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La struttura dell'agorà ha subito nel corso dei secoli varie trasformazioni.
Le agorà più antiche avevano una struttura detta, ORIGINARIA, ARCAICA ovvero: IRREGOLARE,
con portici disposti casualmente e vie di attraversamento che la percorrevano; ma lo sviluppo del
commercio, soprattutto in seguito al colonizzazione, e l'aumento della regolarità della struttura
della polis stessa furono le motivazioni per cui anche la struttura dell'agorà cambiò. Infatti si passò
al cosiddetto MODELLO JONICO del V secolo a.c, ovvero un'agorà con struttura regolare che
rispecchia quella della città, perimetro regolare, portici continui e viabilità tangente lungo un lato
e non più all'interno della piazza stessa.
Inoltre lo sviluppo di nuove attività, soprattutto quelle commerciali, portò alla necessità di creare
attorno all'agorà principale altre agorà di dimensioni minori, dette infatti AGORA' MINORI, le
quali era destinate a funzioni particolari e specializzate.
Altri edifici destinati alle attività pubbliche e che erano di particolare interesse per i greci, sono:
Teatri
• Stadi
•
teatri
I erano costruiti a cielo aperto sul declivio di una collina e le architetture sembravano essere
componenti del paesaggio stesso: il teatro era immerso nella natura con la quale si fondeva in
modo perfetto creando un tutt'uno armonico. Ciò era una delle peculiarità, forse la più
importante, delle architetture greche: esse infatti dovevano inserirsi perfettamente nell'ambiente
circostante, nella Natura creando un insieme armonico e proporzionato.
Parti del teatro greco:
Cavea: gradinata semicircolare con posti a sedere divisi per settori
• Orchestra: forma circolare, era destinata al coro
• Proscenio: palcoscenico rialzato dove recitavano gli attori e aveva come sfondo la SCENA,
• originariamente un semplice fondale che in età ellenistica diventa una facciata
architettonica.
Porticato: era una zona porticata che si trovava dietro alla scena e che era destinata alla
• sosta degli spettatori.
La cavea era molto più alta e ampia rispetto all'altezza della scena e ciò rendeva visibile il
paesaggio al di là della scena. CAVEA ORCHESTRA
SCENA
PROSCENIO
L'acropoli
L'acropoli era l'area dedicata agli edifici sacri. Era sopraelevata ed aveva un'enorme importanza
per i Greci. Inoltre costituiva una vera e proprio rocca, infatti essendo fortificata permetteva agli
abitanti della polis di rifugiarvisi in caso di assedio. Qui sorgevano i templi, i santuari ed altri tipi
di edifici sacri ed era quindi destinata ad accogliere folle di pellegrini.
Le abitazioni
Le abitazioni ricoprivano un ruolo di secondo piano nell'architettura greca poiché le architetture
sacre e pubbliche erano di maggiore importanza. Nelle città greche, specialmente ad Atene, vi era
dunque un forte contrasto tra le aree sacre e/o pubbliche e quelle invece destinate alle abitazioni.
Nonostante ciò è possibile distinguere diverse tipologie di case:
La casa a corte mediterranea (tipica dell'età arcaica)
• La casa a pastas
• La casa a perisitilio
• La casa a corte con megaron
•
Sviluppi nell'urbanistica greca
Nel corso degli anni vari architetti, ma anche filosofi e medici si interessarono all'urbanistica,
ovvero a quella disciplina che si occupa di modificare il territorio antropizzato e non.
Un architetto greco che diede un enorme contributo all'urbanistica greca e che può essere
considerato il primo vero e proprio urbanista della storia fu Ippodamo da Mileto.
La sua teoria si basava sull'applicazione alle città di un IMPIANTO REGOLARE ottenuto con un
reticolato stradale composto da tre assi longitudinali (da est a ovest) e un asse trasversale (da nord
a sud) e che suddivideva automaticamente la città in lotti edificabili. Questa tipologia di impianto,
detto geometrico o ortogonale, avrebbe garantito alla città un piano regolatore che sarebbe poi
potuto essere soggetto a futuri ampliamenti.
Inoltre con questo tipo di impianto sarebbe venuto a mancare un incrocio principale e avrebbe
permesso la suddivisione funzionale della città in zone. Egli fu anche il primo ad interessarsi ai
quartieri residenziali, egli infatti sosteneva che essi avrebbero dovuto essere costituti da blocchi
regolari di edifici, simili per forma, stile e disposizione. Infine i terreni accidentati sarebbero stati
sistemati con terrazzamenti collegati con gradinate e scale.
Anche Aristotele e Ippocrate si interessarono all'urbanistica: il primo sosteneva che la città doveva
essere costruita in modo da soddisfare e tutelare il benessere degli abitanti. In particolar modo
trattando in modo adeguato la questione igiene, circolazione e difesa.
Ippocrate invece sosteneva l'importanza e l'influenza del clima nell'ubicazione di una città. Era
preferibile costruire una città su terreni esposti a levante.