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Appunti di Lettere e filosofia - Università degli Studi di Roma Tor Vergata

Esame Storia greca

Facoltà Lettere e filosofia

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3,5 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Storia greca corso tenuto dal professor Eugenio Lanzillotta. Ad Atene il re miceneo, il basileus, divenne un magistrato annuale, l'arconte basileus, e mantenne solo le prerogative religiose e l'amministrazione dei delitti di sangue. Gli vennero affiancati dei magistrati chiamati anch'essi arconti, l'arconte polemarco e l'arconte eponimo. A questi magistrati si affiancavano sei arconti tesmoteti. Vi era poi un consiglio, l'ecclesia (in origine il consiglio del re), una bulé, e l'assemblea dell'Areopago. Il primo legislatore di Atene fu Draconte. Al riguardo ci è giunta la Costituzione degli Ateniesi di Aristotele.
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia greca tenuto dal professor Eugenio Lanzillotta. Saggio, poeta, legislatore, Solone fu arconte nel 594 e riformatore. Tra le sue riforme: - seisacteia (scuotimento dei pesi e delle ipoteche); - cambiamento del sistema ponderale (dalla dracma eginetica al tetragrammo euboico); - organizzazione timocratica della popolazione divisa in classi di censo (pentacosiomedimni, ippeis, zeugiti, teti); - favorimento della produzione di prodotti interni e loro esportazione; - istituzione della bulé dei quattrocento.
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia greca tenuto dal professor Eugenio Lanzillotta. La tirannide di Pisistrato ad Atene passò attraverso diverse fasi: - 561-548: conquista di Salamina; assegnazione di una guardia del corpo; seguì un esilio; - 538-531 circa: dopo una decina di anni di esilio, Pisistrato fu richiamatograzie a un accordo con l'ex-rivale Megacle; dopo sette anni fu esiliato per la seconda volta. - fino al 528: stabilito un punto d'appoggio nella Troade, acquistate le miniere d'argento del SIgeo, presi accordi con Ligdami di Nasso e trovati aiuti militari da Tebe in Beozia, Pisistrato fa un ritorno trionfale ad Atene e torna al potere; - 528-511: furono al potere Ippia e Ipparco, figli di Pisistrato, uccisi dai tirannicidi Armodio e Aristogitone.
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3,5 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Storia greca tenuto dal professor Eugenio Lanzillotta. Posta fine alla tirannide dei Pisistratidi nel 511, con Clistene, della tribù degli Alcmeonidi, si ha ad Atene la nascita della democrazia intesa come governo del popolo. Riforme di Clistene: - ristrutturazione politico-territoriale del corpo civico e sue articolazioni; - istituzione di un consiglio di cinquecento membri o bulé; - riforma dell'esercito e delle magistrature; - istituzione della procedura dell'ostracismo; - istituzionde dell'isegoria, il diritto di parlare in assemblea; - riforma dell'esercito.
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia greca tenuto dal professor Eugenio Lanzillotta. Il V sec. si apre con le guerre persiane: per la prima volta i Greci si uniscono contro il barbaro invasore. Prima guerra persiana -500-494: la prima guerra persiana nasce con il pretesto della rivolta ionica, con cui vengono deposti i tiranni persiani; - 492: spedizione di Mardonio, generale persiano, contro la Tracia; - 490: spedizione persiana di Dati e Artaferne contro la Grecia; vittoria greca a Maratona grazie a Milziade.
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4,5 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Storia greca tenuto dal professor Eugenio Lanzillotta. Al re persiano Dario successe Serse, che organizzò la seconda spedizione persiana contro la Grecia. Serse decise di attuare una duplice spedizione, via terra e via mare. Alle Termopoli lo spartano Leonida con trecento opliti greci resistette all'esercito di terra perisiano, ma fu poi tradito da un disertore. La flotta persiana fu invece sconfitta a Salamina e a Platea dalla flotta greca guidata da Temistocle.
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4,5 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Storia greca tenuto dal professor Eugenio Lanzillotta. Tra la fine delle guerre persiane e l'inizio della guerra del Peloponneso di ha un periodo di cinquanta anni chiamato Pentecontaetia dallo storico Tucidide che ce ne parla (478-431). Si tratta di un periodo confuso storicamente, in cui si ha la nascita della lega delio-attica, a struttura federale con a capo Atene con lo scopo di combattere a oltranza i Persiani, ma che poi si trasformò in dominio tirannico di Atene sugli alleati. Nascono le cleruchie, presidi militari ateniesi con il compito di proteggere il territorio su cui erano insediate. Si ha inoltre l'ingresso nella politica di democratici radicali, il cui capo fu Efialte, che esauturò l'Areopago. SI afferma infine la figura di Pericle.
