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MEMBRANE CELLULARI
10. Elencare gli strati di una membrana mucosa e specificare quale tra i quattro tessuti
principali costituisce ciascun strato.
Una membrana mucosa è costituita da due o tre strati:
(1) un epitelio;
(2) uno strato di tessuto connettivo areolare chiamato lamina propria;
(3) uno strato di muscolatura liscia detto muscolaris mucosae.
11. Quali sono le differenze della membrana cutanea rispetto alla membrana sierosa e
mucosa
La più grande membrana del corpo umano è la membrana cutanea.
Rispetto alla membrana sierosa e mucosa, la membrana cutanea è spessa, relativamente
impermeabile e asciutta in superficie.
12. Descivi la membrana cutanea e le sue funzioni
La più grande membrana del corpo umano è la membrana cutanea, o più semplicemente
cute, ricopre l’intera superficie corporea. È costituita da un epitelio pavimentoso stratificato
cheratinizzato (epidermide) che poggia su uno strato di tessuto connettivo (derma)
composto da un sottostante strato di tessuto areolare, rinforzato da uno strato di tessuto
connettivo denso.
13. Descrivi una membrana mucosa e le sue funzioni.
Una membrana mucosa segna i passaggi che aprono all’ambiente esterno: i tratti digerente,
respiratorio, urinario e riproduttivo.
Una membrana mucosa è costituita da due o tre strati: (1) un epitelio; (2) uno strato di
tessuto connettivo areolare chiamato lamina propria; (3) uno strato di muscolatura liscia
detto muscolaris mucosae.
Le membrane mucose hanno funzioni assorbenti, secernenti e protettive. Sono spesso
ricoperte da muco
Il muco intrappola i batteri e le particelle estranee, proteggendo dall’invasione tissutale e
aiutando la loro rimozione dall’organismo.
TESSUTO MUSCOLARE
12. Elencare i tre tipi di tessuto muscolare e le loro caratteristiche
Esistono tre tipi istologici di muscolo:
- muscolo scheletrico (anche definito come striato e volontario).
I muscoli scheletrici svolgono 5 funzioni fondamentali:
(1) sono responsabili dei movimenti dello scheletro, (2) permettono il mantenimento della
postura, (3) offrono supporto ai tessuti molli, (4) regolano l’entrata e l’uscita di materiale e (5)
producono calore durante la contrazione.
- muscolo cardiaco (è limitato al cuore, striato e involontario).
- muscolo liscio (non presenta le striature ed è involontario).
13. Descrivi la struttura del sarcomero e le proteine che lo compongono.
L’unità morfofunzionale della miofibrilla è il sarcomero, spazio compreso tra da due linee Z.
Ogni miofibrilla è composta da microfilamenti paralleli di proteine chiamati miofilamenti.
Posso essere distinti due miofilamenti e diverse proteine di sostegno del sarcomero.
I filamenti spessi sono costituiti da molte centinaia (circa 500) di molecole di miosina.
I filamenti sottili sono composti principalmente da due fasci spiralizzati di actina fibrosa
(F-actina).
Oltre alle proteine che costituiscono i miofilamenti spessi e sottili esistono molte altre
proteine che contribuiscono al corretto funzionamento del sarcomero. Tra queste, le più note
sono la titina, l’alfa-actinina e la distrofina.
La titina, insieme alla nebulina, permette il corretto allineamento dei filamenti all’interno del
sarcomero durante la formazione di un nuovo sarcomero.
L’alfa-actinina è una delle componenti delle linee Z che controlla il corretto allineamento dei
filamenti di actina.
La distrofina lega il sarcolemma ai filamenti di alfa-actinina, trasmette la forza prodotta dalla
contrazione del sarcomero verso le strutture extracellulari del muscolo
14. Descrivi quali sono i principali ruoli dei muscoli scheletrici.
I muscoli scheletrici svolgono 5 funzioni fondamentali:
(1) sono responsabili dei movimenti dello scheletro, (2) permettono il mantenimento della
postura, (3) offrono supporto ai tessuti molli, (4) regolano l’entrata e l’uscita di materiale e (5)
producono calore durante la contrazione.
15. Descrivere le differenze tra il muscolo liscio multiunitario e monounitario
Il muscolo liscio multiunitario si localizza in alcune delle più grandi arterie e vie aeree
polmonari, nei muscoli piloerettori dei follicoli piliferi e nell’iride dell’occhio.
Le ramificazioni terminali di una fibra nervosa formano delle sinapsi con i singoli miociti e
costituiscono un’unità motoria. Ciascuna unità motoria si contrae indipendentemente dalle
altre, da cui il nome di questo tipo muscolare.
Il muscolo liscio monounitario è più diffuso nel nostro organismo. È localizzato nella gran
parte dei vasi sanguigni e a livello degli apparati digestivo, respiratorio, urinario e
riproduttivo- per questo motivo è anche chiamato muscolo viscerale.
Le fibre nervose in questo tipo di muscolo non formano sinapsi con singole cellule muscolari,
ma passano attraverso il tessuto e presentano rigonfiamenti chiamati varicosità
15. Descrivere che cosa è la lunghezza ottimale del sarcomero
• Se il sarcomero è troppo corto o troppo lungo, l’efficienza della contrazione viene
compromessa.
• Il range normale della lunghezza del sarcomero nel corpo è il 75-130% della sua lunghezza
ottimale.
16. Qual è il ruolo dei fusi neuromuscolari nel riflesso miotatico?
I fusi neuromuscolari sono responsabili del riflesso miotatico o riflesso di stiramento, che
comporta la contrazione del muscolo in risposta allo stiramento delle fibre intrafusali.
