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Valutazione del valore proteico di un alimento

PDIMN = proteina microbica sintetizzabile a partire dal contenuto di proteina degradabile (fermentata nel rumine) dell'alimento, nell'ipotesi che nel rumine ci sia sufficiente energia per sfruttare tutta la proteina degradata nel rumine dell'alimento "consentita dall'azoto" - cosiddetta.

Il valore proteico di un alimento è quindi espresso da un range di due valori:

PDIE = PDIA + PDIME, che corrisponde alla proteina digeribile intestinale consentita dal contenuto di sostanza organica fermentescibile (energia) dell'alimento.

PDIN = PDIA + PDIMN, che corrisponde alla proteina digeribile intestinale consentita dal contenuto proteico (bypass + degradabile) dell'alimento.

Ma usiamo la PDIN o la PDIE?

Per stabilire il valore proteico di una razione, si calcolano gli apporti proteici in PDIN e in PDIE di ciascun alimento, si calcola l'apporto totale della razione (somma dell'apporto di ciascun alimento in PDIN e PDIE) e si considera.

comeapporto il più basso fra PDIN e PDIE.Il senso è che le sintesi proteiche (e quindi la PDIME e la PDMN) sono limitatedalla sostanza più carente (N od energia).Fabbisogni proteiciPer il mantenimento:
  • Le sostanze azotate che entrano nel metabolismo animale, rappresentate peruna parte preponderante dagli amminoacidi assorbiti derivanti dalla digestionedelle proteine, vengono utilizzate sia per scopi plastici che per scopi energetici.
  • La quota parte utilizzata per scopi energetici viene deaminata e l’azotoquaternario liberato viene eliminato per via urinaria dopo la sua trasformazionein urea nel fegato.
  • Inoltre, nelle urine viene eliminato azoto endogeno urinario,costituito da prodotti finali del catabolismo delle sostanze di natura purinica.
  • Un’altra perdita invece è rappresentata dalle sostanze azotate contenute neisucchi gastrici digerenti e negli epiteli di sfaldamento, presente nelle feci anchein animali alimentati con diete aproteiche: si

Tratta dell'azoto metabolico-fecale. Anche gli animali alimentati con diete prive di N eliminano comunque N endogeno con le urine e le feci a causa del:

  • Ricambio delle proteine corporee
  • Sostituzione epiteli vecchi
  • Produzione di enzimi
  • Residui batterici

Per cui i fabbisogni proteici di mantenimento servono per compensare tali perdite di N endogeno urinario e fecale e per i fabbisogni in N per la produzione della lana e dei peli.

Per la produzione del latte:

  • I fabbisogni proteici per la produzione del latte dipendono dal contenuto di proteina vera nel latte.
  • L'efficienza di conversione della PDI in NP è sempre inferiore a 1: negli ovini questo valore è inferiore (0.59) spreco azotato.

La PDI non è mai perfettamente bilanciata in termini di profilo AA, per fare il latte altri tessuti consumano aminoacidi. Una parte della PDI è sprecata (mediamente il 36% nel caso della produzione di latte), mentre il 64% è realmente utilizzato.

trasferito nel latte Per l'accrescimento:
  • I fabbisogni proteici per l'accrescimento dipendono dalla proteina accumulata nei tessuti con la crescita: da 100 a 200 g di NP per kg di aumento di peso = 0.7 NP/PD
  • A mano a mano che gli animali si avvicinano alla maturità diminuisce la % di proteina in ciascun kg di accrescimento, ma aumenta quella totale del corpo.
  • In animali al mantenimento (che non ingrassano o dimagriscono), tutto l'azoto ingerito viene escreto con feci ed urine = N escreto
Per la gravidanza:
  • I fabbisogni proteici per la gravidanza dipendono dalla NP accumulata nel feto.
  • Sarà bassa l'efficienza di conversione da PDI a NP perché molti organi che sostengono la gravidanza consumano amminoacidi.
  • Per bilanciare gli apporti proteici (PDIN o PDIE) con i fabbisogni in PDI degli animali, si confronta l'apporto totale della razione con il fabbisogno in PDI.
Vantaggi del sistema PDI:
  • Tiene conto di quanta proteina è trasferita nel latte.

persa con le feci

tiene conto del fatto che solo parte della proteina fermentata nel rumine è convertita in proteina microbica

tiene conto del fatto che parte della proteina alimentare non è fermentata nel rumine ed arriva all'intestino (cosiddetta proteina by-passo, meglio, escape)

Svantaggi del sistema PDI

non tiene conto del fatto che in tutti gli alimenti una parte della PG è completamente indigeribile

nonostante distingua tra proteina alimentare e batterica digeribili nell'intestino, non stima la quantità e tipo di aminoacidi apportato dall'azione

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
5 pagine
SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/18 Nutrizione e alimentazione animale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher fede.m8 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di nutrizione e alimentazione animale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Sassari o del prof Cannas Antonello.