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L'acquacoltura di specie marine e salmastre
L'acquacoltura di specie marine e salmastre viene praticata in stagni e lagune costiere, in zone che comprendono ecosistemi tra i più importanti e diversificati. Questi ecosistemi supportano una grande varietà di attività produttive e la maggiore parte delle risorse della pesca. La pescicoltura di specie marine e salmastre è la forma di allevamento sulla quale si concentrano, attualmente, le più grandi aspettative. Questo perché l'incremento del numero delle specie destinabili agli allevamenti, lo sviluppo di nuove tecnologie e l'ampia gamma di ambienti utilizzabili, hanno consentito nell'ultimo decennio un progressivo e costante sviluppo di tali produzioni. Nell'area del Mediterraneo le due principali specie marine allevate sono Orata e Spigola. Fondamentale nell'allevamento di queste specie è la gestione dei riproduttori, che vengono catturati e trasferiti all'impianto di riproduzione artificiale.Essi possono essere:
Pesci selvatici, quindi catturati in ambiente naturale: presentano un’elevata variabilità genetica, minori rischi di trasmissione di malattie, età variabile, assenza di domesticità e la prole è meno adatta all’allevamento intensivo
Pesci provenienti da allevamento estensivo: presentano una buona variabilità genetica, una discreta domesticità e conversione alimentare, età variabile e la prole è adatta all’allevamento. Inoltre, sono modesti i rischi di trasmissione di malattie.
Pesci provenienti da allevamento intensivo: hanno un’ottima predisposizione all’allevamento e una buona domesticità. Presentano una buona capacità di trasformazione degli alimenti bilanciati e una bassa variabilità genetica. Sono discreti i rischi di trasmissione di malattie.
In generale i riproduttori vengono scelti secondo alcune caratteristiche:
- Forma e colore del corpo tipici della specie
12m provviste di raccoglitori per uova collegate ad un filtro meccanico, ad un filtro biologico (ceppi di batteri specializzati nella trasformazione della sostanza organica), uno sterilizzatore UV e un dispositivo per la termoregolazione. La densità di stoccaggio è 2-6kg/m3. L'alimentazione si basa sulla somministrazione di pesci e molluschi, freschi o congelati.
Filtrazione meccanica: serve per l'abbattimento dei solidi sospesi che può avere una diversa velocità a seconda della densità dell'acqua, del diametro delle particelle ecc.
La depurazione biologica è basata sulla capacità di alcune specie batteriche di trasformare composti tossici dell'azoto in prodotti non nocivi per i pesci. L'ammoniaca e i nitriti sono un esempio di sostanze nocive che vengono inattivate da alcuni ceppi di batteri. Affinché il filtro biologico sia efficiente deve maturare e questo accade quando i ceppi di batteri arrivano ad
Una determinata concentrazione. Si tratta generalmente di materiale poroso che consente una facile proliferazione di tali ceppi.
La sterilizzazione UV permette di ottenere ottimi risultati in termini di disinfezione in quanto i raggi possiedono un elevato potere di penetrazione. Dopo avere attraversato la parete cellulare, per fotolisi, sono in grado di danneggiare in modo permanente sia il materiale proteico che il DNA e l'RNA della cellula colpita.
Condizionamento ecofisiologico
Per favorire la deposizione anticipata o ritardata delle uova rispetto a quella naturale, estendendo in tal modo la produzione di avannotti, si applica la tecnica di condizionamento ecofisiologico, ovvero vengono ridotti gradualmente la temperatura dell'acqua e il fotoperiodo fino a raggiungere i valori tipici del periodo di deposizione naturale.
Induzione ormonale
Nel caso della Spigola si ricorre alla stimolazione ormonale, in associazione con il condizionamento ecofisiologico, di almeno una parte.
Il trattamento consiste nell'utilizzare la Gonadotropina corionica umana e un analogo del fattore ipotalamico per indurre il rilascio delle gonadotropine nelle femmine. L'ormone deve essere diluito con acqua purificata e somministrato per via intramuscolare nella regione posteriore della seconda pinnula dorsale. Questo trattamento è efficace solo quando la vitellogenesi è completa e il diametro degli ovociti supera i 650µm (micron). Dopo 24-48 ore si osserva l'idratazione degli ovociti e successivamente, dopo 48-72 ore, si verifica la deposizione.
Nel caso dell'Orata, la dose di ormone deve essere somministrata con una iniezione di fattore di rilascio delle gonadotropine o con due iniezioni di Gonadotropina corionica umana a distanza di 48 ore. Le femmine trattate con la Gonadotropina corionica umana non possono essere riutilizzate perché producono anticorpi contro l'ormone. La deposizione inizia dopo 55-60 ore.
Incubazione, schiusa e allevamento larvale:
Il processo di riproduzione delle Spigole e delle Orate è caratterizzato da cinque fasi:
- Deposizione e schiusa: La deposizione e la schiusa delle uova avvengono in modo naturale senza manipolazione da parte dell'uomo. Ogni femmina emette circa il 15-20% del proprio peso in uova.
- Incubazione e sviluppo embrionale: Le uova fecondate vengono portate in superficie grazie alla presenza di una gocciolina lipidica e possono essere raccolte per sfioramento in un cestello in rete. Successivamente vengono trasferite negli schiuditoi ogni 6-12 ore. Prima dell'incubazione, le uova vengono esaminate al microscopio, disinfettate e pesate. Dopo la disinfezione, vengono messe ad incubare in vasche di allevamento larvale.
- Allevamento larvale: Durante questa fase, le larve vengono alimentate con cibo specifico e mantenute in condizioni controllate di temperatura e salinità.
- Allevamento giovanile: Dopo la fase larvale, i giovani pesci vengono trasferiti in vasche più grandi e alimentati con una dieta adatta alle loro esigenze nutrizionali.
- Allevamento finale: In questa fase, i pesci vengono trasferiti in vasche o gabbie più grandi, dove vengono alimentati e monitorati fino al raggiungimento della taglia di commercializzazione.
Questo processo di allevamento consente di ottenere pesci di alta qualità e di garantire una produzione sostenibile.
Le prelarve possono essere mantenute 4-5 giorni all'interno degli schiuditoi oppure essere immediatamente trasferite in apposite vasche circolari di 1-5m3 ad una densità di 20-50 soggetti/l. Le vasche sono posizionate in ambienti chiusi, illuminate da luce indiretta, con un flusso idrico in grado di
garantire nei primi giorni di vita un ricambio al giorno e una temperatura dell'acqua di 17-18°C. 4. Fase larvale All'età di sette giorni le prelarve si trasformano in larve. Intorno al ventesimo giorno le larve sono più visibili perché si ha la pigmentazione cutanea. Una