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Fibra grezza (con metodo Wendee) - FG (cellulosa, emicellulose, pectine, lignina, cutina)
Quest'analisi prevede il trattamento del campione con soluzioni acide e alcaline al fine di lasciare, nel residuo, i componenti delle pareti cellulari. In realtà, si è poi osservato che questo scopo non è completamente raggiunto e ciò che rimane è soprattutto la cellulosa. Il pregio dell'analisi Wendee è quello di aver fornito il primo tentativo di caratterizzazione dei carboidrati strutturali mediante il procedimento analitico denominato "fibra grezza".
In cosa consiste? Una aliquota dell'alimento macinato viene trattata all'ebollizione per 30 minuti con una soluzione di acido solforico 0,26 N; dopo filtrazione e lavaggio del residuo con acqua bollente questo viene trattato all'ebollizione per 30 minuti con una soluzione di KOH 0,23 N; successivamente si filtra, si lava con acqua bollente e si secca il residuo.
residuo in stufa a 103°C per 12 ore; si pesa e si incenerisce il campione in muffola a 550°C per 4 ore, si pesa di nuovo; la differenza tra le due pesate costituisce la fibra grezza del campione.
Questo metodo sottostima il reale contenuto in fibra dell'alimento perché 50-90% della lignina, 0-50% della cellulosa e fino 85% delle emicellulose possono essere solubilizzati e quindi non dosati come fibra grezza. La solubilità delle pareti cellulari dipende dal pH del reagente che nella prima parte del trattamento è moderatamente acido, quindi le pectine sono totalmente solubili, le emicellulose sono parzialmente solubili e la lignina e la cellulosa sono insolubili; mentre nella seconda parte il pH è basico, quindi le emicellulose e la lignina sono parzialmente solubili, la cellulosa è insolubile.
Inoltre, il fatto che le pectine non siano incluse nella fibra grezza anche se fanno parte della parete cellulare non costituisce un problema, in
Quanto dal punto di vista nutrizionale sono simili agli amidi; è un problema, invece, il fatto che una grande percentuale di emicellulose e di lignina non sia inclusa nella fibra grezza.
Fibra grezza (con metodo Van Soest) – NDF, ADF, ADL
Una migliore caratterizzazione del contenuto dei vari carboidrati strutturali è consentita dall'analisi Van Soest, che prevede il trattamento del campione con una prima soluzione a pH neutro che solubilizza il contenuto cellulare mentre lascia nel residuo le pareti cellulari, normalmente chiamate con la sigla NDF (fibra neutro detergente), che sono costituite da emicellulose, cellulosa, lignina e ceneri insolubili in ambiente acido. L'impiego di una soluzione acida consente successivamente di solubilizzare le emicellulose. Il residuo così ottenuto, detto ADF (fibra acido detergente), viene trattato con una soluzione fortemente acida per solubilizzare la cellulosa, lasciando quindi nel residuo lignina e ceneri acido insolubili.
Che vengono facilmente separate per incenerimento in muffola. Nonostante la sua maggiore complicazione rispetto al metodo Wendee, l'analisi Van Soest ha raggiunto una grande diffusione, per i maggiori vantaggi che offre nei riguardi della stima della digeribilità e del valore nutritivo.