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Resistenza Partigiana al Fascismo, dovuto all’impronta antifascista di Pavese. 6
1 Cfr. Cesare Pavese, La casa in Collina, Enaudi, Torino 1948 pp. 192.
2 Ibidem.
3 Ibidem.
4 Ibidem.
5 Ibidem.
6 Gli intellettuali aderenti a "Giustizia e Libertà" arrestati, dopo aver perquisito la casa di Pavese,
viene trovata una lettera di Altiero Spinelli detenuto per motivi politici nel carcere romano.
Accusato di antifascismo, Pavese venne arrestato e condannato a tre anni di confino a Brancaleone
Elementi principali sono le lunghe riflessioni del protagonista sul suo carattere e le
descrizioni dettagliate del susseguirsi di azioni durante la guerra, passando da una
fase attiva dei bombardamenti, all’arresto di Mussolini e alla resa dell’8 settembre.
Tutta la narrazione segue un filo logico e storico ben curato. L’incipit , ovvero la
7
parte iniziale dell’opera catapulta il lettore nella vicenda. Corrado è un insegnante di
scienze di scuola media a Torino che di sera si rifugia nelle colline Torinesi in una
casa, dove due donne si prendono cura di lui, per sfuggire ai bombardamenti.
Attraverso quest’ambientazione del personaggio dal punto di vista geografico e
storico, l’autore inserisce il lettore nel periodo della seconda guerra mondiale.
Corrado,come già detto, è un personaggio solitario ed estremamente egoista,
insensibile verso le figure femminili che ha conosciuto. L’unica donna verso la quale
proverà dei turbamenti è Cate, personaggio del suo passato, suo vecchio amore, dal
quale era scappato evitando una responsabilità familiare. Ora è ricomparsa nella sua
vita con il figlio di nome Corrado. Per evitare la partecipazione attiva alla guerra con
i Partigiani,il protagonista, di sera si rifugia in collina, in una villa dove due donne si
occupano del suo bene e verso le quali non esprimerà mai riconoscenza, in particolare
verso Elvira, innamorata di lui, scappando come al suo solito di fronte agli affetti. I
bombardamenti a Torino aprono la vicenda. Mi sembra interessante che la letteratura
racconti la guerra e la distruzione dei civili, rappresentando da una prospettiva
diversa la stessa tematica, vista dagli occhi degli intellettuali o di personaggi comuni,
La guerra in corso è considerata civile, il secondo conflitto mondiale è molto diverso
dal primo. La prima guerra era caratterizzata dalla presenza delle trincee e del fronte
con conseguente morte dei soli soldati, ora molti civili risedenti nei territori occupati
da fascisti e nazisti rappresentano i maggiori obiettivi. Il popolo è quindi rassegnato,
Corrado affermerà infatti che tutti coloro che non si ribellano, che lasciano fare e si
accontentano sono Fascisti Nei primi capitoli non viene descritto lo scontro ma le
8 .
sue conseguenze,in particolare la situazione in città dopo i bombardamenti. La
narrazione utilizzata da Pavese è soggettiva e caratterizzata da un realismo
simbolico , non oggettivo dei Veristi, si capirà meglio questa distinzione alla fine del
9
Calabro. La lettera trovata era rivolta in realtà a Tina Pizzardo, la donna della quale era innamorato.
La quale,iscritta al Partito comunista d'Italia clandestino,continuava ad avere contatti epistolari con
Spinelli e le lettere pervenivano a casa di Pavese che le aveva permesso di utilizzare il suo indirizzo.
.
7 La voce verbale latina incipit (l'accento è sulla prima ì; dal verbo incipĕre, "incominciare") è la
parola iniziale della formula latina che introduce - talvolta anche con il nome dell'autore - il titolo di
un'opera; in filologia e bibliografia con l'incipit si fa riferimento alle prime parole con cui inizia
realmente un testo. https://it.wikipedia.org
.
8 Questa frase definisce una divisione storica presente nel periodo del ventennio fascista, all'interno
dei cittadini e degli intellettuali che non si schierarono favorevoli al regime. Questa divisione viene
tuttora ricordata in: antifascisti ed indifferenti. Gli antifascisti, contro il regime; gli indifferenti in
una posizione titubante.
9 Tipico di Pavese e Vittorini. Era fondamentale osservare la realtà adottando un punto di vista lirico
e simbolico. La scrittura deve illuminare la realtà. Si manifesta con il dialogo. L’autore ha il
compito di recuperare l’autenticità perduta, attraverso i miti e i simboli. Es. continui riferimenti al
testo. L‘atmosfera è la seguente: “La mattina rientrai con molta gente in città mentre
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ancora echeggiavano in lontananza schianti e boati” ed ancora “Del resto anche i tram
stavano fermi, spalancati e deserti, dove il finimondo li aveva sorpresi. Tutti i fili
erano rotti.“ Frequenta assiduamente un’osteria sulla collina dove,oltre a rincontrare
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Cate,conosce i suoi amici, quali Fonso, Tono, in seguito catturati dalla Resistenza. E’
proprio in quest’osteria che un giorno,durante una delle tante chiacchierate la madre
di Cate lo accuserà di risentire meno di tutti della guerra grazie al suo rifugio in
collina, incolpando gli intellettuali di questa situazione. In questo caso Pavese
inserisce nel suo stile anche la sintassi popolare adottata dalla mamma di Cate.
Quest’ultima lo difende, spinta dal legame che ancora la unisce a Corrado,
ammettendo anche il loro rifugio tranquillo in collina. Nonostante questo il
protagonista si sente molto ferito, riconoscendosi COLPEVOLE.
