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Le Principali tappe del viaggio
“Debbo dire che l’osservazione diretta della geologia di tutti i luoghi che
visitammo fu per me l’esperienza più importante, perché entrava in
gioco il ragionamento.
A prima vista, quando si osserva una zona nuova, il caos delle rocce
sembra escludere ogni possibile interpretazione, ma ben presto la
situazione si chiarisce e la struttura di tutta la zona diventa più o meno
comprensibile”.
(Autobiografia di Charles Darwin, pag.58)
Davenport, 4 Gennaio 1832 (Partenza)
Il viaggio del Beagle ebbe inizio il 27 Novembre del 1831 dal porto di
Plymouth.
Ci furono alcuni problemi con il capitano (Robert FitzRoy) del brigantino
per l'imbarco di Darwin, ma alla fine riuscì a salire sulla nave e ad unirsi
quindi alla spedizione. Fitzroy decide che mentre lui e gli altri ufficiali si
sarebbero dedicati all’idrografia, Darwin avrebbe dovuto esaminare la
terra, sfruttando le sue competenze in materia di mineralogia e
geologia. Durante il viaggio, egli scrive a sua sorella: "non c'è nulla
come la geologia; il piacere del primo giorno di tiro alla pernice o il
primo giorno di caccia non può essere paragonato alla ricerca di un
delicato gruppo di ossa fossili che raccontano la loro storia molte più
volte di qualsiasi lingua viva". Inoltre nel corso del viaggio, egli soffrì
spesso di mal di mare ma, in ogni caso, quella fu l'occasione della sua
vita. I suoi sogni di naturalista cominciavano a realizzarsi proprio a
Davenport in quella fine di dicembre del 1831.
Tenerife, (ISOLE CANARIE), 6 Gennaio 1832
Le Canarie sono un arcipelago di sette isole maggiori e due minori, di
origine vulcanica. Queste, furono la prima tappa del Beagle.
La nave ormeggiò a Tenerife, ma nessuno poté mettere piede a terra a
causa del colera in Inghilterra.
Anche a Santa Cruz viene negato il permesso allo sbarco. La spedizione
ripartì quindi verso le isole di Capo Verde.
Durante il tragitto Darwin cala in mare dal retro della nave con una rete
per catturare il plancton. Il giorno seguente, raccolta la rete, osserva
una grande varietà di animali e scrive: "Molte di queste creature che
sono così in basso nella scala naturale hanno una incredibile ricchezza
di forme e colori. Fa meraviglia che tanta bellezza sia stata
apparentemente creata per uno scopo così piccolo".
ISOLE DI CAPO VERDE, 16 Gennaio 1832
Le osservazioni di Darwin iniziarono da qui, buttando le basi per la
stesura del suo viaggio di un naturalista intorno al mondo.
Approdati a porto Praia, nell'isola vulcanica di Santiago, a Capo Verde
Darwin annota: "Le antiche eruzioni vulcaniche e il calore tropicale
hanno reso quasi ovunque il terreno sterile". Inoltre raccolse dati su
piante e animali. Tra gli animali, la sua attenzione fu rivolta in
particolare a una specie di martin pescatore, a un polpo e a una
lumaca. FERNANDO DE NORONHA, 16 Febbraio
Il Beagle attraversò l'equatore il 16 Febbraio e quattro giorni dopo
arriva all'isola di Fernando de Noronha, dove rimase poche ore.
Darwin descrive l'isola di natura vulcanica e con clima asciutto.
BAHIA SAN SALVADOR (BRASILE), 29 Febbraio 1832
Il 28 febbraio Il Beagle raggiunse il continente americano con la
magnifica vista della città Salvador (Bahia), in Brasile. Qui la vista della
schiavitù è per Darwin offensiva e quando Fitzroy difende questa
pratica, raccontando di una visita ad un negriero locale i cui schiavi
avevano rifiutato d’essere liberati dal loro padrone, Darwin afferma che
le risposte in quelle circostanze non hanno valore. Adirato per il fatto
che la sua opinione fosse messa in discussione, il capitano Fitzroy perde
la pazienza e vieta a Darwin di frequentarlo. Più tardi, dopo poche ore il
capitano si scusa.
Ad ogni modo la tappa a Bahia fu per il giovane Darwin entusiasmante.
Egli, esplorò la foresta e descrisse scene di straordinaria bellezza. La
foresta brasiliana infatti lo colpì profondamente sia per la bellezza, sia
per le possibilità che offriva ad un naturalista: piante, fiori, animali e
insetti dei più vari. Conclusi i rilievi attorno al porto, la nave fa vela
verso Rio de Janeiro dove Darwin visita i luoghi della città e organizza
una spedizione all’interno.
AMERICA DEL SUD, Febbraio 1832- Luglio 1835
Il Beagle giunse in Sudamerica il 29 febbraio 1832.
Darwin rimase impressionato dallo stato selvaggio dei nativi, in
contrasto con il comportamento civile di tre Fuegini imbarcati che
tornavano nella loro terra come missionari.
Il primo incontro è così descritto: "Sicuramente è lo spettacolo più
curioso e interessante a cui io abbia mai assistito. Non potevo credere
quanto grande potesse essere la differenza tra gli uomini selvaggi e
civilizzati: è davvero più grande di quella che esiste tra animali selvatici
e addomesticati, in quanto nell’uomo esiste un maggior potere di
miglioramento" .
Visitò la Patagonia, le Isole Falkland, e la Terra del Fuoco, dove vi
rimase fino all'estate del 1835, quando la nave ripartì alla volta delle
isole Galapagos. In tutto quindi tre anni e mezzo. La spedizione attribuì
grossa importanza all'esplorazione del territorio sudamericano.
