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CHIMICA ANALITICA
VALUTAZIONE DEI DATI
ANALITICI
Corso di laurea: Tossicologia
Anno accademico: 2013/2014
Tutor didattico : Dott. Antonio Murgia
Mail: a-murgia@hotmail.it
STADI DI UN’ANALISI CHIMICA
• L’analisi quantitativa fornisce un’informazione numerica sull’ammontare
di una sostanza contenuta in una quantità misurata di materiale.
• Lo stadio della misurazione deve però essere preceduto da diversi stadi
preliminari.
1. Definizione del problema
2. Campionamento
Preparazione del campione di laboratorio per l’analisi
3.
4. Eliminazione delle interferenze
Elaborazione dei dati e completamento dell’analisi
5. VALUTAZIONE DELL’ANALISI
• Ogni misura analitica è affetta da un certo grado di INCERTEZZA.
• Per valutarla possiamo:
1. Ricercare nella letteratura
2. Utilizzo di esperimenti progettati a rivelare potenziali fonti di
errore
3. Calibrazione degli strumenti usati per le misure
4. Applicazione dei test statistici ai dati che sono stati ottenuti
DEFINIZIONE DEI TERMINI
• MEDIA (x): è il valore numerico ottenuto dividendo la somma
di un set di misure ripetute per il numero di risultati del set.
Ex: media aritmetica dei voti degli esami:
Chimica analitica: 18
Chimica generale: 20 18+20+28+23
Fisica: 28 MEDIA = =22.25
4
Biologia:23
MEDIANA: è quel risultato intorno al quale sono egualmente distribuiti
tutti gli altri, essendo metà numericamente più grandi e metà
numericamente più piccoli.
• Per un set contenente un numero pari di misure:
Ex: Altezza di sei individui diversi in m:1.6; 1.8; 2.0; 1,5; 1.7; 1.4.
1.6 + 1.7
MEDIANA = 1,65
2
• Per un set contenente un numero dispari di misure:
Ex: Altezza di cinque individui diversi in m: 1.5; 1.6; 1.7; 1.8; 2.0
MEDIANA =1.7
PRECISIONE
• Descrive la riproducibilità dei risultati: è l’accordo fra i valori numerici per due o
più misure che sono state fatte nello stesso identico modo.
• Metodo Assoluto per esprimere la precisione è la :
DEVIAZIONE DALLA MEDIA: è la differenza numerica fra un valore
sperimentale e la media del set.
Ex: La determinazione dello ione cloruro in un campione porta i seguenti risultati:
-
%Cl
X 24.39
1 Prendiamo in
X 24.19
2 considerazione X
X 24.36 2
3 = X - Media campioni = 24.19 - 24.31= 0.12
2
0,12 rappresenta la deviazione del secondo risultato dalla media
• Metodo relativo per esprimere la PRECISIONE: in parti per mille
o come percentuale.
• EX: Se la media dei valori di ione cloruro è 24.31 e la deviazione
dalla media è 0.12: 0.12 x100
Deviazione relativa = 0.49%
24.313
ACCURATEZZA
• Esprime la vicinanza della misura al suo valore atteso
• Viene espressa in termini di ERRORE.
NB: Precisione e Accuratezza NON SONO UGUALI!!!!
• L’accuratezza coinvolge il confronto con un valore vero o
atteso
• La precisione misura l’accordo fra misure fatte nella stessa
maniera ERRORE ASSOLUTO
Esprime la differenza tra il valore osservato e il valore
atteso.
E = x - x
i t
NB: Il valore atteso (x ) può essere soggetto a un errore
t
apprezzabile.
• ERRORI SISTEMATICI: derivano dal
metodo analitico o dallo strumento.
(UNIDIREZIONALE)
Fonti d’errore
• Incertezze strumentali
• Incertezze di metodo
• Incertezze soggettive
• ERRORI CASUALI: esprimono la
somma di un gran numero di piccolissime
incertezze non osservabili.
(FLUTTUANTI)
ERRORI SISTEMATICI
Si distinguono in:
• COSTANTI: crescono di importanza con il diminuire della
quantità di analita misurata.
Ex: perdita di una certa quantità di precipitato dopo trattamento
con solvente di lavaggio.
• PROPORZIONALI: derivano dalle interferenze presenti nel
campione.
Soluzioni per elininarli:
• CALIBRAZIONE
• AUTODISCIPLINA DELL’ANALISTA
ERRORI CASUALI
• Si rivelano grazie alla fluttuazione casuale dei risultati che si riscontrano
quando vengono raccolti i dati di esperimenti ripetuti.
• Si deve sempre tener conto che ogni processo di misura è affetto da
numerose e non rilevabili incertezze strumentali, di metodo e personali
attribuibili a variabili incontrollate nell’esperimento.
NB: Gli errori casuali NON POSSONO essere ELIMINATI dalle misure ma
dall’analista.
NON POSSONO essere IGNORATI
STATISTICA CLASSICA
• Descrive matematicamente l’effetto dell’errore casuale sui
risultati di un’analisi.
• Le tecniche classiche sono applicabili ad un numero infinito di
osservazioni: bisogna perciò modificare le sue relazioni per
adattarle ai piccoli sets di dati utilizzati in un’analisi chimica.
• L’adattamento viene effettuato utilizzando, per un set di dati
ristretto, la DEVIAZIONE STANDARD.
DEVIAZIONE STANDARD (σ)
• È una costante con un valore unico per ciascun set di dati composto da un gran
numero di misure.
• La deviazione standard, scarto tipo o scarto quadratico medio è un indice di
dispersione delle misure sperimentali,
• La deviazione standard è uno dei modi per esprimere la dispersione dei dati
intorno ad un indice di posizione, quale può essere, ad esempio, il valore
atteso o una stima del suddetto.
• La deviazione standard ha pertanto la stessa unità di misura dei valori osservati.
• In statistica la PRECISIONE si può esprimere come deviazione standard.
MA COME SI CALCOLA
LA DEVIAZIONE STD?
Dove:
Σ è la sommatoria,
2
(x -x) è la deviazione dalla media al quadrato,
i
n è il numero delle valori ottenuti dalle analisi,
viene usato per eliminare gli errori dovuti all’uso di un set molto piccolo di
-1
dati. Infatti se utilizzassimo un set più ampio ci sarebbe solo n.
RIEPILOGHIAMO
• Dopo l’analisi di alcuni campioni di acqua di pozzo i valori
riguardanti la percentuale di ioni cloruro sono i seguenti:
Campione 1 = 33 % Di questi valori calcolare:
•
Campione 2 = 36 % La media
• La mediana
Campione 3 = 37 % • La deviazione dalla media
Campione 4 = 35 % • La deviazione Standard
Campione 5 = 34 % DS= 1.58
COME RISOLVERE IL PROBLEMA DELL’ERRORE
CASUALE IN UN PICCOLO SET DI DATI
• Intervallo di confidenza
• Scarto di dati
• Generazione di una curva di calibrazione
• Costruzione di una retta di minimi quadrati
ELABORAZIONE DATI E
DISCUSSIONE
INTERVALLO DI CONFIDENZA
• Fornisce un campo di variazione (centrato sulla media campionaria)
all’interno del quale ci si aspetta di trovare il parametro incognito.
• Viene identificato grazie alla scelta dei LIMITI DI CONFIDENZA,
calcolati intorno alla media del set di valori, entro i quali ci
aspettiamo di trovare il valore medio.