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Solidi sospesi e pH nell'acqua
Solidi sospesi: l'acqua deve essere cristallina, ovvero non devono esserci materiali in sospensione, né di origine inorganica né di origine organica, che derivano dalle deiezioni e dai residui alimentari. Ecco perché sono necessari i frequenti ricambi idrici. I pesci, avendo una respirazione di tipo branchiale, possono risultare particolarmente sensibili allorquando questi solidi sospesi aumentano in maniera esagerata. Nel caso delle trote, la tollerabilità a questo incremento è molto bassa e ciò comporta il conseguente aumento del cosiddetto BOD, ovvero la quantità di ossigeno necessaria per la sostanza presente nell'acqua.
pH: ha un valore piuttosto vario pari a 6,5-8,5. Alcalinità/Durezza: le acque dure sono quelle preferibili, perché i sali di calcio assorbiti a livello branchiale rivestono un ruolo importante per tutti i processi metabolici e di regolazione osmotica, favorendo un miglioramento.
determinanti della qualità dell'acqua. La sua presenza in quantità elevate può essere tossica per i pesci. I composti azotati possono essere presenti anche sotto forma di nitriti e nitrati, che possono essere dannosi per gli organismi acquatici se presenti in concentrazioni elevate. pH: il pH dell'acqua è un parametro importante da monitorare, in quanto può influenzare la salute e il benessere degli organismi acquatici. Valori di pH al di fuori del range ottimale possono causare stress e malattie nei pesci. Temperatura: la temperatura dell'acqua ha un impatto significativo sul metabolismo e sulle funzioni vitali degli organismi acquatici. Ogni specie ha una temperatura ottimale in cui può crescere e riprodursi in modo ottimale. Durezza dell'acqua: la durezza dell'acqua è determinata dalla presenza di sali di calcio e magnesio. Una durezza dell'acqua troppo elevata può influenzare negativamente la salute dei pesci e la crescita delle piante acquatiche. Turbidità: la turbidità dell'acqua è causata dalla presenza di particelle sospese. Una turbidità elevata può ridurre la penetrazione della luce solare nell'acqua, influenzando la fotosintesi delle piante acquatiche e la disponibilità di ossigeno per i pesci. Altre sostanze chimiche: oltre ai parametri sopra citati, è importante monitorare la presenza di altre sostanze chimiche nell'acqua, come metalli pesanti, pesticidi e inquinanti organici. Queste sostanze possono essere tossiche per gli organismi acquatici e possono contaminare la catena alimentare.fattori limitanti. La maggiore sorgente ammoniacale derivadal catabolismo proteico degli animali in allevamento, ovvero pesci ossei.Tale sostanza in acqua può essere presente in due forme, una dissociatae una indissociata. Quest'ultima aumenta all'aumentare dellatemperatura e del pH. I rischi primari sono legati a manifestazioni comeiperplasia e ipertrofia branchiale, si tratta di un'irritazione che si traducein un incremento volumetrico di queste strutture. Anche i nitriti sonomolto pericolosi e ciò dipende dalla durezza dell'acqua: per acque molliviene indicata una soglia di pericolosità di 0,1mg/l mentre per acque durequesta sale a 0,2mg/l.
RiproduzioneLa famiglia dei salmonidi ha un ciclo riproduttivo annuale: la maturità sessuale,generalmente, viene raggiunta dagli esemplari di sesso maschile a circa dueanni di età mentre le femmine a circa tre anni, raggiugendo pesi tra 300-500g.Nel periodo degli amori è possibile
Osservare l'avvenuta maturazione sessuale grazie al fatto che sia gli esemplari femminili che maschili presentano una serie di caratteristiche morfologiche che vanno a costituire i cosiddetti caratteri sessuali secondari, ovvero tutta una serie di modificazioni soprattutto a carico della livrea in cui si accentuano i colori che la evidenziano maggiormente. La modalità riproduttiva di questa specie ittica prevede l'immissione dei gameti nel mezzo acqueo. Il periodo di fregola va da Novembre a Marzo. Alla fine dell'autunno iniziano le operazioni di fecondazione artificiale, che comprendono spremitura nelle femmine e mungitura nei maschi. La spremitura consiste in un massaggio addominale effettuato sulle femmine mature che permette di ottenere l'emissione delle uova. Per capire se la spremitura andrà a buon fine gli animali vengono sedati, mediante l'aggiunta di anestetici nell'acqua, in modo da poterli maneggiare con cura per evitare la perdita delle scaglie.
Per poi sottoporli a biopsia ovarica. Per quest'ultima si utilizzano dei cateteri sterili che si infilano nel poro urogenitale e da qui si preleva un certo quantitativo di uova che verranno sottoposte a un esame macroscopico. La spremitura manuale della femmina può essere in alcuni casi supportata da un'attività di spremitura pneumatica mediante immissione d'aria nell'addome (l'animale in questo caso muore). La durata della carriera riproduttiva è di circa 3-4 anni.
Per quanto riguarda i maschi si procede allo stesso modo ma è più semplice perché la maturazione dei testicoli può essere determinata valutando delle piccole perdite di liquido spermatico in vasca che i soggetti in pena fregola producono quando stanno corteggiando le femmine presenti nello stesso ambiente. Una volta appurata la maturità testicolare si procede con la "mungitura" del liquido spermatico sulle uova ottenute dagli esemplari femminili.
