Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Ogni indicatore selezionato serve per rendere osservabile un aspetto del concetto di
soddisfazione lavorativa.
Qualità degli indicatori
La qualità di un indicatore è determinata principalmente da due caratteristiche
validità affidabilità.
fondamentali: e Queste due proprietà sono cruciali per assicurare che
un indicatore rappresenti accuratamente e in modo coerente il concetto che si intende
misurare.
1. Validità
validità
La di un indicatore si riferisce alla sua capacità di misurare effettivamente ciò che
intende misurare. In altre parole, un indicatore è valido se rappresenta in modo accurato il
concetto teorico a cui è associato.
Esistono diverse forme di validità:
Validità di facciata: È la validità intuitiva di un indicatore, ossia se sembra essere
• ragionevolmente collegato al concetto che intende misurare. Ad esempio, la
domanda "Quanto sei soddisfatto del tuo stipendio?" sembra intuitivamente legata
alla soddisfazione lavorativa in termini di retribuzione.
Validità di contenuto: Si riferisce alla capacità dell'indicatore di coprire in modo
• completo le dimensioni del concetto. Se stiamo cercando di misurare la
"soddisfazione lavorativa", non sarebbe sufficiente considerare solo il salario come
indicatore; sarebbe necessario includere anche altri aspetti come le relazioni con i
colleghi o la percezione delle opportunità di crescita.
Validità di criterio: Si riferisce alla capacità dell'indicatore di predire o correlarsi
• con altre misure esterne che sono associate al concetto. Un indicatore di
"soddisfazione lavorativa" dovrebbe essere correlato, ad esempio, con la volontà di
rimanere in azienda o la performance lavorativa.
Validità di costrutto: Riguarda la coerenza dell'indicatore con la teoria di
• riferimento. Se un indicatore misura correttamente il concetto, dovrebbe
comportarsi come previsto all'interno di una teoria. Ad esempio, ci aspettiamo che
la soddisfazione lavorativa sia positivamente correlata con la produttività del
dipendente.
Esempio di validità: Se si utilizza il reddito annuale come indicatore della povertà, questo
indicatore sarebbe valido solo se effettivamente riflette l'accesso delle persone alle risorse
economiche e se tiene conto delle altre dimensioni della povertà, come l'accesso ai servizi
essenziali.
2. Affidabilità
L'affidabilità di un indicatore si riferisce alla coerenza e alla ripetibilità delle misure. Un
indicatore è affidabile se produce risultati coerenti quando viene utilizzato in diverse
occasioni, con diversi soggetti o in contesti differenti. Anche se un indicatore può essere
valido (misurare ciò che si propone di misurare), deve anche essere affidabile, cioè
produrre gli stessi risultati se applicato in circostanze simili.
Le forme principali di affidabilità includono:
Affidabilità test-retest: Si verifica quando lo stesso indicatore, somministrato agli
• stessi soggetti in momenti diversi, produce risultati simili. Ad esempio, se si misura
la soddisfazione lavorativa oggi e la si misura nuovamente tra una settimana, ci si
aspetta che i risultati siano coerenti, a meno di cambiamenti significativi nel
contesto lavorativo.
Affidabilità inter-soggettiva: Si verifica quando diversi ricercatori ottengono gli
• stessi risultati utilizzando lo stesso indicatore. Per esempio, in un'intervista
strutturata, se due ricercatori somministrano lo stesso questionario a due gruppi
simili di persone, i risultati dovrebbero essere comparabili.
Coefficiente alfa di Cronbach: È un indicatore statistico comunemente utilizzato
• per misurare l'affidabilità interna di un insieme di indicatori. Ad esempio, se si
utilizza una scala con più domande per misurare la soddisfazione lavorativa, l'alfa di
Cronbach indica quanto le domande misurano lo stesso costrutto.
Esempio di affidabilità: Un indicatore del livello di stress potrebbe essere
l'autovalutazione dei partecipanti. Se questa autovalutazione produce risultati molto diversi
a intervalli ravvicinati, senza che ci siano cambiamenti esterni significativi, l'indicatore non
è affidabile.
Relazione tra validità e affidabilità
un indicatore può essere affidabile senza essere valido,
È importante notare che ma non
può essere valido senza essere affidabile. Un indicatore affidabile può produrre risultati
coerenti, ma se non misura effettivamente il concetto che si intende misurare, non sarà
valido. D'altro canto, un indicatore valido deve necessariamente essere affidabile, poiché la
sua validità implica che misuri correttamente il concetto in modo coerente.
Esempio:
Un questionario che chiede "Quanto sei stressato?" potrebbe essere affidabile, poiché
produce le stesse risposte nel tempo, ma potrebbe non essere valido se il concetto di
"stress" non è stato ben definito o se l'indicatore non cattura tutte le dimensioni dello stress
(fisico, emotivo, mentale).
Miglioramento della qualità degli indicatori
Per garantire la qualità degli indicatori, i ricercatori possono adottare una serie di strategie:
Pilotaggio:
1. Prima di somministrare gli strumenti di rilevazione su larga scala, è utile
fare un test pilota su un piccolo campione per verificare la validità e l'affidabilità
degli indicatori.
