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TESSUTO NERVOSO
Insieme all’apparato endocrino, il sistema nervoso si occupa di mantenere la
coordinazione interna del corpo umano e svolge questa funzione secondo tre livelli
fondamentali:
1. Gli organi di senso e le terminazioni nervose sensitive semplici raccolgono
informazioni sulle modificazioni interne dell’organismo e sull’ambiente esterno e
le trasmettono al midollo spinale e all’encefalo.
2. Il midollo spinale e l’encefalo si occupano di elaborare una risposta adeguata.
3. Essi inviano poi i comandi ai muscoli e alle ghiandole per formulare tale
risposta.
Il sistema nervoso si divide in:
- Sistema nervoso centrale (SNC), formato dall’encefalo e dal midollo spinale.
- Sistema nervoso periferico (SNP), formato da tutte le altre parti del sistema
nervoso e suddiviso in un compartimento sensitivo afferente che si occupa
sensibilità somatica e viscerale
di , e in un compartimento motorio efferente,
efferenza motoria somatica e viscerale
in cui si parla di , quest’ultima costituisce
il sistema nervoso autonomo (simpatico e parasimpatico).
Esso è formato da nervi, fasci di fibre nervose chiamate assoni, unite dallo stesso
connettivo fibroso, e da gangli, corpiccioli rotondeggianti localizzati a livello del nervo
dove si concentrano le cellule dei neuroni.
Il tessuto nervoso è concentrato al 98% nel SNC ed è costituito da due tipi
fondamentali di cellule: 12
- Neuroni (cellule nervose – 1 trilione cioè 10 )
- Neuroglia (cellule di sostegno - miliardi di miliardi)
NEURONI
L’unità fondamentale del sistema nervoso è il neurone, che al suo interno svolge un
ruolo comunicativo. Per farlo esso è dotato di 3 caratteristiche fondamentali:
- Eccitabilità, in risposta a modificazioni ambientali dette stimoli;
- Conducibilità, poiché rispondono agli stimoli generando segnali elettrici che
trasmettono a cellule a distanza;
- Secrezione, di un neurotrasmettitore chimico che attraversa la fessura
sinaptica e stimola la cellula che vi si trova a ridosso.
In base ad una classificazione funzionale i neuroni si dividono in tre classi principali:
Neuroni sensitivi: raccolgono stimoli luminosi, termici, pressori e chimici per
trasmetterli al sistema nervoso centrale. Sono detti afferenti in quando la
conduzione avviene verso il SNC.
Neuroni associativi: risiedono tutti all’interno del SNC, con il compito di
elaborare, immagazzinare e rilasciare informazioni. Costituiscono il 90% dei
nostri neuroni e sono detti interneuroni perché connettono le vie sensitive in
entrata e quelle motorie in uscita.
Neuroni motori: inviano segnali alle cellule dei muscoli e alle ghiandole, che
sono dette effettori, in quanto generano le risposte dell’organismo agli stimoli.
Sono neuroni efferenti poiché si spostano dal SNC.
Mentre in base al prolungamento assonico distinguiamo neuroni con assoni lunghi
detti neuroni di Golgi:
1. Radicolari, poiché si immettono nella radice anteriore del nervo spinale
2. Funicolari, perché formano i funicoli della sostanza bianca.
E un terzo tipo di neuroni, detti neuroni di associazione, con assoni meno sviluppati.
Un neurone è formato da un centro di controllo detto neurosoma dal diametro di 5-
135 µm. Esso è provvisto di un nucleo centrale con un grande nucleolo, il citoplasma
contiene mitocondri, lisosomi, un complesso di Golgi, numerose inclusioni (granuli di
glicogeno, goccioline lipidiche, melanina e lipofuscina, un pigmento secreto dai
lisosomi durante la digestione di organuli in degenerazione), un reticolo
endoplasmatico rugoso e un citoscheletro diffusi. Quest’ultimo contiene una fitta rete
di microtubuli e neurofibrille di actina, che dividono il RE in compartimenti di colore
scuro detti corpi di Nissl. I neuroni non contengono centrioli, e non vanno incontro a
mitosi dopo l’adolescenza ma hanno una vita molto lunga e possono funzionare anche
per 100 anni. Il neurosoma dà origine a dei dendriti, piccoli processi ramificati molto
precisi che rappresentano il centro principale per la ricezione dei segnali da altri
neuroni. Inoltre, ad un polo del soma c’è una protuberanza detta monticolo
assonico, dal quale origina l’assone, una fibra cilindrica dal diametro di 1-20 µm e
dalla lunghezza che può variare tra pochi mm e 1 m. Esso generalmente dà
collaterali assonici.
origine a pochissime ramificazioni dette È formato da un
citoplasma detto assoplasma, la cui membrana è detta assolemma. Un neurone non
ha mai più di un assone. Tra quest’ultimo e il monticolo assonico è localizzata una
zona detta zona trigger, in cui il neurone genera i potenziali d’azione, cambiamenti
elettrici che formano il segnale nervoso.
Attraverso un processo chiamato trasporto assonico, i neuroni utilizzano proteine
motrici per trasportare organuli e macromolecole verso destinazioni distanti dalla
cellula.
Nel suo estremo distale, l’assone presenta, inoltre, un’arborizzazione terminale che
termina in un’estremità dilatata detta terminale presinaptico, luogo in cui si forma
la sinapsi con una cellula muscolare, ghiandolare o con un altro neurone. Nelle fibre
autonome non ci sono terminali presinaptici, che sono sostituiti da vescicole, dette
varicosità, secernenti il neurotrasmettitore nelle vicinanze in da stimolare più cellule
insieme.
