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Problemi familiari: la gestione del cambiamento

Durante i problemi familiari, è necessario affrontare il cambiamento strutturale che coinvolge tutti i membri della famiglia. Il processo di svincolo del figlio richiede una rinegoziazione dei ruoli, delle funzioni e delle dinamiche relazionali.

Un'ideale "passaggio di consegne" dai genitori al figlio dovrebbe avvenire in modo graduale e continuativo, ma spesso è difficile da realizzare. Può verificarsi una lotta per contrastare le rivendicazioni di indipendenza del figlio, ma può anche accadere che i genitori gli cedano tutte le responsabilità prima che il giovane sia pronto a sostenerle.

È importante comprendere i modelli di identificazione del ragazzo, le sue rappresentazioni e le sue esperienze rispetto ai vari membri della famiglia. Inoltre, il ruolo dei coetanei diventa significativo in questo periodo, poiché il gruppo dei coetanei può influenzare le scelte e le decisioni del giovane.

La relazione tra l'adolescente e i suoi coetanei assume la sua massima importanza, grazie anche alla minore dipendenza dell'adolescente dalla famiglia. La sua influenza può sortire sul giovane effetti sia positivi (sostenendolo nel processo di individuazione) che negativi (promuovendo un conformismo eccessivo rispetto al gruppo e ai suoi valori, o incentivando comportamenti rischiosi). Per questo, nel corso del colloquio, è importante raccogliere informazioni sulle relazioni tra il giovane e i suoi coetanei (amicizie, rapporti con l'altro sesso, flirt, primi appuntamenti o relazioni stabili), e sulla presenza di eventuali comportamenti devianti (uso di alcool o droghe, furti) con l'adolescente.

La somministrazione di test: Molto spesso lo psicologo non si limita a parlare con il bambino (o osservarlo), ma ritiene necessario integrare le informazioni raccolte con i dati forniti da alcuni test psicologici. Il numero e il tipo di test che vengono somministrati dipendono da una serie di elementi:

fattori esterni all'esaminato: caratteristiche dello psicologo (la sua formazione teorica, la sua preparazione testologica) e del setting (tempi della valutazione, possibilità economiche della famiglia, disponibilità del materiale testologico) fattori interni all'esaminato: motivo dell'invio, caratteristiche dell'esaminato (età, motivazione, livello di sviluppo). Una batteria di test "standard", da usare nella fanciullezza o in adolescenza, può contenere tipicamente un test cognitivo, un test di personalità e una tecnica proiettiva. La conclusione della valutazione Lo psicologo riprende tutti i dati raccolti nel corso della valutazione, codifica i test somministrati e cerca di organizzarli in modo e l'interpretazione dei test deve essere fatta in modo critico, per cercare di fornire una risposta ai quesiti posti dalla valutazione. La codifica segue le regole stabilite nei rispettivi manuali, ricordando di adottare unaparticolare cautela nell'interpretare i test che non hanno rispettando una normalizzazione italiana. La restituzione avviene dopo aver analizzato ed elaborato i dati raccolti durante la valutazione, occorre condividere con chi vi ha partecipato i risultati del processo di valutazione, per fornire delle risposte ai quesiti posti. Questa fase di restituzione segna la conclusione della valutazione psicodiagnostica, in cui ci possono essere più restituzioni. Un incontro è riservato ai genitori, e segue un altro dedicato al bambino (se questo è in grado di comprendere il senso di ciò che gli viene comunicato). Nel caso di soggetti in età adolescenziale, valutazione, ossia che i genitori si incontrano in presenza del ragazzo. Come per il primo incontro, anche la fase terminale della valutazione può avere una durata più ampia rispetto ai 50-60 minuti delle sedute standard. È infatti il

Momento più delicato del processo di valutazione: le parole usate avranno ripercussioni importanti sulla vita del bb valutato e sulla famiglia, per questo motivo lo psicologo deve programmare un tempo sufficiente per spiegare in modo chiaro e preciso le proprie conclusioni, comunicare la diagnosi o i risultati della valutazione, assicurarsi che ciascuno dei suoi interlocutori abbia davvero compreso il senso e la portata di ciò che viene comunicato, e possa porre domande, chiedere chiarimenti, esprimere i propri dubbi e manifestare eventuali disaccordi. A volte può essere opportuno rivedere i genitori a distanza di qualche giorno dall'incontro di restituzione per dare il tempo di riflettere e metabolizzare. Se viene evidenziato un disturbo, il psicologo proporrà anche delle linee di intervento e curerà l'invio al terapeuta, nel caso in cui non possa occuparsi lui stesso della terapia all'interno del quale il terapia.

deve adottare una prospettiva ecologica, ossia tenero conto del contesto in cui il soggetto vive, delle risorse che esso offre e delle problematicità che lo caratterizzano.

Report psicodiagnostico: i risultati della valutazione, oltre ad essere comunicati oralmente, possono essere messi anche per iscritto in differenti gradi di dettagli nell'esposizione dei risultati a seconda dei casi e del destinatario.