Il liquido seminale ottenuto con la spremitura può essere conservato per alcune ore a basse temperature o diluendolo con soluzioni fisiologiche di cloruro di sodio. Queste attività avvengono a secco, cioè uova e spermatozoi vengono raccolti in un recipiente in cui solo successivamente si aggiunge acqua, con caratteristiche particolari, per innescare la fecondazione. Nel liquido spermatico è presente un ormone ad azione paralizzante (androgamone I) sugli spermatozoi, i quali con l'addizione dell'acqua e a contatto con il liquido celomatico espulso dall'addome della femmina che possiede l'ormone antagonista (ginogamone) aumentano la loro mobilità e iniziano a circolare intorno alle uova. Le uova delle trote possono essere definite telolecitiche perché sono particolarmente ricche di tuorlo, il quale serve per approvvigionare di alimento l'embrione in primis e poi la larva, e dotate di un nucleo posizionato in senso apicale che.minore porzione rispetto al tuorlo. Questo significa che l'embrione si svilupperà nella zona del nucleo, mentre le riserve a cui attingerà per diventare larva nel corso della sua formazione deriveranno dal tuorlo che diverrà in seguito sacco vitellino. Possono essere, inoltre, definite meroblastiche perché essendo il nucleo situato in posizione apicale rispetto alla grande massa del tuorlo, le divisioni cellulari che portano alla formazione dell'embrione avverranno solo nella zona apicale. Nella membrana esterna dell'uovo è presente una fessura detta micropilo, che rappresenta il meccanismo che consente all'uovo di auto proteggersi. Quando l'uovo esce dalla cavità addominale della femmina non ha una forma sferica perfetta ma è piuttosto flaccido, perché non è ancora attivato. Una volta che il primo spermatozoo buca la membrana dell'uovo il micropilo si chiude e l'uovo da unaper la schiusa dell'uovo sono la membrana dell'uovo stessa e il sacco vitellino. Quando l'embrione è pronto per schiudersi, la membrana dell'uovo si rompe e la larva fuoriesce. Durante questo processo, il sacco vitellino rimane attaccato alla larva e continuerà a fornire nutrimento fino a quando la larva non sarà in grado di nutrirsi autonomamente.Per la schiusa delle uova sono situate al chiuso. Esistono diverse tipologie di embrionatori, compresi quelli che non provvedono alla schiusa ma servono al mantenimento, in quanto le uova embrionate possono essere commercializzate come tali in virtù del fatto che l'embrione si sviluppa in tempistiche piuttosto lunghe. Altre tipologie di strutture sono rappresentate da:
- Embrionatori verticali
- Embrionatori a goccia
- Cassette California
- Truogoli allungati
300°C/d per trota iridea: ci vogliono 30-32 giorni a 10°C per ottenere la schiusa a partire dall'uovo fecondato
400°C/d per trota fario: ci vogliono 40-42 giorni a 10°C per ottenere la schiusa a partire dall'uovo fecondato
Al momento della schiusa la larva si porta dietro il sacco vitellino, che le fornisce nutrimento, fino al completo sviluppo della cavità bucale, che le consentirà di nutrirsi autonomamente.
Le uova di trota sono di colore giallo-arancio, prive di goccia lipidica.
che nedeterminerebbe il galleggiamento, e hanno dimensioni di 5-6mm. Dopo il 26° giorno si può assistere a una vera e propria conformazione strutturale dell’embrione: attraverso la membrana si iniziano a intravedere le macchie oculari. In questo stadio l’uovo è estremamente robusto, quindi è maggiormente resistente allo stress, per cui può essere venduto alle aziende che ne fanno richiesta per la schiusa e proseguire con le altre attività di allevamento. La manipolazione delle uova che non hanno ancora messo in risalto le macchie oculari non è consigliabile perché sono suscettibili ad attacchi da parte di patogeni e, inoltre, l’esposizione diretta ai raggi solari può determinarne la morte. Per poter essere vendute, le uova devono essere contate: ciò avviene con apposite tecniche che ci danno una stima del quantitativo di uova che sono presenti in un campione e quindi è possibile valutare da un punto divistavolumetrico quelle che sono le dimensioni anche dei contenitori nei quali dovremmo spedire tali quantitativi di uova. Dopo il conteggio, queste vengono trasportate in contenitori di polistirolo all'interno di sacchi porosi, con acqua, in cui viene insufflato dell'ossigeno liquido. La refrigerazione è assicurata da ghiaccio o dai classici siberini. Allevamento larvale Al momento della schiusa le larve hanno una dimensione estremamente ridotta di circa 2mm, perché all'interno dell'uovo vi era una grande quantità di tuorlo. Con il riassorbimento del sacco vitellino la larva comincia a muoversi e si va a depositare sul fondo dei truogoli. Nel frattempo, si è sviluppata l'apertura bucale e si può procedere con la somministrazione dell'alimento di origine esogena sotto forma di sbriciolato o microgranulato. È un mangime bilanciato ad alto contenuto proteico (55%) e lipidico (12-15%).