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GUAINA MIELINICA
Abbiamo visto come possano esistere due tipi diversi di fibra nervosa, a seconda della
presenza o meno di guaina isolante:
mieliniche,
- amieliniche.
-
Le cellule mielinopoietiche forniscono di questa guaina la maggior parte dei
prolungamenti neuronali sia nel SNC (oligodendrociti) sia nel SNP (cellule di Schwann).
Se si usa come agente fissativo il tetrossido di osmio si riesce anche a colorare molto
bene la guaina mielinica perché questa sostanza, usata normalmente come fissativo in
microscopia elettronica, è molto affine alle code idrofobe dei lipidi, di cui la guaina
mielinica è ricca: essa, infatti, è composta per il 70-80 % da fosfolipidi (soprattutto
sfingomieline e cerebrosidi) e per il resto da proteine specifiche molto diverse dalle
proteine di membrana.
Se seguiamo l’andamento della membrana della cellula mielinopoietica vediamo che dopo
aver completamente avvolto il cilindrasse, i due versanti della membrana si uniscono fra
sé e formano un tratto comune in cui i due foglietti esterni della membrana della cellula
mielinopoietica vengono a contatto. Questa formazione è detta mesoassone interno. La
guaina mielinica è di fatto formata da giri compattati di membrana della cellula
mielinopoietica. All’esterno quindi, quando l’intero spessore della guaina mielinica è stato
composto, i due foglietti membranari della cellula mielinopoietica si distaccano
nuovamente dalla guaina mielinica formando il mesoassone esterno e si connettono con
la superficie della cellula mielinopoietica di cui vanno a rivestire la superficie.
Per comporre la guaina mielinica la cellula di Schwann o il prolungamento
dell’oligodendrocita si avvicinano al cilindrasse e ci si ancorano attraverso specifiche
proteine di ancoraggio simili alle proteine di adesione alla matrice pericellulare. Si crea
così un rapporto di fissità tra il cilindrasse e la membrana della cellula mielinopoietica la
quale accoglie completamente il cilindrasse e si richiude dal lato opposto formando una
struttura di connessione detta mesoassone in cui si ha l’apposizione dei due foglietti
esterni delle membrana della cellula mielinopoietica. A questo punto il cilindrasse comincia
a ruotare all’interno della cellula mielinopoietica con concomitante intensa neogenesi di
membrana a livello della porzione profonda del mesoassone. Quindi, poiché il
mesoassone rimane fermo rispetto al cilindrasse, via via che questo fenomeno prosegue
si ha la formazione di un’estensione del mesoassone che avvolge a spirale, con vari giri, il
cilindrasse. Al termine di questo movimento reciproco tra cellula mielinopoietica e
cilindrasse avviene, in gran parte di questa spirale, l’estromissione del citoplasma
interposto fra i foglietti protoplasmatici dei vari giri con conseguente compattazione delle
membrane e formazione della guaina mielinica.
Nella struttura della guaina mielinica si distingue quindi un periodo fatto da una linea
densa maggiore che corrisponde alla zona di apposizione dei foglietti protoplasmatici
delle membrane della guaina mielinica, cui fanno seguito una linea elettrontrasparente che
corrisponde alla zona mediana dove ci sono le code idrofobe dei fosfolipidi della prima
membrana e un’altra linea elettrondensa più sottile definita linea densa intraperiodo,
dovuta all’apposizione dei due foglietti esterni delle membrane della guaina mielinica. A
Sezione di istologia – 23. Il tessuto nervoso
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quest’ultima fa seguito un altro strato elettrontrasparente che corrisponde alla zona
idrofoba dell’altra faccia della membrana.
La guaina mielinica può assumere diversi spessori in quanto si possono avere da un
minimo di 3-4 fino ad un massimo di 40 avvolgimenti membranari.
Nei giri della guaina mielinica mancano completamente le proteine intrinseche che
formano i canali transmembrana. A livello del SNC è stata isolata una proteina intrinseca,
la cosiddetta proteina basica della mielina, che è coinvolta nell’accollamento dei foglietti
protoplasmatici (linea densa maggiore) garantendo la compattezza dei vari giri (“spreme
via” il citoplasma). Nel SNP troviamo invece una proteina detta T1 che svolge grossomodo
lo stesso compito.
Esistono delle patologie autoimmuni, prima fra tuttle la sclerosi multipla detta anche
sclerosi a placche, che prevedono l’attacco da parte del sistema immuniario della guaina
milelinica, in particolar modo della proteina basica della mielina (patologia
demielinizzante). Gli assoni, la cui protezione isolante non risulta più efficiente, fanno
cortocircuito e l’impulso nervoso non riesce a raggiungere il bersaglio.
