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Altro trucco: ho un legame disolfuro→ uso bisolfito→ lo zolfo del bisolfito va a
ridurre il legame disolfuro ossidandosi: ho spaccato il legame disolfuro iniziale
formandone un altro.
Oppure posso usare il derivato del tiosolfato.
Secondo agente è la T che rompe le interazioni idrofobiche: ma per sciogliere
completamente e mettere in soluzione, uso una molecola detergente, il
sodio-dodecil-solfato. Poi lauril detergente→ stacco una molecola di cheratina
rompendo i S-S, questo lauril si dispone attorno alle regioni idrofobiche della
cheratina formando una specie di spazzolino in cui il filo di metallo è la catena
polipeptidica e le setole sono le molecole di detergente (vale per al cheratina e
per l’estrazione da pane o ovo sodo dove abbiamo interazioni idrofobiche e
disolfuro. Impedisce che da qui si torni indietro: se io applico T e detergente il
prodotto stabile che ottengo sta in soluzione, non si riassocia più perché ho
messo lauril.
C1. Presentare e commentare un esempio di gel proteico stabilizzato da
legami a idrogeno
La gelatina è un gel proteico stabilizzato da legami idrogeno, formato da
collageno, quindi una proteina formata da 3 fibre di tropocollageno
stabilizzati da crosslink covalenti e legami idrogeno: più crosslink ci sono più è
stabile la struttura, infatti per fare la gelatina si utilizza la colla di pesce
derivante dalle parti ossee del pesce con pochi legami covalenti. Se prendo
una soluzione di questa proteina e la scaldo succede che l’acqua in eccesso
va a competere con le funzioni ammidiche del legame peptidico per legarsi ad
altre funzioni ammidiche, quindi va ad attaccare le zone in cui non ci sono i
legami covalenti divaricando i legami idrogeno: ottengo il “brodo”, in cui ci
sono regioni in cui il collageno ha conservato le interazioni idrogeno e regioni
fluttuanti: soluzione di collageno aperto. Questa modificazione è reversibile in
quanto se vado a raffreddare questa soluzione ottenuta, l’acqua torna ad
interagire con l’acqua e si riformano i legami idrogeno tra le fibre di
tropocollageno in modo casuale, differente rispetto all’inizio: si è riformata
questa rete proteica che trattiene al suo interno l’acqua in eccesso=
GELATINA. La transizione di fase gel-liquido è legata solo alla mobilità
dell’acqua del sistema ed è una fase reversibile.
C2. Presentare un esempio di gel proteico stabilizzato da legami disolfuro
Uovo sodo: le proteine dell’albume sono costituite perlopiù da ovoalbumina.
Nella forma nativa della ovoalbumina (uovo non sodo) sono presenti all’interno
delle interazioni idrofobiche e ponti disolfuro (intramolecolari). Le cisteine
della ovoalbumina sono dispari, e dato che per ogni ponte disolfuro si
utilizzano 2 cisteine, significa che è presente un residuo di cisteina SH libero
all’interno della struttura proteica non esposto, essendo facilmente ossidabile.
Per fare l’uovo sodo lo metto in acqua fredda e poi riscaldo: arrivata a 70°C le
proteine iniziano a denaturarsi, quindi l’ovoalbumina cambia la sua struttura
con l’esposizione del residuo di SH: può succedere che questo residuo di
cisteina vada ad interagire con un ponte disolfuro intracatena di un’altra
ovoalbumina, a questo punto avviene lo scambio di disolfuri e si crea un ponte
disolfuro intermolecolare tra il residuo SH e S del ponte intercatena
preesistente. Alla fine ho lo stesso numero di legami disolfuro e residui SH, ma
in posizioni diverse, ed il reticolo interproteico che si crea è un gel, quindi che
trattiene l’acqua.
C3. Lega più acqua una proteina che contiene 20 Glu e 80 Asn nella sua
sequenza, oppure una che contiene 20 Asn e 80 Glu?
Lega più acqua la proteina con 20 asn e 80 glu, sono entrambi aa polari, ma il
glu avendo il gruppo carbossilico avrà una carica negativa che facilita
l’interazione con l’acqua, infatti è anche più solubile; mentre asn possiede una
funzione ammidica, che è invece priva di carica.
C4. Presentare un esempio di gel stabilizzato da ioni Ca2+
Tofu: nelle condizioni in cui fabbrichiamo il tofu (o anche lo yogurt) abbiamo
proteine cariche che sono molto ricche di aa acidi (glutammato o aspartato)
con COO-, infatti esse non interagiscono tra loro, quindi viene aggiunto il
solfato di calcio (gesso), uno ione bivalente che fa da ponte tra le cariche
negative dei carbossili: quindi si formano dei nodi tra le proteine che però
continuano ad avere le loro cariche. Va aggiunta una piccola quantità di
calcio altrimenti le cariche si neutralizzerebbero e il sistema non riuscirebbe
più ad interagire con l’acqua.
C5. Perché una eccessiva acidificazione dello yoghurt porta ad una
separazione di fasi?
Il pH dello yogurt nella sua forma stabile come gel è più alto del punto
isoelettrico, quindi le proteine interagiscono tra loro tramite ponti di ioni di
calcio (bivalenti) ed interagiscono e trattengono l’acqua. Nel momento in cui si
abbassa ulteriormente il pH fino al punto isoelettrico succede che le cariche
delle proteine si neutralizzano e si aggregano tra loro precipitando, quindi
non riescono più ad interagire con l’acqua e abbiamo la separazione di fase
solida e fase liquida.
C6. Quale componente proteica della caseina è glicosilata, e in quale
regione?
