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Urbanistica
Esame:
- prova scritta prima di Natale con tre domande sugli argomenti principali
- esercitazioni
- progetto di laboratorio
1. Modello ortogonale
Ippodamo da Mileto fu il primo urbanista della storia, ideatore della città ortogonale, ossia a scacchiera, fondato su un modulo ortogonale ripetuto.
Mileto venne distrutta da incendi provocati dai Persiani e ricostruita su un impianto reticolare secondo piano.
Gli insediamenti possono essere di due tipi:
- Pianificati
- Non pianificati (spontanei come i nuclei creatisi in epoca medievale)
Città diffusa: nuclei storici presenti creatisi spontaneamente e tessuto sedimentato che vi cresce a ridosso basandosi sulla ratio romana ma sempre spontaneamente.
Caratteristiche:
- Griglia ortogonale che organizza lo spazio di residenza
- Elementi anomali come il sistema dei luoghi pubblici che si trova al centro generalmente
È il modello più diffuso nel nostro paese, basti pensare alle città romane e rinascimentali (non medievali).
Ampliamento di Barcellona progettato dal padre dell’urbanistica moderna, parte da questo modello reticolare.
2. Le città capitali
Nel 900 vengono progettati i modelli fondativi della disciplina. Nuova capitale del Brasile, Brasilia, fondata nel 1950. Il presidente del Brasile decide di spostare la capitale, dando un imprinting geopolitico al paese, fondando la città nel mezzo del deserto. Il progetto viene commissionato al più grande progettista brasiliano. Oscar da maier disegna questo piano che a partire dagli elementi del territorio (in particolare un lago) sviluppa una città a forma di aeroplano o uccello che si plana e riassetta sul territorio. L’idea è che ci sia un asse governativo al centro con due ali su cui sono disposte le residenze.
Viene di nuovo adottato il modello della griglia ortogonale, in questo caso curvilinea.
Squadras o supersquadras: sono le unità minime quadrangolari, la cui dimensione è quella giusta per contenere gli elementi minimi che poi vengono ripetuti (abitazioni e servizi).
Chandigarh: capitale della federazione indiana, unica città progettata da Le Corbusier, il più grande architetto del 900.
Si tratta di una tabula rasa alle pendici dell’Himalaya, in cui lui disegna una città ex novo.
3. Forme di controllo della crescita metropolitana
L’urbanistica nasce alla fine dell’800 a ridosso del problema della crescita smisurata delle grandi città. Il primo grande problema che deve affrontare è governare questo fenomeno che sta crescendo in maniera smisurata, necessità quindi di governare le grandi metropoli.
Questo è l’oggetto dei grandi piani regolatori del 900, i piani esemplari: ci sono stati piani a scala della regione metropolitana, ossia delle città metropoli (Londra e capitali scandinave). Es. Piano Helsinki, piano di Amsterdam, piano di Londra, piano di Stoccolma, di Copenaghen e di Parigi.
4. Modernizzazione industriale
Ci spostiamo nella ex unione sovietica in cui negli anni 30 c’è una grande attenzione alla città. È un contesto in cui si interviene sul territorio, era un territorio vastissimo e non antropizzato. Dopo la rivoluzione sovietica fino agli anni 70 inizia un’epoca di costruzione di infrastrutture e città.
5. Forme di controllo del territorio nazionale
Sviluppo della città sotto il fascismo.
Articoli di riferimento:
- Mittner, "La città reticolare e il progetto moderno", Città Studi, MI 2008
- Mittner, La città reticolare, pp 3-30
- A. Serratosa, Attualità dell’“Eixample di Barcellona”, pp 31-46
- B. Secchi, La città normale, pp 47-58
La città ortogonale: Piano di ampliamento di Barcellona
L'urbanistica nasce come disciplina codificata da un sistemi di leggi e regole nella seconda metà dell'ottocento attraverso dei teorici. Tra questi c'è Alfonso Cerdà che scrive nel 1867: TEORIA GENERALE DELL'URBANIZZAZIONE.
Il piano di ampliamento di Barcellona del 1859 di Cerdà e questo manuale possono essere un considerati una sorta di incipit di origine per l'urbanistica. Questo piano è considerato il primo piano urbanistico moderno, in quanto si quindi di un piano formativo:
Per le dee che esprime influenzare moltissimo i piani successivi, anche se a sua volta è preceduto da tutta una famiglia di piani.
Questo piano è caratterizzato da:
- presenza della costa
- due vie fluviali che delimitano la città a nord e a sud
- due colline che delimitano la città in maniera parallela al mare
- esiste una città medievale preesistente
- c'è oltre una città portuale preesistente sulla costa (Barceloneta)
Quando ci si trova a progettare un territorio, anche parlando di disegno ex novo, molto raramente il territorio è costituito da una tabula rasa. Dobbiamo sempre rapportarci con gli elementi naturali o i vecchi insediamenti.
Cerdà stende sul territorio una griglia isotropa; basata su una maglia regolare, ripetuta e quadrata su tutto il territorio a disposizione.
Con questo atto generativo dell'urbanistica, il tema della mobilità diventa fondamentale: le città preesistenti avevano proprio il problema di non essere adatte a supportare un forte carico mobilitativo. La ricerca inoltre della comodità, basata sull'idea di un quadrato 113x113 m di lato (MANZANA) rimandando ad un principio di uguaglianza e di benessere.
NOVITÀ
- isolato (manzana)
- mobilità
Insieme all'isolato, Cerdà pianifica la maglia stradale, anch'essa basata su una maglia normale:
- l'isolato nasce smussato ai lati per semplificare la mobilità
- le strade hanno sezioni multiple per pedoni e carrozze e sono a più carreggiate
- c'è la presenza di sottoservizi
Esse risultano quindi progettate sia in larghezza che in altezza.
Per disegnare l'unità minima mette a punto una formula matematica. Questa unità minima, inizialmente, non doveva essere chiusa ai quattro lati ma costruita solo due in modo da garantire il massimo del benessere e della salubità. Poi questo in realtà verrà chiuso.
Questi temi pongono Barcellona come esempio di città a scacchiera
- estensibile
- progressiva
Una forma che attraversa tutto il secolo e giunge fino a noi.
Per quanto costituisca un incipit per la città moderna a scacchiera non può essere il primo esempio di questo tipo, in quanto ha alle spalle un'intera famiglia di progetti di città a scacchiera. A partire da un famosissimo piano di WASHINGTON D.C. disegnato da un urbanista francese Pierre Charles l'Enfant nel 1791, il quale è sempre disegnato su un una maglia ortogonale e che però immette un elemento in più: l'ortogonalità è attraversata da una serie di strade diagonali. Questo tipo di piano è chiamato: quadrilatero con diagonali, fatto per ridurre le distanze.
PIANO ORTOGONALE MODERNO:
- piano ortogonale semplice
- piano ortogonale con diagonale
La tipicità della maglia ortogonale salta quando esiste un elemento di anormalità, ossia il centro governativo della città, in questo punto c'è un ampliamento del modulo ortogonale lasciando uno spazio aperto.
L'idea di maglia ortogonale è un principio ascalare: è un principio di progettazione che può andare da una dimensione molto circoscritta o ridotta a molto estesa, e quindi un principio insediativo senza limiti di scala. L'intero territorio americano viene disegnato e colonizzato in circa mezzo secolo attraverso una griglia colonizzatrice su maglio regionale, in particolare la regione dei laghi. Essendo uno stato nuovo, questo tipo di urbanizzazione viene utilizzato molto spesso.