Un report/relazione psicodiagnostica è necessario che nelle relazioni le osservazioni e le interpretazioni siano sempre presentate separatamente. Sia se la relazione sia stata richiesta da un giudice o è indirizzata a genitori, l'esposizione deve essere sintetica, chiara e ordinata, priva di errori ortografici e sintattici, con una particolare attenzione alla punteggiatura e alla paragrafatura del testo. Alla chiarezza espositiva contribuiscono anche il livello di organizzazione e integrazione degli elementi del report. Gli elementi essenziali del report sono:

  • ...

Identificazione di chi ha effettuato la valutazione: nome, cognome, qualifica, se la valutazione è stata effettuata in uno studio professionale o in una struttura pubblica: nome indirizzo, recapiti telefonici della struttura o dello studio, se è stata effettuata da un libero professionista: indirizzo e recapiti telefonici del professionista.

Identificazione di chi è stato sottoposto alla valutazione: nome e cognome del soggetto, data di nascita o età (fino a 18 anni va espressa in mesi e anni), classe scolastica frequentata.

Motivo per il quale è stata richiesta, chi l'ha richiesta (la mamma del bambino, l'insegnante, pediatra) data degli incontri effettuati. Per ciascun incontro è opportuno indicare chi vi ha partecipato e quali attività sono state effettuate (colloqui, osservazione di gioco, test).

Nome per esteso dei test con a fianco l'eventuale acronimo.

Indicazioni circa l'ordine di somministrazione all'interno della stessa seduta:

  • Informazioni generali sul soggetto esaminato: caratteristiche sociodemografiche, caratteristiche rilevanti dei contesti in cui vive, principali tappe evolutive
  • Informazioni raccolte tramite l'osservazione del soggetto: aspetto fisico, psicologico, tratti salienti, approccio alla situazione dell'esame, all'esaminatore e alle varie prove, livello di motivazione attenzione e concentrazione, livello di sviluppo del linguaggio. Riportare i dati sulla stabilità di questi elementi o fluttuazioni rilevate durante le varie fasi.
  • Risultati sulla valutazione: elementi più rilevanti emersi dal colloquio, per ciascun test somministrato punteggi e indici ottenuti, confronto con il campione di riferimento normativo, eventuale analisi qualitativa della prestazione. Sul piano formale i risultati possono essere espressi o in forma

La valutazione psicologica può essere presentata in forma analitica o in forma sintetica o ancora miscelando le due forme. La scelta tra le varie forme è influenzata sia dal tipo di richiesta che ha motivato la valutazione sia dalle preferenze stilistiche di chi scrive.

  • Riassunto dei dati emersi, impressioni cliniche ed eventuale diagnosi e indicazioni terapeutiche
  • Data di stesura del report
  • Nome, cognome e firma del professionista che lo ha redatto.

Test proiettivi tematici

Tutti questi strumenti richiedono un procedimento di tipo costruttivo in quanto il compito consiste nel costruire i racconti o nel completare frasi. I soggetti in genere non sono d'accordo sul loro significato o interpretazione. Il compito consiste nello strutturare o interpretare (organizzazione percettiva) gli stimoli.

proposti ai quali viene attribuito un senso. Prevalenza del pensiero primario (dominato da pulsioni e affetti) sul secondario (dominato da logica e razionalità) = regressione. Meccanismo psicologico: Proiezione. Freud (1896): significato più ampio: portare nel mondo esterno (stimolo del test) il mondo interno. L'analisi accurata del prodotto fornisce indicazioni sulla personalità e sulle dinamiche psicologiche del soggetto. Di per sé fenomeno del normale funzionamento psichico, se usato in modo disadattivo: patologia. La valutazione di questi aspetti deve tener conto che lo sviluppo socio emotivo è legato ad altre aree dello sviluppo, ad esempio il funzionamento motorio e cognitivo, e che alcune problematiche (ad esempio la difficoltà di comunicazione del bambino o atteggiamenti oppositivi) possono rendere difficoltosa una raccolta di informazioni. Approccio multi metodo e multi informatore: approccio integrato e personalizzato che può.

Perché usare i metodi proiettivi in età evolutiva?

Pensiero infantile caratterizzato da esternalizzazione ed egocentrismo => proiezione+

La dominanza del pensiero secondario su quello primario è per un lungo periodo fragile (pensiero magico) => minori regressioni o allentamenti difensivi

Buon livello di comprensione e autoconsapevolezza (consegne facili anche per prescolari)

Ridimensionamento asimmetria di ruolo adulto-bambino (minore direttività)

Situazioni di tipo ludico.

I test proiettivi:

  • Tipo di compito proposto:
  • Il compito consiste nell'organizzare un racconto o un gioco partendo da elementi figurativi che
  • Costruzione di storie o sequenze.
  • rinviano a situazioni concrete e identificabili (es. CAT/TAT, Patte Noire, Blacky Pictures)
  • Completamento di storie (es. Favole di L. Düss)
  • Associazioni con figure o frasi (es. Rorschach)
  • Espressione tramite disegni, giochi o drammatizzazione (es.
Test grafici proiettivi, Sceno-test) - Ordinamento/selezione di figure o scelte verbali (es. Test di Szondi). I test proiettivi: - Strutturali - Tematici - Di completamento - Grafici. Indagano soprattutto la struttura dinamica della personalità e l'organizzazione psichica (vissuti, percezioni, emozioni, conflitti, difese, ecc.).
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
20 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher AliceDP97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tecniche di valutazione dello sviluppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Cannoni Eleonora.