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Estratto del documento

L’art 1467 cc stabilisce che nei contratti a esecuzione continuata

o periodica ovvero a esecuzione differita, se la prestazione di una

delle parti è divenuta eccessivamente onerosa il verificarsi di

avvenimenti straordinari e imprevedibili, la parte che deve tale

prestazione può domandare la risoluzione del contratto. La parte

contro la quale è domandata la risoluzione può evitarla offrendo di

modificare equamente le condizioni del contratto. È necessario

l’intervento di un fattore eccezionale ed imprevedibile tale da

alterare l’equilibrio economico tra le prestazioni e rendere l’una

eccessivamente onerosa rispetto all’altra. Lo squilibrio

economico deve essere eccessivo e sopravvenuto, ma il contratto

non deve essere un contratto aleatorio.

100)Le condizioni generali di contratto

Con il ricordo alle condizioni generali di contratto, il predisponente

(l’imprenditore) predispone unilateralmente schemi regolatori che

trovano applicazione sempre uguale a ciascuno dei contratti

stipulati con l’utenza. Le condizioni generali di contratto sono

efficaci nei confronti dell’altro se al momento della conclusione

del contratto questi le ha conosciute o le avrebbe dovuto

conoscere utilizzando l’ordinaria diligenza. Il predisponente ha

l’onere di rendere conoscibili le condizioni generali di contratto,

ma l’aderente deve fare uso di ordinaria diligenza per conoscerle.

Inoltre, non hanno effetto le clausole vessatorie se non sono

specificatamente approvate per iscritto.

101)I contratti del consumatore e le clausola abusive

L’applicabilità del codice del consumo dipende dal fatto che il

contratto sia concluso tra consumatore (persona fisica) e

professionista (persona fisica o giuridica). La finalità del codice del

consumo è quello di assicurare un elevato livello di tutela dei

consumatori e degli utenti. Per garantire equità contrattuale,

importanti sono le clausole vessatorie: nel contratto tra

consumatore e professionista, si considerano vessatorie le

clausole che, malgrado la buona fede, determinano a carico del

consumatore un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi

derivanti dal contratto. Due grandi categorie di clausola

vessatorie: le clausole che sono sempre ritenute vessatorie e

quelle che si presumono essere vessatorie, salva prova contraria.

Le clausole vessatorie sono nulle mentre il contratto resta valido

per il resto.

102) La differenza tra contratti tipici e atipici. Esempi.

I contratti tipici sono quei contratti che, per la loro maggiore

importanza o per la loro maggiore frequenza, sono stati

specificamente regolati dal legislatore. Questi contratti si trovano

nel titolo III del libro IV del codice civile, ma non solo (contratto di

donazione è contenuto ne libro II e gli accordi di contenuto

patrimoniale nel libro I). Contratti tipici previsti dal titolo III del libro

IV sono la vendita, il riporto, la permuta, il contratto estimatorio,

la somministrazione, la locazione, l’appalto, il trasporto, il

mandato, il contratto di agenzia, la mediazione, il deposito, il

comodato, il mutuo. Sono tipici in quanto si trovano in disposizioni

che disciplinano e regolano questi contratti. Quelli atipici sono

quelli che non appartengono ai tipi aventi una disciplina

particolare. Le parti possono liberamente stipularmi purché siano

diretti a realizzare interessi meritevoli di tutela secondo

l’ordinamento giuridico. Ad esempio il leasing, il factoring, il

franchising.

103)Il contratto di compravendita

“La vendita è il contratto che ha per oggetto il trasferimento della

proprietà di una cosa o il trasferimento di un altro diritto verso il

corrispettivo di un prezzo” (art 1470 cc). È pertanto un contratto di

scambio ed è un contratto a titolo oneroso (entrambe le parti

ricevono un vantaggio economico dalla loro prestazione). È un

negozio consensuale (che si perfeziona con il semplice

raggiungimento dell’accordo tra le parti). Il principale effetto

determinato dal perfezionamento è il trasferimento del diritto dal

venditore al compratore, è proprio per questo che è un contratto

ad effetti reali. La forma è libera, ma in alcune ipotesi, individuate

a seconda della natura dell’oggetto, la legge impone la forma

scritta ad substantiam a pena di nullità (es trasferimento della

proprietà di un bene immobile).

104) La tutela del rapporto giuridico assoluto e del rapporto

giuridico relativo

La tutela del rapporto giuridico assoluto si pone quando il titolare

dell’interesse protetto dall’ordinamento patisce una lesione. In

questo caso la reazione stabilita dall’ordinamento giuridico è

quella della responsabilità civile per fatto illecito o responsabilità

extracontrattuale. La tutela del rapporto giuridico relativo si pone

quando il soggetto titolare dell’obbligazione viola la sua

obbligazione. La reazione stabilita dall’ordinamento giuridico in

questo caso è quella della responsabilità civile del debitore o

responsabilità contrattuale.