17. Descrivere gli organi muscolo tendinei di Golgi
Gli organi muscolotendinei di Golgi si trovano a livello delle giunzioni muscolotendinee,
hanno una forma fusata e sono disposti in serie con le fibre muscolari. Sono costituiti da
fascetti di fibre collagene del tendine avvolti da una capsula connettivale.
Una o più fibre sensitive penetrano nella capsula e si avvolgono sui fascetti di fibre
collagene. La loro attivazione è responsabile del riflesso miotatico inverso, che determina il
rilassamento del muscolo e la contrazione dei muscoli antagonisti.
18. Descrivi il meccanismo molecolare della contrazione sarcomerica
Il processo di contrazione muscolare venne spiegato con la teoria dello scivolamento dei
filamenti. L’accorciamento di tutti i sarcomeri delle miofibille di una fibra muscolare determina
la riduzione della sua lunghezza e quindi la contrazione Durante la contrazione muscolare, a
livello dei sarcomeri si osservano i seguenti cambiamenti: (1) le bande H e I si restringono,
(2) la zona di sovrapposizione si allarga, (3) le linee Z si avvicinano l’una all’altra, ma (4)
l’ampiezza della banda A rimane costante durante tutto il processo.
Queste osservazioni portarono a ritenere corretta la teoria, secondo la quale le teste della
miosina dei filamenti spessi si legano a specifici siti attivi presenti sui filamenti sottili. Quando
si realizzano i ponti trasversali, la testa di miosina si flette verso la linea M, trascinando il
filamento sottile verso il centro del sarcomero. A questo punto, i ponti trasversali si staccano
e ritornano nella loro posizione originale, pronti a ripetere il ciclo di “attacco, spostamento,
distacco e ritorno”. In conseguenza a questo meccanismo, le linee Z si spostano verso la
linea M e il sarcomero si accorcia
19. Descrivere le funzione delle subunità della troponina
Le troponine costituiscono complessi troponinici all’interno dei muscoli dello scheletro e del
muscolo cardiaco, formati da tre subunità:
o troponina C, che ha la funzione di legare il calcio
o troponina T, lega la tropomiosina, implicata nella contrazione muscolare
o troponina I, subunità inibitoria
La contrazione muscolare è possibile nel momento in cui aumentano i livelli di calcio e
grazie al legame di quest’ultimo con la troponina C. Tale legame comporta l’allontanamento
della troponina I, mentre la troponina T fissa il complesso troponinico alle fibre muscolari.
20. Descrivere il sistema di una giunzione neuromuscolare
Il neurone che prende sinapsi con una o più fibre muscolari viene chiamato, motoneurone
alfa. L’assone di un motoneurone entra nel muscolo e si ramifica ripetutamente nel perimisio
e nell’endomisio. Ciascun ramo forma una sinapsi specializzata chiamata giunzione
neuromuscolare. La superficie della fibra muscolare, che è in rapporto con il bottone
sinaptico, è definita placca motrice.
TESSUTO NERVOSO
10. Descrivere il meccanismo di una sinapsi (chimica ed elettrica)
Il punto di incontro tra un neurone e qualsiasi altra cellula è chiamato sinapsi. L’altra cellula
può essere una cellula muscolare, ghiandolare o un neurone. Ogni neurone può avere un
numero enorme di sinapsi e la capacità di elaborare una grande quantità di informazioni. Un
segnale nervoso arriva ad una sinapsi attraverso il neurone presinaptico, poi può continuare
la sua via attraverso il neurone postsinaptico.
Le sinapsi sono di due tipi: chimiche (o vescicolari) ed elettriche (o non vescicolari). Una
sinapsi chimica è una giunzione a livello della quale il neurone presinaptico libera un
neurotrasmettitore per stimolare la cellula postsinaptica.
11. Descrivere un neurone e le strutture che lo costituiscono
L’unità funzionale del sistema nervoso è la cellula nervosa, o neurone. Queste cellule hanno
tre caratteristiche:
1. Eccitabilità: Tutte le cellule sono eccitabili, cioè rispondono a modificazioni ambientali
denominate stimoli, ma i neuroni hanno questa capacità altamente sviluppata.
2. Conducibilità: I neuroni rispondono agli stimoli generando segnali elettrici che sono
velocemente trasmessi ad altre cellule localizzate a distanza.
3. Secrezione: Quando il segnale elettrico raggiunge la terminazione di una fibra nervosa, il
neurone secerne un neurotrasmettitore chimico che attraversa lo spazio sinaptico e stimola
la cellula successiva.
Le strutture essenziali del neurone sono:
- Il pirenoforo (o soma o corpo cellulare),- I dendriti,- Il monticolo assonico, - L’assone (Un
neurone non ha mai più di un assone),- L’arborizzazione terminale, - Il bottone sinaptico (o
bottone terminale).
Il citoplasma degli assoni è chiamato assoplasma e la sua membrana è chiamata
assolemma.
12. Confronta il neurone bipolare con il neurone pseudounipolare
I neuroni bipolari hanno un solo assone ed un solo dendrite. Esempi di questo tipo includono
le cellule olfattorie, certi neuroni della retina e i neuroni sensitivi dell’orecchio.
I neuroni unipolari (o pseudounipolari) hanno un singolo processo che abbandona il
pirenoforo. Sono rappresentati dai neuroni trasportano segnali sensitivi al midollo spinale.
07. Da cosa dipende la velocità di conduzione in un neurone?
La velocità di conduzione del segnale nervoso lungo la fibra nervosa dipende dal diametro
della fibra e dalla presenza