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–SH
tra di loro. Inoltre, sia le gliadine sia le glutenine sono proteine ricche di residui e ponti disolfuro
intracatena che con la denaturazione meccanica tendono ad andare incontro a scambi disolfuro
formazione di ponti S-S intercatena formazione del reticolo. Questo reticolo proteico si stabilizza
ulteriormente durante il successivo essiccamento: infatti questa fase avviene ad alte temperature (da
50 a 90°C a seconda della qualità della semola) e comporta la rimozione di metà dell’acqua presente
nell’impasto le proteine del reticolo devono trovare una nuova stabilità nelle nuove condizioni. 7
Elena Dossi l’azione meccanica che caratterizza la produzione
44) Quali modificazioni strutturali si verificano durante
di pane?
Nella preparazione del pane, che avviene con acqua, semola e lievito, l’azione meccanica denatura le
gliadine e le glutenine, portandole ad esporre le regioni idrofobiche e allo scambio di disolfuri: quindi
esse si associano idrofobicamente a formare il reticolo proteico di glutine. Questo dovrà presentare
un buon compromesso tra elasticità e tenacità in modo da trattenere i granuli di amido e consentire
l’aumento di volume dell’impasto, dovuto alla formazione di CO .
2
A differenza della pasta, nella preparazione del pane intervengono anche le amilasi, che liberano
glucosio e maltosio dall’amido necessari alla formazione della crosta durante la cottura, ed enzimi
addizionati appositamente. Si tratta di enzimi purificati da MO termofili, quindi inattivi a temperatura
ambiente, che durante la cottura dell’impasto producono dei frammenti polisaccaridici, utili al
rallentamento del raffermimento del pane.
45) Quali metodi di indagine possono essere utilizzati per evidenziare le modificazioni strutturali delle
proteine durante l’impastamento?
Le modificazioni strutturali subite dalle proteine con l’impastamento possono essere evidenziate
tramite:
Fluorescenza esposizioni idrofobiche;
Misurazione dell’idrofobicità –SH
in relazione alla tenacità marcatori di residui non esposti;
determina la reale struttura dell’acqua.
Risonanza magnetica nucleare
Quali tipi di legame nelle proteine sono più “sensibili” ad un trattamento meccanico?
46) I legami che risentono maggiormente di un trattamento meccanico sono i ponti disolfuro. L’effetto
principale è una maggiore esposizione delle regioni idrofobiche.
47) Quali modificazioni strutturali si verificano nella membrana del globulo di grasso in seguito ad un
trattamento di omogeneizzazione?
Nel latte non omogeneizzato, i globuli di grasso consistono di un core idrofobico centrale (trigliceridi,
colesterolo, steroli, acidi grassi liberi, acidi grassi insaturi) circondato da una membrana monostrato,
costituita da proteine integrali, proteine transmembrana, proteine superficiali e fosfolipidi, che
consente la stabilità dell’emulsione dei lipidi nell’ambiente acquoso del latte. Con
l’omogeneizzazione, questi globuli di grasso sono rotti in globuli di dimensioni minori. Tuttavia la
membrana monostrato non è più sufficiente per rivestire i globuli, quindi si combina con le regioni
idrofobiche delle caseine a formare una membrana “mista”: infatti, il trattamento, che avviene
sottopressione e a temperature stabilite, non agisce solo sui lipidi ma anche sulle micelle caseiniche,
che sono portate ad esporre le zone idrofiliche verso la fase continua acquosa e le zone idrofobiche
verso la fase dispersa dei globuli di grasso, contribuendo a formarne la nuova membrana. In questo
modo i globuli di grasso risultano perfettamente emulsionati e la shelf-life del latte è prolungata.
Quali sono le modificazioni che si verificano durante l’azione meccanica che caratterizza la
48) produzione di burro?
Il burro si ottiene trattando meccanicamente la panna a basse pressioni e temperature (4°C). Queste
condizioni di trattamento permettono la rottura dei globuli di grasso ma non la formazione della
membrana mista, perché non vi è sufficiente energia per destabilizzare anche le micelle caseiniche.
Quindi il prodotto che si forma non è la panna omogeneizzata, bensì il burro, ovvero un’emulsione
inversa, in cui la fase continua è quella lipidica dei globuli di grasso e la fase dispersa è l’acqua: le
confinando l’acqua verso le regioni idrofiliche.
micelle caseiniche si associano idrofobicamente,
49) Come possono essere evidenziate le modificazioni indotte da un trattamento di omogeneizzazione a
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Elena Dossi
carico delle caseine o del globulo di grasso?
Le modificazioni dovute all’omogeneizzazione sulle micelle caseiniche o sui globuli di grasso
possono essere evidenziate tramite:
elettroforesi separazione delle proteine associate al globulo di grasso in base alla loro carica;
studio della suscettibilità della frazione lipidica alle lipasi la lipasi libera un acido grasso da un
trigliceride, quindi fa abbassare localmente il pH;
studio della luminosità.
50) Cosa si intende per peptidi bioattivi? aminoacidi, derivanti dall’azione delle proteasi su proteine
I peptidi bioattivi sono catene di 3-4
intatte. La proteolisi può avvenire già nell’alimento, perché possono essere naturalmente presenti
degli enzimi o in seguito ad una lavorazione microbiologica, oppure durante la digestione.
