Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 8
Tessuto Nervoso Pag. 1 Tessuto Nervoso Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 8.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tessuto Nervoso Pag. 6
1 su 8
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Schwann, tuttavia, non è a intimo contatto con l’assone,

ma è separata da questo da un sottile interstizio di 20

nm.

Osservando la guaina mielinica al microscopio elettronico, si evidenziano:

Linee dense maggiori, corrispondenti ai versanti interni delle membrane. Queste sono scure, perché più elettrondense.

 Linee intraperiodo, corrispondenti ai versanti esterni delle membrane. Queste sono chiare, perché meno elettrondense.

 Giunzioni occludenti tra le varie membrane avvolte tra loro.

 Giunzioni gap. Queste si trovano:

 Tra le lamelle, per collegare il citoplasma della cellula con le parti periferiche delle membrane, in modo da

 garantirne il nutrimento. Queste giunzioni determinano un parziale scollamento tra le membrane, che appaiono

come incisure, dette incisure di Schmidt-Lanterman.

A livello delle regioni paranodali. Tra una cellula di Schwann e l’altra sono presenti i nodi di Ranvier. Si tratta di

 regioni in cui la guaina si fa sottilissima e sono presenti giunzioni gap grazie alle quasi si può attuare la conduzione

dell’impulso.

Nel caso della formazione della guaina mielinica a livello del SNC, le cellule coinvolte sono gli oligodendrociti. I meccanismi di

formazione sono simili, con la differenza che un unico oligodendrocita emana più prolungamenti citoplasmatici e ogni

prolungamento abbraccia un assone diverso. Inoltre, gli assoni del SNC hanno i nodi di Ranvier scoperti e presentano rare incisure

di Schmidt-Lanterman.

La guaina mielinica (sia degli oligodendrociti che delle cellule di Schwann) può assumere diversi spessori perché si può andare da

un minimo di 3-4 fino ad un massimo di 40 avvolgimenti membranari.

Essa è avvolta da due strati:

- Uno strato interno, amorfo, contenente laminina.

- Uno strato esterno, formato da fibre a disposizione reticolare (che nel complesso prendono il nome di guaina reticolare

di Key e Retzius).

La guaina mielinica si aggancia allo strato interno grazie a diverse integrine e glicoproteine. Tra quest’ultime, sono molto

importanti la distrofina e il distroglicano (Il distroglicano rappresenta il sito di attacco del Mycobacterium leprae, agente

responsabile della lebbra. A seguito di questo legame, si ha la distruzione delle cellule di Schwann, che perdono l’ancoraggio allo

strato interno.). Il processo di mielinizzazione degli assoni avviene in tempi diversi. Gli assoni che si mielinizzano più

precocemente sono le radici dei nervi spinali, mentre gli assoni dei nervi per la finezza dei movimenti e per i processi cognitivi

complessi si mielinizzano ancora più tardi. Guaina amielinica

Sono le guaine che avvolgono i neuroni amielinici. Sono formate da un'unica cellula, la

cellula di Schwann-Remak, che avvolge più assoni. Le fibre amieliniche sono incluse

all’interno dei corpi delle cellule di Schwann-Remak, ma queste non fanno avvolgimenti

multipli attorno ad esse. Per questo tali fibre si considerano “nude” e la conduzione

dell’impulso avviene, infatti, punto a punto.

Nervi

Un assone con la sua guaina di rivestimento (mielinica e non) forma una fibra nervosa.

Più fibre nervose si uniscono assieme grazie a del tessuto connettivo e formano un

nervo. Si tratta di un’entità autonoma anche da un punto di vista trofico, perché

possiede una propria vascolarizzazione. Facendo una sezione trasversale di un nervo, si individuano diverse strutture dall’esterno

all’interno. Lo strato più esterno è l’epinevrio. Si tratta di un rivestimento di connettivo fibroso denso a fasci intrecciati. È molto

robusto soprattutto nelle zone anatomiche dove il nervo è soggetto a torsioni continue. Dall’epinevrio si dipartono dei setti di

connettivo che suddividono il parenchima del nervo in tanti campi, che, nel loro insieme, prendono il nome di perinevrio.

