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Tommaso D'Aquino: Vita, Opere e Rapporto tra Ragione e Fede
Con Tommaso facciamo un salto di 1500 anni. Tommaso nacque a Roccasecca nel 1225. Nel 1243 entrò nell'ordine dei domenicani a Napoli. Fu seguace di Alberto Magno, una figura importante in quanto aveva il progetto di commentare tutte le opere di Aristotele. Tommaso presenta una biografia che si svolge tra l'Italia e la Francia. Per il suo carattere chiuso lo chiamavano "bue muto".
Le Opere
Abbiamo 36 opere e 25 opuscoli anche se molto probabilmente non è completo.
Rapporto tra Ragione e Fede
Il rapporto di ragione e fede è un rapporto di continuità in quanto attraverso la ragione si può arrivare ad una verità certa e la fede può aggiungere qualcosa in più. Non basta solo la ricerca filosofica fondata sulla ragione, è necessaria anche la fede.
La ragione può servire alla fede in 3 modi:
- Dimostrando i preamboli della fede, ad esempio l'esistenza di Dio prima delle sue rivelazioni.
- ...
CHIARENDO LA VERITÀ’ DELLA FEDE mediante similitudini
COMBATTENDO LE ARGOMENTAZIONI CONTRARIE ALLA FEDE
La fede è la regola del corretto procedere della ragione
ARISTOTELISMO
Tommaso apprende dall’insegnamento di Aristotele e lo modifica a sostegno della fede.
Fa ricorso all’utilizzo di una fonte fondamentale: GLI ANALITICI II. Essi valorizzano lo studio delle regole del pensare, che Aristotele ha strutturato al fine di mostrare che la filosofia, essendo una capacità specifica della ragione umana avrà la funzione di supportare il sapere che ha origine nella rivelazione, ma che deve nascere nell’attività razionale dell’essere umano. Viene mostrata nella somma teologica.
METAFISICA
L’ente e l’essenza sono le prime cose che l’intelletto concepisce.
Solo dall’ente reale ha senso parlare di ESSENZA, una cosa che è e che risponde alla domanda “QUID EST?”. L’essenza comprende sia
la forma che la materia e non comporta necessariamente l'esistenza. Nelle cose finite essenza ed esistenza stanno nel rapporto potenza-atto: le essenze passanno dall'esistenza in potenza ad esistere in atto, grazie all'intervento di un essere che abbia l'essere per natura.Dio è necessario perché è ciò che è e non può non essere, non ha la vita ma è la vita.
Gli enti finiti, o creature, hanno l'essere per partecipazione e sono contingenti, ciò che può essere o non essere. L'esistenza rappresenta una perfezione che diventa costitutiva dell'ente reale quanto l'essenza. Questa distinzione tra essenza ed esistenza ci permette di salvare la trascendenza di Dio rispetto alle creature.
LA DOTTRINA DEI TRASCENDENTALI Esiste un primato dell'esistenza rispetto all'essenza: "Prima di avere l'essere, l'essenza è un puro"
“Tommaso definisce i trascendentali quei caratteri che oltrepassano le stesse categorie e qualificano l’essere in quanto tale. Questi caratteri sarebbero 5, ma poiché RES=ALIQUID=UNUM se ne contano 3:
- UNUM (l’uno): ogni ente è indiviso in sé e distinto da qualsiasi altro
- BONUM (il bene): corrisponde a una ben precisa volontà divina
- VERUM (il vero): corrisponde all’intelletto divino che lo ha creato
IL DISCORSO INTORNO A DIO
L’esistenza di Dio viene dimostrata a posteriori e prevede 5 vie:
- La ragione può scoprire altri attributi per:
- VIA NEGATIVA: negare riguardo a Dio tutte le imperfezioni delle creature
- VIA POSITIVA: conoscere Dio attraverso le perfezioni che comunica alle creature. Si articola nella via causalitatis, derivare dal mondo informazioni sull causa che lo ha prodotto, via eminentiae, liberare l’attributo in questione dai limiti che esso possiede nelle creature
Conoscere per questo interviene la Teologia:
- Naturale: quanto la ragione ci attesta su Dio, si rivolge alle creature
- Rivelata: si rivolge direttamente a Dio assumendo i presupposti della fede