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GDC: Geneva Double Courtain

Geneva è una località dello stato di New York e nel campus della Cornell è stato proposto questo sistema di allevamento per una produzione di uva per fare succo. La potatura è meccanica e la raccolta è meccanica. La pianta ha un tronco verticale che sale fino ad 1.80 poi si sdoppia in due branche che poi proseguono in un cordone orizzontale permanente. In un filare ci sono quindi due cordoni verticali che hanno i germogli a ricadere e il fatto di avere due cortine per filare aumenta il carico produttivo ad ettaro con una buona qualità dell'uva e con un sistema facilmente meccanizzabile. Le due cortine non si devono unire in quanto se si uniscono fanno una pergola e fanno problemi in quanto la luce del sole deve arrivare da entrambe le parti. Si fa quindi una pettinatura che porta i germogli verso l'esterno quando cercano di unirsi.

Cortina semplice: Cortina semplice o cordone libero è un cordone speronato di...

un metro e trenta/ottantache non ha fili sopra e quindi la vegetazione è a ricadere. Si ha un trasferimento dizuccheri migliore verso i grappoli e una vegetazione vigorosa ma un po' contenuta.

Minimal pruning: Una pianta non potata si presenta arruffata con grappoli più piccoli enumerosi con un buon rapporto foglie/uva e una buona qualità. Si usa in Australia dove piove poco, nelle nostre zone non si adatta.

Tendone: Il tendone si usa per l'uva da tavola soprattutto. Prevede che le piante siano appoggiate a dei pali e le formazioni fruttifere si appoggino ad una rete a 2 metri dal suolo. Questa rete ha delle maglie di 50 x 50 cm su cui si appoggiano i germogli che portano i grappoli. La potatura può essere tipo Guyot o cordonesperonato. I germogli vanno inizialmente verso l'alto e poi si appoggiano alla rete e quindi i grappoli pendono verso la parte sottostante: questo è utile in quanto nell'uva da tavola c'è una cura dei

grappoli conformandoli ad un aspetto utile dal punto di vista commerciale. Si ha quindi la possibilità di dare la forma lagrappolo con delle forbici. Le foglie formano un tappeto unico sulla rete.

Pergola:

La pergola si presenta con il tronco verticale di 1.30 m e poi ogni pianta viene potata con due o tre capi a frutto di 10-12 gemme ciascuno, questi capi vengono poggiati su un piano inclinato e da questi nascono dei germogli la cui uva pende sulla parte sottostante. L'inclinazione serve a far pendere i grappoli e se l'orientamento è nord-sud le pergole vanno est-ovest mentre se l'orientamento è est-ovest le pergole vanno piegate verso il Sole. I raggi sono delle forme di allevamento molto alte con pali che possono raggiungere i 6 metri. Non si usano più tanto e sono forme di allevamento che consentono delle produzioni anche elevate data l'espansione delle piante e con qualità da vino da tavola. La meccanizzazione è scarsa.

La siepe è una combinazione fra potatura minima e non potatura con un sistema di meccanizzazione: i tralci si sviluppano nella zona alta e con la barra falciante si taglia sopra, sotto e in parte. La vendemmia è meccanica con scuotitrice. È una tecnica che produce bene e presenta motivi di interesse. Il grappolo con questo tipo di potatura è più spargolo e quindi c'è meno botrite. Per regolare la vigoria delle piante, un intervento che si fa in quasi tutti i vigneti è la cimatura: taglio dei germogli ad una lunghezza che va determinata in base alla proporzione foglie/grappoli che si vuole avere. Un valore di equilibrio di questo parametro è il valore di 1. La proporzione va riferita temporalmente quando l'apparato fogliare è nel suo massimo sviluppo e conclude la sua crescita vegetativa non crescendo ulteriormente e questo avviene nell'invaiatura (fine di luglio, inizio di agosto). In questo momento

La superficie fogliare ha una certa dimensione, la produzione ha un certo peso. Tenuto presente questo si effettua la cimatura:

  • In modo manuale: con le forbici si può fare facilmente il taglio dei germogli;
  • In modo meccanico: ora quasi esclusivamente si fa in questo modo tramite barre falcianti all'altezza decisa. È molto più veloce di quella manuale ed è un'operazione culturale che non richiede molte ore.

Per quanto riguarda quanto cimare, nel Guyot o cordone speronato hanno filoportante a 90 cm da terra su cui si trova un tralcio orizzontale o un cordone orizzontale permanente e da questi crescono i germogli che crescono ad un 1.30 metri. I germogli partono dalle gemme all'altezza di 90 cm, salgono, al terzo e quarto nodo portano 2 grappoli e dopo proseguono verso l'alto (i germogli quando posizionati verticalmente ricevono uno stimolo a crescere per l'acrotonia della vite). Quando il germoglio arriva a circa 16 foglie comincia la

fioritura e continua a produrre. La cimatura la si fa a 7-8 foglie dopo il grappolo più distale: dopo la dodicesima foglia si taglia. Siccome l'internodo è circa 10 cm si va in su di 1.20 metri. Si cima tutto quello che sopravanza i pali che sono posizionati 1.20 m fuori terra. L'intervento di cimatura in invaiatura riduce gli zuccheri nella bacca in quanto si eliminano le foglie, soprattutto più giovani: in generale ridurre gli zuccheri è qualcosa che non va bene ma in certi casi in cui si hanno zuccheri troppi elevati si può incorrere alla cimatura all'invaiatura per ridurre l'accumulo zuccherino. La cimatura all'allegagione comporta una crescita della superficie fogliare che arriva ad un certo livello, inferiore ad una pianta non potata. Una cimatura all'invaiatura porta ad una crescita della superficie fogliare maggiore rispetto che in allegagione, oltre che una cimatura prima della vendemmia. La cimatura migliore in