Molto interessante è il dialogo successivo a questa scena, nel quale Tono,un
massiccio socialista si confronta con Fonso e Corrado.
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Disse Tono il socialista: “Tutti si cerca di salvarsi. Noi combattiamo perchè
tutti,anche i padroni, anche i nostri nemici, capiscano dov'è la salvezza. Per questo il
socialismo non vuole più guerre.”
E Fonso subito: “Momento. Ma non dici perchè non tocca sempre alla classe operaia
difendersi. I padroni mantengono il dominio con le guerre e il terrore. Schiacciandoci,
tirano avanti. […]” 13
Allora rientrai nel discorso: “Non parlo di questo. Non parlo di classi. Fonso ha
ragione, si capisce . Ma noi altri italiani siamo fatti cosi: ubbidiamo soltanto alla
forza. Poi,con la scusa ch'era forza, ci ridiamo. Nessuno la prende sul serio. “
Corrado in questo momento dà ragione a Fonso dando un giudizio negativo sulla
guerra e sui borghesi, denuncia la coscienza della gente durante il regime, la quale si
era adeguata al potere, per garantirsi la tranquillità, non prendendo sul serio ciò che
stava accadendo e le conseguenze delle loro scelte.
[…] Professore,esclamò Nando a voce bassa, voi amate l'Italia?
No, dissi adagio, non l'Italia. Gli italiani. 14
•
Fu uno degli ultimi confronti con i personaggi delle Fontane, in quanto, dopo
gelo per enfatizzare l’atmosfera di paralisi e di sconforto cap.XXIII La casa in collina,Pavese.
10 Cfr. Cesare Pavese, La casa in Collina, Enaudi, Torino 1948 pp. 10-11
11 Descrizione accurata della città distrutta, attraverso l’immagine dei fili dei tram rotti, della paralisi
delle persone, tutto con una prospettiva soggettiva del protagonista narratore.
12 Il socialismo è un ampio complesso di ideologie, orientamenti politici, movimenti e dottrine che
tendono ad una trasformazione della società in direzione dell'uguaglianza di tutti i cittadini sul piano
economico, sociale e giuridico. Si può definire come un modello o sistema economico che
rispecchia il significato di "sociale", che pensa cioè a tutta la popolazione. https://it.wikipedia.org
13 Cfr. Cesare Pavese, La casa in Collina, Enaudi, Torino 1948 pp. 40-41
14 Corrado dice di amare gli italiani e non l’Italia per come si è mostrata durante l’era fascista, in
quanto non si era occupata minimamente delle idee degli italiani, facendo prevalere l’ideologia. I
fascisti definendosi patriottici avevano giurato di combattere per la patria, quando invece l’hanno
impoverita ulteriormente.
l’armistizio dell’8 settembre vennero catturati quasi tutti i Partigiani della Resistenza,
tra cui loro, Cate inclusa. Cominciano i rastrellamenti alla ricerca degli antifascisti. A
questo punto del racconto Corrado, con una vena di egoismo, sfrutterà le sue
conoscenze, ad esempio Elvira, che si mostrerà una donna coraggiosa e lo salverà
facendolo rifugiare nel collegio di Chieri, raggiunto poi da Dino (portato dalla
donna).
Corrado cambia vita, prega, si avvicina molto al mondo religioso e in particolare a
Padre Felice. Tenta,attraverso nuove attività stimolanti, di dimenticare le Fontane, la
guerra. Purtroppo però, non pensa ad altro, vivendo nel terrore di essere catturato e
sobbalzando al minimo rumore o voce sconosciuta. Il suo egoismo raggiunge l’apice
quando per paura di essere catturato farà finta di non conoscere Dino, e lo
abbandonerà ritornando al paese nativo . Segue un’ellissi : concluse queste faccende
15 16
il lettore è catapultato in un’altra realtà. Arrivato a destinazione, la narrazione si
proietta nel futuro, dopo sei mesi. Notevoli sono le descrizioni alle quali si abbandona
Pavese, apparentemente realistiche ma aventi un significato simbolico profondo (ad
esempio il gelo, la neve).
[…] “Sono a casa da sei mesi e la guerra continua” 17
[…] “Quest'inverno, lo dicono tutti, nessuno avrà voglia di combattere, sarà gia duro
essere al mondo e aspettarsi di morire in primavera. Se poi,come dicono, verrà molta
neve, verrà anche quella dell'anno passato e tapperà porte e finestre "
[…] Abbiamo avuto dei morti anche qui. Tolto questo e gli allarmi e le scomode
fughe nelle forre dietro i beni (Mia sorella o mia madre che piomba a svegliarmi,
calzoni e scarpe afferrati a casaccio,corsa aggobbita verso la vigna e l’attesa,l’attesa
avvilente) niente accade.
[…] “Durante Settembre non è passato giorno senza spari” 18
Sente il rimpianto per il figlio che non ha avuto, l’amarezza di non sapere se è
veramente il padre. E‘ ferito dall‘indifferenza di Dino:
“Se avessi Dino qui con me potrei passargli le consegne; Ma lui se n’è andato, e per
fare sul serio.”
Il bambino, come lui, sfugge dagli affetti, preferendo la guerra alle lezioni di
Corrado, arruolandosi nei Partigiani.
[…] “Qui ogni passo, quasi ogni ’ora del giorno e certamente ogni ricordo più
inatteso, mi mette innanzi ciò che fui- ciò che sono e avevo scordato“.
15 La collina delle Langhe, dove abitava con la famiglia prima di trasferirsi a Torino.
16 L'ellissi (dal greco elleípō, «ometto») è una figura retorica che consiste n