ISOLE GALAPAGOS, 15 Settembre 1835
Questa tappa costituì forse una fra le più importanti esperienze per
Darwin e per lo sviluppo della sua teoria. Darwin trovò le Galapagos
molto ospitali, soprattutto per il clima.
In queste isole egli notò che ciascuna specie
di fringuelli catturati sulle isole Charles,
Albemarle, James e Chatham erano diversi
da isola a isola. Ogni fringuello infatti ,
sembrava adattarsi perfettamente al cibo
presente nella propria isola. Ad esempio, i
fringuelli che si nutrivano di semi grossi e
duri avevano un becco tozzo e robusto,
mentre quelli che si nutrivano di insetti
avevano un becco più sottile, adatto a
penetrare nelle fessure. Tutto sembrava
indicare che le varie specie di fringuelli si fossero evolute a partire da
un'unica specie più antica, adattandosi alle diverse necessità, e
rafforzarono in Darwin l'idea che, qualsiasi fosse il meccanismo,
l'evoluzione di una specie doveva far sì che questa si adattasse meglio
all'ambiente circostante.
Darwin inoltre scrisse: "La storia naturale di queste isole è assai curiosa e
degna di molta attenzione. La maggior parte di organismi è autoctona e
non si trova in nessun altro posto e anche gli abitatori delle diverse isole
differiscono tra loro; malgrado ciò essi conservano tutti una marcata
affinità con piante e animali sudamericani dai quali sono però separati da
un tratto d’oceano largo 5 o 600 miglia."
NUOVA ZELANDA, 21 Dicembre 1835
Della Nuova Zelanda Darwin notò la dolcezza del paesaggio: collinoso,
ricco di vallate e di un verde intenso. Ma sottolineò pure il contrasto
con l'accoglienza ricevuta a Tahiti, dove gli abitanti avevano dimostrato
maggiore cordialità, gentilezza e disponibilità.
Gli indigeni della Nuova Zelanda si mostrarono invece ostili e bellicosi e
annotò che loro case sono " indecentemente sporche e sgradevoli".
AUSTRALIA, 12 Gennaio 1836
Il primo avvistamento
dell’Australia avviene il 12
gennaio 1836 e gli riportò
alla mente la Patagonia,
anche se nell’entroterra
osservò che il grado di
civilizzazione era assai più
elevato che in Sudamerica
o in Nuova Zelanda e che la
presenza dell'uomo
europeo era causa della
graduale scomparsa della
popolazione locale.
Durante un viaggio
nell’interno, egli incontra un gruppo di aborigeni che gli sembrano
"allegri e piacevoli e molto lontani dal modo degradante con cui di
solito vengono rappresentati".
Quanto al suo lavoro di naturalista, studiò con attenzione alcuni tipi di
piante ed uccelli, ma soprattutto i canguri, i ratti-canguro e
l'ornitorinco. TASMANIA, 30 Gennaio 1836
Il Beagle visita poi Hobart, in Tasmania, dove Darwin rimane colpito
piacevolmente dall’alta civilizzazione dei coloni, ma fu disgustato dal
trattamento riservato alla popolazione locale da parte degli inglesi.
Nota infatti che "i neri aborigeni dell’isola sono stati deportati e chiusi
(in realtà come prigionieri) in un promontorio, i cui confini sono
sorvegliati. Penso non fosse possibile evitare questo passo crudele;
senza dubbio questa necessità è dovuta primariamente ai Bianchi".
In Tasmania, ancor più che in Australia, Darwin quando se ne andò non
ebbe nessun rimorso. Il comportamento dei suoi connazionali gli parve
davvero disdicevole. Nonostante avessero portato un po' di civiltà nei
nuovi territori, non erano neanche paragonabili, a suo dire, ai loro
compagni inglesi emigrati nel Nordamerica.
ISOLE KEELING, 1 Aprile 1836
Le Isole Keeling furono per Darwin una vera miniera di informazioni.
Molti gli sembrarono gli aspetti degni di essere studiati: la mancanza
quasi totale di flora e di rettili, certe varietà di insetti (13 specie) ed
uccelli (trampolieri: beccaccini e ralli), i molluschi giganti (tridacne), il
gamberone (Birgus latro) che si ciba di noci di cocco, i pesci che
mangiano corallo, le scogliere coralline e la loro formazione in barriere
o atolli, le specificità geologiche delle isole (rocce di quarzo, porfido e
granito). ISOLE MAURITIUS, 29 Aprile 1836
Le isole erano all'epoca un protettorato inglese (in passato francese).
Darwin osservò la molteplicità razziale degli abitanti. A suo parere gli
indiani, deportati a vita nell'isola per gravi reati, erano capaci di
conservare un aspetto dignitoso, o comunque superiore a quello dei
connazionali gallesi deportati.
I soli aspetti naturalistici che lo interessarono furono la geologia e la
morfologia dell'isola, soprattutto in relazione alla sua origine vulcanica.
CAPO DI BUONA SPERANZA, 9 Maggio 1836
Qui Darwin notò che l'antilope era l'animale più comune e ne studiò il
comportamento. Nell'estremo dell'Africa, fu sorpreso anche dall'alta
densità di elefanti in una terra così povera di vegetazione
(probabilmente per questioni di latitudine). Animali erbivori di quelle
dimensioni davano l'idea di necessitare di grosse quantità di cibo
giornaliere, ma la situazione dimostrava il contrario. Darwin suppose
quindi che gli arbusti reperibili dovevano essere sufficienti per i
pachidermi ed essi, nonostante le apparenze, non dovevano mangiare
poi così tanto. ISOLA DI SANT'ELENA, 8 Luglio 1836
Come naturalista, Darwin si interes