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L'iperinflazione in Germania è iniziata dopo la Prima Guerra Mondiale, tra il 1921 e il 1923. Questo è successo principalmente perché il paese era gravato da enormi debiti di guerra contratti per finanziare
la guerra stessa, e il Trattato di Versailles del 1919 che ha imposto pesanti riparazioni di guerra, obbligando la Germania a pagare ingenti somme agli Alleati per i danni causati dalla guerra. Per far fronte
a questi debiti e alle riparazioni, il governo tedesco ha iniziato a stampare enormi quantità di denaro per coprire i deficit di bilancio. Questo ha portato a una quantità di denaro in circolazione che cresceva
rapidamente, causando l'iperinflazione.
Inoltre, la Germania ha sofferto per la perdita di produzione agricola dovuta a condizioni meteorologiche avverse e alla mancanza di manodopera agricola a causa del rilascio dei soldati al termine della
guerra. Questa situazione ha portato a una carenza di beni e alimenti, contribuendo ulteriormente all'aumento dei prezzi.
L'iperinflazione ha portato al collasso del valore della valuta tedesca, il marco, il che significa che le persone dovevano portare grandi quantità di denaro per acquistare anche beni di prima necessità, poiché
i prezzi aumentavano costantemente.
Per affrontare l'iperinflazione, sono state adottate alcune misure chiave:
1. È stata introdotta una riforma monetaria, con l'introduzione di una nuova valuta chiamata "rentenmark" che aveva il sostegno di riserve fisiche. Questo ha aiutato a stabilizzare il valore della valuta.
2. Il governo tedesco ha ricevuto aiuti finanziari dall'estero e ha iniziato a gestire con attenzione il bilancio per evitare ulteriori deficit.
3. Le riparazioni di guerra sono state ridotte attraverso trattati internazionali come il piano Dawes e il piano Young, riducendo così la pressione finanziaria sulla Germania.
4. L'espansione economica e la crescita della produzione hanno contribuito a migliorare la situazione economica e a creare occupazione.
Queste misure hanno aiutato a porre fine all'iperinflazione e a stabilizzare l'economia tedesca. Tuttavia, l'iperinflazione aveva causato un notevole danno all'economia e alla fiducia nel sistema finanziario,
e aveva contribuito a creare tensioni politiche e sociali in Germania durante quel periodo.
11. Cosa sono le politiche di austerità? Quando furono praticate? Quali effetti ebbero?
-Tra il 1929 e il 1931 l’economia mondiale cadde nella più grande crisi della storia e ci fu la necessità di far intervenire lo Stato in economia per trovare dei rimedi utili per uscire dalla depressione. Furono
applicate le politiche di austerità o deflazionistiche ma si rivelarono fallimentari. Gli obiettivi di tale politica erano: l’equilibrio di bilancio statale con l’inasprimento e la contrazione della spesa pubblica,
la lotta contro i capitali in fuga con il controllo dei cambi e il contingentamento delle importazioni e l’applicazione di tariffe protezionistiche per sostenere i prezzi interni. Tutte le misure adottate limitarono
ancora di più la produzione, diedero il via ad una serie di speculazioni sui cambi e inasprirono i rapporti internazionali.
12. Cosa s'intende per crisi di sovrapproduzione a proposito della crisi del '29?
-La produzione complessiva stava eccedendo rispetto a quanto i consumatori avrebbero potuto assorbire e ciò divenne una crisi di sovrapproduzione.
Il calo dei consumi di materie prime, legato alla sovrapproduzione costrinse anche i paesi in via di sviluppo a convertirsi ad un’agricoltura di sussistenza.
Nei paesi industrializzati, invece, le aziende agricole vennero abbandonate, i raccolti distrutti, il grano bruciato e il caffè scaricato in mare.
13. Perché nel primo dopoguerra non si ritornò al gold standard puro?
- Ripristinare il gold standard poteva riportare i prezzi e la parità aurea ai livelli del 1913 e ciò significava deflazione, depressione e conseguentemente disoccupazione e tutto ciò era in contrasto con un
buon andamento dell’economia. Si preferì dare vita al Gold Exchange Standard che era un compromesso tra il precedente Gold Standard e la volontà di non cadere in crisi deflazionistiche e la convertibilità
poteva essere sia in oro, sia in valute a loro volta convertibili in oro.
14. Cos'è il Deficit Spending?
Il deficit spending è una manovra economica del governo per finanziare una spesa pubblica in disavanzo, ossia senza entrate pubbliche correnti a copertura della spesa.
Per stimolare la domanda era necessario ridurre la disoccupazione. In questo modo sarebbe aumentato il reddito delle famiglie, che sarebbe stato utilizzato per i consumi, i quali a loro volta fungevano da
stimolo per la produzione delle imprese.
Keynes consigliò di far leva sulla spesa pubblica, anche a costo di sacrificare l’equilibrio di bilancio. Lo Stato, infatti, dovrebbe preoccuparsi che le spese siano uguali alle entrate.
Praticare una politica di spesa pubblica avrebbe dunque significato maggiori uscite, possibili solo con maggiori entrate (maggiore tassazione). Invece Keynes sosteneva che in situazioni come quelle venutisi
a creare durante la crisi del ’29 (sovrapproduzione) lo Stato avrebbe dovuto spendere in disavanzo, cioè di più rispetto a quello che le entrate consentivano.
La spesa pubblica, sia essa indirizzata verso infrastrutture o servizi pubblici avrebbe comportato un aumento dell’occupazione e del reddito disponibile, a costo di un deficit di bilancio.