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4 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Storia greca tenuto dal professor Eugenio Lanzillotta. Pericle fu stratega dal 443. Sotto di lui in politica estera si ebbe: - fondazione di colonie, la più importante delle quali fu Turi; - continuazione della guerra contro i Persiani, con interventi a favore della ribellione dell'Egitto al re di Persia; - guerra contro Sparta. In politica interna: - riforme; - introduzione delle diarie;, stipendi per chi rivestiva cariche; - istituzione della legge di cittadinanza, per cui per essere cittadino ateniese bisognava avere entrambi i genitori ateniesi.
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia greca tenuto dal professor Eugenio Lanzillotta. Antefatti della guerra del Peloponneso: - intromissione di Atene nella guerra tra Corinto e Corcira a favore di Corcira; - intromissione di Atene nei rapporti tra Potidea colonia di Corinto e la madre-patria Corinto; - imposizione a Megara del blocco commerciale da parte degli Ateniesi. Ma i fatti di Corcira, Potidea e Megara furono solo pretesti della guerra, la vera causa fu la progressiva ingerenza di Atene negli interessi di Sparta e dei suoi alleati.
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia greca tenuto dal professor Eugenio Lanzillotta. Fasi della guerra del Peloponneso: - prima fase (431-421): fase decennale o guerra archidamica, prende il nome dal re spartano Archidamo sotto cui si diede inizio alle ostilità; - pace di Nicia (421-415); - seconda fase (415-411): spedizione ateniese in Sicilia; - terza fase (411-404): guerra deceleica, che prende il nome dalla fortezza di Decelea a nord dell'Attica, di cui si impossessarono gli Spartani.
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4,5 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Storia greca tenuto dal professor Eugenio Lanzillotta. Nel 431 gli Spartani invadono l'Attica, devastano le coltivazioni del territorio di Acarne e incendiano il grano. Gli Attici si ritirano dentro le lunghe mura, e Atene viene rifornita via mare dalla lega. Platea, alleata di Atene, viene invasa e distrutta da Tebe. Nel 430 scoppia la peste ad Atene, muore Pericle (429). Cleone riprende con più voce la guerra. La sua prima impresa è l'assedio di Mitilene, punita per il tentativo di defezione da Atene. Atene porta poi la guerra nel Peloponneso, si impossessa di Pilo e assedia Sfacteria. Nel 422 ad Anfipoli muoiono combattendo Cleone e Brasida. Si decide una tregua di cinquanta anni.
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia greca tenuto dal professor Eugenio Lanzillotta. Dopo la battaglia di Anfipoli viene sancita una tregua di cinquanta anni, la cosiddetta pace di Nicia, dal nome del principale negoziatore delle condizioni di pace. La pace fallì perché nei due campi avversi alcune città non si sentivano ben rappresentate: dalla parte di Atene, Anfipoli, e dalla parte di Sparta, Argo, Elide e Megara. Ad Atene Nicia, fautore della pace, è messo in difficoltà da Alcibiade, stratego dal 420. Nel 416 viene assediata e distrutta dagli Ateniesi Melo, città neutrale, come esempio della politica imperialistica di Atene. Nel 415 viene decisa la spedizione ateniese in Sicilia.
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia greca tenuto dal professor Eugenio Lanzillotta. Nel 415 Alcibiade e altri democratici pensano di coinvolgere la Sicilia nella guerra. Segesta chiede aiuto ad Atene e Atene interviene. Probabilmente gli Ateniesi volevano colpire gli interessi peloponnesiaci in Sicilia (Siracusa infatti era colonia di Corinto). Comandanti della spedizione siciliana erano Lamaco, Nicia e Alcibiade. La notte prima della partenza avvenne la mutilazione delle Erme. Alcibiade, accusato in contumacia, fuggì a Sparta e divenne il principale consigliere politico degli Spartani. L'assedio di Siracusa si rivelò disastroso per gli Ateniesi, a loro volta assediati dalle navi spartane guidate da Gilippo.
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia greca tenuto dal professor Eugenio Lanzillotta. All'inizio della terza fase della guerra del Peloponneso, nel 411, ad Atene si ebbe un colpo di stato oligarchico, chiamato colpo di stato dei quattrocento perché la bulé di cinquecento membri fu sostituita da questi quattrocento oligarchi. Ma il colpo di stato si rivelò presto un fallimento: tornarono infatti al potere i democratici e tornò Alcibiade ad Atene.
