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Per quanto questa classe comprenda numerose specie a vita libera, la loro notorietà
è legata principalmente alla presenza delle specie di Trypanosoma e Leishmania.
Genere Trypanosoma
Una delle specie più rilevanti è Trypanosoma brucei. Questa specie comprende tre
sottospecie: T.b. brucei, T.b.gambiense, T.b. Rhodesiense che vengono spesso
indicate come Trypanosoma brucei complex. La prima di queste sotto tre sottospecie
è parassita di mammiferi africani, escluso l'uomo. Le altre due specie causano la
malattia del sonno diffusa in Africa, che colpisce l'uomo. Le mosche tse-tse (Glossina
spp.) sono gli ospiti intermedi e i vettori di tutte e tre le sottospecie. Quando una
mosca tse-tse punge un uomo o un mammifero infetto, insieme al sangue succhia
anche i parassiti. I tripanosomi si moltiplicano asessualmente nell'intestino della
mosca per circa 10 giorni, quindi migrano nelle ghiandole salivari. Durante il tempo
di permanenza nella mosca, nel periodo compreso tra 15 e 35 giorni i tripanosomi si
trasformano, modificano più volte la forma del corpo cellulare. Quando la mosca
infetta, punge un altro ospite vertebrato, i parassiti sono iniettati insieme alle
secrezioni salivari nel sangue del nuovo ospite, nel quale si moltiplicano
asessualmente e di nuovo si trasformano, modificando più volte la forma del corpo. I
parassiti possono vivere nel sangue, nella milza, nella linfa, nel sistema nervoso
centrale e nel liquido cerebro-spinale. Quando i tripanosomi si insediano nel sistema
nervoso centrale, causano una generale apatia, fiacchezza mentale e perdita di
coordinamento. La “sonnolenza” evolve e gli individui infetti possono addormentarsi
durante le normali attività diurne. La morte sopravviene a causa della patologia che
si sviluppa nel sistema nervoso, oppure per collasso cardiaco, malnutrizione e altre
condizioni di debolezza. Se diagnosticata precocemente, la malattia del sonno è
curabile, ma se l'infezione ha raggiunto il sistema nervoso centrale, la guarigione è
improbabile.
Da annoverare tra i tripanosomi anche il Trypanosoma cruzi, che è l'agente
eziologico della malattia di Chagas o tripanosoma americana, una zoonosi trasmessa
all'uomo da grossi emitteri (Triatoma infestans) attraverso le feci. Tali emitteri,
infatti, durante il nutrimento, defecano, irritando la pelle dell'uomo e provocando
prurito. L' uomo favorisce quindi il contagio grattandosi, lasciando entrare in circolo
il tripanosoma. Una volta penetrato, il parassita penetra in diverse cellule,
soprattutto nei macrofagi, nelle cellule dei muscoli e in quelle nervose, dove si
moltiplicano in forma amastigote (cellula priva di flagelli esterni visibili)
trasformandosi successivamente in tripomastigote.
6 Damiano Spagnuolo Trypanosoma brucei
Trypanosoma cruzi
7 Damiano Spagnuolo Genere Leishmania
La Leishmania è un genere parassitario responsabile della leishmaniosi umana e
leishmaniosi animale. L'uomo è l'ospite definitivo. Nell'uomo questa malattia viene
trasmessa attraverso ditteri ematofagi (Phlebotomus) e possono provocare diversi
tipi di leishmaniosi: leishmania tropica, provoca la leishmania cutanea del “vecchio
mondo” che attacca la pelle (crea dei bulbi, chiamati bottoni d'oriente); la
Leishmania mexicana provoca la malattia cutanea del “nuovo mondo” ; leishmania
donovani provoca la leishmania viscerale, attacca gli organi interni e la milza ;
leishmania brasiliensis, provoca la leishmania muco-cutanea.
Leishamania spp.