Correlazione con altri indicatori:
2. Confrontare i risultati ottenuti con l'indicatore
in questione con altri indicatori già consolidati per lo stesso concetto, verificando la
loro coerenza.
Revisione teorica:
3. Assicurarsi che gli indicatori siano strettamente legati alla teoria
di riferimento e che siano concettualmente coerenti con le dimensioni del concetto.
Conclusione
validità
La e l'affidabilità sono i due pilastri fondamentali per determinare la qualità di un
indicatore. Un indicatore valido misura ciò che intende misurare, mentre un indicatore
affidabile garantisce che la misura sia coerente e ripetibile nel tempo. Per garantire la
qualità della ricerca, è essenziale che i ricercatori scelgano indicatori che siano non solo
empiricamente verificabili, ma anche teoricamente solidi e metodologicamente robusti.
D.12 - Scaling
Dopo aver definito cosa si intende per scaling, si illustrino i diversi gradi di autonomia
semantica delle categorie di risposta da parte dei soggetti.
Risposta:
Definizione di Scaling
Scaling scale di misurazione
è il processo mediante il quale si sviluppano e si utilizzano
per attribuire un valore numerico o un’etichetta ad atteggiamenti, opinioni o
comportamenti di soggetti, consentendo così di quantificare concetti che sono inizialmente
qualitativi o astratti. In altre parole, lo scaling trasforma giudizi soggettivi o percezioni in
numeri che possono essere analizzati in modo sistematico. Le scale sono ampiamente
utilizzate nella ricerca sociale per misurare concetti come la soddisfazione, l'atteggiamento,
il comportamento o le opinioni, e possono variare in complessità e forma.
Esempi comuni di scaling includono:
Scale Likert: dove i soggetti esprimono il loro livello di accordo o disaccordo con
• una serie di affermazioni.
Scale ordinali: che classificano gli oggetti in ordine di preferenza o intensità senza
• indicare la distanza tra di essi.
Scale nominali: che categorizzano semplicemente gli oggetti senza implicare un
• ordine o una gerarchia.
Gradi di autonomia semantica delle categorie di risposta autonomia semantica
Uno degli aspetti critici nella costruzione delle scale è il grado di
delle categorie di risposta, cioè quanto i soggetti sono liberi di interpretare e personalizzare
il significato delle risposte che danno. L'autonomia semantica dipende dalla struttura della
scala e dal modo in cui le categorie di risposta vengono presentate ai partecipanti.
Le scale possono avere gradi diversi di autonomia semantica:
Bassa autonomia semantica (risposte strutturate e chiuse)
1. Media autonomia semantica (risposte semi-strutturate)
2. Alta autonomia semantica (risposte aperte o libere)
3.
1. Bassa autonomia semantica: Scale a risposta chiusa
Nelle scale a bassa autonomia semantica, i soggetti hanno un margine molto limitato per
interpretare le risposte, poiché le categorie di risposta sono predefinite e strettamente
strutturate. Questo tipo di scale è tipico nelle ricerche quantitative, dove la comparabilità
dei dati tra i partecipanti è cruciale.
Esempio:
Scale Likert: i soggetti devono scegliere una risposta da un set di opzioni
• standardizzate, come "Completamente d'accordo", "D'accordo", "Neutro", "In
disaccordo", "Completamente in disaccordo". In questo caso, l’autonomia semantica
è bassa, poiché le categorie di risposta sono rigide e i soggetti devono selezionare
un’opzione che meglio rappresenti la loro opinione, senza la possibilità di spiegare il
motivo del loro accordo o disaccordo.
Domande dicotomiche: in cui si risponde con "Sì" o "No". Anche qui, la libertà di
• interpretazione è molto ridotta, poiché le risposte sono limitate a due alternative.
Vantaggi della bassa autonomia semantica:
Le risposte sono facilmente comparabili tra i partecipanti.
• È semplice codificare e analizzare le risposte in modo quantitativo.
•
Limiti: I soggetti potrebbero non trovare una risposta che rifletta esattamente il loro
• pensiero, il che può portare a risposte forzate o non del tutto rappresentative.
Non consente di esplorare la complessità dei pensieri o delle emozioni dei
• partecipanti.
2. Media autonomia semantica: Scale semi-strutturate
In questo caso, le risposte sono strutturate, ma i partecipanti hanno un certo margine di
libertà per interpretare le categorie di risposta. Le scale semi-strutturate offrono opzioni
predeterminate, ma consentono ai soggetti di esprimere una maggiore sfumatura nei loro
giudizi.
Esempio:
Scale differenziali semantiche: in cui ai partecipanti vengono presentati opposti
• semantici (ad esempio, "facile/difficile", "utile/inutile") e viene chiesto di collocare
la loro risposta lungo un continuum. Qui l’autonomia semantica è maggiore rispetto
alle scale a risposta chiusa, poiché i partecipanti possono scegliere un punto
intermedio che meglio rappresenta la loro opinione. Tuttavia, la libertà di scelta è
ancora limitata da intervalli predefiniti.
Scale con ca