In base al numero de processi che si dipartono dal soma distinguiamo:
Neuroni multipolari: con un assone e molti dendriti.
Neuroni bipolari: con un assone e un dendrite.
Neuroni unipolari: hanno un solo processo che si diparte dal soma e sono
detti anche pseudounipolari, perché in maturità questo processo assume una
prolungamento periferico
forma di T, con un che raccoglie i segnali in periferie e
prolungamento centrale
con un che continua nel midollo spinale.
Neuroni anassonici: non presentano assoni, ma comunicano attraverso i molti
dendriti, senza però generale un potenziale d’azione.
NEUROGLIA
Le cellule gliali ricoprono i neuroni proteggendoli e aiutandoli a svolgere la loro
funzione. Ne esistono sei tipi, i primi 4 appartengono solo al SNC e gli altri due solo al
SNP. Quelle che appartengono al SNC sono:
1. Oligodendrociti: formati da un corpo a forma di bulbo con circa 15 processi
tentacolari, ciascuno dei quali raggiunge la fibra nervosa e si avvolge attorno ad
essa a formare una guaina mielinica, che la isola dal fluido extracellulare.
2. Cellule ependimali: hanno la forma di un epitelio cubico che ricopre le cavità
interne dell’encefalo e del midollo spinale e sono provviste di processi a forma
di radice che penetrano nel tessuto sottostante. Producono, inoltre, il liquido
cefalorachidiano che riempie le cavità del SNC, aiutato anche dalle ciglia
presenti su alcune di queste cellule.
3. Microglia: piccoli macrofagi che originano dai monociti sanguigni e emettono le
loro estensioni digitiformi perlustrando il SNC per individuare detriti o altri
problemi nel tessuto.
4. Astrociti: le cellule gliali più abbondanti nel SNC, che ricoprono l’intera
superficie encefalica e le regioni non sinaptiche dei neuroni nella sostanza
grigia. Hanno una forma a stella e diverse funzioni.
- Formano una rete di sostengo per il sistema nervoso;
- Hanno estensioni citoplasmatiche dette pedicelli perivascolari che stimolano
i capillari a formare la cosiddetta barriera emato-encefalica per impedire
l’ingresso di sostanze presenti nel sangue con le cellule encefaliche;
- Convertono glucosio ematico in lattato come nutrimento per i neuroni;
- Trasmettono segnali ai vasi sanguigni per dilatarsi o restringersi;
- Secernono fattori della crescita neurale per promuovere la crescita dei
neuroni e la formazione di sinapsi;
- Assorbono neurotrasmettitori e ioni potassio emessi dai neuroni, impedendo
che i loro livelli diventino troppo elevati nei tessuti;
- Formano un tessuto cicatriziale riempiendo gli spazi precedentemente
occupati dai neuroni danneggiati, in un processo chiamato sclerosi.
Ad appartenere al SNP sono invece:
5. Cellule di Schwann: ricoprono le fibre nervose del SNP formando un manicotto
detto neurilemma. Tra quest’ultimo e la fibra la cellula di Schwann di avvolge
ripetutamente a formare una guaina mielinica.
6. Cellule satelliti: circondano i corpi cellulari nei gangli del SNP mantenendo
l’isolamento elettrico attorno ai neurosomi.
MIELINA = La guaina mielinica è uno strato isolante attorno alla fibra nervosa, formata
da oligodendrociti nel SNC e da cellule di Schwann nel SNP. Essa ha una composizione
simile a quella della membrana plasmatica, essendo formata per il 20% da
proteine e per l’80% da lipidi, tra cui fosfolipidi, glicolipidi e colesterolo. La mielina
impartisce un colore bianco alle zone che ne sono ricoperte e la sua produzione è
detta mielinizzazione. Nel SNP, una cellula si Schwann avvolge ripetutamente una
singola fibra nervosa, creando un centinaio di strati compatti che costituiscono
appunto la guaina mielinica e tenendosi al di fuori di essi a formare il neurilemma,
esternamente ricoperto da una lamina basale e da connettivo fibroso detto
endonevrio. Nel SNC, invece, gli oligodendrociti forniscono il rivestimento mielinico
a più cellule, apponendo nuovi strati di mielina sotto i precedenti, dall’esterno
all’interno della fibra nervosa. In entrambe le parti del sistema nervoso una fibra
nervosa è molto lunga, dunque la guaina mielinica è segmentata: gli intervalli tra i
segmenti sono detti nodi di Ranvier, mentre i segmenti sono chiamati internodi e
sono lunghi 0,2-1 mm. Ci sono, comunque, anche fibre amieliniche.
SINAPSI
Il punto in cui un neurone e un'altra cellula (epiteliale, muscolare, ghiandolare o
neurone) si incontrano è detto sinapsi. Le sinapsi rendono possibili l’elaborazione
dell’informazione o integrazione neurale e determinano la riposta della seconda
cellula allo stimolo della prima. Un segnale nervoso arriva ad una sinapsi attraverso un
neurone presinaptico, e continua attraverso un neurone postsinaptico. Quando un
assone presinaptico della prima cellula termina sul dendrite postsinaptico della
seconda si passa di sinapsi asso-dendritica. Quando invece esso termina sul soma
della cellula vicina si parla di sinapsi asso-somatica. Se infine esso termina su un
altro assone si parlerà di sinapsi asso-assonica.