8 Damiano Spagnuolo
Phylum Diplomonadida [V.C. Zoomastigophorea] [in alcune classificazioni è un ordine]
Il gruppo dei diplomonadini è caratterizzato dal fatto che i loro rappresentanti non
possiedono mitocondri, perossisomi e plastidi. Possiedono 2 o 4 nuclei e 4 coppie di
flagelli.
I rappresentanti più importanti sono Giardia spp. e Hexamita spp. sono entrambi
parassiti intestinali dell'uomo. La Giardia intestinalis (lamblia) è un parassita,
prevede l'alternanza di due forme, una quiescente (cisti) e una vegetativa
(trofozoite), durante la quale, attraverso un paio di ventose si ancora all'organismo
ospite. La riproduzione è scissipara e avviene all'interno dell'ospite.
9 Damiano Spagnuolo
Phylum Tricomonadida [V.C. Zoomastigophorea] [in alcune classificazioni è un ordine]
Come nel Phylum precedente troviamo protozoi flagellati e parassiti, provvisti in
questo caso di 4-6 flagelli, di cui uno tipicamente rivolto all'indietro e unito
parzialmente al corpo tramite una membrana ondulante. Il corpo ha forma
tondeggiante.
Il rappresentante più importante è sicuramente il Trichomonos vaginalis che
provoca infiammazione vaginale ed è diffuso in tutto il mondo.
10 Damiano Spagnuolo (Phylum) Dinozoa [V.C. Phytomastigophorea]
I rappresentanti del gruppo dei Dinoflagellati (oltre 2000 specie) possiedono due
flagelli (entrambi provvisti di peli laterali): il primo contenuto in un solco trasversale
che circonda l'organismo (l'attività di questo flagello determina la rotazione
dell'organismo sul suo asse); il secondo flagello, ad azione trainante, spinge
l'organismo in direzione anteriore. Il rivestimento esterno è detto amphiesma e
consiste di un plasmalemma esterno e di varie membrane, due delle quali formano
uno strato di vescicole piatte contenenti cellulosa. Vengono quindi distinte due
forme, le nude e le tecate: nelle nude le vescicole sono semivuote, mentre nelle
tecate la cellulosa forma placche distinte. Le sostanze di riserva sono: granuli di
amido che si accumulano all'esterno del cloroplasto e sostanza lipidiche. Hanno un
nucleo voluminoso e primitivo, che viene detto dinocarion: il DNA non è associato a
istoni e durante la mitosi i cromosomi rimangono attaccati alla membrana nucleare
persistente e non al fuso. Sulla superficie sono presenti le tricocisti, organuli
bastoncellari che sono sparati all'esterno attraverso i pori presenti sulla parete e che
hanno funzione di difesa. La metà dei dinoflagellati non possiedono cloroplasti e
sono quindi eterotrofi obbligati.
Si riproducono generalmente per via vegetativa. A parte poche eccezioni, i
dinoflagellati sono aploidi. La riproduzione sessuata avviene per produzione di
gameti che non sono distinguibili dalle cellule vegetative.
Oltre alla clorofilla molti dinoflagellati contengono xantofilla che conferisce
colorazione giallo-bruna. Talvolta, i dinoflagellati diventano così numerosi da
colorare l'acqua. In molti generi, quali Gymnodinium, sono presenti specie
produttrici di tossine. Le “fioriture” (bloom) periodiche di questi organismi sono
dette “maree rosse” e danno come conseguenza una morte di pesci lungo le
piattaforme continentali. L'uomo rischia la morte se consuma molluschi o pesci
contaminati.
Da annoverare anche il genere Noctiluca che è così grande da nutrirsi di uova di
pesci e ha spettacolari doti di bioluminescenza.