La famiglia della k-caseina possiede una regione idrofobica (N-terminale), e
una regione C-terminale idrofilica in cui è presente una serie di residui di
treonina che legano delle catene polisaccaridiche, quindi è una glicoproteina
ed è resa più polare rispetto alle altre famiglie di caseine, per questo può
essere più facilmente esposta all’ambiente acquoso.
C7. Su quale meccanismo molecolare si basa l’azione dei «sali di fusione»
utilizzati per la produzione di formaggio fuso?
I sali di fusione come il citrato o il lattato vanno a sequestrare il calcio che fa
da ponte tra le proteine, permettendo di risolubilizzarle a temperature
relativamente basse. Il loro trattenimento del calcio non è troppo forte, così da
consentirne il rilascio e l’assorbimento (a differenza dei tripolifosfati).
Quindi, alzo la temperatura e aggiungo il citrato che lascia intatte le
interazioni tra le micelle di caseine e rompe quelle tra le submicelle
competendo con i fosfati per sequestrare il calcio che faceva da ponte tra
esse. Se il calcio viene chelato da un sale, destabilizzo la micella e le
submicelle sono disorientate, in questo modo i sali si mettono all’interno delle
submicelle e originano una rete lassa costituita da tanta acqua, quindi il
risultato è il formaggio fuso.
C8. Formulare un’ipotesi sui legami che stabilizzano la struttura di un
formaggio a pasta filata (mozzarella o provolone)
La mozzarella è un prodotto a pasta filata, le caseine vengono denaturate e
tirate, ovvero messe in modo che tutte siano allineate in modo parallelo.
Formaggio fuso e mozzarella sono due prodotti fatti allo stesso modo.
Legami idrofobici.
Massa caseosa che si genera nel processo di coagulazione e la stiriamo a T
relativamente elevate: sappiamo che sono caseine e sappiamo che non ci
sono legami disolfuro, quindi le ipotesi sono che ci siano due tipi di legami: Ca
tra i fosfati delle caseine che li hanno e legami idrofobici. Se io alzo T cambio
la struttura dell’acqua, se poi stiro le proteine avrò il maggior numero di siti
idrofobici esposti: quindi ci sono legami ionici non toccati dal trattamento e
legami idrofobici alterati dal trattamento.
C9. Quale caratteristica della loro composizione amminoacidica fa sì che le
caseine siano essenzialmente prive di struttura secondaria e terziaria?
Perché sono piene di amminoacidi che non la permettono, ovvero la prolina,
questo per consentire una facile digeribilità delle proteine per il vitello.
C10. Secondo voi, la pellicola che si forma sul latte quando bolle, è fatta di
caseine o di sieroproteine?
la pellicola è più evidente quanto meno il latte è stato trattato.
Pellicola sopra il latte è fatta di siero proteine:
● unica cosa che perde la sua struttura quando scaldiamo;
● è in grado di esporre superfici idrofobiche quindi di preferire l’ambiente
dove c’è l’aria apolare;
● sono in grado di associarsi tra loro: dare pellicola stabile;
Proteine solubili che si termocoagulano.
C11. Qual è il ruolo dei legami disolfuro nella formazione del reticolo proteico
nella cagliata?
Nessuno?
Funzione dei legami disolfuro in una cagliata: non ci sono legami disolfuro in
una cagliata
D1. Qual è la frazione di ligando associata ad una proteina, data una Kd pari
a 1 mM, e una concentrazione di ligando e proteina entrambi pari a 2 mM?
1= ( (2-PL) (2-PL) ) /PL PL = (2-PL)² PL= PL²- 4PL+4
0=PL²- 5PL+4
PL=1 mM
(PL=P allora Kd=L)
kd= ([P][L])/ [PL] = 1mM
Parto con certe concentrazioni di reagente: 2mM P e 2mM L. [PL] all’equilibrio?
[PL]= 1
D2. Quali tipi di legami chimici si possono stabilire tra una proteina e un
acido grasso?
Elettrostatico o idrofobico. Nell’albumina serica si deposita nel solco
idrofobico della proteina, ma solo nella sua forma nativa, altrimenti non riesce
a legarsi. oppure nella BLG l’acido grasso si può legare al pollice quando è
aperto (spontaneo).
SLIDE 3) Presentare e commentare un esempio di «denaturazione
interfacciale»
La denaturazione interfacciale avviene quando una proteina si trova al
confine tra una fase polare e una apolare, e ce ne sono di 3 tipi: fase dispersa
solida+fase continua liquida SOL, fase dispersa liquida+ fase continua liquida
EMULSIONE, fase dispersa gassosa+fase continua liquida SCHIUMA.
ESEMPIO: schiuma: è una dispersione stabile di un gas in un sistema acquoso,
dove l’azione meccanica provoca la denaturazione dell’ovoalbumina e
dell’ovomucoide, es. nella produzione di meringa e torte. Durante la montatura
dell’albume ottengo l’incorporazione dell’aria e la denaturazione delle
proteine che si disavvolgono, stirandosi e disponendosi all’interfaccia tra la
fase gassosa (idrofobica) e la fase liquida (idrofilica) stabilizzando la struttura
alveolata risultante. L’albume contiene molte proteine, tra cui l’ovoalbumina
che origina (durante la montatura) un reticolo proteico stabilizzato da
interazioni interproteina tra cui legami S-S e non covalenti, al cui interno sono
trattenute le bolle di gas associate idrofobicamente alle zone idrofobiche
esposte della proteina. L’ovomucoide è l’altra importante proteine
mucillaginosa che mantiene stabile tutta questa struttura.
D3. Presentare e discutere in term