Anteprima
Vedrai una selezione di 4 pagine su 12
Ungaretti e Montale, Ermetismo - Appunti Pag. 1 Ungaretti e Montale, Ermetismo - Appunti Pag. 2
Anteprima di 4 pagg. su 12.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Ungaretti e Montale, Ermetismo - Appunti Pag. 6
Anteprima di 4 pagg. su 12.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Ungaretti e Montale, Ermetismo - Appunti Pag. 11
1 su 12
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

POETICA

Montale nella sua produzione poetica ha un atteggiamento distaccato, ironico verso di essa. Egli

parla della sua opera in maniera riduttiva, come roba da poco quindi conserva una grande dignità e

umiltà, ma riconosce una grande importanza alla poesia, rifiutandone la missione predicatoria,

volendo che essa assuma un compito + profondo; egli nella sua poesia racconta della condizione

umana in sé a prescindere dagli avvenimenti storici.

Alla base della sua poesia vi è un sentimento di disarmonia con la realtà che affligge il poeta e che

può essere interpretata su diversi livelli perchè sul piano psicologico è una forma di disadattamento,

ma su un piano astratto altro non è che un’ espressione della condizione umana che si può definire

“il mal di vivere” (tema più famoso delle sue raccolte).

“Il Mal Vivere” è un senso di angoscia, di inquietudine, che fa sentire l'uomo solo, in un mondo

privo di significato e valore.

Ma Montale pensa che la vita è degna di essere vissuta e secondo lui l'impegno del poeta è quello di

cercare un significato alla vita e la poesia è uno strumento di ricerca, fatta di domande a cui non

esistono risposte; Spesso nelle sue poesie manifesta il desiderio di cogliere un varco che ci permette

di penetrare nel mistero della vita e cogliere ciò che si nasconde dietro le apparenze.

Dal pdv formale prediligono vocaboli ricchi di sonorità aspre, non è una poesia analogica o

simbolista, usa un lessico vario, attinge a vari registri linguistici a partire da quello aulico,

giungendo a quello tecnico perchè egli vuole definire ogni situazione in maniera precisa; La sua

poesia è la poesia del correlativo oggettivo. Egli si ispira a Thomas Eliot.

E' una poesia in cui gli oggetti vengono utilizzati come simboli per esprimere idee, sentimenti, ma è

una poesia difficile da comprendere perchè questi simboli sono un po' come il simbolismo

medievale che l’uomo non riconosce più. Gli oggetto esprimono sentimenti, emozioni, il mal di

vivere.

OPERE

OSSI DI SEPPIA (1925)

Il titolo fa riferimento ai resti delle seppie che rimangono sulla riva. Il titolo ci fa comprendere il

tema di questa raccolta. Questi relitti rappresentano il simbolo della condizione dell'uomo.

Il tema è il “mal vivere”. In questa raccolta sviluppa i suoi componimenti basandosi su un confronto

tra l'interiorità del poeta, il suo io e la natura (potente e grandiosa). Il poeta non si immedesima nella

natura, ma si percepisce l'estraneità; egli guarda il mondo, la realtà, ma nei momenti di maggior

comunione con la natura cerca i segni di un varco che possa interrompere la catena dei fenomeni e

gli permetta di vedere la realtà vera.

Fin dalla prima raccolta Montale non si cimenta in sperimentazioni formali; egli ignora lo

sperimentalismo e si serve del verso libero e delle forme metriche della lirica tradizionale italiana

soprattutto quelle dell'1800; infatti usa spesso quartine di endecasillabi sia nei componimenti brevi e

sia in quelli più ampi. La sintassi è strutturata, il tono è discorsivo, a volte giunge a toni colloquiali e

inserisce un lessico ricco.

OCCASIONI (1939)

Già il titolo ci fa capire che la poesia scaturisce da eventi, da circostanze concrete, quindi l'io del

poeta è coinvolto in rapporti. Questa raccolta è ricca di avvenimenti importanti per il poeta e da

esperienze di altri uomini. Egli celebra figure femminili e nell'opera un tema importante è l'Amore,

un amore fatto di assenze,lontananza e la donna appare solo nel ricordo. Quindi la memoria assume

importanza fondamentale per il poeta, ma il tempo distrugge il ricordo, quindi il poeta sembra

impegnarsi nello sforzo di recuperare il ricordo per vincere la solitudine e riallacciarsi al passato. In

questa raccolta è forte il desiderio del varco e di penetrare il mistero della vita.

BUFERA E ALTRO (1956)

Il poeta allude alla tragedia della guerra vista come una catastrofe cosmica. Tutti i riferimenti alla

guerra li circonda di un alone diabolico; si ispira all'Inferno di Dante e sviluppa il tema della

salvezza che bisogna cercare e che si può ottenere attraverso “la Donna”, che diventa in questa

raccolta, una “Donna Angelo” messaggera di una realtà sovrannaturale e unica portatrice di riscatto,

l’unica che permette il superamento della tragedia. Nei pochi componimenti che scrive dopo la

guerra, sviluppa il tema della salvezza, del riscatto. Sono anni della “Guerra Fredda” gli anni in cui

giungono in Italia notizie sugli orrori Stalinisti e coglie l'occasione per affermare l'importanza

dell'autonomia individuale (sviluppato nel piccolo testamento).

Sia nelle “Occasioni” e “Bufera” egli supera le contrapposizioni tra la lirica e il commento; diventa

più forte la rappresentazione di oggetti come simboli.

Il tono è medio ed egli non sente il bisogno di un tono elevato, perchè il tono medio gli permette di

avvicinarsi al pubblico. Egli comincia i componimenti con il “tu” rivolto al lettore o a una figura

femminile. Ma quello che è evidente è il suo desiderio di comunicare perchè la sua poesia è ricca di

messaggi. Le scelte lessicali e le metriche sono varie, eterogenee.