Nel contesto del perinevrio troviamo i vasi sanguigni di calibro maggiore e le cellule perinevrali, che formano come una lamina di

cellule. Queste hanno la stessa matrice embriologica delle cellule di Schwann. Dal perinevrio, all’interno di questa guaina di cellule

perinevrali, si dipartono dei sottili setti di connettivo fibrillare lasso che nel loro insieme prendono il nome di endonevrio.

L’endonevrio sfuma impercettibilmente nelle guaine reticolari di Key–Retzius e che stanno a ridosso delle singole fibre nervose.

Sinapsi

Le sinapsi sono le zone in cui un impulso viene trasmesso da un neurone a un altro. Le sinapsi hanno solitamente una forma rigonfia

(per questo si parla di bottoni sinaptici).

Il neurone che deve trasmettere l’impulso è il neurone presinaptico; il neurone che riceve l’impulso è il neurone postsinaptico.

Simili alle sinapsi sono le giunzioni neuromuscolari, in cui l’elemento postsinaptico è rappresentato da un muscolo.

Classificazione

Le sinapsi si possono classificare in base a diversi criteri:

In base alla direzione della propagazione dell’impulso

 Asso-dendritiche. Sono le più comuni. Avvengono tra l’assone di un neurone e i dendriti del corpo cellulare di un altro

 neurone.

Asso-somatiche. Sono sinapsi che avvengono tra l’assone di un neurone e il corpo cellulare di un altro neurone, ma

 non con i dendriti.

Asso-assoniche. Sono meno comuni. Avvengono tra assoni di neuroni diversi.

In base al meccanismo di azione

 Chimiche. Funzionano grazie ai neurotrasmettitori. Si tratta di molecole liberate nella sinapsi dal neurone presinaptico

 capaci di indurre un’eccitazione o un’inibizione a livello del neurone postsinaptico. L’impulso portato dal neurone

presinaptico determina il rilascio di vescicole di neurotrasmettitore che, arrivate sulla membrana postsinaptica, si

legano ad alcune molecole inducendo un nuovo impulso elettrico.

I neurotrasmettitori utilizzati per gli scambi di segnale vengono prodotti attraverso 2 meccanismi differenti:

- A livello centrale (nel corpo del neurone) e trasferito nella sinapsi tramite il flusso assonico anterogrado veloce.

- A livello dell’elemento presinaptico, grazie agli enzimi trasportati dal flusso assonico anterogrado lento.

I neurotrasmettitori possono essere:

Eccitatori, se inducono una depolarizzazione dell’elemento postsinaptico (inducendo l’apertura dei canali Na+).

o Sono neurotrasmettitori eccitatori l’adreanalina, la dopamina, …

Inibitori, se inducono una iperpolarizzazione dell’elemento postsinaptico (inducendo l’apertura dei canali Cl-

o e/o K+). Sono neurotrasmettitori inibitori il GABA, la glicina, …

Misti, se l’effetto sull’elemento postsinaptico dipende dal tipo di recettore cui si lega il neurotrasmettitore.

o Un esempio è l’acetilcolina: se si lega ai recettori nicotinici (tipici dei muscoli scheletrici), induce una

depolarizzazione (eccitazione) del muscolo; se si lega ai recettori muscarinici (tipici del muscolo cardiaco),

inducono una iperpolarizzazione (inibizione) del muscolo.

Fisiche o elettriche. Non c’è l’intervento dei neurotrasmettitori, ma il passaggio dal neurone presinaptico al

 postsinaptico avviene tramite delle semplici gap junction.

In base a densità presinaptica e postsinaptica

 Sinapsi tipo I (asimmetriche). La densità postsinaptica è più pronunciata della presinaptica. Tutte le sinapsi

 eccitatorie sono di tipo I.