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia greca tenuto dal professor Eugenio Lanzillotta. La terza fase della guerra del Peloponneso è anche chiamata guerra deceleica, dal nome della fortezza di Decelea a nord dell'Attica, occupata dagli Spartani. Agide, re di Sparta, occupò il Pireo. Quasi tutte le città della lega delio-attica defezionarono. Nel 406 alle Arginuse la flotta ateniese sconfigge quella spartana. Nel 404 a Egospotami gli Spartani distruggono la flotta ateniese, quindi Lisandro re di Sparta entra ad Atene, costretta ad accettare durissime condizioni di pace.
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia greca tenuto dal professor Eugenio Lanzillotta. Nel 404 Atene, dopo la resa, è costretta ad accettare, con la mediazione di Teramene, il governo dei trenta tiranni, oligarchici ateniesi con a capo Crizia. Teramene aveva salvato Atene dalla distruzione trattando con Sparta, ma rispetto alla democrazia si trattava di un passo indietro. Compito dei trenta era di rivedere la costituzione per ripristinare la costituzione dei padri. Crizia restrinse il corpo dei cittadini a 3000. Si trattava di coloro in grado di permettersi un'armatura. Undici uomini furono delegati per i servizi di polizia, in realtà cominciarono a depredare i patrimoni dei cittadini. I trenta si trasformarono in tiranni.
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia greca tenuto dal professor Eugenio Lanzillotta. Durante il governo dei trenta tiranni i cittadini banditi da Atene si rifugiarono a File. Qui Trasibulo e Anito prepararono il ritorno dei democratici ad Atene con settanta uomini. Dopo la vittoria a File arrivarono a Munichia al Pireo e qui durante la battaglia morì Crizia. Dieci tiranni rimasero ad Atene, gli altri andarono in esilio a Eleusi. Pausania II re di Sparta prima dell'arrivo di Lisandro andò ad Atene e propose a Trasibulo e Anito il ripristino della democrazia ad Atene, secondo la costituzione di Clistene. Anche gli altri tiranni si rifugiarono a Eleusi.
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia greca tenuto dal professor Eugenio Lanzillotta. Dal 404 al 386 si parla di egemonia spartana. Essa iniziò con la vittoria di Sparta su Atene nella guerra del Peloponneso nel 404 e si concluse con la pace di Antalcida nel 386. Durante questo periodo Sparta divenne garante dell'ordine nelle città greche. Spartà compì tre spedizioni militari in Asia minore, sobillata dai Persiani, rispettivamente guidate da Tibrone, Dercillida e Agesilao II. Nel 394 l'ateniese Conone vinse gli Spartani a Cnido e propose un'alleanza contro Sparta al re di Persia. Nel 386 il gran re dettò le condizioni della pace con la pace di Antalcida o del gran re.
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia greca tenuto dal professor Eugenio Lanzillotta. Il gran re aveva abilmente manovrato Sparta e Atene spingendole ancora a farsi guerra tra loro e a indebolirsi. Egli infatti sarebbe stato più forte e ingerente finché le città greche fossero state in guerra tra loro. Nel 386 il gran re convocò i rappresentanti delle città greche a Sardi e dettò le condizioni di pace. Per questo la pace è detta pace del gran re o di Antalcida, dal nome del navarca spartano che in quegli anni aveva trattato con il gran re. Le città greche dell'Asia minore tornavano a pagare il tributo; veniva revocata la pace di Callia e tutto ciò che si era ottenuto con le guerre persiane; Sparta tornava a essere garante dell'ordine; tutte le leghe dovevano essere sciolte e le città greche dovevano mantenere l'autonomia, senza la possibilità di alleanze.
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia greca tenuto dal professor Eugenio Lanzillotta. Alla morte di Dario II gli successe sul trono di Persia il figlio Artaserse II. Ma Ciro, fratello minore di Artaserse, chiese aiuto a Tibrone di Sparta per muovere guerra al fratello e impossessarsi del trono. Da Sparta, Atene e altre città greche partirono diecimila mercenari. Dopo una serie di vittorie Ciro giunse a Cunassa, dove sconfisse Artaserse, ma trovò la morte. Senofonte, che partecipò alla spedizione, ci racconta nell'Anabasi la marcia di ritorno da Cunassa in Grecia.
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