La cimatura è una pratica comune che si effettua subito dopo l'allegagione. Le femminelle reagiscono, ma la reazione non è troppo forte. Con varietà vigorose, è possibile effettuare una cimatura all'allegagione e una seconda a metà agosto, 15 giorni prima della vendemmia. La cimatura non è obbligatoria, ma è un modo per gestire l'eccesso di vigore. Se le piante sono già equilibrate, non è necessaria la cimatura. Se non c'è un eccesso di vigore, quando si arriva a 18-20 foglie, il germoglio si ferma e quindi si può fare a meno della cimatura. Il vigore deve essere inferiore, ma questa è un'operazione che si fa nella viticoltura biologica. Inoltre, è necessario effettuare la spollonatura, ovvero la rimozione dei polloni non fertili che si formano sul tronco quando raggiungono una lunghezza di 10-20 cm (possibilmente non di

più in quanto sebbene si possa fare amano si può fare con organi meccanici che strappano i polloni ma deve essere fatto con delicatezza ma quando i polloni sono ancora piccoli). Se i germogli sono troppo grandi cominciano a lignificare la base e sono quindi molto più difficili da togliere. Altra pratica che si fa all'inizio della stagione è il diradamento dei germogli che deve essere fatto con un obiettivo di lasciare da 12 a 18 germogli per metro lineare di cordone per pianta. Non si fa sempre ma è una operazione manuale abbastanza veloce e il tempo che si perde lo si guadagna in fase di potatura secca. Si fanno quindi, a vigore basso: - Capannatura: i germogli non cimati vengono raggruppati sull'ultimo filo orizzontalmente; - Accucciatura: un germoglio viene ripiegato dal terzo filo fino al secondo o primo per agganciare gli altri. Defogliazione: Si fa una asportazione di foglie nella zona del grappolo, nei nodi da 1 a 6 a partire dal basso. Sipuò fare a mano con l'uso di guanti (dato anche per il fatto che le viti vengono trattate) oppure a macchina: - Macchina che aspira con ventilatori le foglie, le attira all'interno di un foro e le pale del ventilatore taglia le foglie. Di solito non attira il grappolo perché più pesante; - Macchina che fa defogliazione soffiando un getto d'aria a d'alta pressione sulle foglie facendo cadere foglie o lacerandole (per cui mantengono una certa capacità fotosintetica). - Termica; L'utilità della defogliazione è di avere maggiore aerazione attorno al grappolo per avere migliore sanità e maggiore arrivo dei pesticidi. Inoltre, migliora anche il colore dei grappoli in quanto i raggi UV del sole colpendo la buccia stimolano la sintesi degli antociani. È vero anche che il sole scalda e l'acino avrà una temperatura superiore rispetto all'aria circostante, anche 5-10 gradi sopra: sono temperature allequali gli enzimi sulla buccia si denaturano e i polifenoli si ossidano equindi ci sono scottature che sono da evitare sull’uva da tavola (che sembramarciume) e in quella da vino in quanto in vinificazione si ha una quota di polifenoliossidati che non è un elemento di qualità. Si può fare in diversi periodi:- Pre-fioritura: si toglie superficie fotosintetizzante e si ha un effetto didisturbo sull’allegagione (dato che la funzione riproduttiva dipende dallapresenza di carboidrati). Questo è negativo ma nel caso di grappoli troppocompatti (come il pinot grigio) si ottiene il grappolo spargolo che è menosoggetto alla botrite e a meno marciumi in vendemmia. Si produceovviamente di meno ma si può rimediare lasciando una carica di gemme piùabbondante.- Allegagione: subito dopo la fioritura, migliora l’arieggiamento delgrappolo ed elimina residui di fioritura oltre che ridurre rischi di botriti.Spesso viene fatta con la

macchina che soffia e lacera.- Invaiatura: si scoprono i grappoli. Nelle varietà rosse può andare bene mentre nelle varietà bianche si cerca di evitare di esporre troppo i grappoli in quanto altera il patrimonio aromatico. Un compromesso si trova nel fare l'intervento in un solo lato del filare.

Pre-vendemmia: facilita la vendemmia sia per quella manuale che meccanica (in quest'ultima una quota minore di mosto viene persa per essersi addossata alle foglie). Si ottiene quindi una migliore efficienza di vendemmia.

Diradamento dei grappoli: Il diradamento dei grappoli è una operazione che serve per regolare la produzione in quantità e qualità. Dato che la quantità è disciplinata per legge e ci sono dei limiti può essere una operazione necessaria ma va applicata solo dove necessario. Eliminando i grappoli, il rapporto foglie/grappoli migliora e il risultato è che ci possono essere più zuccheri nell'uva.

Con un

1

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
73 pagine
SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/13 Chimica agraria

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher NicolasG98 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Viticoltura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Udine o del prof Pergher Gianfranco.