Predilige l'endecasillabo sciolto, le trame sonore e usa rime e assonanze interne e molte

allitterazioni.

Per circa 10 anni non compone poesie, dedicandosi però alla prosa.

Nel 1960 pubblica “Farfalla di Dinard” ; è una raccolta di racconti, ricordi personali, riflessioni

poetiche che egli propone con un tono discorsivo, ironico in una prosa emblema di sobrietà e

precisione.

Nel 1966 pubblica “Auto da Fe” una raccolta di articoli di costume e di varia cultura in cui analizza

e critica la società di massa. Egli critica l'uomo del suo tempo dicendo che guarda ma non

contempla, vede ma non pensa. Esalta la necessità di difendere la propria autonomia.

Nel 1976 pubblica “Sulla Poesia”, una raccolta di recensioni, saggi e articoli di critica letteraria.

Tra gli scritti più importanti che raccoglie in questa raccolta abbiamo i saggi su Gozzano, su

Umberto Saba e su Italo Svevo.

Dal 1964 dall'esperienza dolorosa della perdita della sua compagna riprende a comporre poesie:

nasce così la raccolta “Satura” (1971) e poi seguono “Diario del 71” e “Diario del 72”.

La raccolta “Satura” è una miscela di argomenti e il termine è di origine latina. E' una serie di

componimenti di argomento vario.

Anche in “Diario del 71” e “Diario del 72” discute su vari argomenti, propone i suoi appunti poetici,

registra i suoi pensieri quotidiani, gli umori e i sentimenti.

Gli argomenti di “Quaderno di 4 Anni” (1977) nascono da spunti, occasioni e sviluppa motivi

pubblici e privati.

Per esempio in “Satura” i componimenti più significativi sono quelli tratti dalla sezione Xenia che

dedica alla moglie e parla con il suo fantasma. Queste raccolte sono caratterizzate da ricordi e da

ritorni delle persone scomparse; Vi sono temi anche legati all'attualità e alla critica alla cultura di

massa che dilaga. Il tono dei componimenti è drastico e prosastico, e usa un lessico quotidiano.

Montale con la sua vita e con la sua produzione poetica ci offre una lezione di dignità, egli

vuole mostrare come vivere dignitosamente senza nascondersi dietro ad una fede politica e religiosa.

Egli esalta l'indipendenza intellettuale di ogni individuo; Ogni uomo dev'essere critico di fronte alla

realtà che lo circonda. Infine ci dice che la vita ha un significato che ci sfugge ma è degna di essere

vissuta.

COMPONIMENTI

(1921-1922) pag. 350

E' una poesia programmatica ossia è una dichiarazione poetica da parte di Montale perchè celebra le

cose semplici che comprendono la vita. E' tratta della sua prima raccolta “Ossi di Seppia”.

In questo componimento appare evidente il desiderio di comprendere il mistero che si nasconde

dietro le apparenze. L'uomo però non può comprendere il senso della vita. Quando arriva l'autunno,

l'uomo è costretto ad abbandonare la Liguria e ritornare in città. In città la luce diminuisce sempre di

più in inverno ed è possibile vedere il cielo solo dai tetti. La semplicità dei limoni diventano simbolo

di gioia.

Ci sono versi liberi, endecasillabi e settenari; usa il “tu”.

I LIMONI: simbolo della poesia semplice

Parte dalla contrapposizione tra i poeti laureati e il nuovo poeta.

Ascoltami, poeti più acclamati

amano descrivere piante

dai nomi poco conosciuti; bossi ligustri (arbusti) o acanti.

Io amo le strade che conducono ai fossati coperti di erba,

dove i ragazzi in pozzanghere

quasi asciutte catturano

qualche piccola anguilla;

le piccole vie che costeggiano i dirupi,

discendono tra i canneti

e si immettono negli orti, tra le piante di limoni.

Meglio se i suoni degli uccelli

si dissolvono nell’azzurro del cielo;

si percepisce più nitidamente il mormorio

dei rami degli alberi di limoni nell’aria quasi immobile

e l’intensità del profumo dei loro frutti,

che è tutt’uno con la terra

e con il suo odore e questo profumo penetra nel cuore una dolcezza carica di turbamento.

Qui il tumulto delle passioni deviate

Si placa per miracolo,

qui la nostra parte di serenità tocca a noi poveri poeti

ed è l’odore dei limoni.

In queste pause di silenzio nelle quali

sembra che le cose

rivelino all’uomo il loro segreto,

talvolta in quegli istanti ci si aspetta

di trovare un errore della natura,

un varco,

un filo che sia un mezzo

per consentirci di conoscere la verità.

Lo sguardo guarda attentamente d’intorno,

la mente indaga collega, analizza

nel profumo dei limoni che dilaga

quando il giorno finisce al crepuscolo.

In quei momenti di silenzio

l’uomo ha l’illusione di vedere in ogni figura che si allontana,

una divinità disturbata dalla sua presenza.

Questa illusione termina quando il tempo

ci riporta nelle città caotiche dove il cielo può essere osservato

solo a tratti tra gli alti edifici.

La pioggia percuote la terra; si intensifica

la noia dell’inverno,

la luce diminuisce e l’animo diventa malinconico.

Ma da un mal chiuso portone

si riescono a intravedere i frutti,

si scioglie la tristezza del cuore

e i limoni sono trombe d’oro che nel petto risuonano ridando solarità.

Pag. 355

E' tratto da “O

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
12 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ALICEUNI di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Bragantini Renzo.