105) La distinzione tra responsabilità civile per fatto illecito e

responsabilità civile del debitore

La responsabilità civile per fatto illecito (o extracontrattuale) sorge

laddove un soggetto sul quale incombe una posizione di dovere

violi tale posizione danneggiando il titolare di un diritto soggettivo

assoluto. Questa responsabilità sorge solo se si è al di fuori

dell’ambito contrattuale. La responsabilità civile del debitore

invece sorge laddove un soggetto sul quale incombe una posizione

di obbligazione o di obbligo violi tale posizione, così danneggiando

il titolare di un diritto soggettivo relativo. È chiamata contrattuale

perché sorge nel caso in cui una parte sia inadempiente al

contratto.

106)Gli elementi costitutivi della responsabilità civile per fatto

illecito

La responsabilità civile per fatto illecito è enunciata dall’art 2043

cc, che stabilisce “qualunque fatto doloso o colposo che cagiona

un danno ingiusto obbliga colui che ha commesso il fatto a

risarcire il danno”. Gli elementi costitutivi sono dunque elementi

oggettivi ossia la condotta, il danno ingiusto (deve essere non iura

e contra ius), il nesso di causalità tra fatto e danno (che deve

essere diretto e immediato, oppure secondo la tesi maggioritaria

se tra fatto e danno non è intervenuto un altro elemento che possa

aver deviato l’ordine delle cose) ed elementi soggetti ossia la

colpevolezza (dolo o colpa) e l’imputabilità (capacità di intendere

e di volere al momento della commissione dell’atto).

107) Le cause di giustificazione del fatto illecito

L’ordinamento prevede delle ipotesi in cui nonostante la presenza

di tutti gli elementi costitutivi del fatto illecito, si può avere

un’esclusione di responsabilità. I casi in cui ciò ricorre sono quelli

in cui nel caso concreto si verifica una causa di giustificazione. Le

cause di giustificazione sono la legittima difesa, lo stato di difesa,

lo stato di necessità, l’esercizio di un diritto, l’adempimento di un

dovere, il consenso dell’avente diritto. Le due cause di

giustificazione disciplinate anche dal codice civile sono la

legittima difesa (art 2044 cc) e lo stato di necessità (art 2045 cc).

108)Il danno ingiusto

Il danno ingiusto è uno degli elementi costitutivi del fatto illecito. Il

danno per determinare il fatto illecito e far sorgere l’obbligo di

risarcimento, deve essere ingiusto ossia: non iure (non deve

esservi una causa di giustificazione) e contra ius (vi deve essere la

lesione di un interesse giuridicamente protetto).

109) La responsabilità indiretta. Esempi.

Nella responsabilità indiretta, un soggetto è chiamato a

rispondere del fatto illecito non commesso da lui ma commesso

da un altro soggetto. Ciò può accadere per diversi motivi: ad

esempio perché il soggetto era tenuto alla sorveglianza e risponde

del fatto illecito commesso dal sorvegliato, oppure perché il

soggetto era datore di lavoro e risponde del fatto illecito

commesso dalle persone che per lui lavorano.

110) Le responsabilità speciali

Le responsabilità speciali sono la responsabilità indiretta (un

soggetto è chiamato a rispondere del fatto illecito non commesso

da lui ma commesso da un altro soggetto) e la responsabilità

oggettiva (un soggetto è chiamato a rispondere dei danni cagionati

a prescindere dalla sua colpa o dal suo dolo e, in alcuni casi,

anche se non derivano da un suo comportamento).

111) La responsabilità oggettiva. Esempi.

La responsabilità oggettiva è una forma di responsabilità che

posiamo far rientrare nelle responsabilità speciali. È la

responsabilità del soggetto che risponde dei danni cagionati a

prescindere dalla sua colpa o dal suo dolo e, in alcuni casi, anche

se non derivano da un suo comportamento; è una responsabilità

che si presume (non è il soggetto danneggiato a dover provare il

dolo, la colpa dell’altro). Le responsabilità oggettive elencate dal

nostro codice civile sono la responsabilità per attività pericolose

(Chiunque cagiona danno ad altri nello svolgimento di attività

pericolose è tenuto al risarcimento, salvo la prova di aver adottato

tutte le misure idonee), la responsabilità da cose in custodia

(ciascuno è responsabile del danno cagionato alle cose che ha in

custodia, salvo che provi il danno fortuito), la responsabilità per

danni cagionati da animali (da parte del proprietario o di chi se ne

serve per il tempo in cui lo ha in uso), la rovina di edificio (il

proprietario di un edificio è responsabile del danno derivante dalla

rovina dell’edificio, salvo che provi che la rovina non è dovuta a

difetto di manutenzione o a vizio di costruzione).

112) Il risarcimento del danno per equivalente. Differenze con

quello in forma specifica

Il risarcimento del danno per equivalente consiste nella dazione di

una somma di denaro, mentre la reintegrazione in forma specifica

consiste nel ripristino della situazione materiale esistente nel

momento precedente al verificarsi del danno (la situazione che si

avrebbe laddove l’illecito non fosse stato commesso).

113) Il danno risarcibile: danno emergente e lucro cessante

L’art. 1223 cc stabilisce “il risarcimento del danno per

l’inadempimento o per il ritardo deve comprendere così la perdita

subita dal creditore come il mancato guadagno, in quanto ne siano

conseguenza immediata&rd

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Publisher
A.A. 2024-2025
109 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/01 Diritto privato

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher f.ross di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto privato e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Giurisprudenza Prof..