattori sociali e psicologici, fino alla teoria dei sistemi e alla teoria contingente, che
hanno offerto una visione più integrata e flessibile delle organizzazioni. Questi filoni teorici hanno
contribuito a formare il quadro concettuale che guida oggi la gestione e lo studio delle organizzazioni.
NUCLEO 7 DOMANDA 5. Cos’è il just-in-time?
Il just-in-time (JIT) è una metodologia di gestione della produzione e delle scorte sviluppata in Giappone,
principalmente associata alla Toyota, che mira a migliorare l'efficienza operativa e ridurre gli sprechi
attraverso la produzione e la consegna di materiali solo quando sono necessari nel processo produttivo.
L'idea centrale del JIT è di avere le materie prime, i componenti e i prodotti finiti disponibili esattamente
quando servono, né prima né dopo, riducendo così i costi di stoccaggio e il rischio di obsolescenza.
Nel sistema JIT, la produzione è strettamente sincronizzata con la domanda effettiva dei clienti. Ciò significa
che le attività di produzione e di approvvigionamento sono attivate solo in risposta a ordini reali piuttosto
che a previsioni di vendita. Questo approccio "pull", in cui la produzione è tirata dalla domanda, contrasta
con l'approccio tradizionale "push", in cui la produzione è spinta da previsioni di domanda e piani di
produzione anticipati.
Uno dei principali obiettivi del JIT è la riduzione degli sprechi, identificati come qualsiasi attività che non
aggiunge valore al prodotto finale. Questi sprechi possono includere sovrapproduzione, tempi di attesa,
trasporti inutili, processi inefficienti, inventari eccessivi, movimenti superflui e difetti nei prodotti.
Riducendo tali sprechi, le aziende possono migliorare la qualità, ridurre i costi e aumentare la flessibilità
operativa.
Il JIT richiede una stretta collaborazione con i fornitori per garantire che i materiali necessari siano
consegnati in piccoli lotti e con frequenza elevata, permettendo di mantenere bassi i livelli di inventario.
Questo implica anche una gestione accurata e affidabile delle informazioni lungo tutta la catena di
approvvigionamento. Inoltre, all'interno dell'azienda, è necessario un alto livello di coordinamento tra i vari
reparti e una forte enfasi sul miglioramento continuo dei processi.
Implementare il JIT comporta una serie di benefici, tra cui la riduzione dei costi di inventario, una maggiore
efficienza produttiva, una migliore qualità dei prodotti e una maggiore capacità di rispondere rapidamente
alle variazioni della domanda del mercato. Tuttavia, richiede anche un elevato livello di disciplina,
precisione e affidabilità, oltre a una cultura aziendale orientata al miglioramento continuo e alla flessibilità.
NUCLEO 7 DOMANDA 6. Per quale ragione il just-in-time viene considerato una tecnica di produzione di
tipo “pull”?
Il just-in-time (JIT) è considerato una tecnica di produzione di tipo “pull” per la sua filosofia e metodologia
di gestione della produzione, che si basa sulla domanda reale piuttosto che sulla produzione prevista. In un
sistema “pull”, la produzione è attivata solo quando c'è una richiesta specifica del cliente, contrariamente al
sistema “push&rd