Sinapsi tipo II (simmetriche). Le densità postsinaptica e presinaptica sono pronunciate allo stesso modo.

Struttura della sinapsi chimica

La sinapsi, quindi, nel complesso è formata da:

Membrana presinaptica. È ricca di vescicole, che possono far parte o del pool di riserva o del pool riciclabile, che è

 quello utilizzato nella sinapsi. Le vescicole sono tenute ferme nel citoplasma della membrana presinaptica grazie ad una

molecola, la sinapsina.

Esse contengono:

Neurotrasmettitori, tra cui:

 o Acetilcolina. Si parla in questo caso di sinapsi colinergiche. Le vescicole di acetilcolina sono apparentemente

vuote se viste al microscopio.

o Noradrenalina. Si parla in questo caso di sinapsi adrenergiche. Le vescicole di noradrenalina sono simili ai

granuli del surrene.

o Catecolamine (adrenalina, dopamina, …). Si tratta di vescicole molto numerose e assai elettrondense.

o GABA, glicina e altri a significato inibitorio.

Neuropeptidi. Si tratta di proteine che non vengono rilasciate nella fessura sinaptica, ma nello spazio attorno

 ad essa. Svolgono effetti a lunga durata e possono o influenzare in maniera paracrina altri neuroni o entrare

nel circolo ematico, diventando così neurormoni.

La parte di citoplasma a ridosso della membrana presinaptica è più scura, per la presenza di placche proteiche che

formano una specie di “griglia” subito al di sotto del doppio strato di fosfolipidi; questa zona prende il nome di

densità presinaptica.

Fessura sinaptica. Si tratta di un sottile interstizio di 25 nm (che arriva a 50 nm nelle sinapsi neuromuscolari).

 Membrana postsinaptica. Non contiene vescicole. Anche qui, a ridosso della membrana è presente una zona più densa, la

 densità postsinaptica. Questa contiene una serie di complessi proteici scaffold, il cui ruolo è quello di modulare le

sinapsi.

Funzionamento

Il funzionamento delle sinapsi avviene in diverse tappe:

1. Il potenziale di azione arriva a livello della membrana presinaptica, determinando:

 Apertura dei canali del Ca .

2+

 Ingresso degli ioni Ca .

2+

2. A questo punto, avvengono tre processi in contemporanea:

 Gli ioni Ca agiscono sulla calmodulina, una proteina che attiva una chinasi che fosforila la sinapsina. A causa

2+

della fosforilazione, la sinapsina non tiene più bloccate le vescicole.

 Sempre gli ioni Ca si legano anche alla sinaptogamina, che riveste le vescicole. Grazie a questa interazione, la

2+

sinaptogamina si lega alle proteine SNARE della membrana presinaptica. In questo modo, la membrana della

vescicola si fonde con quella della membrana presinaptica.

Le vescicole, prima di agganciarsi alla membrana presinaptica, attivano una pompa nella loro membrana, che

 butta fuori dalla vescicola ioni H+ (che la vescicola importa grazie ad un’altra pompa) e sfrutta questa energia

per internalizzare il neurotrasmettitore.

3. Il neurotrasmettitore viene liberato nella fessura sinaptica e si lega ai recettori sulla membrana postsinaptica. Questo

induce un cambiamento di potenziale nella membrana postsinaptica, che può essere di due tipi:

Rapido, nel caso in cui il recettore del neurotrasmettitore sia un canale ionico. In questo modo, appena avviene

 il legame, il canale si apre permettendo l’ingresso degli ioni corrispondenti. Un esempio sono i recettori

nicotinici dell’acetilcolina che, una volta legati al neurotrasmettitore, si aprono e lasciano entrare ioni Na+

provocando una depolarizzazione a livello della me

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
8 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Lyna92 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia umana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Borsello Tiziana.