I peptidi bioattivi non hanno alcuna funzione nutrizionale, ma agiscono sulle cellule del nostro
organismo con funzione di:
regolazione della risposta immunitaria;
regolazione della risposta neuronale sono agonisti o antagonisti dei recettori neuronali: per
esempio sono oppioidi antagonisti, ovvero, legandosi agli oppioidi, migliorano la sopportazione del
dolore;
antimicrobica lattoferrina;
inibizione dell’angiotensina intervengono nella regolazione della pressione sanguigna;
veicolazione di micronutrienti.
51) Da dove si originano i fosfopeptidi e quali loro proprietà sono importanti per veicolare il calcio?
I fosfopeptidi derivano dall’idrolisi dell’alfa-caseina e della beta-caseina e sono gli unici peptidi
bioattivi ad alto peso molecolare (4000-5000Da). Sono in grado di complessare il calcio (che non può
libero in soluzione nelle cellule perché insolubile e tossico), aumentandone l’assorbimento a
trovarsi
livello intestinale.
Come si può prevenire l’imbrunimento enzimatico in alimenti?
52) Negli alimenti, soprattutto di origine vegetale, l’imbrunimento enzimatico è dovuto alle laccasi, degli
enzimi che ossidano il substrato producendo acqua. Essendo enzimi termoresistenti, i prodotti
alimentari a rischio di imbrunimento enzimatico non vengono sottoposti a trattamenti termici ma a
trattamenti ad alte pressioni. Inoltre, le laccasi sono normalmente contenute nei lisosomi delle cellule
vegetali e sono enzimi metallo-dipendenti (necessitano di ferro o rame per svolgere la propria
attività): quindi, per evitare l’imbrunimento enzimatico, è bene tagliare i vegetali con coltelli di
plastica o ceramica e non di metallo, in modo da non fornire alle laccasi gli atomi di metallo.
53) In quali alimenti si riscontra una concentrazione elevata di tiramina e quali processi metabolici può
influenzare?
La tiramina è un’ammina biogena, derivante dalla decarbossilazione di una tirosina e da essa si
formano le catecolamine che alzano i valori della pressione sanguigna.
Gli alimenti particolarmente ricchi di tiramina sono vino rosso, cioccolato, caffè, caviale, avocado,
formaggi stagionati, funghi e lieviti.
Una volta che ha agito, la tiramina viene degradata dal sistema delle monoamminossidasi (MAO) che
agisce anche su altri mediatori, come la serotonina. Quindi se, contemporaneamente all’assunzione
di farmaci antidepressivi che inibiscono i MAO, si consumano alimenti ricchi di tiramina, restano in
circolo sia la serotonina, che non dà problemi, sia la tiramina che può però avere effetti gravi sulla
pressione sanguigna.
Qual è l’origine dell’istamina in un alimento?
54) 9
Elena Dossi
L’istamina è un’ammina biogena derivante dalla decarbossilazione di un’istidina ed è un mediatore
delle manifestazioni allergiche. È presente in alimenti come vini invecchiati, formaggi stagionati e
lieviti. Il consumo di tali alimenti associato all’assunzione di antistaminici annulla l’effetto del
riconoscimento dell’allergene.
farmaco, perché questo non riesce più a bloccare il
55) Quali fattori sono responsabili della celiachia?
La celiachia è una malattia autoimmune, comunemente definita intolleranza e non allergia, poiché
non si ha produzione di anticorpi (IGE). È determinata da due principali fattori che
nell’organismo
devono essere presenti contemporaneamente: la predisposizione genetica e la presenza di alcune
sequenze amminoacidiche tossiche presenti nel glutine di alcuni cereali (glutinogenici), quali sono il
frumento, la segale, l’orzo, il kamut.
L’esposizione a queste proteine per individui celiaci provoca la
56) morte dei villi intestinali ad opera di
anticorpi prodotti dal loro stesso organismo.
L’unica terapia è una dieta priva di glutine derivante da questi cereali.
57) Come si determina il glutine in un alimento?
Per ricercare le sequenze tossiche responsabili della celiachia, vengono usati diversi metodi: HPLC,
elettroforesi, spettrometria di massa e il metodo ELISA. Dato che i primi tre sono metodi troppo poco
sensibili, il metodo ufficiale è l’ELISA quantitativo e l’ELISA stick (quali-quantitativo). Il metodo
Elisa prevede l’uso di una piastra di polistirene, nei cui pozzetti viene prima inserito un anticorpo in
grado di riconoscere la sequenza tossica del glutine e solo in seguito l’alimento: se esso contiene
glutine, si lega all’anticorpo nel momento in cui questo viene riconosciuto. Successivamente, si
aggiungono altri anticorpi marcati da particolari enzimi (per dare il colore e permettere il confronto
quantitativo: più il colore è intenso, più il glutine è presente in grandi quantità) per poi confrontare i
pozzetti contenenti l’alimento con quelli con lo standard di gliadine. Per poter applicare il metodo
ELISA è necessario che ci siano almeno (?) sequenze tossiche nella proteina sistema competitivo:
Così, inserendo sia l’anticorpo marcato
sul fondo del pozzetto viene introdotto un peptide tossico.
dall’enzima sia l’alimento, maggiore sarà il numero di sequenze tossiche, minore sarà il numero di
anticorpi che si legheranno, ovvero si avrà una risposta inversamente proporzionale. In questo caso
per lo standard