Dinoflagellati Noctiluca miliaris
11 Damiano Spagnuolo
Phylum Choanozoa, Classe Choanomonada (taxon Coanoflagellati)
Circa 600 specie. Sono un gruppo di protisti flagellati, precedentemente classificati
nel gruppo polifiletico dei protozoi. Etimologicamente possono essere considerati gli
“unici veri protozoi”, dal momento che sono i parenti più vicini ai metazoi: gli
antenati unicellulari degli animali apparivano probabilmente simili ai moderni
coanoflagellati.
Ogni coanoflagellato ha un singolo flagello, circondato da un anello di sporgenze
formate da actina chiamate microvilli, che formano un collare. Il flagello tira l'acqua
attraverso il collare e piccole porzioni di cibo sono catturate dai microvilli e ingerite.
Il flagello spinge anche le cellule, come negli spermatozoi, mentre altre cellule
flagellate sono tirate dai flagelli posti in posizione anteriore. Il collare dei
coanoflagellati è virtualmente identico ai coanociti delle spugne.
12 Damiano Spagnuolo
Phylum Amoebozoa [V.C. Phylum Sarcomastigophora] [Sarcodina]
I rappresentanti di questo gruppo, comunemente chiamati amebe, si muovono grazie
agli pseudopodi (dal greco pseudes, falso + podion, piccolo piedi), che vengono
utilizzati per la locomozione e per la raccolta del cibo. Gli pseudopodi sono
espansioni cellulari temporanee che hanno forma varia. I lobopodi sono ampi
processi cellulari contenenti ectoplasma ed endoplasma, utilizzati per la
locomozione e per inglobare il cibo. I filopodi contengono solo ectoplasma e
generano un flusso continuo in due direzioni che trasferisce il cibo come un nastro
trasportatore. I reticulopodi sono simili ai filopodi, con la differenza che questi si
ramificano e si riuniscono formando un reticolo di espansioni cellulari. Gli assopodi
sono sottili, filiformi e sostenuti da un asse centrale di microtubuli. Il citoplasma
ricopre l'asse centrale, è mobile e ha proprietà adesive. Il cibo catturato dagli
assopodi viene poi trasferito al citoplasma centrale dell'ameba.
Le amebe possono essere generalmente distinte in nude e tecate.
Clade Amoebozoa [V.C. superclasse Rhizopoda, classe Lobosea]
Queste amebe sono nude, non hanno guscio e generalmente vivono su substrati poco
profondi di stagni d'acqua dolce, laghi e corsi d'acqua a flusso lento, dove si nutrono
di altri protisti e di batteri. Gli amebozoi variano notevolmente in termini di
dimensioni, molti sono solo di 10-20 μm di dimensioni, altri invece sono molto più
grandi. Ad esempio Amoeba proteus può raggiungere gli 800 μm di lunghezza, altre
amebe multinucleate come quelle del genere Chaos e Pelomyxa posso raggiungere i
diversi millimetri di lunghezza. In casi estremi, come per il genere Physarum l'intera
cellula ricopre diverse decine di centimetri (100000 nuclei all'interno della stessa
cellula). Inglobano il cibo mediante fagocitosi (in questo processo il cibo viene
inglobato nei vacuoli alimentari).
La scissione binaria si verifica quando l'ameba ha raggiunto una certa dimensione
soglia. Come in altre amebe, non è nota la riproduzione sessuale.
Amebe di interesse medico sono Entamoeba coli, presente nel tratto intestinale
(commensale) ed Entamoeba gengivalis si trova nella cavità orale (commensale).
L' Entamoeba histolytica è un importante parassita dell'uomo. Il nome fa
riferimento al caratteristico trofozoite, mononucleato e alla sua spiccata capacità
necrotica.
Quest'ameba è tra le cellule killer più potenti e costituisce la seconda causa di morte
per parassitosi al mondo. Alcuni vecchi testi indicano l' E. histolytica infettante il
10% della popolazione mondiale, tuttavia si è scoperto che il 90% di queste infezioni
sono causate da una specie differente non patogena ma morfologicamente
indistinguibile: Entamoeba dispar.
L'E. histolytica