Questo tipo di politica doveva essere temporanea. Infatti, una volta invertita la spirale, la maggiore produzione avrebbe comportato un nuovo afflusso di entrate per lo Stato.
15. Perché possiamo dire che la crisi del '29 fu causata dal trattato di Versailles?
-Il trattato di Versailles ebbe un ruolo decisivo e recessivo a livello finanziario perché non aveva favorito la cooperazione e l'avvicinamento delle nazioni ma aveva acuito i nazionalismi e di fondo vi erano
dei “rapporti debitori” che coinvolgeva la Germania, gli alleati europei e gli Stati Uniti e che consisteva in riparazioni, debiti di guerra e flussi di capitale commerciale (il ciclo del debito). La Germani aveva
bisogno dei capitali americani per saldare i debiti di guerra imposti.
Riparazioni di guerra: Dopo la Prima guerra mondiale, il Trattato di Versailles ha imposto enormi pagamenti di riparazioni alla Germania. Dovevano pagare ingenti somme di denaro alle nazioni vincitrici,
in particolare alla Francia e al Regno Unito. Questo ha messo un pesante fardello economico sulla Germania, peggiorando la sua situazione finanziaria e indebolendo la sua economia.
Instabilità in Germania: A causa delle riparazioni di guerra e dell'instabilità economica in generale, la Germania ha attraversato un periodo di tensione politica ed economica. Questo clima di instabilità ha
creato un terreno fertile per l'ascesa del nazismo e di Adolf Hitler.
Decadenza delle economie europee: L'Europa era stata pesantemente colpita dalla Prima guerra mondiale, e il pagamento delle riparazioni di guerra ha ulteriormente indebolito le economie europee. Questo
ha avuto un impatto negativo sul commercio e sugli investimenti in tutto il mondo.
Trasferimento di risorse agli Stati Uniti: Gli Stati Uniti erano diventati una grande potenza economica durante e dopo la Prima guerra mondiale. Molte risorse finanziarie si sono spostate verso gli Stati
Uniti in cerca di stabilità economica, poiché il debito europeo aveva creato incertezza finanziaria. Questo ha contribuito a creare una situazione in cui gli Stati Uniti avevano enormi riserve di oro e una
crescente economia.
Bolla speculativa e crollo del mercato azionario: Negli anni '20, gli Stati Uniti hanno sperimentato una crescita economica significativa, ma questa crescita è stata accompagnata da una speculazione
eccessiva e da un boom dei mercati azionari. Quando la bolla speculativa è scoppiata, ha causato il crollo del mercato azionario nel 1929, scatenando la Grande Depressione.
In sintesi, il Trattato di Versailles non è la causa unica della crisi del 1929, ma ha contribuito a creare un contesto economico e politico che ha reso la crisi economica ancora più grave. La combinazione di
riparazioni di guerra, instabilità in Europa e spostamento di risorse verso gli Stati Uniti ha contribuito a una situazione in cui la crisi ha avuto un impatto significativo sulla crescita economica mondiale.
16. Attraverso quali meccanismi la crisi del '29 dagli stati Uniti si propagò in tutto il mondo?
-Gli Stati Uniti godevano di un primato economico ed erano diventati creditori nei confronti del resto del mondo e qualunque politica fosse stata attuata dagli USA si sarebbe ripercossa in tutto il mondo.
Quando negli USA iniziò l’euforia speculativa, i tassi d’interesse salirono e i capitali tesero a ritornare in patria. Con il taglio dei prestiti esteri iniziò la valanga che velocemente trascinò nell’abisso tutte le
economie. I primi a subire il taglio dei prestiti furono i paesi produttori di beni primari che avevano bisogno dei capitali americani per poter importare manufatti e una forte dipendenza dai capitali americani
c’era anche in paesi altamente industrializzati e soprattutto in Germania.
17. Quali conseguenze portò la crisi del '29 sul piano politico?
La crisi del 29 portò all'intervento pesante dello Stato nell'economia per uscire dalla depressione. lo Stato adottò politiche di austerità o deflazionistiche con: inasprimento fiscale, concentrazione spesa
pubblica, contenimento delle esportazioni, tariffe protezioniste: fu un totale fallimento.
Come conseguenze della crisi del ’29 si verificò la completa disintegrazione dei prezzi azionari, la dissoluzione del sistema valutario internazionale e la caduta dei prezzi a livello mondiale, il declino della
produzione agricole e industriale e un profondo senso di desolazione. A livello sociale si ebbero dunque conseguenze gravissime come la fame, l’alta mortalità, l’apatia e la disperazione che portò ad un
aumento del tasso di morti per suicidio e anche un aumento dei reati e mise in evidenza la totale assenza di ammortizzatori sociali.
La crisi del 1929 ha avuto un forte impatto sulla politica globale. Ha portato all'ascesa di leader estremisti, cambiamenti di governo, un maggiore coinvolgimento dello stato nell'economia, tensioni tra
nazioni, proteste e rivolte popolari, nuovi accordi monetari internazionali e riforme a lungo termine per prevenire future crisi. Questi eventi hanno segnato il corso della storia del XX secolo.
18. La crisi del '29 fu una crisi del capitalismo?
La crisi del 1929 è stata una crisi del capitalismo, ma non ha portato alla fine del sistema economico capitalista. La crisi del ‘29 fu la più profonda depressione economica che il mondo moderno si trovò a
subire. Le sue caratteristiche principali sono così riassumibili: la crisi da sovraproduzione e la deflazione.
24 ottobre 1929 (giovedì nero): crollo della Borsa di New York, il mercato azionario più