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Un trattato

È uno scritto che si occupa (tratta) di una materia esponendo una teoria, è un testo che illustra regole, norme e principi riguardanti un’arte oppure un’attività che si può praticare in modi diversi. Il problema della teoria è che potrebbe essere formulata da un dilettante, la teoria per essere tale da avere delle indicazioni per una verifica pratica di essa. E’ un’opera letteraria in cui si analizzano ed espongono sistematicamente gli aspetti pratici e teorici di un’arte.

Marco Vitruvio

Era un architetto (o forse ingegnere) nato probabilmente nel 70 a.C. secondo alcuni a Verona, secondo molti altri invece a Formia (vicino Roma) e visse durante il periodo di governo di Giulio Cesare e Ottaviano Augusto. Fu spesso a seguito dell’esercito di Giulio Cesare dovette fare dei viaggi (campagne) tra cui probabilmente quella in Asia Minore e quella in Grecia lavorando per la pace e soprattutto per la guerra, il suo

Il compito militare era stato quello di occuparsi di opere di ingegneria idraulica (canalizzazioni), edifici e macchine militari. Doveva appartenere ad una magistratura (incardinazione a qualcosa di statale, era un funzionario) in cui faceva lo scriba armamentarius. L'OPERA: Il trattato è costituito da 10 libri scritti in latino, arrivati ai moderni (in età della stampa) senza nessuna illustrazione. Rileggendo il testo però si ritrovano rimandi a tavole illustrative (le figure quindi erano previste ma faticose e dispendiose da realizzare e stampare). I destinatari dei libri erano gli architetti e gli ingegneri oltre che ai politici (amministratori che dovevano far costruire gli edifici). Il testo non è di carattere speculativo e filosofico ma è invece una grande raccolta di elementi diversi che aspirerebbero a trasmettere in modo veloce e sintetico un'incredibile quantità di metodi, funzioni e metodi atti all'architettura. Durante il Medioevo,Il trattato di Vitruvio era noto e custodito nelle biblioteche dei monasteri, viene quindi copiato e ricopiato, venendo anche modificato. Durante l'Umanesimo (Rinascimento), alcuni autori riprendono in mano questo trattato per opere di esegesi. A partire dalla metà del XV secolo si vuole riportare il trattato alle sue origini, nel 1521 viene pubblicato a Como (perché per stampare serviva carta che veniva prodotta in località in cui l'acqua abbondava) con delle illustrazioni di Cesare Cesariano, divenendo la prima edizione stampata. C'è un'altra stampa del 1567 che viene curata da un editore del Veneto che pensa di fare illustrare il trattato ad Andrea Palladio. È un testo che tutt'oggi è possibile definire moderno perché contiene ordinatamente ed efficacemente ordini semplici e chiari, opera pensata per un pubblico ampio. Non essendo presenti notizie sufficienti su altri trattati e opere teoriche provenienti dalla

Grecia Antica, il De Architectura risulta essere un'opera fondamentale anche per la conoscenza architettonica relativa a quel mondo. È la prima opera modernamente chiara a disposizione di tutti. Vitruvio traduce e raccoglie anche tutto quello che proviene da un mondo non suo, ovvero quello della Grecia, facendo un'opera di raccolta, raccontando anche la storia precedente a se stesso. Il suo obiettivo è quello di raccogliere contenuti multiformi e cementare tutto.

L'ordine del contenuto sembra essere abbastanza casuale, i libri effettivamente scritti sono 7, ai quali sono stati aggiunti altri 3 per arrivare al 10. Ci sono libri di 3 famiglie diverse:

  • Teorici (come è costruita la città, chi ha costruito cosa)
  • Tipologici (suddivisione e classificazione degli edifici a seconda del tipo e della loro funzione)
  • Tecnologici (materiali, tecniche costruttive)

NEL PRIMO LIBRO

È contenuta la definizione di architettura:

“è una scienza che è adornata di molte cognizioni(discipline e ammaestramenti) e con la quale si regolano tutti i lavori che si fanno in ogni arte. Si compone di praticare e teorica (fare e consapevolezza del fare, non possono esistere uno solo dei due termini). L’architetto deve essere docile e ingegnoso perché l’ingegno non può esistere senza l’ammaestramento. L’architetto abbia lettere, perito sia nel disegno, erudito nella geometria, non ignorante della prospettiva, non ignorante nell’aritmetica, conosca molte istorie (consapevole), udito abbia con diligenza i filosofi (cioè che sia fedele e non avaro, gretto)(e non fare il filosofo), conosca la musica, conosca la medicina (studi le questioni antropometriche) e infine conosca la ragione del cielo e delle stelle.

L’architettura è ordinamento, disposizione, euritmia, convenienza, distribuzione (ne mancano un paio). L’architettura si rappresenta con la pianta,

prospetto e sezione. L'architettura è composta da parti (macchinazione ecc...), queste cose devono essere disposte in modo che l'architetto sappia badare alla firmitas, utilitas, venustas".

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
2 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gabripiro di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Balestreri Isabella Carla Rachele.