Abbiamo parlato della guaina mielinica a partire dalla membrana plasmatica della cellula
mielinopoietica, termine generico che indica sia l’oligodendrocita della sostanza bianca del
SNC, che la cellula di Schwann dei nervi del SNP. Entrambe queste cellule hanno in
comune la capacità di produrre un tipo di membrana priva di determinate proteine ma ricca
di altre che costituiscono il rivestimento mielinico intorno ai cilindrassi. Per la natura delle
cellule che conducono alla sua genesi la guaina mielinica risulta discontinua lungo il
cilindrasse del neurone: ogni segmento di guaina mielinica viene prodotto o da un
prolungamento dell’oligodendrocita nel SNC o da una cellula di Schwann nel SNP. Questi
tratti di guaina mielinica si chiamano segmenti internodali o internodi (il termine deriva
dal fatto che se si studiano i cilindrassi con le impregnazioni argentiche, la porzione
interna del citoplasma del prolungamento s’impregna molto poco, ma in corrispondenza
dei punti di passaggio tra un internodo e l’altro si assiste ad una sorta di slargamento del
calibro, un nodo (il nodo di Ranvier), che in realtà è artefattuale: dipende dal fatto che in
questo punto si accumulano ioni metallici). I vari internodi sono compresi fra uno
strozzamento anulare o nodo di Ranvier e quello successivo. A livello dei nodi di
Ranvier il cilindrasse risulta privo di guaina mielinica per un breve tratto e questo è
importante perché proprio a questo livello avviene la conduzione saltatoria dell’impulso
nervoso. Anche nel percorso dell’internodo la guaina mielinica non è sempre compatta
uniformemente: esistono dei punti in cui la membrana dei vari giri è priva della proteina
basica o della proteina T1 e quindi la porzione del citoplasma compreso tra i foglietti
protoplasmatici permane in modo che la cellula mielinopoietica possa garantire il turnover
della membrana plasmatica anche negli strati più profondi della membrana mielinica.
Queste zone di slaminamento dei foglietti protoplasmatici, fra i quali rimane interposto del
citoplasma della cellula mielinopoietica, sono situati a livello delle estremità degli internodi,
in corrispondenza, cioè, della porzione dell’internodo più prossima al nodo di Ranvier.
Queste zone sono dette spirali paranodali. Tramite questi pertugi è quindi consentito
l’accesso ad ogni strato della guaina mielinica da parte di microvescicole di provenienza
golgiana che servono per turnover della membrana della guaina mielinica: i componenti
delle membrane della guaina mielinica usurate scorrono verso la spirale paranodale da
dove vengono rimossi, mentre il loro posto viene preso da nuove componenti
membranose che affluiscono anche agli strati più profondi percorrendo la spirale
paranodale.
Nel SNC le spirali paranodali sono gli unici punti dove rimane del citoplasma interposto tra
i giri dell’internodo. Viceversa, nel SNP, dove mediamente gli internodi sono più lunghi e
quindi necessitano di dispositivi più efficienti per il mantenimento delle guaine mieliniche,
vi sono anche dei tratti intercalati lungo l’internodo che sono ben visibili se coloriamo la
mielina col tetrossido di osmio, un colorante che, impregnando la componente lipidica, le
dà una colorazione nera uniforme lì dove la guaina è compatta.
Nel percorso dell’internodo sono visibili delle slaminature, delle incisure trasversali oblique
della guaina mielinica che si prendono il nome di incisure di Schimdt-Lanterman. Al
microscopio elettronico è visibile un tratto di guaina mielinica che ricorda da vicino la
struttura della spirale paranodale in quanto si ha lo scollamento dei due foglietti
protoplasmatici. In questo caso, però, tale struttura non raggiunge l’estremità
dell’internodo ma corre lungo esso. Tra i due foglietti delaminati dei giri della guaina
mielinica si interpone del citoplasma che dalla porzione più esterna della cellula
mielinopoietica, tramite giri successivi a spirale, si porta fino allo strato più interno della
guaina mielinica. Anche in questo caso la funzione è quella di consentire il rinnovo dei
componenti dei giri della membrana che si attua attraverso vescicole di natura golgiana.
Come si diceva, il fatto che la guaina mielinica sia segmentaria, permette la conduzione
saltatoria dell’impulso nervoso. Infatti, nelle fibre nervose mieliniche, l’impulso non deve
attraversare l’intera lunghezza del prolungamento, ma “salta” da un nodo di Ranvier
all’altro. Il nodo di Ranvier risente della depolarizzazione del nodo precedente da parte del
segnale nervoso e si depolarizza a sua volta, permettendo un più veloce passaggio
dell’impulso (la mielina isola l’internodo, che non può depolarizzarsi, e quindi tale funzione
passa automaticamente al nodo di Ranvier più prossimo). Le fibre mieliniche infatti sono
coinvolte in quelle funzioni che richiedono la massima velocità di propagazione
dell’impulso, come il riflesso di protezione. 5/04/16
NERVI
Le fibre nervose – sempre accompagnate dalle cellule della glia (cellule di Schwann) – si
riuniscono insieme a formare i nervi, i quali si estendono in qualsiasi zona del nostro
organismo originando dal SNC. Quindi i nervi appartengono al sistema nervoso
periferico. Sezione di istologia – 23. Il tessuto nervoso
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In base alla classificazione fisiologica si distinguono in:
afferenti: detti anche sensitivi; di solito costituiti da dendriti, conducono il segnale
- dalla periferia al centro nervoso,
efferenti: detti anche motori; di solito costituiti da neuriti, conducono il segnale dal
- centro nevoso alla periferia (inducono una risposta motoria o effettoria, ad es. la
secrezione da parte di ghiandole).
I nervi che sono formati sia da fibre nervose sensitive che motorie sono detti nervi misti.
Istologicamente li si classificano in base alla presenza o meno del rivestimento mielinico:
mieliniche,
- amieliniche.
-
I nervi di maggior calibro – quindi costituiti da un maggior numero di fibre nervose – hanno una
struttura istologica più complessa rispetto alle ramificazioni terminali. Un nervo è u